Con le nuove reti da pesca, scompaiono i "gianchetti"; cosa ne pensate?

Sondaggio: E' giusto che la norma venga appicata ad un Paese come il nostro con 7458 Km di costa?

SI

84.6% [22]  84.6%

NO

15.4% [4]  15.4%

Voti Totali: 26

Capitano di Fregata
Jumbe71 (autore)
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- 1/27
Da Virgilio.it:

Si prospettano tempi duri per i buongustai e gli amanti dell’antica cucina genovese e ligure, soprattutto per i tanti estimatori dei bianchetti (“gianchetti” in dialetto), il cosiddetto “novellame” di pesce azzurro utilizzato per i primi piatti, i secondi o come condimento della farinata. Secondo una normativa europea infatti, le reti dei pescatori dovranno, senza appello per il momento, essere allargate nel punto del “sacco” finale. Ne consegue che dalle tavole dei ristoranti, dovrà sparire tutto quel pescato che comprende i rossetti, i bianchetti, i cicciarelli e la tradizionale frittura di paranza. Pesci troppo piccoli per essere catturati con le nuove misure delle reti.

Con le nuove reti da pesca, scompaiono i "gianchetti"; cosa ne pensate?


In realtà la norma, già approvata dal Parlamento Europeo nel 2007, è stata in questi anni rinviata nella sua applicazione e solamente dal mese prossimo entrerà effettivamente in vigore. Soprattutto a Levante, nel Golfo del Tigullio, le proteste nell’ambiente ittico sono forti: si rischia, dicono da più parti pescatori e ristoratori, di danneggiare un settore dell’economia già in crisi senza contare il fatto che agendo in questa maniera si minano le tradizioni della cucina e della cultura ligure.

Molte regioni interessate da questo provvedimento hanno già mandato a Bruxelles la richiesta per un’altra deroga su questa iniziativa in attesa, sperano, che si possa fare marcia indietro su questa decisione. Mentre si aspettano altri sviluppi e con la concreta possibilità che il Parlamento Europeo non faccia marcia indietro, non resta che togliersi la voglia in questo ultimo mese di “libertà” culinaria e godersi, fino a quando si potrà, i piccoli bianchetti, così apprezzati e richiesti dai buongustai liguri.

Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei loro sogni
Ammiraglio di divisione
Sardomar
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- 2/27
I "gianchetti" sono una leccornia e purtroppo ne dovremo farne a meno.
Mi dispicerebbe molto di più, però, se la Comunità Europea dovesse proibirci - con provvedimento analogo - l'agnellino e il porchetto da latte
La vita è come la marea..........

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Ammiraglio di squadra
byanonimo
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- 3/27
In siciliano sono chiamati "Neonata" Felice anche se sono una prelibatezza... specialmete sotto forma di polpettine... Smile Smile credo che la legge, se riesca in qualche modo, a presevare la specie ittica, sia giusta (Vedi esempio Datteri di mare) ma se risulta la solita Str...ta all'italiana allora..... Mad Mad
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Capitano di Fregata
liberolibero
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- 4/27
Ho votato si, anche se dare una risposta di campo su un argomento come questo è abbastanza difficile.

Da un lato ci sono le giustissime esigenze culinarie che nel nostro paese sono fatte di tradizione e spesso sono espressione di eccellenza, dall'altro l'esigenza di preservare gli anelli più bassi della catena alimentare con evidente beneficio di tutto l'ecosistema.

Secondo me il problema è la sostenibilità di certe attività di pesca.
E' indubbio il fatto che l'ambiente marino per tutta una serie di motivi, molti dei quali legati all'attività dell'uomo si va sempre più impoverendo sia in varietà che in quantita, di conseguenza la tecnologia applicata alla pesca permette prelievi sempre più mirati.

Libero.
Guardiamarina
baruana
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- 5/27
purtroppo noi uomini siamo degli S....i e non ci sappiamo tenere quel ben di dio che abbiamo - anni fa sul litorale laziale hanno permesso l'uso dei soffiatori come nell'adriatico ed il risultato est stato la sparizione delle telline, delle vongole veraci, dei cannolicchi e di conseguenza il fondo marino rovinato con diminuzione delle specie ittiche e della poseidonia anche per colpa dello strascico sotto costa - in questi ultimi anni nel Cilento-( a furia di mettere le reti fisse sotto costa e strascicare anche vicino la costa) pescare est diventato come giocare all'enalotto ed il bello è che due anni fa i così detti pescatori del luogo si sono lamentati perché sono stati messi di corpi morti in acqua per evitare lo strascico - Io se fosse possibile vieterei a vita lo strascico e le reti a magli strette che rappresentano la distruzione dei mari - la mia esperienza evidenzia anno per anno ( in questi ultimi venti anni)un calo del pescato con progressione all'ennesima potenza - Ciao da un triste pescatore ed amante del mare Luigi
meccanica/pesca
Capitano di Fregata
Jumbe71 (autore)
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- 6/27
- Ultima modifica di Jumbe71 il 07/05/10 13:22, modificato 1 volta in totale
Posto che non sono un pescatore dilettante ne tanto meno uno professionale; posto che da buongustaio adoro i bianchetti (crudi, bolliti, fritti, nella farinata, ecc); penso che l'argomento debba essere anche analizzato sotto l'aspetto economico finanziario.
Siamo il Paese europeo con più chilometri di costa, un Paese che anche da un punto di vista storico ha fatto della pesca una ragione e un motivo di vita, ne va da se che anche la pesca professionale/commerciale abbia un peso non indifferente sulla nostra economia e soprattutto in un periodo come questo (senza scendere nei particolari) caratterizzato da una grande crisi in ogni settore (vivendo in una città di mare, sto vedendo che molti giovani, senza lavoro, stanno trovando proprio un'occupazione nell'ambito della pesca).
Partiamo dall'attuale legislazione che sino ad oggi ha regolamentato la pesca dei bianchetti:
Il D.M. del 1º dicembre 1989 e il successivo D.M. del 3 ottobre 1994 permettono una sola raccolta annuale dal 1º dicembre al 30 aprile per un periodo non superiore ai due mesi consecutivi; la pesca in ambito professionale è invece permessa, anch'essa annualmente, in un periodo tra il 15 gennaio e il 15 marzo.
Sulla base, poi, degli articoli 32-38 del Trattato sull'Unione Europea è stato disciplinato dettagliatamente lo svolgimento dell'attività e del mercato ittico ad esempio tramite la definizione delle modalità di fissazione dei prezzi di alcuni prodotti ittici o con la fissazione di quantità contingentate di cattura e modalità di gestione degli stock. L'Unione è poi intervenuta nel settore anche con numerose fonti di finanziamento, ad esempio sotto forma di fondi strutturali, tra i quali lo "Strumento finanziario di orientamento della pesca" - SFOP ed il "Nuovo Fondo europeo per la pesca" - FEP (chissà poi dove andranno tutti questi soldi...).
Morale: a me sembra che l'attuale disciplina vada più che bene e che quest'ultima novità sia un'ulteriore bastonata a chi da anni fa un mestiere, quello del pescatore, che non è affatto semplice.
Comunque andiamo avanti così: continuiamo ad accettare le mille limitazioni ASSURDE che ci vengono imposte e contestualmente stiamo a guardare tutte le petroliere che vengono lavate a mezzo miglio dalla costa riversando tutto in mare; i migliaia di depuratori, vecchi o nuovi che siano, che non funzionano; i mc d'acqua inquinata di fiume che ogni secondo riversano in mare agenti inquinanti e tossici; le pioggie acide; il continuo surriscaldamento dei mari ecc, ecc, ecc, ecc, ecc....
Magari tra qualche anno torneremo a mangiare dei "gianchetti" transgenici, ricavati da una mela che a sua volta è stata ricavata da una mucca ormai completamente.....pazza Sad Sad Sad Sad

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Ammiraglio di divisione
TheGiangi
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- 7/27
liberolibero ha scritto:
Ho votato si, anche se dare una risposta di campo su un argomento come questo è abbastanza difficile.

Da un lato ci sono le giustissime esigenze culinarie che nel nostro paese sono fatte di tradizione e spesso sono espressione di eccellenza, dall'altro l'esigenza di preservare gli anelli più bassi della catena alimentare con evidente beneficio di tutto l'ecosistema.

Secondo me il problema è la sostenibilità di certe attività di pesca.
E' indubbio il fatto che l'ambiente marino per tutta una serie di motivi, molti dei quali legati all'attività dell'uomo si va sempre più impoverendo sia in varietà che in quantita, di conseguenza la tecnologia applicata alla pesca permette prelievi sempre più mirati.

Libero.


Anch'io ho votato per il "Si", con i dovuti distinguo che anche liberolibero ha espresso.

Mi sento di aggiungere che le obiezioni dei vari pescatori e istituzioni locali, poco o nulla tengono in conto l'impatto ambientale di un certo tipo di pesca.
Il fatto che tali attività vengano portate avanti da lungo tempo non le legittima.
Anche sui Datteri di Mare ci sono tradizini e piatti che i "buongustai" hanno apprezzato, ma a quale prezzo?

Quanto espresso all'inizio (ho eliminato di proposito il riferimento a Jumbe, non sto facendo una critica a lui):

Citazione:

Soprattutto a Levante, nel Golfo del Tigullio, le proteste nell’ambiente ittico sono forti: si rischia, dicono da più parti pescatori e ristoratori, di danneggiare un settore dell’economia già in crisi senza contare il fatto che agendo in questa maniera si minano le tradizioni della cucina e della cultura ligure.


denota come ci siano sempre e solo interessi di bottega di corto raggio, che mirano semplicemente a sfruttare fino al termine ultimo una risorsa che, al contrario, se gestita con sostenibilità, potrebbe continuare a far contenti operatori del settore e buongustai.

Citazione:

Molte regioni interessate da questo provvedimento hanno già mandato a Bruxelles la richiesta per un’altra deroga su questa iniziativa in attesa, sperano, che si possa fare marcia indietro su questa decisione. Mentre si aspettano altri sviluppi e con la concreta possibilità che il Parlamento Europeo non faccia marcia indietro, non resta che togliersi la voglia in questo ultimo mese di “libertà” culinaria e godersi, fino a quando si potrà, i piccoli bianchetti, così apprezzati e richiesti dai buongustai liguri.


e quanto riportato qui sopra, inoltre, dimostra come gli italiani, mediamente, siano sempre refrattari ad adeguarsi alle regole, cercando di eluderne le norme. La Repubblica Italiana è fondata sulle deroghe...
Si rimanda sempre il momento di affrontare un problema e alla fine, ritrovandosi impreparati, si chiede più tempo (deroga) per non fare null'altro che un inciucio legalizzato (decreto d'urgenza che in quanto tale può sfruttare i canali di finanziamento diretto e senza i normali controlli).

Sono vagamente disilluso....che si vede?

G
Seguite l'onda, belli!

Arrivederci a NAVIGHIAMO INSIEME 2021
Contrammiraglio
Apache77
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- 8/27
ho risposto SI :

i pescatori professionisti sono una delle categorie e lobby piu' protette d'italia , prendono sovvenzioni e soldi a pioggia dallo stato e UE e sono una delle palle al piede dell'economia nostrana , oltre a fare indubbi danni (vedi ciancioli , strascico , spadare etc...) . E non so' poi quanti rispettano le regole ...
BASTA CON L'IDEA CHE IL PESCATORE SIA IL VECCHIETTO CON LA PIPA IN BOCCA CHE A REMI VA A RECUPERARE LA SUA PICCOLA RETE FORATA
E poi basta con sto' piangere e discorsi tipo " TENGO FAMIGLIA ..." .

Detto questo non basta chiudere un tipo di pesca e tapparsi gli occhi per altri grossi problemi , come lo sversamento di tonnellate di m***a grazie a inesistenti depuratori e tutto l'inquinamento che arriva da terra . Anche su questo ci vorrebbero megamultani ai comuni
Capitano di Corvetta
brio
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- 9/27
Il provvedimento dovrebbe andare nella direzione di maggior tutela ? forse si, forse no............. secondo il mio modesto parere, non vorrei che allargando le maglie delle reti si uccide ugualmente il piccolo pesce, con la differenza che invece di tirarlo su, lo si disperde in mare. La tutela per conto mio si fà facendo controlli migliori e limitando la pesca a strascico.
Ammiraglio di divisione
TheGiangi
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- 10/27
Hai risposto mentre scrivevo prima, la tua riflessione mi dà ulteriore spunti. Spezzetto, per comodità.

Jumbe71 ha scritto:

Siamo il Paese europeo con più chilometri di costa, un Paese che anche da un punto di vista storico ha fatto della pesca una ragione e un motivo di vita, ne va da se che anche la pesca professionale/commerciale abbia un peso non indifferente sulla nostra economia e soprattutto in un periodo come questo (senza scendere nei particolari) caratterizzato da una grande crisi in ogni settore (vivendo in una città di mare, sto vedendo che molti giovani, senza lavoro, stanno trovando proprio un'occupazione nell'ambito della pesca).


In base a quanto espresso qui sopra, siccome siamo una penisola, oppure abbiamo una tradizione storica o c'è crisi, siamo autorizzati ad effettuare un overfishing di una risorsa ittica?

Jumbe71 ha scritto:

Partiamo dall'attuale legislazione che sino ad oggi ha regolamentato la pesca dei bianchetti:
Il D.M. del 1º dicembre 1989 e il successivo D.M. del 3 ottobre 1994 permettono una sola raccolta annuale dal 1º dicembre al 30 aprile per un periodo non superiore ai due mesi consecutivi; la pesca in ambito professionale è invece permessa, anch'essa annualmente, in un periodo tra il 15 gennaio e il 15 marzo.
Sulla base, poi, degli articoli 32-38 del Trattato sull'Unione Europea è stato disciplinato dettagliatamente lo svolgimento dell'attività e del mercato ittico ad esempio tramite la definizione delle modalità di fissazione dei prezzi di alcuni prodotti ittici o con la fissazione di quantità contingentate di cattura e modalità di gestione degli stock. L'Unione è poi intervenuta nel settore anche con numerose fonti di finanziamento, ad esempio sotto forma di fondi strutturali, tra i quali lo "Strumento finanziario di orientamento della pesca" - SFOP ed il "Nuovo Fondo europeo per la pesca" - FEP (chissà poi dove andranno tutti questi soldi...).
Morale: a me sembra che l'attuale disciplina vada più che bene e che quest'ultima novità sia un'ulteriore bastonata a chi da anni fa un mestiere, quello del pescatore, che non è affatto semplice.


C'è già una forma di legislazione. Ma perchè, se esiste già, è buona? Riferendomi a quanto ho detto prima, se la normativa vigente, provoca un danno ambientale, non si può integrare/aggiornare/abrogare in quanto è già vigente?

Jumbe71 ha scritto:

Comunque andiamo avanti così: continuiamo ad accettare le mille limitazioni ASSURDE che ci vengono imposte e contestualmente stiamo a guardare tutte le petroliere che vengono lavate a mezzo miglio dalla costa riversando tutto in mare; i migliaia di depuratori, vecchi o nuovi che siano, che non funzionano; i mc d'acqua inquinata di fiume che ogni secondo riversano in mare agenti inquinanti e tossici; le pioggie acide; il continuo surriscaldamento dei mari ecc, ecc, ecc, ecc, ecc....
Magari tra qualche anno torneremo a mangiare dei "gianchetti" transgenici, ricavati da una mela che a sua volta è stata ricavata da una mucca Sad Sad Sad Sad


Non capisco il nesso. Siccome nel mare vengono immesse sostanze inquinanti, siamo autorizzati a pescare i bianchetti?
Secondo quanto sopraesposto, anche per il tonno rosso, siccome ci sono le petroliere che lavano le loro cisterne in mare, allora lo possiamo pescare liberamente?
Idem, mi sfugge il nesso tra piogge acide, riscaldamento dei mari, il solito spauracchio del cibo ogm, con una pesca più attenta, anche da parte nostra come consumatori. Sono anni ormai che anche se buoni, anche se li vedo sul banco del pescivendolo, bianchetti, cernie sotto misura e compagnia, restano li dove sono.
Se anche noi consumatori facessimo la nostra parte, nonostante le piogge acide Razz , magari diminuendo la richiesta, ne verrebbero pescati di meno.

Magari il problema sta altrove. Poca presenza decisionale a livello europeo, meno interessi di settore senza criterio, più monitoraggio sul prelievo ittico e cosi si potrebbe andare avanti per molto.
Seguite l'onda, belli!

Arrivederci a NAVIGHIAMO INSIEME 2021
Sailornet