Autocostruzione, scafo in vetroresina o sandwich, quali progetti?

Capitano di Fregata
dna (autore)
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- 1/21
Ciao a tutti! Si trovano facilmente progetti di scafo in cuci incolla di compensato marino o strip planking, ma se volessi uno scafo in fibra? esistono progetti in cui si prevede di realizzare la forma, poi lo stampo su di essa nel quale laminare lo scafo da distaccare? oppure crare la struttura in cuci incolla ad esempio di balsa e poi laminare in modo tale da creare lo scafo a sandwich?
A nuoto! Smile
Tenente di Vascello
Stefano C
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- 2/21
Ciao DNA

Per realizzare uno strato in composito (fibra+resina) serve uno stampo femmina, in modo da poter spruzzare il gelcoat all'interno e successivamente laminare con i vari strati
Uno stampo femmina potresti ricavarlo da un modello in legno dell'imbarcazione voluta laminandolo sopra:

1-costruzione modello in legno (da progetto)
2-laminazione dello stampo sul modello in legno, con i dovuti accorgimenti per ottenere una ottima finitura e i necessari irrigidimenti
3-sullo stampo ottenuto (che deve essere rinforzato perchè altrimenti soggetto a deformazioni anche solo con il calore della resina che catalizza) si procede alla laminazione dell'imbarcazione ultima

E' un lavoraccio ma secondo me, con tempo a disposizione potresti avere una barca in VTR (o altro) su misura per te..

Alternativa può essere ordinare uno stampo personalizzato ma meno di 12'000 euro non costa..

PS All'università stiamo costruendo una barca in composito, noi però abbiamo ordinato lo stampo e la costruiremo con la tecnica di infusione a vuoto, che se vuoi ti descrivo, è una tecnica che permette di avere laminati più compatti e meno soggetti a delaminazione, anche se necessita di alcuni mezzi..
Se potrò darti qualche informazione/suggerimento che coglierò da questa esperienza lo farò volentieri

PPS Facci sapere cosa trami Idea Think

Ciao

Stefano
Tenente di Vascello
Stefano C
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- 3/21
Sul sito nautikit è illustrato il procedimento, prova con "nautikit sandwich" su google

Ciao
Stefano
Capitano di Fregata
dna (autore)
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- 4/21
ciao stefano! Wink

l'iter da seguire è quello di creare anche lo stampo, con le opportune costruzioni in anima di lgno e composito dei rinforzi, anche per farlo stare in piedi, e delle parti piatte combacianti a centro chiglia e imbullonato da queste per farlo stare insieme e poterlo dividere per tirare fuori il pezzo, il metodo vecchio stile della statificazione a mano.

l'infusione a vuoto che intendi è quella di stratificare a mano sullo stampo e poi stendere sopra un velo plastico con innesto da cui aspirare aria tramite apposito macchinario giusto? oppure metterlo in autoclave con sopra uno strato poroso da cui esce la resina in eccesso?
ho visto tutti e due i metodi per quanto riguarda la costruzione di aerei ultraleggeri, in questi casi lo stampo è stato fatto da ditta apposita.

riguardo al modellismo invece ho visto fare lo stampo intagliando un cubo di polistirolo espanso poi rivestito e statificare lo stampo su di esso, oppure appunto un modello di legno, e su di esso stratificare lo stampo.

questi due metodi, che si sono sempre usati anche per fare gli stampi di piccole barche, sono quelli che credo siano opportuni da seguire per un lavoro a mano, in particolare quello con il legno come dici. Cool

quello che tramo è appunto uno scafo in composito Idea

dette e appurate queste prefazioni tecniche che saranno da risolvere in seguito partiamo dal passo prima, cioè, chi fa progetti di scafi in composito per autocostruzione?

probabilmente un progetto di scafo in legno può essere utilizzato per creare appunto lo stampo e poi da esso creare lo scafo come da misure di progetto ma in coposito, si avrebbe così una barca che rispetta il progetto ma con materiali differenti, so ad esempio che alcuni progetti prevedono il fasciame a scelta in compensato marino o strip planking, quindi magari anche in composito se richiesto al progettista,
ma se il progetto originario è il legno, l'organismo notificatore che deve verificare, oltre alle verifiche dell'esemplare, se è stato eseguito correttamente il progetto, mi uccide Sbellica

quindi bisogna o trovare un progetto in composito, o un progettista che dia come opzione il materiale composito..
A nuoto! Smile
Tenente di Vascello
Stefano C
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- 5/21
Ciao DNA

Giustamente la barca dovrà essere controllata da un ente che rilasci un certificato o un qualcosa.. ma anche se di piccole dimentsioni?

Io sapevo che è possibile autocostruire un natante senza certificare niente pur rimanendo entro le 6 miglia, altrimenti serve il collaudo del RINA (prova di galleggiabilità e sbandamento)

Non so se il certificato sia rilasciato in base alla conformità di un progetto o solo sulla base del manufatto e del collaudo..

Tu che tipo di barca cercavi?

Riguardo l'infusione esistono molti tipi di materiale per lo stampo, vi sono stampi "definitivi" usati per la produzione in serie che costano di più ma sono fatti per utilizzo industriale, si deteriorano meno nell'uso, poi ci sono stampi "provvisori" (dai quali poi vengono fatti i primi modelli e da questi ultimi si ricava lo stampo definitivo..) che costano meno e sono ricavati da un pieno in legno, sono MOLTO delicati e durano 4 max 5 barche.. lo strato esterno è di un materiale espanso pare..

Se la certificazione viene fatta guardando solo la barca finale non penso avrai problemi, ovviamente se fosse, il laminato sarebbe da progettare con qualcuno di esperto, in maniera che strutturalmente sia sicuro e plausibile di rispettare le norme in materia

L'infusione è la tecnica in cui vengono adagiati sullo stampo i vari tessuti, si crea il vuoto con una pompa e la resina viene aspirata impregnando il laminato..è interessante, come costi una pompa a vuoto mi pare sia costata 600 euro, come materiali forse ne usi meno poichè hai il perfetto controllo delle quantità, serve però una buona preparazione sulle tempistiche di catalisi, con delle prove cronometrate per non trovarsi con la resina catalizzata troppo presto..

In bocca al lupo per questa idea, cerco di informarmi anche io perchè è interessante

Ciao

Stefano
Capitano di Fregata
dna (autore)
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- 6/21
ho già contattato il rina, ma questo era quando mi stavo informano per costruire lo scafo in legno.
Se si vogliono le categorie di navigazione senza alcun limite dalla costa, C: con vento fino a forza 6 e onde di altezza significativa fino a 2 metri, oppure D: con vento fino a forza 4 e onde di altezza significativa fino a 0,30 metri, la procedura è semplificata ed è un'autodichiarazione del costruttore.
l problema sorge quando il costruttore non è cantiere, ma privato, il privato deve dichiare di aver seguito il progetto, da qui nasce la ricerca di un progetto in sandwich, allora non mi ero posto il problema in quanto il progetto che avevo puntato c'è ed è in compensato marino come volevo. quindi all'autodichiarazione avrei allegato il progetto, in pratica la firma del progetto toglie la responsabilità sull'efficienza del progetto e l'autodichiarazione riguarda solo l'averlo seguito e la costruzione.
Dovrei ricontattare il rina per sapere se il costruttore può modificare il materiale e autodichiarare ciò che ritiene necessario (le disposizioni interne ad esempio sono modificabili).
A nuoto! Smile
Capitano di Vascello
Sam.IT
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- 7/21
dna ha scritto:
...........un progetto di scafo in legno può essere utilizzato per creare appunto lo stampo e poi da esso creare lo scafo come da misure di progetto ma in coposito, si avrebbe così una barca che rispetta il progetto ma con materiali differenti, so ad esempio che alcuni progetti prevedono il fasciame a scelta in compensato marino o strip planking, quindi magari anche in composito se richiesto al progettista,
ma se il progetto originario è il legno, l'organismo notificatore che deve verificare, oltre alle verifiche dell'esemplare, se è stato eseguito correttamente il progetto, mi uccide Sbellica ..........

Ciao dna Felice , un mio modesto parere.....dato che per costruire uno stampo in legno dovresti fare lo stesso lavoro che ho fatto io fino ad ora (e ti assicuro che è mostruosamente lungo e stancante a lungo termine e specialmente se devi lavorare all'aperto) a questo punto conviene imbarcarsi direttamente sulla costruzione in "cuci e incolla" quindi legno e vetroresina, lo stampo conviene se devi produrre barche in serie.

Per quanto riguarda l'iter burocratico, tempo fa parlai con un ingegnere dell'istituto giordano il quale mi disse che oltre al progetto dovevo presentare quante più foto possibili delle varie fasi di costruzione, poi avremmo svolto le prove di stabilità e di galleggiamento e in fine se tutto apposto mi avrebbe rilasciato
il "CE"....600,00€circa..............ma tutto questo se avessi avuto la necessità di superare le 6 miglia dalla costa......limite imposto per le "autocostruite" e qundi non marcate "CE".

Per qualunque altra domanda sono sempre qui chiedete pure Smile

Saluti Sam
Chi va per mare naviga, chi resta a terra giudica!
Capitano di Fregata
dna (autore)
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- 8/21
ok! sicuramente riguardo ai costi e al lavoro, il cuci incolla è il miglior metodo per una costruzione robusta e di qualità. l'idea dello stampo o sandwich nasceva dal fatto di avere una barca molto leggera, tipo cacciapesca per fiume, da spostare e caricare a mano magari su un camioncino in 2 o 3 persone.

ruguardo all'iter burocratico quello che intendeva il giordano era il certificato CE o la marcatura CE?

a quanto mi ha detto il rina che ho contattato, il certificato è un gradino della marcatura, e prevede fino alla prova di stabilità, la marcatura invece la fa risultare un prodotto a marchio CE, quindi vendibile e risultante dello stesso valore "burocratico" di una barca da cantiere. Il prezzo si aggira attorno ai 1000 euro a metro lineare.

ora però non ho ben chiaro che valore ha il certificato CE, solo quello di superare le 6 miglia previste per le barche autocostruite prototipo?
A nuoto! Smile
Capitano di Vascello
Sam.IT
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- 9/21
dna ha scritto:
ok! ........ l'idea dello stampo o sandwich nasceva dal fatto di avere una barca molto leggera, tipo cacciapesca per fiume, da spostare e caricare a mano magari su un camioncino in 2 o 3 persone.

beh..non ne sarei tanto convinto....a meno che non si usassero fibre di kevlar e carbonio.... ma se consideri che già con il metodo del cuci e incolla le barche sono più leggere del 20% circa e più robuste (parlo sempre dell'uso di resine epossidiche) rispetto ad una tradizionale barca in vetroresina poliestere....!
dna ha scritto:
.......ora però non ho ben chiaro che valore ha il certificato CE, solo quello di superare le 6 miglia previste per le barche autocostruite prototipo?

Io penso che il valore sia nel fatto che qualcuno, abilitato a dichiarare che un oggetto sia conforme a quanto stabilito dalla comunità europea in fatto di sicurezza e idoneità al trasporto di persone, dichiari che tutto ciò sia a norma di quanto dispongano le leggi in merito e che attesti che il mezzo è stato costruito con i criteri di sicurezza emanati dalla "CE" per superare le 6 miglia.
Nel mio caso, per ora, non ho intenzione di fare nessuna marcatura "CE" in qunto le 6 miglia mi sembrano più che sufficenti per fare un po di diporto e un po di pesca. Felice.
Nel tuo caso poi l'uso in fiume escluderebbe del tutto la marcatura "CE" per poter superare le 6 miglia dalla costa....non conosco nessun fiume così tanto largo
Sbellica Sbellica

Sam
Chi va per mare naviga, chi resta a terra giudica!
Capitano di Fregata
dna (autore)
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- 10/21
ciao sam!
certo, sarebbe costruita in kevlar per i primi strati e carbonio esternamente, (solo carbonio non è molto resistente agli urti) e resina epossidica, il core sarebbe costituito da pannelli per core di PVC espanso.

certo, in acque protette, classe D, o nel tuo caso, non serve la certificazione CE anzi, mi sembra che non sia proprio prevista per la classe D.
Ma la marcatura CE sì, per tutti i natanti da diporto (usciamo dai nostri scopi, parliamo in generale per conoscere cose, ad esempio se affitti la barca ad un tuo amico, cosa che non faresti ovviamente mai dopo tutto il lavoro!! Sbellica Sbellica )

L'iter per ottenere il marchio CE, (applicabile su tutte le barche conformi alla tua dopo che ha conseguito il marchio, 100 trinity! UT Laughing ) è :
1 Progettazione che deve rispettare opportune normative (comprando il progetto solitamente esso è conforme, a meno che il progettista non sia fuori dalla comunità europea quindi deve essere controllato),
2 costruzione secondo progetto (autodichiarata)
3 prove di stabilità e conformità sul campione, da parte di un organismo notificato che, se tutto ok, rilascia il Certificato CE
4 richiesta ed ottenimento del marchio CE, del campione che ha seguito l'iter (questo marchio può essere spalmato sulla serie di prodotti conformi al campione).

in pratica, il certificato riguarda il campione, il marchio permette la serie.

detto questo, per passare le 6 miglia quindi basta il certificato?
i 600 euro del giordano riguardano il rilascio del certificato (tutto compreso? prove, controlli, verifiche)?
A nuoto! Smile
Sailornet