Richiesta di abolizione obbligo zattera costiera per i gommoni CE

Guardiamarina
Blackfin (autore)
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Allo scopo di dare maggiore "visibilità" e dopo una revisione (anche a seguito di utili e graditi suggerimenti da parte di utenti del forum) ho pensato di aprire un apposito Topic. Intendo inviare a lettera alle SSAA in vario modo interessate alla scottante problematica. Mi scuso per la lunghezza del testo, necessaria per motivare adeguatamente la richiesta:

Citazione:
Al Gent.mo Dott. Pujia,
Direttore Generale per il trasporto marittimo e le vie d’acqua interne
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Dip
Viale del Policlinico
00161 ROMA
E, p.c.
Al Dott. Avv. Gianni LETTA
Segretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi - Piazza Colonna, 370
00187ROMA
Al Sen. Altero Matteoli Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Segreteria del MinistroPiazzale di Porta Pia,1
00198 ROMA

All’On. Vittoria BRAMBILLA
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega al Turismo
Palazzo Chigi - Piazza Colonna, 370
00187ROMA
AlOn. Maurizio BALOCCHI
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alla semplificazione normativa
Palazzo Chigi - Piazza Colonna, 370
00187ROMA
AlProf. Claudio ZUCCHELLI
Capo Dipartimento degli Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi - Piazza Colonna, 370
00187ROMA
AlSen. Dr. Roberto CALDEROLI
Ministro per la semplificazione normativa Largo Chigi,19
00187 ROMA


Oggetto: richiesta dell’abolizione, nell’art. 54, comma 2 del Codice della Nautica, dell’obbligo di dotazione di una zattera autogonfiabile per la navigazione da 6 a 12 miglia dalla costa per i gommoni omologati CE.
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rif.to let. Prot. 00009814 in data 17/06/2009 della Direzione Generale per il Trasporto marittimo, Lacuale e Fluviale
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1. Premessa
Dopo un periodo di silenzio, motivato dal non voler minimamente sollecitare il Ministero da cui Lei dipende, notoriamente impegnato con pressante urgenza a fronteggiare gli impegni connessi con il terremoto in Abruzzo, Le scrivo nuovamente sull’argomento, approfittando della Sua cortesia nel darsi disponibile ad ulteriori chiarimenti (con la breve annotazione che la documentazione, riguardante la segnalazione di utenti vittime di naufragio, citata nella Sua risposta, non mi è mai pervenuta). In qualità di Dirigente di un Ministero e, di conseguenza, di un Governo che ha fatto della semplificazione amministrativa, dell’abolizione delle norme inutili e dell’incentivazione alla libera circolazione delle persone e del danaro gli aspetti caratterizzanti della propria (vincente) campagna elettorale, Le è stato, se non erro, attribuito il delicato e prestigioso compito, di Tecnico responsabile della stesura di un provvedimento normativo, il Codice della Nautica, avente forza di Legge, su Delega del Parlamento, nel quale è stata inserita la norma (art. 54 comma 2) che prevede l’obbligatorietà della zattera nella navigazione costiera da sei a dodici miglia marine..
2. Validità dell’art. 54 comma 2
E’ unanimemente riconosciuto da tutta la giurisprudenza che una norma per essere valida e vigente nel tempo deve necessariamente essere condivisa. La condivisione deve ovviamente interessare non la maggioranza dei cittadini in senso lato (il più delle volte in grado di esprimersi sul principio generale, in questo caso della tutela della sicurezza in mare, ma non sulle modalità di perseguimento dello stesso) bensì quella dei destinatari della norma, sia in qualità di utenti che di tutori del rispetto della stessa.
a. Indagine conoscitiva
Durante il tempo trascorso dal nostro primo contatto epistolare ho effettuato una ricerca, ritengo sufficientemente vasta e, ritengo, esaustiva, per raccogliere le opinioni del maggior numero possibile di addetti, in qualche modo qualificati, al settore gommoni da diporto, sia sull’introduzione della zattera di Salvataggio entro 12 miglia, sia sul contenuto della lettera di richiesta chiarimenti a Lei indirizzata. Avvalendomi della possibilità offerta dal Web, che consente ad una moltitudine di cittadini di far sentire la propria voce sui temi più disparati, ho trascorso questo periodo leggendo gli interventi più autorevoli sul tema “zattera costiera”, all’interno di Forum di discussione tematici1) aperti a tutti e quindi di facile riscontro e verifica.
Alla materia, la più autorevole e diffusa rivista del settore “Il Gommone e la nautica per tutti”2) ha dedicato inoltre un articolo oltre a pubblicare una lettera critica di una lettrice3).
Nella mia giornata di visita al Salone Nautico di Genova ho avuto modo di raccogliere le impressioni di molti gommonauti, tra i quali anche quelli rappresentati dallo stand del Club del Gommone di Milano, certamente il più numeroso in Italia, che sta raccogliendo una petizione per modificare il testo dell’articolo 54 già citato.
b. Risultati dell’indagine
La “navigazione” nei forum citati, permette di appurare che essi non si limitano a raccogliere le opinioni degli iscritti, ma perseguono lo scopo dichiarato (e gratuito) di elevare la cultura “marinaresca” degli iscritti tra i quali si annoverano anche addetti al settore nautico, come costruttori e progettisti. Elevare la cultura significa dare a chi va per mare, anche se semplice diportista, una maggiore consapevolezza dei rischi ma anche delle tecniche di navigazione e delle procedure per far fronte alle sempre possibili situazioni di emergenza. L’introduzione dell’art. 54 ha raccolto da parte di tutti un dissenso unanime, sia per quanto riguarda l’effettivo apporto in termini di sicurezza, sia per il notevole aggravio di costi di gestione, sia per l’estrema difficoltà nel collocare e maneggiare efficacemente l’apparecchio a bordo di un gommone. Addirittura il Forum “Gommonauti.it” ha fatto propria la mia precedente richiesta di chiarimenti collocandola in Home Page (come dire in prima pagina).
3. Motivi del dissenso
Sinteticamente riassumibili in quattro parole: norma inutile, onerosa, vessatoria e impraticabile.
a. Inutile perché il gommone nasce proprio per dare ai naviganti una sicurezza intrinseca maggiore (a parità o, addirittura spesso inferiorità di dimensioni) rispetto a qualsiasi altro tipo di imbarcazione, per la sua impareggiabile riserva di galleggiamento, al costo di una minore “spaziosità”, in quanto i volumi che su altre imbarcazioni sono disponibili per le attrezzature e gli arredi sono, nei gommoni, destinati alla già citata riserva di galleggiamento che li rende, di fatto, inaffondabili.
A dimostrazione di quanto asserito basterebbe l’esperienza di Giovanni Bracco, navigatore esperto e con una lunga storia di traversate svolte rigorosamente in solitaria ed esclusivamente in gommone che lo hanno visto partire dall’Italia e solcare le acque delle Azzorre, del Mar Nero, dell’Oceano Indiano. L’ultima sua impresa4) si proponeva di partire il 18 luglio di quest’anno da Genova a bordo di un gommone di 7 metri, per raggiungere Lisbona in pieno Oceano Atlantico, passando per Barcellona e ripercorrendo le rotte già battute nel 1998 per l’Expo di Lisbona. La traversata è stata interrotta in Atlantico il 28 luglio nel tratto Rota – Lagos per il verificarsi di una grossa falla in carena (attribuita in seguito ad un difetto di stampaggio della resina) che aveva causato l’allagamento completo dello scafo. Ebbene in questa situazione il gommone non solo non è affondato ma ha consentito a Bracco di fare rientro ad un porto attrezzato percorrendo a motore 39 miglia nautiche (oltre 72 km.)!
Oltre a quello citato, sono tanti i casi di incidenti in mare, collisioni ed altro i cui danni sono stati quantomeno attenuati dalle caratteristiche precipue dei gommoni che, in ogni caso, sono comunque restati a galla. Sono certo che la casistica raccolta dalla Guardia costiera potrà solo confermare che gli unici rischi presenti per chi naviga in gommone sono:
- caduta in mare del conducente: oggetto di una costante e “appariscente” campagna di sensibilizzazione sia da parte dei Forum tematici sia da parte delle riviste del settore è l’utilizzo del cosiddetto “stacco di sicurezza” al polso. Questo semplice meccanismo, in caso di accidentale caduta in mare del conducente, provoca lo spegnimento del motore, che, in maniera accentuata nel caso del gommone rispetto alle altre tipologie di imbarcazioni, causa l’immediato arresto dello stesso, dato il quasi inesistente “abbrivio”. A meno che il conducente sia vittima di un malore, la vicinanza del natante e il bordo libero limitato (dato solo dal diametro del tubolare) rendono estremamente agevole la risalita a bordo;
- incendio del serbatoio carburante: trattandosi il più delle volte di motori a benzina, è più appropriato parlare di “esplosione” del serbatoio. Le cause accertate nei (fortunatamente rari) casi verificatisi sono da attribuire ad errori di installazione o marchiane disattenzioni da parte dell’utente.
- avaria del propulsore: determina una situazione di rischio (peraltro non immediato) dovuto alla possibilità che il natante, privo di spinta propulsiva cada in balia di venti e correnti. Al verificarsi di questa evenienza in acque profonde viene sempre consigliato (ancorchè non prevista dalle dotazioni obbligatorie) lo stivaggio a bordo di un’ancora galleggiante che, sebbene poco ingombrante, fissata con una cima a prua del natante consente di ridurre notevolmente lo scarroccio (ossia lo spostamento incontrollato sotto l’azione del vento) oltre a mantenere sempre la prora verso la direzione di provenienza delle onde per evitare (evento comunque quasi impossibile da parte di un gommone, per il suo baricentro molto basso e la sua scarsa immersione) un eventuale ribaltamento dovuto a onde che colpiscano lateralmente il natante.
Appare evidente anche ad un profano che in nessuna delle tre situazioni, peraltro verificabili anche ampiamente entro la fascia delle sei miglia, un gommonauta avrebbe tratto il benchè minimo giovamento dal disporre di una zattera di salvataggio, sia per la mancanza del tempo necessario per estrarla ed attivarla (caso dell’incendio) per la minore protezione offerta ai marosi ed alle basse temperature dell’acqua marina, rispetto al gommone stesso. In conclusione, costringere un gommonauta a dotarsi di una zattera di salvataggio equivale a vietare ad una nave rompighiaccio di navigare d’inverno per evitare il rischio di collisione con degli iceberg!
b. Onerosa perché rispetto al precedente (anche se, per i gommoni, inutile per gli stessi motivi) dispositivo autogonfiabile, il costo di acquisto è più che triplicato (da circa 250 a circa 800 Euro), le scadenze per la revisione sono più ravvicinate (si passa da quattro anni a due, dopo la prima a tre), molto più costose per la sostituzione di un maggior numero di parti deperibili.
c. Vessatoria perché, di fatto costringe imbarcazioni, come i gommoni omologati CE cui è consentita la navigazione fino a dodici miglia nautiche dalla costa, che nella maggior parte non sono di dimensioni o caratteristiche tali da poter “ospitare” in maniera conveniente la zattera, ad una navigazione forzatamente limitata a sei miglia nautiche. Ritengo classificabile anche entro questa voce il mancato guadagno di cui il settore turistico delle tante isole italiane distanti dalla costa tra le sei e le dodici miglia, beneficia in conseguenza del notevole traffico di gommoni da diporto che, specie nei mesi estivi, ivi si svolge. Traffico che, per la diffusa percezione della norma come vessatoria, si riverserebbe sulle coste dei Paesi rivieraschi limitrofi. Non mi risulta peraltro che tale obbligo per i gommoni sussista in altri Paesi Europei, ad esempio la Gran Bretagna, Paese con una grandissima tradizione marinara, delega alla responsabilità del comandante (figura, come da noi, caratterizzata dal conseguimento della patente nautica) della imbarcazione da diporto l’adozione di tutte le misure e precauzioni necessarie per la navigazione d’altura.
d. Impraticabile Il peso ed il volume della cosiddetta “zattera costiera” sono, al contrario di quanto da Lei asserito (immagino su suggerimento dei cosiddetti “esperti”, nonché costruttori e fornitori delle zattere), talmente elevati che, oltre a non trovare una collocazione stabile e di pronto impiego su un gommone medio, sono impossibili da movimentare, soprattutto se il navigante è di “stazza” limitata o se si tratta di una donna.
4. Conclusioni
Ritengo, per quanto sopra esposto che, dati i tempi ristretti a disposizione per la stesura del Codice della Nautica, la S.V. è stata costretta ad avvalersi della consulenza di organi esterni al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il cui contributo non è stato, forse per accelerare l’iter, sottoposto anche al vaglio delle Organizzazioni rappresentative degli Utenti e dei Consumatori (tra i quali ad esempio sono gli oltre cinquanta Club del Gommone dislocati in tutta Italia, dei quali tutto si può dire meno che non tengano in sommo grado presente il problema della sicurezza in mare).
Avvalendomi oltre che della Sua cortesia anche della sua onestà intellettuale ed allo scopo di garantire un più proficuo rapporto Cittadini – Istituzioni, oltre che per evitare che anche il Codice della Nautica entri a far parte del novero delle tante leggi non rispettate perché non condivise (e non praticabili), chiedo di intraprendere le azioni da Lei ritenute necessarie per rivedere tale norma, esentando i gommoni omologati CE dall’obbligo di dotarsi della “zattera costiera” nella navigazione entro le dodici miglia dalla costa.
Non credo che la mia richiesta rimarrà una voce isolata, in quanto intendo pubblicizzarla sia sul Web che sulla stampa, in modo da dare modo a tutti i gommonauti che ne condividono i contenuti, di far sentire la propria voce di cittadini che scelgono un confronto diretto con le Istituzioni che li rappresentano, piuttosto che navigare lungo le coste dei Paesi limitrofi e meno burocratizzati o, peggio percorrere la via dell’illegalità, infrangendo nei nostri mari una norma non giustificata.

1) cfr. Forum: Gommonauti.it (18.030 utenti) e altro forum (2.287 utenti).

2) cfr. l’articolo “Sarà vera sicurezza?” di Antonio Fulvi, rivista “Il gommone e la nautica per tutti” a pag. 85 del n.279 di giugno 2009.

3) cfr. “La nuova zattera scatena le ire dei gommonauti” rivista “Il gommone e la nautica per tutti” rubrica “Posta” a pag.10 del n.279 di giugno 2009.

4) cfr. “Sognando Lisbona” rivista “Il gommone e la nautica per tutti” pag. 118 del n. 283 di ottobre-novembre 2009.


Avvalendomi della possibilità offerta dal Forum di effettuare un sondaggio che sarebbe oltremodo utile a "supportare" la richiesta ho provveduto ad attivare questa opzione.
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Guardiamarina
capitano Lallo
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Buongiorno,ho letto con molta attenzione quanto hai scritto sull'interessante post,e condivido tutto pienamente.Mi complimento per la chiarezza dell'esposizione e ti esorto a continuare in questa iniziativa.
Capitano Lallo.
Contrammiraglio
tanor74
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Mi aggiungo ai complimenti per l'ottima esposizione , anche se ( per ora spero ) la normativa non mi riguarda in prima persona spero tanto che l'impegno da te profuso sia utile a far capire l'errore commesso .

naturalmente aspettiamo di vedere gli sviluppi di tale iniziativa e un ICAB a tutti i gommonauti interessati
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Ex Marshall 4,00mt + selva Naxos 15cv 2t
Ex Marshall M40s + Selva Naxos 15Cv 2t
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Ammiraglio di squadra
marco57
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- 4/76
Perfetto blackfin ... ma non c'è il sondaggio Wink
Le persone esistono per essere amate, le cose esistono per essere usate.
Se c'è tanto caos in questo mondo, è perchè le cose vengono amate e le persone usate.
Contrammiraglio
stik58
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- 5/76
Perfetta esposizione delle motivazioni sull'inutilità della zattera così strutturata.
Complimenti
Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte
Ammiraglio di squadra
MaxM100
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- 6/76
Black, complimenti è semplicemente perfetta come la precedente Felice

Un solo passaggio mi lascia perplesso e stona con il resto, l'inciso tra parentesi qui sotto:

...Il peso ed il volume della cosiddetta “zattera costiera” sono, al contrario di quanto da Lei asserito (immagino su suggerimento dei cosiddetti “esperti”, nonché costruttori e fornitori delle zattere), talmente elevati ....

io eviterei Wink
Capitano di Corvetta
Pierop
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- 7/76
... tutto molto bello Felice Felice Felice ma purtroppo inutile Exclamation Exclamation Exclamation
Contrammiraglio
stik58
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- 8/76
Pierop ha scritto:
... tutto molto bello Felice Felice Felice ma purtroppo inutile Exclamation Exclamation Exclamation


Inutile è la zattera, non ciò che ha scritto l'amico. Se si acceta tutto in maniera passiva, anche la più piccola delle speranze che qualche cosa venga modificato non esisterebbe.
Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte
Capitano di Corvetta
Pierop
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- 9/76
... non travisare ciò ho scritto. Exclamation

E non concordo che la zattera è inutile. Exclamation Exclamation

... la lettera è bellissima, ma inutile se la deve leggere un cieco!!!
Wink Wink Wink

Poi, conosco della gente che ha vissuto sperando, ma.... Crying or Very sad Crying or Very sad Crying or Very sad

ciao

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stik58 ha scritto:
Pierop ha scritto:
... tutto molto bello Felice Felice Felice ma purtroppo inutile Exclamation Exclamation Exclamation


Inutile è la zattera, non ciò che ha scritto l'amico. Se si acceta tutto in maniera passiva, anche la più piccola delle speranze che qualche cosa venga modificato non esisterebbe.
2° Capo
LordShark
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Bravissimo Blackfin! Spero vivamente che questa lettera venga letta al Ministero e non cestinata!
Però mi viene in mente una cosa: come faranno a modificare la legge senza perderci la faccia? Perchè in linea di massima quel che scrive Blackfin è giusto e condivisibile, ma ricordiamoci che c'è la politica di mezzo e una legge emanata e abrogata dopo poco non fa fare propriamente una bella figura.......
Sailornet