Doppia batteria e staccabatteria [pag. 9]

Capitano di Vascello
circondati
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The Doctor ha scritto:
Nel caso invece, molto più probabile, che una delle due batterie fosse diversa per tipo o peggio ancora per stato di carica, nel momento della chiusura del circuito nella batteria meno carica scorrerà tutta la corrente che l’altra batteria può dare con rischi gravi che possono arrivare anche all’esplosione della batteria se una è completamente scarica e l’altra completamente carica. Si ricordi infatti che una batteria, specie se per accensione motori, è in grado di fornire sullo spunto correnti che possono arrivare a molte centinaia di ampere: una corrente enorme per una batteria che la dovesse ricevere. Anche senza arrivare a casi estremi, l’esplosione o rottura dell’involucro, è però sempre possibile, e abbastanza comune, il danneggiamento delle piastre della batteria meno carica che dopo un po’ di questi trattamenti si romperà definitivamente. Nel caso di batterie di tipo diverso, cioè con trattamento delle piastre diverso la condizione di parallelo sarà fonte di una permanente condizione anomala. La batteria che ha un più alto potenziale cercherà sempre di scaricarsi sull’altra che, non potendo caricarsi più del limite fisico finirà per scaricare l’altra facendo nel frattempo bollire il proprio elettrolito.. (fonte https://www.lsoft.it/tecnica/batterie.htm)


Perchè tutta la corrente? Chi l'ha detto, c'è una precisa legge elettrica che in funzione delle resistenze equivalenti del circuito così realizzato stabilirà quanta corrente deve fluire.Caso mai tutta scorrerà in caso di corto circuito mentre invece ciò che scorrerà sarà funzione delle differenze di potenziale tra le 2 batterie.....

per il resto permettimi doctor ma non è proprio così

Facciamo 2 casi, spero di spiegarmi meglio

1) 2 batterie uguali ed efficienti. Come abbiamo già detto anche se tecnologia (agm/gel/piombo) e valori di capacità sono uguali, di fatto non lo saranno mai.Una minima differenza ci sarà sempre, ma attenzione è minima.
La tensione degli accumulatori varia in un range da 12.5 V a circa 13.8 V identificando uno stato rispettivamente di scarica e di di carica. Se mettiamo in parallelo i 2 accumulatori cosa avverrà:la batteria con tensione più elevata fornirà corrente all'altra fino a ricaricarla. Ma mentre avviene la sua tensione progressivamente si abbassa fino ad equipararsi all'altra, momento in cui cesserà di scorrere la corrente stessa. Otteremo quindi due accumulatori più o meno alla stessa carica. Dico più o meno in quanto considero le differenze fisiche ed elettriche prima indicate.
Un pò come due vasi comunicanti con del liquido ed un rubinetto.Se li collego e apro il rubinetto il vaso con livello maggiore fluisce nell'altro fino a raggiungere lo stesso livello.

E a questo punto, prima di rispondere, ti dico fai delle prove. Prendi un alimentatore stabilizzato variabile, 3 strumenti, due batterie ricaricabili, tipo antifurto e verifica se quello che ti ho detto è vero o meno.

P.S. già fatto..........ma torniamo a noi

Non esplode nulla, non si rompe nulla ma, doctor, permettimi, quanti accumulatori hai visto esplodere ?
Questo non vuol dire che non può succedere, ma non è questo il caso. Chiaro che se lascio sotto carica un accumulatore in ambiente chiuso e lo saturo di idrogeno con l'ebollizione dell'elettrolita qualche rischio lo corro......

Bene
Accendiamo il motore, l'alternatore fornirà corrente al circuito composto dalle 2 batterie in parallelo ed ognuna di esse assorbirà corrente in funzione della loro carica. Ma queste sono collegate in parallello per cui, tolte le debite tolleranze si ricaricheranno fino a raggiungere un livello di carica maggiore.Se raggiunta una certa tensione interviene il regolatore dell'alternatore che limita la corrente .

2) batterie rotte, easuste, rotte o qualsiasi altro problema. In questo caso quello che può succedere dipende in buona sostanza da cosa affligge le batterie.Non si può fare di tutta un'erba un fascio e andrebbe analizzato caso per caso.
Certo è che sapendo di avere una batteria inefficiente eviterò il parallelo in quanto potrei trovarmi con 2 accumulatori scarichi.

E' chiaro che quanto detto ha senso se gli accumulatori lavorano, ovvero vengono utilizzati con cicli di carica e di scarica. Se invece li abbandono per mesi come può succedere in un gommone ricoverato sarebbe opportuno connetterli non ad un caricabatteria ma ad un manutentore di carica ovvero un circuito elettronica che sottopone la batteria ad una corrente variabile e controllata che evita il progressivo danneggiamento dovuto all'inutilizzo.

Ale
Zar 65,Envirude Etec 200HO, carrello Tecnitrail 2000T.
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The Doctor
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circondati ha scritto:
Perchè tutta la corrente? Chi l'ha detto, c'è una precisa legge elettrica che in funzione delle resistenze equivalenti del circuito così realizzato stabilirà quanta corrente deve fluire.Caso mai tutta scorrerà in caso di corto circuito mentre invece ciò che scorrerà sarà funzione delle differenze di potenziale tra le 2 batterie.....


Quale precisa legge elettrica? quali resistenze equivalenti del circuito se due batterie sono collegate tra loro in parallelo senza nessuna protezione?
Ricordo che le batterie si scaricano, oltre al normale utilizzo, anche per la resistenza interna che ogni batteria ha (autoscarica) ed è diversa (entro certe tolleranze) da batteria a batteria.

La batteria "lavora", di fatto, come un cortocircuito. Se non viene limitata, la batteria, assorbirebbe grandi quantità di corrente per raggiungere un equilibrio elettrico nel minor tempo possibile. Cerco di fare un esempio: se 2 batterie uguali come dati di targa (mettiamo da 80Ah, ma è uguale per qualsiasi tipo di batteria), ma come sai perfettamente non sono identiche, quindi può essere che una batteria abbia una capacita da 80 ah e una da 79 Ah (questo scarto per tolleranze di lavorazioni è ammesso) la batteria con capacità minore tende ad assorbire la corrente che gli manca per equilibrarsi assorbendo il più possibile nel minor tempo possibile. Lo stesso effetto lo hai quando colleghi due batterie per avvire l'auto, di diverso non è la corrente ma il tempo, se hai mai notato si surriscaldano persino i cavi.

circondati ha scritto:
Non esplode nulla, non si rompe nulla ma, doctor, permettimi, quanti accumulatori hai visto esplodere ?
Questo non vuol dire che non può succedere, ma non è questo il caso. Chiaro che se lascio sotto carica un accumulatore in ambiente chiuso e lo saturo di idrogeno con l'ebollizione dell'elettrolita qualche rischio lo corro......


Esplodono, esplodono.... eccome se esplodono, non pensare ad una bomba (a meno che non ci sia un enorme sviluppo di idrogeno con scintilla) nella mia carriera lavorativa (verificavo lo stato di salute delle batterie di emergenza nelle centrali termoelettriche) ho fatto prove e verifche su accumulatori al piombo tipo "plantè" e ne ho viste di tutti i colori.
Vorrei ricordare che una buona carica non deve portare ad ebollizione l'elettrolita.

circondati ha scritto:
Accendiamo il motore, l'alternatore fornirà corrente al circuito composto dalle 2 batterie in parallelo ed ognuna di esse assorbirà corrente in funzione della loro carica. Ma queste sono collegate in parallello per cui, tolte le debite tolleranze si ricaricheranno fino a raggiungere un livello di carica maggiore.Se raggiunta una certa tensione interviene il regolatore dell'alternatore che limita la corrente .


Il fatto è che non arrivi mai in questa condizione se ha due batterie in parallelo.

Un ultima cosa, la tensione di batteria deve variare da 12,8 a 12,9 per uno stato di carica ottimale (2,15V circa per elemento) e non deve mai scaricarsi oltre i 10,5V (1,75V per elemento) tensioni diverse indicano un'anomalia nell'accumulatore stesso.

Poi se uno vuol rischiare, beh... allora sono affari suoi. Wink

Smile
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Capitano di Vascello
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Citazione:
....La batteria "lavora", di fatto, come un cortocircuito.......la batteria con capacità minore tende ad assorbire la corrente che gli manca....

Attenzione a frasi del genere, sei proprio sicuro ?


Beh le leggi elettriche ci sono, non le ho inventate io, magari, ma vorrei in questa sede evitare un trattato di elettrotecnica, visto che non la sede.Personalmente ho già dato.
Qualcuna ti è stata anche indicata in qualche post precedente. Da Kirkoff a Thevenin passando inevitabilmente per la legge di Ohm.Se interessa Wikipedia docet.E noi qui parliamo di grandezze elettriche come tensione, corrente, resistenza ma ci sono precise relazioni tra i loro valori che non sono affatto casuali.

E a tal proposito ti stavo anche postando il circuito equivalente che si realizza con il parallelo dei 3 generatori, ma ho desistito, in quanto ripeto non è questa la sede. Mi piacerebbe, senza polemica, poterla continuare in altro post.

Guarda cosa è un generatore di tensione (ideale e non) e scoprirai dove è questa resistenza.La corrente di autoscarica è un'altra cosa....

Ho cercato di spiegartelo, ma non ci sono riuscito.Pazienza.
Comprendo anche la tua pratica ma attenzione evita di trasportarla in toto sul gommone, non sono centrali termoelettriche.....

Sappi però che:
nessuno rischia nulla per un parallelo, diversamente non si spiegherebbe come mai esistono i commutatori nautici che realizzano elettricamente proprio il parallelo.Non ti sei chiesto perchè ?

Per quanto attiene alla carica dell'accumulatore sono d'accordo che l'ebollizione è da evitare. Infatti ho parlato di manutentori di carica dove attraverso precise fasi carica con correnti pulsanti si opera il mantenimento nel tempo. Vai sul sito della Ctek e vedrai cosa trovi.

Per il Mod, mi spiace indicare un sito o una marca ma quando ci vuole ci vuole.

Infine, in relazione alla solfatazione, è vero che affligge accumulatori di tutte le tecnologie ma per le agm e gel questo problema è mooolto meno evidente

Per concludere ti ringrazio per la tua preoccupazione ma non rischio nulla.

Ale
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Vorrà dire che mi dovrò studiare quanto scritto su Wikipedia Sad
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Visto che questo topic si è lasciato morire, credo che l'argomento necessiti di ulteriori approfondimenti, almeno per me.

all'occasione mi pongo delle domande:

1) si parla di legge di Kirchhoff a quale legge si riferisce e come viene applicata agli accumulatori al piombo?
2) si parla di legge di Thévenin (che comunque è un teorema) come viene applicata agli accumulatori al piombo?
3) Perchè gli accumulatori al piombo si scaricano nei periodi di inattività?
4) che cosa influisce sulla scarica nei periodi di inattività?
5) da che cosa dipende la resistenza interna degli accumulatori al piombo?
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Capitano di Vascello
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Urca mi sembra di essere tornato a scuola, domani compito in classe......

Ascolta doctor, non voglio tediare o dilungarmi su complicate, ma neanche tanto, elucubrazioni di ordine elettrotecnico.

Oltretutto mi sembra di essere abbondantemente OT.

Per cui le mie ragioni le ho esposte, le tue le ho lette, e qualche indicazione di approfondimento l'ho data.Direi mi fermo qui.

E trovo peraltro assolutamente corretto porre le tue domande al fine di un giusto approfondimento, anche per dare una risposta ai tuoi dubbi, assolutamente leciti. Ma forse non è questa la sede o il topic giusto.

Un cordiale saluto

Alessandro
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