Come controllare l'alternatore [pag. 2]

Contrammiraglio
tanor74
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custà ha scritto:
infatti il multimetro di cui vi parlo se non erro misura al massimo 10 ampere


in teoria dovrebbero bastare , in quanto la corrente ottimale di carica dovrebbe essere il 10% della capacità della batteria

imho
potresti provare accendendo il motore , lo lasci al minimo e successivamente esegui il collegamento , col motore al minimo e la batteria che non deve assolutamente essere a zero la corrente iniziale non dovrebbe superare i 4/6 ampere
Ex Rio 310 + Selva Naxos 15cv 2t
Ex Marshall 4,00mt + selva Naxos 15cv 2t
Ex Marshall M40s + Selva Naxos 15Cv 2t
Cranchi 4,90 + Tohatsu maxi 25/30 cv 2t -tohatsu corsa 25/40 2t
Della Pasqua DC7 doppio volvo Penta 118cv piede 290DP
Guardiamarina
fabrive66
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- 12/35
Lo strumento ideale è una pinza Amperometrica per corrente continua, comunque quello che misuri non è la reale capacità di carica dell'alternatore ma solamente quello che la batteria assorbe in quel momento Sad . Quindi se la batteria è carica non hai modo di vedere quanti Ampere al bisogno può fornire.
Un test valido sulla capacità dell'alternatore richiede l'utilizzo di un carico variabile (Reostato) un amperometro e un volmetro Wink

Ciao 8)
Fabri BSC61 Suzuki DF115......finalmente!!!
Sottocapo di 1° Classe Scelto
custà (autore)
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- 13/35
quindi vediamo se ho capito, accendo il motore lo tengo al minimo, poi stacco il polo POSITIVO della batteria e collego il multimetro in serie con la batteria, più precisamente il cavetto NERO del multimetro alla batteria ed IL cavetto ROSSO al cavo POSITIVO scollegato della batteria.
se l'alternatore carica mi deve dare circa ampere = 5 /6 mentre se non carica mi deve dare ampere = 0
Ammiraglio di squadra
isla
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custà ha scritto:
infatti il multimetro di cui vi parlo se non erro misura al massimo 10 ampere

dai retta limitati a controllare la tensione (volt) a motore acceso,poi riferisci.non scollegare i cavi di potenza del motore con questo in moto!
Site Admin
VanBob
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Se non hai uno strumento di capacità adeguata lascia stare la misurazione in serie e fai solo la misura della tensione.
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Sottocapo di 1° Classe Scelto
custà (autore)
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- 16/35
Ragazzi mi sa tanto che adottero proprio l'ultima soluzione, in quanto mi sempra la più semplice per uno come me Laughing dopo vi farò sapere, in tanto ringrazio tutti per la collaborazione e a risentirci
2° Capo
lucky1975
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- 17/35
be facci sapere come vanno le prove..ciaoo
Sottocapo di 1° Classe Scelto
custà (autore)
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- 18/35
misurazione effettuata, a motore spento la tensione della batteria era di 13,5 volt, mentre a motore acceso la tensione aumentava in manuiera graduale fino a 15,8 volt .
Penso che lo strumento che ho utilizato per misurare non sia tanto preciso, dato che la tenzione della batteria, sia con motore acceso che con motore spento risulta un pò alta di quella che dovrebbe essere , comunque la cosa importante è che da motore spento a motore acceso c'è una differenza di circa due volt.
Questo significa che l'alternatore funziona, o devo fare qualche altra misurazione?
Sottotenente di Vascello
ematoma
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- 19/35
Certo sarebbe ottimo collegare l'oscilloscopio e vedere che tipo di onda arriva alla batteria. Il solo misurare i volt con il multimetro potrebbe non bastare. Considera che la batteria (e comunque tutto l'impianto) ha bisogno di corrente continua. Quando tale corrente viene fornita dalla batteria è sicuramente continua. Quando la corrente viene prodotta da un'alternatore è alternata (ma va ?!?) (sinusoide) quindi cambia i poli ad ogni ciclo, e viene quindi raddrizzata tramite un ponte di graetz o qualcosa di equivalente. A qs punto hai si una corrente continua ma pulsante. Tale pulsatitudine (!) si elimina ponendo in uscita dei grossi condensatori. Tutto qs sistema in ambito auto-nautico si realizza con i cosiddetti "raddrizatori" che hanno anche la funzione di eliminare gli spike di corrente che qualche volta arrivano dall'alternatore a seguito di improvvise accelerazioni. Tale energia in eccesso viene smaltita tramite calore e quindi i raddrizzatori sono normalmente avvitati in qualche parte metallica. Ecco, tra il tuo alternatore e la tua batteria c'e' il raddrizzatore, quindi prima di incolpare il generatore dai un'occhiata al raddrizzatore. (anche se non c'e' molto da vedere in quanto sono componenti allo stato solido e per giunta solitamente annegati in resina protettiva). Scusate se sono stato lungo...
Site Admin
VanBob
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- 20/35
ematoma ha scritto:
Certo sarebbe ottimo collegare l'oscilloscopio e vedere che tipo di onda arriva alla batteria.

A quale scopo scusa???
Alla batteria non interessa se la forma d'onda non è perfettamente livellata, l'importante è che il raddrizzatore lavori su entrambe le semionde e non solo su una ma i ponti di Graetz (a 4 diodi) sono tutti così.



Per chi volesse proprio farsi del male.... ho un oscilloscopio, se volete controllare la forma d'onda della corrente continua (!) erogata dal proprio motore venitemi a trovare (col motore). Razz
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