Creta + Kasos 2023 - Racconto di una vacanza in gommone

Comune di 1° Classe
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NAVIGANDO LUNGO LA COSTA SUD-EST DI CRETA, RAGGIUNGENDO L’ISOLA DI KASOS NEL DODECANESO
Avventurose, spensierate, selvagge ed ospitali, le Isole Greche sono la vera vacanza di mare dove poter vivere al massimo della libertà godendo in pieno l’amore per la natura. Non c’è niente di più incredibile che assaporare in gommone le forti emozioni che ti regala l’Egeo.
Baia a sud di kasos
Creta + Kasos 2023


E’ l’alba del 2 Agosto, quando dopo un intenso anno lavorativo, insieme alla mia famiglia composta da mia moglie Silvia, i miei figli Enrico e Chiara (rispettivamente di anni 17 e 15) e Sophia (un’amica di mia figlia di anni 16), da Bologna raggiungiamo Gatteo Mare (FC) per agganciare all’auto l’enorme carrello-gommone che tengo lì in rimessaggio, per poi dirigermi verso il porto di Ancona dove ci attende il traghetto della Anek/Superfast che ci porterà sulla nostra amata Grecia.
La partenza dal porto di Ancona
Creta + Kasos 2023


Il territorio ellenico ormai lo conosciamo bene, avendo visitato la costa del Peloponneso, la Penisola Calcidica, le Isole Ioniche, le Sporadi, tutte le Cicladi e quasi tutte le isole del Dodecaneso. Quest’anno la nostra scelta è l’isola di creta, in particolare la parte sud-est oltre l’isola di kasos, avendo già visitato qualche anno fa la parte occidentale, sicuramente più conosciuta e più turistica.
Dopo una traversata durata circa 15 ore sbarchiamo il giorno dopo al porto di Igoumenitsa e raggiungiamo il Pireo via terra nel tardo pomeriggio dopo un itinerario di circa 500km. Ormai questa rete stradale è ottima, scorrevole, formata tutta da autostrada, ed il viaggio si rivela sicuro e piacevole. La scelta di sbarcare all’alba a Igoumenitsa anziché nel pomeriggio a Patrasso è legata al fatto che così facendo si riesce la sera del giorno stesso a prendere la coincidenza con un eventuale 2° traghetto che salpa dal Pireo. Infatti, da Ancona, la medesima nave che raggiunge il porto di Igoummenitza dopo circa 15-16 ore di traversata, continua il suo tragitto fino al porto di Patrasso impiegando ulteriori 7-8 ore, per un totale di 22-23 ore. Scendendo ad Igoumenitza in 6/7 ore di auto si raggiunge il porto del Pireo, evitando così di perdere la coincidenza del 2° traghetto. Scendendo a Patrasso, la strada da compiere è nettamente minore (poco più di 200 km), ma è altamente probabile dover rimandare il traghetto dal Pireo al giorno successivo.
In questa vacanza, come ormai negli ultimi 3÷4 anni, l’equipaggio sarà formato da n°3 famiglie ciascuna costituita da n°2 adulti e n°2 ragazzi. Infatti, da qualche anno non facciamo più campeggio nautico. Ora i nostri ragazzi hanno bisogno di compagnia, e così abbiamo trovato questo compromesso, avendo amici con figli coetanei che non hanno il gommone. Ogni famiglia prenota i propri alloggi attraverso Booking, Airbnb o canali similari nelle località prescelta, dove solitamente rimaniamo per non più di 3÷4 notti. L’auto ed il carrello li lasciamo nella prima stazione balneare dove effettuiamo il varo, ritornando a recuperali alla fine della vacanza. L’unico mezzo di trasporto per tutti è quindi “Pimpi”, il nostro gommone Marlin boat 26 top motorizzato con 2x225 hp Mercury Verado, un robusto RIB di quasi 9 metri e super accessoriato. Quest’anno il ritrovo di tutta la comitiva è il villaggio di Makry Gialos (raggiunto dai nostri amici tramite taxi dopo un volo Ryanair Bologna-Heraklion), per poi continuare la vacanza costeggiando tutta la parte sud-est di creta, fino a raggiungere l’Isola di kasos e ritorno fino a Tsoutsouros, villaggio di pescatori posto nella parte centrale della costa meridionale di creta.
All’alba del 4 agosto sbarchiamo col 2° traghetto al porto di Heraklion (capoluogo di creta), a Nord dell’isola, per raggiungere dopo circa 3 ore di strada il porticciolo di Makrys Gialos, una località turistica posta lungo la costa sudorientale della provincia di Lassithi, a circa 60 chilometri da Agios Nikolaos ed a 25 chilometri dalla città di Ierapetra.
La pianificazione del viaggio è sempre molto accurata e meticolosa, anche se inevitabilmente necessita uno spirito avventuriero. I porticcioli della Grecia sono molto spartani, con scivoli per il varo e l’alaggio del gommone a volte compromessi. Fino all’arrivo a destinazione non si ha mai certezza delle difficoltà che si potranno incontrare e dove esattamente parcheggiare i mezzi, l’auto e soprattutto il carrello.
Per 2÷3 anni di seguito il punto di partenza era stata l’isola di Kos, nel Dodecaneso, dove c’è una grossa marina provvista di tutti i confort. Altri anni, per visitare le Cicladi, c’eravamo affidati ad un cantiere navale nella località di Nea Peramos (prima di Atene), dettati dall’esperienza positiva vissuta da altri gommonauti milanesi. Ma creta è una destinazione lontana, remota, scomoda, poco conosciuta, e non ci sono racconti di viaggio da cui trarre spunto. Pertanto, durante l’inverno, attraverso ricerche soprattutto tramite web ho battezzato un porto a sud-est di creta, dopo quello di Ierapetra (dato che quest’ultima località l’avevamo già visitata 3 anni prima), da cui partire. Sicuramente anche l’esperienza e l’intuito dopo tanti anni di vacanze nautiche nella penisola ellenica mi aiutano a fare le giuste scelte e a non compiere gli errori passati. Uno dei principali problemi dopo lo scivolo è il rifornimento dell’acqua. In tutti i porti della Grecia non esistono le gru per il varo e l’alaggio, bensì bisogna affidarsi al proprio carrello per mettere in acqua il gommone. Pertanto, il lavaggio del rimorchio, dopo averlo immerso completamente nell’acqua salata diventa uno degli aspetti principali da considerare. Io da google hertz avevo notato un comodo scivolo e qualche pompa dell’acqua in banchina, ma all’arrivo al porto di Makry Gialos mi è stato subito riferito che per l’acqua sarebbe servita una scheda acquistabile unicamente in un ufficio posto a Ierapetra, a 25km di distanza ed aperto dal lunedì al venerdì. Noi siamo arrivati di domenica mattina, pertanto abbiamo dovuto sfruttare l’impagabile accoglienza di un pescatore locale che ci ha prestato la sua scheda ed al quale abbiamo offerto 2 bottiglie di vino in cambio della nostra riconoscenza. Dentro al nostro frigo teniamo sempre in fresco alcune bottiglie di vino che risultano essere molto utili, quando si raggiungono nuovi porti, quando si devono fare ancoraggi ed ormeggi in nuove località. Per fortuna, in Grecia, gli italiani sono considerati una popolazione simpatica e ben vista. Ma bisogna sempre fare intendere a loro come sia chiaro per noi essere stranieri. Più di una volta la mattina, ho trovato in acqua sotto al gommone la bandiera italiana, segno del fatto che la mia presenza non era affatto gradita.
Durante i primi giorni, abbiamo visitato più volte Koufonissi, una piccola ed arida isola, conosciuta anche come Lefki, a circa tre miglia dal capo di Goudouras. Oggi è disabitata, ed è uno degli ultimi paradisi incontaminati della Grecia dove non è possibile pernottare ed è ricca di rovine che indicano l’attività umana dai primi tempi minoici. Koufonissi è bagnata dal mare libico, ed è famosa per le sue meravigliose 36 spiagge sabbiose ed acque turchesi. Le più sorprendenti sono Asproulas, Hiliaderfia e Faros, caratterizzate da morbide rocce argillose biancastre che vengono raggruppate sotto il nome di Asproulas. Le acque sono poco profonde e la sabbia ha un colore caraibico rosso pallido. È possibile visitare l’isola di Koufonissi, con escursioni in barca giornaliere che partono proprio dal porto di Makri Gialos.
Nei giorni successivi abbiamo raggiunto via mare anche Xerokampos, altra splendida località balneare posta nella costa sud-orientale di creta, caratterizzata da bellissime spiagge di sabbia (rare in Grecia, poiché quasi sempre di ciottoli) e da un mare cristallino. Per chi vuole visitare via terra questa zona, le strade sono quasi tutte sterrate e ci sono poche case, locande ed osterie. Xerokampos è un luogo magico, con terra arida e rocce prive di vegetazione, a parte alcuni incantevoli uliveti.
Xerokampos
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Dopo i primi giorni di vacanza il primo trasferimento previsto è stato verso Kouremenou, a nord-est di creta, ed a soli 20 chilometri dal villaggio di Sitia, l’ultimo piccolo porticciolo turistico prima di affrontare la traversata verso l’Isola di kasos, posta nel Dodecaneso. Esso si trova in una splendida baia molto amata dagli appassionati del Windsurf e del Kitesurf provenienti da tutta Europa visto che è spazzata quasi sempre dal meltemi. Qui si trova anche la spiaggia più lunga della zona di Palekastro, una distesa di sabbia lunga oltre un chilometro e mezzo.
Come sempre, prima di ormeggiare il gommone, chiediamo suggerimenti ai pescatori locali, ai quali regaliamo la consueta bottiglia di vino che, oltre al gesto di gratitudine, ci fornisce una simbolica protezione anche al nostro gommone.
Gli appartamenti di Kouremenou sono distanti circa 1 km dal porticciolo, quindi ogni volta è necessario compiere una lunga passeggiata per raggiungere il nostro gommone.
Purtroppo, anche in questa località il rifornimento di carburante si rivela molto difficoltoso. Le stazioni di servizio poste nell’entroterra, solitamente provviste di un’autocisterna, hanno solo quella per il diesel. Il trasporto della benzina verde, quindi, può avvenire solo attraverso le taniche. Ma il mio gommone non è piccolo. Ha un serbatoio da 440 litri e travaso mediante delle taniche è una vera follia. Ma dopo tantissime telefonate ed altrettanto stress ci rendiamo conto di non avere alternative. E così grazie all’aiuto fornito dal proprietario dell’appartamento troviamo un signore che col suo camioncino ci aiuta nel trasporto di una decina di taniche da 20÷25 litri che mediante un imbuto travasiamo nel serbatoio del gommone dopo un lungo, puzzolente e pericoloso lavoro durato oltre 2 ore.
Solitamente in Grecia, sia in quella Ionica che nelle Cicladi, non avevo mai avuto troppi problemi. Bastava prenotare con un giorno di anticipo un certo quantitativo di benzina che veniva facilmente trasportato mediante un’autocisterna. In questi posti così remoti, invece, il rifornimento si è rivelato un’autentica impresa. L’unica località posta a sud di creta, dove l’autocisterna della benzina arriva in banchina è Ierapetra, una cittadina molto più sviluppata delle altre, e dove abbiamo fatto il penultimo rifornimento di questa vacanza, quello più semplice.
Vicino a Kouremenou c’è la famosa spiaggia di Vai, caratterizzata dalla grande foresta di palme naturali (la più grande in Europa) della specie “Phoenix Theophrasti”. Il suo nome deriva da “Vai” che in greco significa appunto “palma”. Ma è troppo affollata per le nostre abitudini. Di fronte si trova anche l’isola di Elesa, un’area ambientale protetta che ospita piante ed animali rari come la foca monaca del Mediterraneo, avvistata propria una mattina all’interno di un’insenatura protetta dal forte meltemi e dove abbiamo trascorso l’intera giornata.
Baia nei dintorni di Tsoutsouros
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I giorni di vacanza trascorrono velocemente e sono tutti caratterizzati all’insegna di giornate in gommone. Chi fa snorkeling, chi pesca, chi gioca sulla spiaggia, chi si diverte coi i 2 sup che trasportiamo sempre gonfi sul gommone (e che si rivelano molto utili), chi pranza. Ognuno è impegnato nelle tante attività nautiche e marine, pertanto alla fine “Pimpi”, anche con 13 persone a bordo, si rivela adatto e spazioso. E’ un gommone robusto e pieno di ampi gavoni e non delude mai le aspettative. Inoltre, la comitiva è testata. Ci conosciamo bene. Non è la prima vacanza nautica che affrontiamo assieme. Ognuno ha i propri compiti. Gli uomini sono addetti a posizionare la 2° ancora di poppa o le cinghie sugli scogli, i ragazzi vanno a controllare l’ancora di prua e le donne cazzano e/o lascano le cime secondo gli ordini che vengono dettati dal comandante.
Gli ancoraggi non sono mai banali e la strategia è sempre la stessa. Ancorare sottovento, quindi più ridossati possibile, su fondali bassi, ma con l’inconveniente di essere vicino agli scogli e quindi dovendo assicurare il massimo fissaggio con le cime. La manovra dura sempre diversi minuti, a volte più di mezz’ora, e mette tutto l’equipaggio in uno stato di tensione e concentrazione. A prua, grazie al contacatena, fisso l’ancora tipo bruce in acciaio cromato da 5 kg con almeno 35-40 metri di catena. A poppa, invece, le condizioni variano a seconda dei casi. A volte metto una seconda ancora tipo Hall sulla spiaggia costituita da alcuni metri di catena ed una cima di almeno 50 metri. A volte devo integrarla o sostituirla con 2 cime di colore giallo alla cui sommità lego delle cinghie da ormeggio della lunghezza di almeno 4 metri adatte per l’avvolgimento sui taglienti scogli. Riconosco di essere severo, preciso, pignolo, e prima di permettere l’apertura del tendalino parasole e mettere in acqua in sup, devo essere veramente sicuro che il natante sia fermo con un ancoraggio sicuro. L’equipaggio risponde con attenzione ad ogni gesto e “ordine”. Sopportarmi, a volte, non è cosa da poco. Ma in questo mare, con questi venti che soffiano abitualmente sui 25÷30 nodi, un piccolo errore o una piccola disattenzione può rivelarsi fatale e compromettere la vacanza. Alla fine, però, sono tutti più marinai. Ognuno ha imparato qualcosa di nuovo. A fare nodi, a prendere confidenza con i termini marinareschi che a me piacciono tanto a bordo. L’Egeo è un mare difficile, ma ti regala un’esperienza unica, ricca e molto intensa.
Il meltemi è un vento secco proveniente da Nord che soffia prevalentemente nel Mar Egeo da Maggio a Settembre, raggiungendo il picco di forza tra metà Luglio e metà Agosto. È stato spesso citato da numerosi autori dell’antichità greca, che lo descrivono come un intervento delle divinità in risposta al caldo torrido e alla siccità che affliggevano i greci. In realtà, il nome ha una derivazione latina e proviene dalle parole “mal tempo”. Esso nasce esattamente dalla combinazione dell’alta pressione proveniente dai Balcani e della bassa pressione proveniente dall’Asia Minore. Solitamente, la sua durata è di circa 3-5 giorni. La forza del meltemi parte da Canakkale e Limnos e percorre una traiettoria verso nord-est, passando per le Cicladi e deviando infine verso nord-ovest fino al Dodecaneso. La peculiarità di questo vento è che si alimenta proprio grazie alla topografia dei territori del Mar Egeo, i quali, avendo vaste zone molto aride, portano alla creazione di forti differenze di pressione tra terra e mare. Inoltre, le alte montagne presenti sulle isole ostacolano il passaggio del vento e lo costringono ad aumentare la sua potenza per poterle superare ai lati oppure dall’alto (quando il vento è particolarmente forte). Di conseguenza, più saranno grandi gli ostacoli presenti su un’isola, maggiori e più frequenti saranno le raffiche di vento, soprattutto ai lati dell’isola stessa e sottovento, dove tende a cambiare direzione. L’isola di creta, infatti, essendo caratterizzata da montagne molto alte questo fenomeno è particolarmente accentuato. Solitamente il meltemi soffia con un’intensità pari a 20÷25 nodi con raffiche che possono raggiungere anche i 40÷50 nodi di vento. Quando il meltemi è particolarmente forte e le raffiche di vento superano forza 8 della scala Beaufort, non è difficile imbattersi in onde dai 2 ai 5 metri di altezza provenienti da diverse direzioni e in rapida successione. Proprio perché si alimenta con gli sbalzi di temperatura, il meltemi raggiunge il picco di potenza durante le ore più calde della giornata. Ciò significa che è più sicuro navigare durante la mattina presto, quando il vento non ha ancora registrato la sua massima forza, o verso il tramonto, quando inizia ad affievolirsi.
All’alba del 11 agosto ci accingiamo ad affrontare la traversata per raggiungere l’isola di kasos, dove è prevista la permanenza fino al giorno 16 agosto in altri 3 appartamenti prenotati molti mesi prima e sempre nelle immediate vicinanze del porto.
Il ritrovo dal gommone è fissato per le ore 5 del mattino, quando è ancora notte fonda. Il sole sorge intorno alle 6:10 quando abbiamo già iniziato la traversata. Ciò significa che comincia ad albeggiare intorno alle 5:45-5:50. Ogni volta occorrono circa 30 minuti per stivare le valigie e gli zaini nell’unico vano cabinato, quello del bagno, che viene completamente riempito. Questo ci permette però di avere negli altri gavoni di poppa e di prua le solite borse frigo e gli zainetti della giornata a portata di mano.
Siamo tutti vestiti con cerate e pantaloni impermeabili, poiché in quelle prime ore del mattino uno degli aspetti più importanti da evitare è l’ipotermia. Infatti, appena si esce dal porto, è facile dopo pochi minuti essere già completamente fradici. Gli indumenti devono essere tecnici e protettivi. E’ fondamentale. Il battello difficilmente va in difficoltà. “Pimpi” è motorizzato con 2x225hp Mercury Verado che offrono accelerazioni e decelerazioni eccellenti. Alla fine, sul mosso, è quasi tutto un gioco di manette. Il timone lo governo con violenza per cercare di evitare il più possibile le onde più alte che ci travolgano ed alzano gli schizzi d’acqua. La navigazione fortunatamente è al giardinetto, quella preferita da “Pimpi”. Il peso dei 2 fuoribordo ed il tendente appoppamento alle basse velocità, viene annullato dalla presenza di 2 flap Volvo Penta che ho fatto inserire sullo specchio di poppa e che si rivelano ogni volta molto utili soprattutto sul mosso.
La traversata da costa a costa non è eccessiva. E’ di circa 35 miglia e dura quasi 2 ore. Ma il canale che divide creta da kasos è uno dei più temuti nel mar Egeo, dove il meltemi raggiunge la sua massima intensità.
Raggiungiamo fradici Fri, il capoluogo e porto di kasos, verso le 8:30 del mattino, dove soddisfatti ci rilassiamo con un’abbondante colazione in uno dei tanti bar della Chora. Qui si trovano le principali pensioni o affittacamere dell’isola. Il porto vecchio è incantevole ed alla sera viene illuminato con dei fari subacquee che lo rendono molto suggestivo. Dietro al molo si trovano delle taverne con 3 o 4 tavoli dove mangerete con gli anziani del luogo, mentre le signore in cucina tirano la pasta e riempiono le verdure ripiene.
Quest’isola è distante dalle rotte principali. Si trova a metà strada tra creta e Rodi, accanto alla cugina Karpathos, molto più grande e dotata di un vero aeroporto internazionale. Il piccolo aereoporto di kasos, invece, serve solo voli nazionali. Gli unici collegamenti via nave sono verso creta (Sitia: 2,5 ore) e Karpathos. Per darvi un’idea delle distanze, Karpathos (e non kasos) è il capolinea del “mulo dell’Egeo”, ed il traghetto da Atene fa tutto il periplo dell’omonimo mare in circa 20 ore di eterna navigazione. A bordo invecchierete. Arrivare a kasos via mare è perciò un’esperienza piuttosto faticosa ed insolita. Troverete ad attendervi solo famiglie locali che vengono a ricevere i parenti per le periodiche visite alla terra natìa. Eppure, chi si spinge sin qui, non si pentirà della scelta fatta, garantito. Scoprirà un’isola dalla natura arida e secca, animali in libertà, alte montagne avvolte di nuvole, spiagge incredibili che nemmeno a Naxos o Milos si possono trovare, un capoluogo piccolissimo e tutta la decadente magia del Dodecaneso.
kasos ha luoghi incredibili. Si rivelerà dopo Astypalea la mia isola preferita del Dodecaneso, a pari merito con Tilos. La spiaggia più famosa ed accessibile è quella di Helatros, posta in fondo ad una suggestiva gola che si immerge nel mare libico, tra i colori turchesi dell’acqua e due alte pareti di roccia.
Armathia è l’isola minore di kasos, posta a nord, ed è caratterizzata da lingue di sabbia bianca caraibica. Purtroppo, nelle giornate di meltemi si forma un po’ di risacca e l’acqua cristallina si opacizza rendendo anche difficile l’ancoraggio.
Dopo aver lasciato le valige all’interno di ciascun appartamento, ripartiamo a tarda mattinata col gommone per raggiungere una delle tante e splendide insenature poste nella costa sud dell’isola, sempre riparata dal meltemi.
In navigazione a kasos
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Qui non è raro incontrare delfini, nuotare con le tartarughe o avvistare foche monache. Tutti incontri che abbiamo avuto nei giorni successivi. Le tartarughe, in realtà, facendo snorkeling e pesca subacquea, le abbiamo avvistate quasi ogni giorno.
Il mare e pescosissimo e ricco soprattutto di cernie, saraghi, dentici e calamari. Al tramonto, ci piace fare il solito aperitivo, navigando sottocosta con l’autopilota (stando sempre di vedetta) ed a bassa velocità mentre i ragazzi si divertono con la pesca alla traina. Infatti, durante l’aperitivo siamo continuamente interrotti dall’abboccamento di barracuda e tracine che rimettiamo prontamente in acqua in quanto siamo già fin troppo pieni di pesce che lo faremo cucinare da una trattoria posta di fronte al porto vecchio.
A sud di kasos
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Anche in quest’isola il rifornimento di carburante si rileva un’odissea. L’unico distributore, posto verso l’interno, a circa 2 km dal porto, non ha l’autocisterna e mi viene suggerito di fare rifornimento a Karphathos. Ma raggiungere la vicina isola maggiore (che avevamo già visitato l’anno precedente) richiede una navigazione di almeno 30 miglia tra andata e ritorno e pertanto molto tempo ed un inutile dispendio di carburante.
Decido così di fare di testa mia. Comincio a muovere un po’ tutti i locali conosciuti i giorni precedenti. A partire dal proprietario dell’appartamento che a sua volta mi fa conoscere un simpatico Collega, un ingegnere greco, che parlava anche l’italiano. Costui mi riferisce di avere una cisterna da 500 litri posta nel proprio giardino di casa e che avrei potuto usare per travasare la benzina. Mi propone di rimandare il rifornimento al giorno successivo al fine di chiedere la disponibilità a suo genero per il trasporto della cisterna col furgone. Io però insisto e lo convinco a fare il lavoro la sera stessa, ma devo attendere che finisca di dare da mangiare a tutti gli animali della sua fattoria prima di trovare la sua attenzione. Recuperiamo anche una pompa elettrica da un suo amico pescatore che permette di azionare il travaso dalla cisterna al serbatoio del gommone che avviene con un tubo dell’acqua. Mi sembra di vivere dei momenti da antico Egitto. Per fortuna siamo in tre uomini ed uno alla batteria dell’auto a fare contatto per azionare la pompa, uno vicino alla cisterna per controllare il livello ed uno sul gommone riusciamo verso le 22 ad ultimare il difficile travaso di oltre 350 litri di benzina. Questo lavoro lo dobbiamo compiere per ben 2 volte a kasos.
Durante il soggiorno su quest’isola accade purtroppo uno spiacevole inconveniente. Una sera, prima di andare a letto, al buio, spingo inavvertitamente l’anta in vetro del bagno che era già in parte crepata e mi procuro un profondo taglio ad un dito della mano destra. Comincio subito a perdere molto sangue e capisco di dovermi stendere a terra per evitare traumi più gravi in caso di svenimento. Vengo immediatamente soccorso dai miei famigliari che trovano aiuto negli abitanti dell’isola. Vengo trasportato in auto da una ragazza nel vicino ospedale che viene appositamente aperto per me. Comprendo subito di essere in buone mani. Una giovane dottoressa, anche se alle prime armi, aiutata da un’infermiera in pensione, mi medica accuratamente la profonda ferita cucendola con 6 punti di sutura. Non avrei trovato maggiore attenzione neppure in una struttura sanitaria italiana. Il tutto si conclude poco dopo la mezzanotte e con una cura di antibiotici della durata di 6 giorni. La mattina dopo torno in ospedale per il controllo della medicazione e mi viene ricordato di dovere stare lontano dall’acqua. In realtà rimarrò senza fare il bagno per soli 2 giorni e successivamente, grazie all’ausilio di guanti in lattice ed un po’ di attenzione, tornerò alle mie consuete abitudini.
Le condizioni meteo cambiano velocemente, e decidiamo di anticipare la ripartenza per creta con un giorno di anticipo. Infatti, tutte le app del Meteo dicono che la sera del 15 agosto il vento rinforzerà ulteriormente. Non escludiamo anche l’ipotesi di fare compiere a tutto il gruppo il viaggio di ritorno con un traghetto di linea e lasciare solo a me il compito di effettuare la traversata col gommone. In fondo io da solo, vestito con la muta da sub, non avrei nessun problema, e non avrei l’angoscia di avere della gente a bordo, lasciandomi così unicamente concentrato nella guida del mezzo. Ma i traghetti da queste parti sono rari, ed il primo è fissato per la sera del 17 agosto. Rischieremmo di perderci e rincontrarci solo dopo del tempo, rischiando di perdere giorni di vacanza. Ci armiamo così di coraggio e all’alba del 15 agosto affrontiamo la difficile traversata, la più complessa di questa vacanza nautica.
Usciamo dal porto alle ore 5:30, a notte fonda. Abbiamo due pile subacquee che ci aiutano nella rotta. Inserisco il pilota automatico per evitare le numerose secche che si trovano all’uscita dal porto. La navigazione questa volta è al mascone. Dopo pochi minuti, un’onda alta di prua mi sorprende e ci bagna da capo a piedi. Sento dire da qualcuno “non ce la facciamo”. Faccio finta di non sentire e continuo facendo l’impossibile per non bagnare l’equipaggio. Io in parte sono riparato dalla plancia di comando e dal parabrezza, mentre gli altri sono completamente vulnerabili all’acqua ed al vento. Sfrutto la lieve protezione della vicina isola di Armathia. Finalmente comincia ad albeggiare, ma il cielo è piuttosto annuvolato. Capisco che tutto sommato non è un aspetto negativo, in quanto significa che il vento non è poi così troppo forte e durante la mattinata l’escursione termica sarà inferiore e questo alimenterà meno il vento. Infatti, si rileva così e dopo la prima ora di navigazione siamo già in mare aperto ormai a diverse miglia di distanza da kasos. Comprendo di avere fatto le scelte giuste. La navigazione risulta fattibile e devo solo cercare di evitare il più possibile che le onde sommergano il gommone bagnando l’equipaggio. Trascorrono i minuti ed acquisto sempre più coraggio. Alcuni ragazzi vorrebbero persino addormentarsi, anche se siamo in balia delle onde. Cerchiamo di tenerli svegli, incitandoli a tenersi stretti ai tiendibene, per evitare che finiscano in acqua. Passano le ore, la luce del sole prende il sopravvento quando cominciamo ad intravedere creta e tutti improvvisamente appaiono più rasserenati. Raggiungiamo la costa dopo quasi 3 ore di navigazione e ci fermiamo in una baia sconosciuta posta nella costa est, dove sono ormeggiati alla boa altre piccole imbarcazioni. Ormai sono le 9 del mattino e ci sono già i primi bagnanti in spiaggia. Facciamo colazione in rada, in quanto ognuno si era già organizzato con la propria cambusa. Stendiamo le cerate e gli indumenti bagnati che in poco tempo si riescono ad asciugare grazie al sole che nel frattempo è diventato alto cominciando a scaldare.
Ripartiamo e raggiungiamo Leyki Bay una splendida insenatura posta sulla punta sud-est di creta dove trascorriamo la giornata all’insegna del relax e di numerosi bagni e tuffi. Riusciamo persino attraverso i cellulari a trovare una sistemazione nella turistica cittadina di Ierapetra, in appartamenti posti all’interno di un residence. Il costo è sempre molto abbordabile: circa €100,00 a notte ed a famiglia per un appartamento da 4 persone. Utilizziamo un taxi per raggiungere il residence che si trova ad alcuni km di distanza dal porto. Anche il costo del taxi è puramente ellenico, fissato in appena 8 euro. Lo sfruttiamo anche per andare a cena e trascorrere così la serata di Ferragosto nell’animato porto di Ierapetra.
Il giorno successivo, dopo un facile rifornimento con l’autocisterna, ripartiamo all’insegna dell’isola di Chrissi, un autentico paradiso tropicale, a circa 27 miglia da Ierapetra, raggiungibile con un’ora di navigazione. Il colore del mare è il più azzurro che si possa trovare il tutto il Mediterraneo. L’isola di Chrissi, chiamata anche Chrisi o Gaidouronisi, prende il nome dal colore della sua sabbia dorata. Infatti, oro in greco si traduce con “chrysos”, da cui appunto il nome dell’isola.
Isola si Chrissi: tutta la comitiva
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La sua sabbia spazia dal bianco all’oro, con sfumature di rosa dovute alla polverizzazione delle conchiglie. Al suo interno è presente una foresta di cedri antichissimi, di oltre 200 anni, che hanno reso l’area riserva protetta da qualche anno a questa parte. Nello specifico parliamo di una rara specie di Cedri del Libano con tronchi dal diametro di circa 1 metro e 10 metri di altezza.
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Tsoutsouros, l’ultima località di questa bellissima vacanza, un villaggio di pescatori frequentato unicamente da locali, posto nella parte centrale della costa meridionale di creta.
Baia nei dintorni di Tsoutsouros
Creta + Kasos 2023

Rimaniamo qui gli ultimi 3 giorni e concludiamo le nostre vacanze facendo filmati subacquei in apnea con la GoPro, immortalando così tartarughe, cernie, pesci palla ed i numerosi pesci scorpioni (detti anche pesce leone o lionfish) che caratterizzano ormai tutto il Dodecaneso.
L’ultimo giorno lo dedichiamo a pulire lo scafo dalle alghe che si sono formate in questi quasi 20 giorni di navigazione, mediante l’ausilio di una bombola da sub da 5 litri che tengo in gommone appunto per le attività di pulizia/manutenzione e/o di emergenza.
I nostri amici ripartono il giorno 20 agosto col volo di ritorno dall’aeroporto di Heraklion, mentre noi prediamo il traghetto la sera stessa dal medesimo capoluogo.
L’alaggio del gommone lo compiamo nell’iniziale porto di Makry Gialos, dove riusciamo a lavare completamente il natante e tutta l’attrezzatura impiegando la scheda dell’acqua che avevamo acquistato ad Ierapetra il giorno dopo il nostro arrivo a creta.
alaggio a Makry Gialos
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Ci aspettano così solo le due traversate in traghetto e l’autostrada verso casa. Sulla nave del ritorno trovo persino il coraggio di togliermi i punti di sutura da solo, della ferita ormai cicatrizzata.
Anche l’esperienza con Sophia, l’amica di mia figlia, si rivela unica e preziosa. Per me è stato come avere un terzo figlio, quello che io e mia moglie non abbiamo avuto il coraggio di fare. Lei è alla prima esperienza nautica, ma la contraddistingue un bel carattere ed un ottimo spirito di adattamento. Grazie Sophia! Alla fine sono esausto dal viaggio, ma ripenso ai mille colori, alle piacevoli musichette greche delle taverne, all’ospitalità dei locali, all’intenso blu del mare e a questo unico senso di libertà che ti regala una vacanza come questa. E allora inizio nuovamente a sognare e a pensare già alla prossima. Affrontato con la dovuta preparazione, l’Egeo è alla portata di tutti. Buon vento!

Claudio Contini



TIPO DI natante E CALCOLO DEI CONSUMI
-gommone: Marlin boat 26 top
-Motore: 2x225 Mercury Verado, gambo L
-Eliche: Revolution 4 in acciaio inox, 4 pale, passo 21", diametro 14,625
-Media dei giorni di navigazione: 16
-Miglia nautiche percorse: 586
-Consumo totale: 1513 litri
-Consumo medio: 2,58 litri/miglio (1,3 litri/miglio per motore)

Principali equipaggiamenti nautici: 1 frigorifero fisso Isotherm Cruise CR 36 a cassetto in acciaio inox da 36 lt, 2 batt. motori optima Bluetop 55AH, 1 batt. servizi Victron AGM deep cycle 180 AH, Presa banchina caricabatt. Quick 30AH, ripartitore carica 2in 3out, 3 stacca batterie, 6 prese 12V, 3 prese 220V, GPS chartplotter Garmin GPSMAP 1223 xsv 12” touchscreen con trasduttore Garmin eco passante, Autopilota Garmin Compact Reactor con GHC50, VHF Icom 505, Stereo Hertz Marine HMR 20 DAB + ricevitore multimediale nautico con tuner RDS, Bluetooth, USB e DAB+, bussola Plastimo 105, flaps QL300 comandi console, gonfiatore Bravo TurboMax, 2 pompe sentina di cui 1 autoadescante, salpancora elettrico, contametri, telecomando wireless,60 mt. catena inox + 2° ancora rispetto cima 50 mt, 2 cime di poppa da 40 metri, 3 cinghie da ormeggio lunghe 4 metri ciascuna, piano fornello smontabile per seduta guida + tavolo teak dinette poppa, serbatoio acqua 120 litri con led livello riempimento in console, allestimento cabina wc nautico, lavabo, doccia in bagno, poppa ed in consolle, teak calpestio+gradini+plance di poppa, luci di via e fari subacquei da immersione.
Veicoli terrestri: Mercedes ML 250 bluetec + rimorchio Satellite MX 352M versione SX: circa 2000 Km percorsi su strada.

NOTIZIE UTILI
Come arrivare: In traghetto, sulla tratta da e per la Grecia. Noi prenotiamo attraverso l’Agenzia Net-Ferry (Tel. 0831/564257 - www.traghettigrecia.com) che apre le prenotazioni già dal mese di Gennaio, quando i prezzi sono più bassi. Solitamente salpiamo da Ancona e raggiungiamo il porto di Igoummenitza dopo circa 15-16 ore, mentre fino a Patrasso occorrono circa 22-23 ore. Sbarcando alla mattina presto a Igoumenitza, dopo circa 6 ore di auto (500 km circa) si raggiunge il porto del Pireo, dove si può prendere la coincidenza per il 2° traghetto che ti porta a creta o in altre isole minori. Diversamente, rimanendo sul traghetto fino a Patrasso, si sbarca nel pomeriggio inoltrato e bisogna attendere fino al giorno dopo.
Documenti richiesti per la navigazione in Grecia: occorre collegarsi al sito ufficiale ellenico https://www1.aade.gr/aadeapps2/etepai/ e seguire la complessa procedura che viene indicata in lingua greca o inglese. Alla fine viene emessa una sorta di vignetta dal costo di appena €. 16,00.
varo e alaggio. Ogni volta avviene da uno scivolo nella prima località balneare prescelta dove lasciamo macchina e carrello. In Grecia le gru sono rarissime e le poche esistenti sono molto costose, pertanto anche i locali, per i natanti, utilizzano quasi sempre gli scivoli. Solitamente il rimorchio lo lasciamo custodito in qualche marina o campeggio. Quest’anno, nel porticciolo di Makry Gialos, posto a sud est di creta, ci siamo azzardati a lasciarlo incustodito nel retro del porto, assieme ad altri carrelli.
Rifornimenti. In quasi tutte le isole greche non esiste la pompa di benzina sul molo, quindi conviene chiedere ai pescatori locali, in un bar o in un market, il numero di telefono per chiamare l’autocisterna che solitamente arriva in banchina senza costi aggiuntivi. Quest’anno però l’esperienza è stata tutt’altro che semplice e la maggioranza delle volte abbiamo dovuto compiere il travaso con delle taniche. Ecco i contatti di alcuni distributori posti nelle località che abbiamo visitato:
-Ierapetra (EKO) Roumpakis-Emmanouil: +30/2842/026007; +30/6944/207603
-Ierapetra (Profit Gas Station): +30/2842/026681; +30/2823/026681
-Makry Gialos (Aegean): +30/2843/051498; +30/8243/051498
-Makry Gialos (EKO): +30/2843/051587 - +30/2843/052143; +30/693/6548458
-Tsoutsouros (EKO) Kanakarakis and Co: +30/2891/071069
-Tsoutsouros (Aegean): +30/2893/022373
-Tsoutsouros (EKO): +30/2893/022373
-Tsoutsouros: +30/2893/022373
-Kouremenos (EKO): +30/2843/061209; +30/2843/061114; +30/693/6548458
-Kouremenos (Shell): +30/2843/061090
-Kassos(EKO) Α.Κ.Α.Σ. ΔΗΜΟΤΙΚΗ ΕΠΙΧ.ΑΞΙΟΠΟΙΗΣΗ.ΚΑΣΟΥ ΑΕ: +30/2245/041277; +30/2245/042005
-Karphathos (Eko 1) Gergios Diakidis Vronti Pigadia: +30/2245/023114; +30/698/1892307
-Karphathos (Eko 2): +30/2245/022910
-Karphathos (Eko 3): +30/2245/022489
-Karphathos (Elin Gas Station): +30/2245/022593 - +30/697/3076210

Pernottamento. Quest’anno, a differenza del passato, non abbiamo fatto campeggio nautico. Ormai abbiamo i figli grandi e trascorriamo le vacanze con un gruppo di amici che hanno i figli coetanei. Ogni famiglia prenota i propri alloggi attraverso Booking, Airbnb o canali similari nelle località prescelta, dove solitamente rimaniamo non più di 3÷4 notti. I prezzi variano a seconda della località. Mediamente a creta, il costo per un appartamento di 4 persone con l’uso cucina si aggira intorno alle 90/110 euro a notte se prenotato con anticipo.
Pasti. Quasi ogni sera abbiamo scelto di mangiare al ristorante. Da queste parti i prezzi sono ancora molto abbordabili. Si mangia tranquillamente con appena 15 euro a testa tranne per un pasto veloce, tipo un gyros pita, dove il costo scende vertiginosamente. A volte abbiamo affidato a qualche ristorante il pesce del giorno pescato da noi cotto senza problemi. Noi abbiamo aggiunto i contorni, il bere e qualche specialità locale.
Site Admin
VanBob
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- 2/11
Spettacolo.
Domani me lo leggo con calma. Wink
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Capitano di Vascello
aureliods
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- 3/11
WOW complimenti, letto tutto d’un fiato, mi hai fatto rivivere in parte, per i posti che hai indicato, la “ mia prima Grecia “.
Proprio a Creta sono stato contagiato dalla malattia incurabile, la grecite.
Pensa che l’idea per la pianificazione delle ferie (ormai trascorse) di quest’anno, a Dicembre scorso, era di tornare a Creta, rivedere Paleochora ed arrivare almeno fino a Ierapetra, dovendo partire da San Foca, pianificando vari step del viaggio, e rivivere e rivedere posti che sono indelebili nella mia mente ed in tantissime foto, in tre settimane di ferie;
poi tutto è cambiato.
Sgommonauta
NJ Prince 33'CC Au Mercury 2 x 300 V8 " la Luì "
NJ Prince 25' Au Mercury V6 2xF200
NJ Prince 30'Au Evinrude 2x300 G2
NJ Prince 25', Evinrude 2 x 150 HO G2;
Marlin 23' Top, Honda 225;
Asso 62 exl, Verado 150;
Sacs 590IT, Ficht Ram 150;
Capitano di Corvetta
fontanes
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- 4/11
Letto tutto d'un fiato...grazie per il racconto Thumb Up
Gigi
Albatros 670 - mercruiser 5.0 mpi v8
ex. Ranieri Evo 23 - 2 x Honda 150bf
ex. BSC 70 - Caranx - Evinrude E-tec 200
ex. Selva 500 - Mercury orion 40/60
ex. Bwa 440 vtr -mariner 30
Contrammiraglio
Ziomaicol
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- 5/11
Bellissimo e utilissimo racconto.

Tra i migliori letti su questo forum per completezza delle informazioni, reportage di tutti gli itinerari e impressioni personali.

Sicuramente un grandissimo spirito di adattamento di tutta la ciurma, hai fatto quello che di solito fanno i velisti più navigati.

Ed anzi loro si preoccupano poco della benzina e un posto per dormire lo trovano sempre..

Ottime le informazioni sul meltemi, due amici quest'estate partendo da Malta e arrivando fino ad Istanbul in barca a vela, hanno perso il giorno del matrimonio di un nostro caro amico comune proprio perché lo hanno sottovalutato, cosa che tu, da bravo ingegnere, non hai fatto.
Mariner 380s - Mariner 8,5hp
Fiart Cariddi 22 - Volvo Penta 20hp diesel
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF40A
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF100B
Marinello Eden 22 - Suzuki DF150A
Tenente di Vascello
masalex85
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- 6/11
Racconto spettacolare, per dovizia di particolari e informazioni.

Sembrava di essere lì con voi, ammiro la tua preparazione nonchè lo spirito di adattamento di tutti.
Quest'anno ho trascorso 25 giorni in campeggio nautico in Sardegna, dopo aver fatto la traversata Argentario-Corsica-Maddalena e ritorno, quindi so cosa significa (anche se il mio equipaggio è più ridotto, io e mia moglie più 2 cani)

La Grecia resta per me un sogno che presto vorrei realizzare, arrivandoci però via mare dalla Puglia.

Alcune curiosità:

- il costo del traghetto?
- l'altezza stimata delle onde nelle 2 traversate da e verso Kasos?
- perché avresti indossato la muta da sub per fare la traversata solitaria? Ignoro la sua utilità, sono molto curioso
- le taniche da 20 litri per fare il travaso di benzina le avevi tu a bordo oppure te le hanno prestate sul posto?

Riguardo il carburante, mi permetto di suggerirti questo ammennicolo che ti faciliterà non poco la vita, evitando di perdere tempo e rischiare di fare un lago di benzina con gli imbuti:
https://www.magellanostore.it/pompa-travaso-manuale-10-l-min-P18323.htm?mid=18323&gclid=EAIaIQobChMI5vr5s8yagQMVaIpoCR3HZQejEAQYASABEgLl4_D_BwE

Complimenti!
Alessandro
ex Solemar B47 Off-Shore - Suzuki DF 40
Salpa Laver 20.5 "Ariel" - Honda BF 130 - Ellebi LBN biasse 1800 kg
Tenente di Vascello
mingazz
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- 7/11
la vacanza che tutti noi sogniamo di fare , ma pochi riescono a realizzare . Complimenti per il racconto coinvolgente e dettagliato
Mar.co Twentytrhee + mercury Verado 300 cv + Cresci rimorchi 2700 + patente oltre 12 mn
Comune di 1° Classe
Cambiami74 (autore)
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- 8/11
Bello però come piano di viaggio....tante miglie e tanta costa da vedere.....le Ionie, il Peloponneso e poi Khythira e traversata fino a Creta......penso che andata e ritorno siano non meno di 1000 miglia.Thumb Up
Peccato sia svanito.....
Comune di 1° Classe
Cambiami74 (autore)
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- 9/11
Eh già Ziomaicol ... Sua maestà "il Sig. meltemi" non è mai da sottovalutare. Lui è il vero comandante che regna nell'Egeo. Va sempre rispettato
Comune di 1° Classe
Cambiami74 (autore)
1 Mi piace
- 10/11
Ciao Masalex85
scusa se rispondo solo ora ma non vado di frequente nel forum.

Rispondo qui ti seguito alle tue domande:
- il costo del traghetto: la prima tratta (quella internazionale) mi è costata A/R per 5 passeggeri (in poltrona perchè cuccetta non c'era più posto) + auto + rimorchio €. 1500 circa. La tratta interna (Pireo-Creta) A/R 5 passeggeri in cabina quadrupla + auto + rimorchio circa 900€.
- l'altezza stimata delle onde nelle 2 traversate da e verso Kasos? All'andata c'era mare forza 5 tendente al 6 quindi onde sui 2-2,5 metri.....al ritorno qualcosa in meno.
- perché avresti indossato la muta da sub per fare la traversata solitaria? Ignoro la sua utilità, sono molto curioso ..... perchè col meltemi e vento forza 5-6 (a volte anche più) sul gommone ti arrivano delle secchiate d'acqua che neanche te lo immagini...è come essere sott'acqua.........in una traversata di 2-3 ore si va presto in ipotermia, ed è una delle cose più importanti da evitare per rimanere lucidi al timone.
- le taniche da 20 litri per fare il travaso di benzina le avevi tu a bordo oppure te le hanno prestate sul posto? Me le hanno prestate ovviamente. Occuperebbero troppo spazio. Io ne avevo solo 1 che è quella che solitamente uso per il tender (a bordo ho un tender da 2 metri della Mercurì con un 3,5cv che tengo sdraiato nel gavone di poppa...ora non lo uso più...ma era molto comodo quando facevo campeggio nautico e stavo in rada).

Ti ringrazio per il suggerimento dell'ammennicolo per i travasi di benzina.Wink
Sailornet