A Cena con l'Assassino....!!! (Racconto breve)

Contrammiraglio
memius (autore)
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- Ultima modifica di memius il 15/12/09 12:22, modificato 2 volte in totale
Salve a tutti
visto che arrivano le feste....vi faccio un regalino....

ho scritto un sacco di roba qualche anno fa.....qualcosa anche pubblicata, ma siccome il mondo editoriale è una vera e propria giungla, preferisco far leggere a chi piu' mi garba...cio' che ho scritto.
Spero non vi annoiate.

questo è un racconto breve dal titolo:

A cena con l'assassino!!

lo posto qui a pezzi .... se gradite continuo....

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A Cena con l'Assassino....!!! (Racconto breve)





A cena CON L'assassino

Sobborghi di Chicago
15 ottobre 1951
Parte Prima - L'invito a cena


"E' quasi giunta l'ora di cena mia cara, gli ospiti sono arrivati. Sento il rumore dell'auto nel giardino."
Il sig. Jenkis, padrone di casa, scostò la tenda del finestrone che guardava alla veranda e constatò che l'auto parcheggiata era quella degli ospiti attesi per la cena.
La coppia di coniugi Fellow stava camminando sul vialetto, riparandosi sotto l'ombrello dal temporale appena scatenatosi.
La signora Jenkis s'affrettò a tirar fuori il tacchino dal forno ed ando' ad aprire il portone.
Il grande salone era al piano terra, come la cucina ed un bagno di servizio, mentre le camere da letto e quella degli ospiti erano al piano superiore, accessibile dalla grande scalinata.
"Buonasera Signori" saluto'frizzante Mr. Fellow, che non perdeva mai il buon umore, neanche col soprabito inzuppato di pioggia.
I due ospiti si accomodarono nell'accogliente sala di villa Jenkis.
La moglie di Mr. Fellow si trovò spaesata per il tanto lusso, non era abituata a quegli inviti mondani, ma quella sera non potè rifiutare le insistenze del marito che doveva a tutti i costi concludere un affare col padrone di casa.
Il noto banchiere, proprietario della villa , aveva preso in simpatia questo giovane impiegato della "Reserve Bank" di Chicago e tra loro era nato una sorta di accordo segreto sull'immissione nel mercato di banconote provenienti da New York delle quali poco o nulla si sapeva.
"Bene Signori, adesso manca soltanto il Giudice Morton e signora e siamo al completo" enunciò la padrona di casa che si diresse ancora una volta in cucina per gli ultimi preparativi.
La moglie del sig. Fellow, si sentì quasi imbarazzata a rimaner li' con le mani in mano ad ascoltare i discorsi da "uomini" che si facevano in salotto, cosi' decise di andare di là in cucina per dare un aiuto nei preparativi.
Il campanello suonò ancora. Il paffuto Giudice e signora fecero il loro ingresso e salutarono i presenti.
Il padrone di casa aveva in mente di coinvolgere anche il Giudice nel losco affare, essendo personaggio di spicco nella giustizia della Città avrebbe potuto coprire ogni mossa falsa.
Dopo le presentazioni di rito, tutti si accomodarono a tavola.
La signora Jenkis aveva tirato fuori il miglior tovagliato di raso che possedeva, coi tovaglioli rossi e il centro tavola pieno di fiori profumati.
Arrivò l'antipasto,il primo e finalmente il tacchino al forno.
Tra i compiacimenti dei presenti, le due signore facevano la spola tra la sala e la cucina.
Anche il vino faceva bella presenza sul tavolo, il sig. Jenkis aveva passato buona parte del pomeriggio in cantina per ricercare le bottiglie più pregiate.
Tra un bicchiere e l'altro, il grande orologio a pendolo segnò la mezzanotte.
Quando all'improvviso, forse per il temporale che non accennava a smettere, le luci si spensero.
Un ammanco di corrente provocò un black out in tutta la zona nord della città, compresa Villa Jenkis e dopo alcuni secondi di silenzio totale:

Aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh

Un urlo fragoroso irruppe tra i presenti.
Ammiraglio di divisione
racing
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- 2/7
memius
l'ho letto.....
.......ma tu dimentichi che stasera a roma c'è la cena e ........
mi pubblichi........
A cena con l'assassino ......... Sbellica ( ma che lo hai fatto apposta)
ora capisco tutte le defezioni dell'ultimo momento...Sbellica Sbellica Sbellica

a mezzanotte spengo le luci del salone poi vediamo che succede.....
Sbellica Sbellica Sbellica

potrei darti qualche spunto diverso ...... i gommonauti a cena si trasformano .......

comunque vai avanti .....
"Sul mare non è come a scuola, non ci stanno professori. Ci sta il mare e ci stai tu. E il mare non insegna, il mare fa, con la maniera sua."
E. De Luca
Utente allontanato
chewbacca
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- 3/7
Smile
Oggi è un dono, per questo si chiama presente.
Capitano di Corvetta
Akhenaton69
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- 4/7
... attenti.... l'assassino è il maggiordomo!! Felice
Non ci sono percorsi più brevi da cercare! C'è la strada in cui credi e il coraggio di andare.
Tenente di Vascello
andreascinti
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- 5/7
Il seguito a quando?
Contrammiraglio
memius (autore)
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- 6/7
Sbellica Sbellica Sbellica Sbellica
giuro non l'ho fatto a posta

ecco il seguito....
e la copertina in alto alla pagina...
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"Ma...cosa!" Il sig. Jenkis non fece in tempo a finire la frase e la luce tornò sul volto sbigottito dei commensali che videro la padrona di casa riversa al suolo in una pozza di sangue.

Il sig. Jenkis cercò di gridare ma non vi riuscì, il fiato gli venne meno.
Si catapultò sulla sua amata consorte per cercare di soccorrerla, ma nulla potè. La signora era deceduta.

Tutti in piedi, i signori rimassero interdetti ai loro posti.
Il tavolo rettangolare vedeva a capo tavola il giudice, con le spalle al finestrone. Sulla sua destra la moglie mentre sulla sinistra il posto vacante del padrone di casa che ora piangeva sul cadavere.
Di fianco alla moglie del giudice vi era il posto della signora Fellow e di fronte a lei suo marito.
Il posto di capo tavola dal lato opposto al giudice veniva occupado dall'ormai defunta padrona di casa.


Parte seconda - La scena del crimine



Il campanello suonò più volte, ma nel trambusto della sala da pranzo di Villa Jenkis nessuno ando' ad aprire, forse perchè colei che lo faceva sovente ora giaceva al suolo.
Il giudice fece cenno alla sua signora di andare ad aprire, doveva essere un tipo autoritario in casa, maschilista.
La porta si apri' e i due uomini sulla soglia salutarono e si presentarono come poliziotti del distretto di Chicago.
Il primo, più alto e snello si tolse il cappello reggendolo in mano un po' imbarazzato perchè la signora non accennava a prenderlo e posarlo su qualche dannato attaccapanni.
"Buonasera signori, sono il commissario Pastorius e questo é il mio collaboratore tenente Monk.
Il padrone di casa, asciugatosi le lacrime fece accomodare i poliziotti sulla scena del crimine.
La pozza di sangue si stava allargando a vista d'occhio. Ormai aveva bagnato parte del tappeto e si dirigeva sotto il divano.
Il vassoio del tacchino era a qualche metro dal cadavere mentre brandelli di carne al forno con patate erano sparse per tutta la sala.
La defunta padrona di casa giaceva supina, le dita delle mani sembravano tese, i suoi occhi rimasero aperti, spalancati.
Il commissario penso' avesse visto un fantasma, dopo aver saputo del black out, che stranamente non aveva raggiunto la centrale di polizia.
Con fare pensieroso mormorò al Tenente: "Accertati in quali posti precisamente è mancata la corrente elettrica, mi sembra strano che da noi non sia arrvato il Black out ; eppure il distretto è distante soltanto pochi chilometri!"

Primo Sospetto


Dopo una breve telefonata, il tenente tornò; precipitandosi all'orecchio del commissario riferì che l'accaduto era alquanto anomalo ed inspiegabile, perchè l'ammanco di energia elettrica non toccò affatto la centrale di polizia.
"Va bene Monk, va bene....!" Non c'era bisogno di aggiungere altro per l'astuto commissario che ormai in mente aveva già una pista...... o forse credeva di averla.
Guardandosi in giro notò sul tavolo bottiglie di vino d'annata, alcune portavano ancora i segni di polvere sul collo; segno che erano state tirate fuori dagli scaffali in tutta fretta.
Ma la deposizione del padrone di casa, Sig. Jenkis, lasciava intendere tutt'altro!
Infatti egli asserì fermamente di aver passato tutto il pomeriggio in cantina a scegliere i suoi vini migliori che teneva in serbo per occasioni come questa!
"E a fare che?" Si domando' Pastorius. "A tagliuzzare i fili della corrente o magari ad escogitare un marchingegno che provocasse un black out apparentemente accidentale!"




Secondo Sospetto


Ma nell' esaminar bene la vittima, il commissario notò una leggera fuoriuscita di bava dalla bocca
Sintomo di morte per avvelenamento.
Era giunto il momento di andare a fare un sopralluogo in cucina.
Era strano come una famiglia benestante come quella dei Jenkis, non avesse dei domestici, forse tempo fa qualcuno era stato a servizio della villa, ma ora gli affari del sig. Jenkis non dovevano andare molto bene e quindi aveva fatto tagli alle spese.
Nel lavandino erano ancora riversi piatti e bicchieri sporchi. Tutto apparentemente normale. Il forno aperto, il profumo dell'arrosto ancora nell'aria.
Ma..........
"Commissario venga a vedere!" disse Monk eccitato.Era fiero di rendersi utile, di solito veniva sgridato dai superiori come un bimbo a scuola.
Dentro il forno, un foglio arrotolato come una pergamena, che stava bruciacchiando pian piano col calore rimasto.
Monk lo tirò fuori, aveva i bordi fumanti.
"Una lettera!"
Tremolante e col sudore che gli sgorgava dai pori, il tenente la pose al commissario che la esaminò attentamente.

Cara, il nostro rapporto non può più andare avanti. La nostra storia, seppur piena di passione ed emozioni, stà diventando alquanto pericolosa.
Tuo marito, nonchè mio socio in affari, sta' sospettanto qualcosa....


Il resto era stato bruciato dal calore che aveva appiccato la lenta fiamma.

Con una smorfia Pastorius ripulì le parti carbonizzate e ripose la lettera nel taschino interno della giacca.

"Dunque il giovane e aitante sig. Fellow se la intendeva con la moglie del suo socio in affari!?" Si domandò il commissario.

"Allora ..... la signora Fellow avrebbe ucciso la sua rivale lei crede?" Disse il tenente fremendo ed asciugandosi il sudore.

"Puo' essere Monk......puo' essere..."



continua..... Smile
Contrammiraglio
memius (autore)
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- 7/7
che vi siete spaventati davvero' per la cena prenatalizia Sbellica Sbellica Sbellica Sbellica
Sailornet