Mah.... sinceramente non so da dove iniziare . Diciamo che sarà un racconto semiserio della nostra avventura di restauro fatta da due niubbi totali, senza nessun tentativo di dare lezioni (in questo ambiente nautico siamo gli ultimi tra gli ultimi) e senza l'intenzione di dare l'esempio; sareste fottuti !!!
Se vi va, seguite il thread che sarà aggiornato ogni tanto
Insomma... facciamo così.... partiamo dall'idea !
PREMESSA:
Desideravo una barca da decenni, poi un giorno, sarà per il post covid, sarà per il caldo africano, sarà sarà quel che sarà, vedo un'inserzione su un noto sito di oggetti usati (quasi sempre delle bidonate) e telefono al tipo.
Si presenta bene e mi dice molto chiaramente che il bidon... pardon, la Barca è completa di carrello, ecoscandaglio, tendalino, motore, bla bla bla.
Colmo di dubbi ma allettato dal prezzo interessante, LA COMPRO !
Mi organizzo il trasporto e finalmente trova casa nel mio capannone!!
Premetto che io sto alla nautica come il ragù di carne sulla Saint Honorè.... comunque l'oggetto, ad una prima, seconda e terza occhiata sembrava a posto.
Ovviamente le cose sarebbero poi andate in un altro senso perché sarebbero servite anche le quarte, quinte e seste occhiate e magari di gente più "saputa" di me.
Comunque ormai il danno era fatto e non si poteva dire di no ad un'altra sfida.
A questo punto vi presento l'altra parte integrante del progetto (se non la colonna su cui poggia tutta la sfida) .. il suo nome è Daniele, mio amico e collega di lavoro, con il quale spesso ci imbattiamo in avventure impossibili tipo smantellare e rimontare un motore 2.2 turbo diesel a partire da un esploso in lingua russa.... va beh ma questa è un'altra storia... lasciamo perdere !!
FOTO DELLA NAVE AMMIRAGLIA:
----->>> PARTE PRIMA
L'ANALISI:
Carrello: si presentava bene ma dopo averlo attaccato al gancio si scopre che è privo di freni, è fuori revisione e al momento dello scarico della barca ha molti rulli bloccati quindi non scorre una fava. Poi, durante il trasporto, nel momento dell'aggancio, c'è stato un attimo in cui abbiamo realizzato che possedeva 4 targhe ma non chiedetemi il perché (però non è zanzato a qualcuno... c'ho il libretto!!!)
Barca: è una barca! Diciamo che la carena ha tutti gli anni che dichiara. Sotto la linea di galleggiamento è un ricettacolo di qualunque flora e fauna acquatica. E' stata lavorata più volte e si vede ma alla fine, se potessi tagliarla per il traverso con una motosega e contare gli anelli, conterei almeno 10 strati di vernice tra gelcoat, antivegetativa, acquarelli, pennarelli, tempera e Ducotone ! In pratica nessuno mai, per pigrizia o consuetudine, ha provveduto ad eliminare gli strati sottostanti e quindi ha sempre riverniciato strato su strato.
Chi sono io per rompere questa tradizione?
L'aspetto esteriore, tuttavia, è gradevole e ha tutte le sue cosine a posto, a parte qualche foro che negli anni qualcuno ha pensato di aggiungere per cose improbabili. Il corrimano fa un po' giacomo-giacomo ma si provvederà ad affrancarlo lavorando su nuova viteria.
Il castello di pilotaggio (perdonatemi se non uso la nomenclatura corretta) è in buono stato solo che montava strumentazione per motore Honda quindi abbiamo eliminato gli unici due strumenti (indicatore di trim e contagiri) perché incompatibili con il nostro super-micidiale Superamerica (ne parleremo dopo). L'eliminazione degli strumenti è avvenuta a scarpate perché ormai un tutt'uno con il pannello !!!
Stendiamo invece un velo pietosissimo per la zona di poppa dove alloggiano i serbatoi del carburante, la batteria e i vari cavi. Diciamo che l'impianto elettrico, seppur elementare, era costituito da fili della 220 e nastro isolante arrotolato male.
Altro disastro è il parabordi che certamente sostituiremo.
Ecco qualche immagine prima dei lavori:
Motore: beh... questo ve lo spiego un'altra volta perchè ora è tardi e vado a letto...... ciao
----->>> PARTE SECONDA
Eccoci qua, belli riposati, a fare un analisi del motore che vi ricordo essere un Mercury superamerica.
Ad una prima occhiata pare essere messo bene (specie con la sua carena), poi a guardarlo meglio ci si ricrede.
Vi ricordo che, benchè questo post semi-cazzaro non voglia essere qualcosa contro il venditore (che non cito per decenza), desidererei che fosse un manifesto e un invito a controllare meglio di come abbiamo fatto noi, le varie occasioni proposte sui mercatini. E' anche vero che noi non ci aspettavamo null'atro da questo acquisto ma la trasparenza del venditore è stata abbastanza scarsa.
L''annuncio diceva: "motore fermo da due anni ma revisionato. Da cambiare solo la girante e due candele"... la cosa iniziava a puzzare già da subito (punto it)
Difetti riscontrati: Non pochi !!! Smontata la carena abbiamo trovato laqualunque, ma le cose che saltavano all'occhio erano due: un foro nel carter degli organi di manovella, una barra filettata che si infilava al posto dell'asta del cambio e la pinna leggermente piegata
Il nostro pensiero è che le cose siano legate l'una all'altra. Secondo noi, a causa di un impatto che ha piegato la pinna, per qualche oscura ragione si è rotta l'asta del cambio e durante la sostituzione, qualche CANE ha spezzato la battuta dell'asta. Infatti, appena al di sopra dell'asta del cambio, c'è una sporgenza di alluminio pressofuso del carter che evita lo sfilamento dell'asta durante la sua funzione. In pratica fornisce la battuta alla testa dell'asta. Probabilmente qualche CANE (ripeto) ha pensato di strappare l'asta del cambio a morsi fottendosene della delicatezza e di fatto spezzando questa sporgenza che, saltando, ha provocando un buco nel carter. Ovviamente esiste il pezzo di ricambio a circa 120 euro ma perchè comprarlo quando puoi fare una cagata di lavoro fatta a membro di cane?
qui invece si può ammirare il capolavoro "hand made" dell'asta del cambio (anche con la pretesa che la saldatura tra l'acciaio inox e l'altro metallo, potesse tenere all'infinito!!)
Come sappiamo che in origine ci fosse un "becco" che funge da stopper??.... semplice ... abbiamo acquistato un motore "donatore" !!!!!! (ma porcoggiuda!)
----->>> PARTE TERZA
INIZIANO I LAVORI !!!
ECCOCI ANCORA QUI !
Non siamo né morti né emigrati... solo che talvolta i progetti del tempo libero sono superati da impegni lavorativi e quindi eccoci qui a lavorare alla barca con sole a picco e 42 gradi quando c'è fresco !!
Sentendo il richiamo del mare, torniamo a mettere mano a sta cosa che per tutto l'inverno ci ha pazientemente atteso. Eravamo rimasti alla rimozione della vecchia antivegetativa... si, lo so che in un anno ho grattato solo mezza barca ma abbiate pietà!!!
Quest'anno abbiamo cambiato piani; si pensava di ripristinare l'antivegetativa ma presi dallo scrupolo, abbiamo pensato di andare sul pulito per verificare se ci fossero riparazioni maldestre fatte dai tremila precedenti proprietari e invece pare sia tutto OK. Solo qualche sbeccata sui pattini ma nulla che qualche punto di stuccata non possa sistemare
STUCCO !
Abbiamo acquistato dello stucco epossidico di Osculati e ripristinato i piccoli danni che si presentavano qua e la... poi scartavetrato e stop !
Sui punti stuccati, abbiamo livellato con gelcoat (sempre di Osculati) e poi levigato.
Su queste parti non c'è nulla da aggiungere; sono solo azioni di olio di gomito e tanta pazienza. Miscelare, stuccare e levigare. Volevo solo ripetere che c’era un sole che vedevamo i cammelli nel cortile ! brutta esperienza !
Quello che mi sento di dire a chi volesse applicarsi è quella di pulire bene i punti da stuccare. Noi abbiamo utilizzato un pennellino (in setole) imbevuto di acetone per pulire nel dettaglio le "sbeccate" dei pattini. Evapora subito e rimuove tutto lo sporco
PRIMER !
Bene.... a questo punto,. dopo aver pulito tutta la carena dai residui di polvere con acetone (o sintetico), con del nastro di carta da carrozziere (carta gommata, nastro gommato..... insomma....che in ogni regione c'ha un nome diverso!) ho mascherato la linea di galleggiamento
Abbiamo utilizzato il Primer della Jotun Vinyl Primer e qui volevo fare una considerazne: le informazioni di questi tipi di prodotti dovrebbero essere abbastanza precise perchè determinano il successo di un lavoro oppure un cesso di lavoro!
Ecco.... in tema di diluizione del prodotto, è diverso in base all'utilizzo e a seconda che sia legno o VTR (o altro). Quindi se leggete l'etichetta, vi dice una cosa.... se recuperate la scheda tecnica su internet, ve ne dice un'altra, se parlate col mio pusher di materiale nautico, ve ne dice un'atra ancora..... quindi poi abbiamo fatto di testa nostra
Il prodotto dovrebbe essere diluito al 15% solo per la prima mano e solo per imbarcazioni di legno..... invece no (leggendo da un'altra parte).
Il prodotto dovrebbe essere diluito con Jotun Thinner n. 7 ma se il vostro rivenditore non ne ha?....non c'è stato verso di capire con cosa fosse sostituibile; diciamo che è sostituibile con altro diluente acrilico
Noi abbiamo dato la prima mano con una diluizione del 15% (come se fosse su legno) ma solo perchè stavamo lavorando a 40 gradi e il primer si seccava sul rullo appena uscito dal barattolo (sto estremizzando ma non siamo molto distanti dalla realtà!!)
Altra cosa.... da una parte si raccomanda il rullo mentre sulla scheda tecnica si raccomanda lo spruzzo...... siamo andati via a rullo e stop!
Ricapitolando:
- rimossa tutta l'antivegetativa fino ad arrivare sul gelcoat
- stuccato le piccole parti danneggiate con stucco epossidico (poi carteggiato)
- stuccato parti ripristinate con gelcoat (poi carteggiato)
- Due mani di vernice poliuretanica
- Due mani di Primer. La prima diluita al 15% (vedi sopra), la seconda invece pura (totale: 3 barattoli da 0,75 di Vinyl Primer della Jotun)
- Due mani di antivegetativa Jotun Performance (non esiste più questo modello.... lo stesso dovrebbe essere Jotun Mare Nostrum ... ma vi prego di verificare)
seguiranno immagini
fontanes
1
- 2/7
Rimboccarsi le maniche e inizia il divertimento. Bravi...
Comunque non mi sembra una cosa da mani nei capelli, all'inizio del tuo messaggio immaginavo già sostanze putride fuoriuscire dalla carena.
Vi seguo con interesse
Ciao
Gigi
grazie per il post…. beh… aspetta.. non hai ancora visto il motore con un buco nel carter 😂😂😂
alla prossima…. stay tuned
fulroc
- 4/7
Seguo con interesse, è sempre bello riportare a nuova vita la barca. Grande soddisfazione, alla fine, nel poter dire questo l'ho fatto io!!!! Complimenti!!!!
FLyAnt (autore)
- 5/7
Grazie Fulroc…. è un restauro “alla buona” ma non senza testa… nel senso che difficilmente tornerà nuova ma certamente funzionale e funzionante. Nè io nè il mio amico abbiamo le competenze (e l’attrezzatura) di un cantiere nautico ma ci mettiamo tutto l’impegno, un po’ di testa ,… e un numero indefinito di parolacce!
s.x.samu
1
- 6/7
Prevedo un arduo lavoro....
Ecco finalmente questo post, lo stavo aspettando con ansia...
Seguo con interesse, buon lavoro
s.x.samu
- 7/7
Ciao ant, ti conviene fare proprio post dedicati per ogni parte del racconto altrimenti ci perdiamo delle parti....
Aspetto la parte 3 saluti
. Diciamo che sarà un racconto semiserio della nostra avventura di restauro fatta da due niubbi totali, senza nessun tentativo di dare lezioni (in questo ambiente nautico siamo gli ultimi tra gli ultimi) e senza l'intenzione di dare l'esempio; sareste fottuti !!! 
