Storia [semiseria] degli scalpellini del Colosseo Quadrato [pag. 3]

Ammiraglio di squadra I.S.
fran (autore)
1 Amore
- 21/28
Il Miracolo Economico

Prima di proseguire con l’avvincente (?) storia degli scalpellini del Colosseo Quadrato, permettetemi di abusare della vostra pazienza (Quousque tandem ........ (!) ) e di fare alcune considerazioni sul periodo storico che fu chiamato Miracolo Economico.

Negli anni immediatamente dopo la seconda guerra mondiale guerra l’Italia era veramente in condizioni disastrose. Il famoso discorso pronunciato da Alcide De Gasperi alla Conferenza di Pace di Parigi del 1946 ed in particolare l’incipit, “Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me” fu esemplificativo, al tempo stesso, del passato e del futuro dell’Italia.

Seguirono anni importanti, fino a circa il 1970 che portarono alla trasformazione dell’Italia da paese ad economia prevalentemente agricola a potenza industriale e società di servizi rispettata ed affermata in tutto il mondo. Il sig. Marshall, come già detto, portò un contributo importante ma senza gli Italiani non si sarebbero raggiunti traguardi così importanti.

Mi permetto di ricordarne alcuni: fra i politici De Gasperi, Segni, Moro, Togliatti, Saragat, Malagodi, Almirante, fra gli imprenditori Agnelli, Mattei, Olivetti, fra gli scienziati Faggin, Natta, Montalcini, Rubbia, fra gli artisti Fellini, De Sica, Loren, Modugno, fra gli sportivi Benvenuti, Agostini, Rivera, Pamich, ma soprattutto i milioni e milioni di onesti lavoratori dell’industria, del commercio, dell’artigianato, della scuola dell’agricoltura. Tutte queste persone erano accomunate da un’unica missione/visione: fare bene il proprio Lavoro.

Ho vissuto quegli anni da rEgazzino, senza responsabilità importanti, se non lo studio e lo sport. Vivevo, forse senza rendermene conto, un periodo luminoso, vigoroso, ottimista, in cui tutti partecipavano più o meno significativamente al progresso, al benessere comune, il benessere dell’Italia e degli Italiani. Purtroppo, seguirono gli anni ‘80 e ’90 durante i quali si sperperò buona parte dei risultati raggiunti in precedenza. E, a tutt’oggi, ancora soffriamo degli esiti nefasti di quel periodo.

Questo capitolo sembra lontano anni luce dalla storia degli scalpellini, ma vedrete che nelle conclusioni troverà adeguata giustificazione.

Bene, terminiamo queste considerazioni socio-economiche e toniamo alla svolta che avvenne nel 1966.




Fine ottava parte

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Ammiraglio di squadra I.S.
fran (autore)
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La svolta del 1966

Come visto nel capitolo precedente, nel 1966 ci trovavamo in pieno miracolo economico, che, a mio modo di vedere, era caratterizzato da tre parole: lavoro, infrastrutture, televisione. Abbiamo già avuto modo di vedere l’importanza del lavoro e delle infrastrutture, grazie a quei personaggi di livello superiore, nei loro settori: politici, imprenditori, scienziati, artisti, sportivi, lavoratori comuni.

Vediamo come cambiò la nostra vita l’introduzione della comunicazione radiotelevisiva. La radio, grazie al genio di Guglielmo Marconi, già aveva avuto modo di affermarsi come formidabile strumento di comunicazione, e a titolo di esempio ricordo tre fatti: il tristemente famoso discorso del ‘35, già ricordato, le prime quattro battute della Quinta Sinfonia di Beethoven che annunciavano da Radio Londra l’inizio del Bollettino di Guerra, astutamente scelte come simbolo di Vittoria,da Winston Churchill, per la coincidenza con la lettera V dell’alfabeto Morse, punto punto punto linea, e la famosa frase di Mario Ferretti “Un uomo solo al comando” che fece meravigliosamente sognare milioni di italiani nell’immaginarsi Fausto Coppi impegnato nella indimenticabile Cuneo-Pinerolo del 1949.

La televisione entrò prepotentemente nelle case degli italiani pochi anni dopo e li fece altrettanto meravigliosamente sognare, in particolare il giovedì sera quando un giovane Mike Bongiorno, una elegantissima Edy Campagnoli, un raffinato Gianluigi Marianini e infine, una contestatissima domanda sul controfagotto verdiano inchiodavano gli italiani in poltrona che, spesso, non era nella loro casa. Proprio le discussioni sul controfagotto dimostrarono l’innata propensione degli italiani a discutere di qualunque cosa, anche ciò di cui erano completamente all’oscuro.

Dopo questi prodromi, l’acme si raggiunse nel 1966 in occasione dei Campionati del Mondo di Calcio in Inghilterra che videro la trasmissione delle partite in televisione con la telecronaca del mitico Nicolà Carosio e, in particolare, la disfatta dell’Italia allenata da Edmondo Fabbri, costretta ad un mesto ritorno in Patria dopo il gol del coreano Pak Doo-Ik. Addirittura venne coniata e utilizzata negli anni successivi la frase "è stata una Corea" per sottolineare l'accadimento di un fatto assolutamente inatteso, imprevedibile e rappresentativo di una disfatta clamorosa. A valle di ciò tutti gli italiani si sentirono autorizzati a criticare Mondino, un uomo per bene, timido, rispettoso, sicuramente competente ma in quell’occasione anche sfortunato.

Dopo vari anni di inattività, gli scalpellini della Scalabruspectra ricevettero l’incarico di aggiungere alla famosa scritta sul lato sud del Colosseo Quadrato la frase “commissari tecnici della nazionale”.




Fine nona parte

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Yatar1963
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- 23/28
Giusto oggi mi domandavo a quando il bellissimo seguito, pronto ad analizzarne gli aspetti criptici degni di un mix tra Sibilla Cumana, Einstein e Umberto Eco.

Ma poi la mente vola a quel 1966 anno in cui ero troppo piccolo per capire Italia-Corea ma già m'intendevo di mercati, raggiungendo rigorosamente a piedi (Io in passeggino) con la nonna i vari mercatini rionali.
Altro che voucher baby sitter!

La Wolksvagen di papà e le mitiche "cambiali", la cameretta (un sogno per molti oggi) che mamma rassettava prima di recarsi al suo moderno lavoro.

Umanità di ogni genere che prendeva il tram, certa che il mese dopo avrebbe migliorato almeni di un po' il proprio status.

La mutua, la certezza che "lo Stato avrebbe provveduto", anche senza i nonni.
Asili per tutti durante il baby boom!

Il mio primo volo verso la Sicilia.
Il nonno fiero e stupito perché non avevo preso "u ferribbot" che mi magnificava l'imminente ponte sullo Stretto.

Altri tempi, altri incredibili semplici sogni che volavano verso il domani e che i bambini di oggi forse non immaginano più.

E nemmeno i grandi....
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
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dolce*11
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- 24/28
Anch'io ho un mondiale nei miei ricordi d'infanzia .....

https://www.gommonauti.it/ptopic67515_la_nostra_passione.html
Sembra di sentirlo ancora
dire al mercante di liquore
"Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?"

F.De Andrè.
Ammiraglio di squadra I.S.
fran (autore)
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- 25/28
Tempi recenti

Non solo lo sport ricevette notevole impulso dalla potenza comunicativa della televisione, ma anche molti altri settori con particolare riferimento alla politica.

Ecco, quindi che la Scalabruspectra ricevette un’ulteriore commessa relativa alla nuova professione di cui tutti gli italiani si scoprirono improvvisamente dei veri esperti: la gestione della cosa pubblica. Non fu più necessario iscriversi e frequentare quei famosi (e noiosi?) corsi che si tenevano a sud di Roma, lungo la via Appia, in località Frattocchie, oppure certi oratori in cui lo studio e la preghiera sfumavano l’uno nell’altra, oppure anche certe scuole estive organizzate dal liberal/democrat/repub/social politico di turno.

Il seme fu gettato nel 1960, vegetò per una quindicina di anni, ma gli effetti si protrassero fino ai tempi attuali: fu sufficiente innalzare una trasmissione televisiva del giovedì sera, in prima serata, al rango di verità politica per far si che gli italiani si sentissero autorizzati a discettare di economia, di politica estera, di partecipazioni statali, di finanze, di pubblica istruzione, di agricoltura, di foreste, di forze armate, di salute pubblica etc. etc.

Insomma, un Popolo di Presidenti del Consiglio.



Fine nona parte

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VanBob
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- 26/28
Si capisce dove vuoi arrivare.
Però va anche detto che in qualche modo la popolazione va istruita, altrimenti che valore ha il voto?
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Ammiraglio di squadra I.S.
fran (autore)
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- 27/28
Infatti, in tutta questa storia bisognerà prima o poi arrivare a qualcosa di utile, oltre a qualche sorriso.

Non è un caso che il titolo parla di storia semiseria Wink
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Yatar1963
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- 28/28
Il popolo degli Umarell attende...... SbellicaSbellica

re: Storia [semiseria] degli scalpellini del Colosseo Quadrato
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Sailornet