Carena morbida sulle onde [pag. 4]

OT.
@propcalc non metto in dubbio le tue capacità, ma metto in dubbio il modo in cui esponi i tuoi consigli, mi spiego.
Faccio parte di quella "massa" indicata da bobo,che ringrazio perché è almeno la seconda volta che traduce le tue difficilissime massime.
Quella massa che quando legge vorrebbe capire ,in quanto non ha studiato,e non ci lavora come probabilmente fai tu.
La mattina aprendo le pagine del forum (da più di un mese a questa parte ),mi chiedo ,riuscirò a capire ciò che ha scritto propcalc?.
Per onor del vero non solo le tue.
Puntualmente mi dico ,no,non l'ho capito.
Ora , visto che non sono il solo ,mi sento meno ignorante di come mi son sentito sino ad ora.
Molti di noi erano e sono abituati a leggere soprattutto su questi argomenti(eliche comprese),delle spiegazioni semplici ,o quasi, diciamo alla portata del comune navigante ,magari il tutto accompagnato da disegni,vedi "Ing. Donno".
Secondo me ne gioverebbe il lettore ,che avrebbe modo di interloquire con te avendo capito ciò che scrivi,ma in particolar modo ne gioveresti tu per esserti fatto capire.
Non volermene,ma gli argomenti dove tu principalmente scrivi,sono degli argomenti molto interessanti,perché non fare in modo che la maggior parte di noi capisca?
Buona serata.

come detto prima, la spiegazione è chiara. Quale è la relazione che lega:
1) l'angolo di deadrise
2) l'altezza dell'onda
3) il baricentro

Inoltre che ruolo gioca la posizione delùa console sulla relazione che lega 1) 2) 3)?₡

Ho sempre navigato d'istinto, ai miei tempi le previsioni meteo erano quelle di Bernacca così prima di uscire in mare chiedevo lumi al vecchio pescatore e andavo all'avventura.
Sto incominciando a capire grazie a voi che oltre ai rischi fisici non sfruttavo al meglio il mio natante, non solo per la disposizione della "roba" (beh, se la barca era inclinata a destra spostavo un po' di roba a sinistra), ma l'incidenza della prua, boh cos'era. I primi tempi mi avevano spiegato che i remi non dovevano toccarsi altrimenti rischiavi di sbucciarti le dita poi, diventato grande avevo capito da solo che l'importanza dell'elica era quella di non girare fuori dall'acqua così se la poppa era troppo alta mettevo qualche peso sotto il sedile di poppa. Per i consumi: perché variavano? l'ho scoperto solo ora
Navigavo spesso nel golfo dell'Asinara e quanto a bagnarsi non ho mai capito una mazza; se andavo verso dove tramontava il sole a volte le onde si facevano grosse ma le prendevo di traverso e non succedeva nulla e se succedeva pazienza, due colpi di secchio e i piedi erano quasi asciutti. Non ho mai capito invece perché quando andavo dove nasce il sole se c'era vento le onde non erano mai grosse ma erano una dietro l'altra e quando con il davanti della barca le tagliavo mi sono sempre lavato, non solo la faccia.
Un po' di anni fa mi hanno regalato un vecchio gommone bianco e nero, c'è scritto Formenti, non so perché lo chiamano gommone visto che ha solo due tubi di gomma per di più mezzo nascosti, tutto il resto è plastica dura. Dietro c'è un bel motore che quando accelero mi fa andare forte però, siamo alle solite se si alza il mare a volte mi bagno tutto.
Spiegatemi dove devo mettere i pesi, e quanti, sicuramente devono essere amovibili perché mi sembra di capire che cambia tutto in base alle persone che mi fanno compagnia. E i bagagli, se vado in giro con gli ometti non c'è problema, ma con le donne, dove posso mettere tutta quella roba senza andare a falsare gli aspetti idrodinamici (si dice così) del mio mezzo. Che ca.......no, datemi una mano, vi prego

ma perchè?
scusa, dimmi......
tu il gommone ....... LO USI????????????????


dai.... non mi dire......
sei demodè

lo devi mettere in salotto, sul suo fulcro in equilibrio dinamicamente staticizzato

e soprattutto, non toccarlo e se proprio lo devi guardare.... semmai al mascone (e senza farti notare), sennò va fuori assetto
e secondo me gli girano anche un po' le eliche

Io il gommone lo uso sia in stagione che fuori. Non faccio diporto: noi si va a pesca e non sempre le condizioni del mare che troviamo (specialmente nella zona Sud Ovest della Sardegna) sono quanto di più tranquillo si possa desiderare.

Ho un mezzo di lunghezza volutamente limitata a 5.5 mt al fine di garantirmi la massima carellabilità e facilità di varo ed alaggio. E' dotato di una potente motorizzazione di 115 CV al fine di arrivare in tempi ragionevoli anche su spot di pesca a ragguardevole distanza dalla costa (noi si va fuori anche a 10/12 miglia) e a volte si effettuano lunghe traversate.

E' ovviamente un mezzo frutto di numerosi compromessi e che ho volutamente rendere il più possibile poliedrico anche in funzione delle più disparate condizione marine.

Gli interventi effettuati sono stati i seguenti:

Console posizionata in posizione centrale.
Serbatoi acqua e carburante posizionati sottopagliolo il posizione centrale.
Elica a 4 pale (spitfire) per rendere il battello assai più reattivo.
Prolungamento della linea d'acqua per colmare lo scalino fra carena e specchio di poppa (di fatto un falso bracket strutturale) dell'originale carena del mio BWA 550.
flaps elettrocomandabili Lenco

Con questo allestimento ho la piena disponibilità di un battello assolutamente adattabile a molteplici condizioni del mare e a diverse disposizioni dei pesi (che non sempre si posso modificare a proprio piacimento in funzione delle necessità).

Dovessi assegnare un indice di utilità rispetto ai punti sopraindicati .... assegnerei il massimo punteggio ai flaps che consentono di variare sensibilmente l'assetto della propria imbarcazione in funzione delle diverse condizioni del mare e della propria andatura. La mia esperienza con questi è stata assolutamente entusiasmante!

Prolungamento della linea d'acqua per colmare lo scalino fra carena e specchio di poppa. Cosa sarebbe ?