[Racconti sotto il tendalino] L'ultimo treno della notte

Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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E’ agosto e fa caldo! Il portone della caserma di chiude alle mie spalle. In ritardo, a causa delle solite inspiegabili questioni che ogni militare di leva ben conosce(va).
Il viaggio da Cuneo alle Marche è lungo…. Cambi e poi cambi e ri-cambi, passando dall’ “accelerato” al “diretto” al “direttissimo”. Ma a 20 anni va bene.
Il ritardo implica che il Torino-Lecce di mezzanotte è perso. Il mio “48” assomiglia sempre più ad un 36 forse meno.

Ma non mi lamento…. Tutti gli Alpini della città sono consegnati per un caso di meningite che, guarda caso, aveva colpito proprio il mio vicino. Ma io no! Senza licenza in tasca, senza foglio di viaggio, ma con autorizzazione informale sto partendo!
Pochi ma chiari e semplici i miei pensieri: il calore, gli abbracci, i baci che una splendida ragazza mi dedicherà non appena raggiunta la meta. E “qualcos’altro” di cui sento certamente l’esigenza e la mancanza.

Il diretto alternativo della notte finisce a Bologna. Non è carico come al solito di ex emigrati che vanno in vacanza al sud. Luci accese e scompartimenti semivuoti: svaccamento garantito!
Sono passate le 9. Finalmente Bologna, ovviamente piazzale Ovest, che impone mezzo chilometro a piedi per chi arriva da Torino.
Il bar, caffè, brioches e sigarette. Ma che palle ste bariste e ste cassiere, lente come poche, ma a cui si perdona tutto grazie al loro accento sexy.

La sala d’aspetto è un po’ più fresca. Il ben più efficiente “treno dei Milanesi” non è ancora arrivato.
Noto le solite famigliole spesso spaiate. Giovani mamme con bimbi caciaroni che giocano. Nonne che vigilano.
Sporte piene di panini e bevande, come usava ai bei tempi degli scompartimenti.
Qualche milite come me, tradito dal capello. Tanti Fanti, ma lo sguardo in cagnesco e rispettoso coi Bersaglieri nasce incomprensibile e spontaneo.

Un tizio, abbastanza sfigato, posa una borsa e s’allontana, forse al bar. Che pirla, penso, gliela rubassero!

Mi concentro su quelle che sembrano giovani e cuccabili studentesse (gli scompartimenti facevano miracoli…. Altro che faccebbuk!!).
Qualche straniero con zaino e sacco a pelo pronto a godersi al massimo la Penisola, ma spendendo meno marchi, franchi, fiorini o sterline possibili.

L'altoparlante starnazza qualcosa. Mi avvio al binario. Mi insegue uno strano rumore.

Dopo, tutto cambia intorno a me. Una luce accecante, un rumore assordante. Il bar è polverizzato, la sala d’aspetto scomparsa. Mi ritrovo improvvisamente a parlare con le commesse del bar. Con la nonna dei bambini caciaroni, un bersagliere invadente, due ferrovieri in divisa impeccabile ed un tassista cui spiego che il taxi non mi serve!

M’interessa invece l'attenzione di una graziosa studentessa (bella gnocca, senza eufesmismi) che mi chiede cos’è successo?
Non lo so! Sto solo sognando il calore della ragazza che mi aspetta all’arrivo….
Vedo tutto dall’alto……??? E’ un casino! La stazione di Bologna non esiste più!!!! Macerie, polvere. Chissà che ritardo! Il mio povero “48”!

Ma poi mi sveglio…. Rimini….Riccione….Cattolica. Mancano solo 10 minuti!
Mannaggia a sti viaggi notturni e alla naja! Era il 2 agosto, ma del 1985… 5 anni dopo!
M'è passata la fame! (di cibo......)

Oggi, so solo che la causa di tutto ciò sono due tizi che, pur essendosi attribuiti i peggiori atti criminali, rifiutano di dichiararsi colpevoli di questo. Sarà…..???

Liberamente ispirato da questo bell'articolo di Nicolo Zuliani
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
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