Tirrenia Sharden tragedia sfiorata a Civitavecchia [pag. 2]
Vidas
- 11/30
Bisogna calcolare anche la stazza delle navi, un tender a 3nodi contro un muro é ben diverso da una nave del genere...
@ Ranieri Azzurra , 40cv Yamaha XMHL 2cil. 2t 703cc + Eco Humminbird 155SX
@ Yamaha Waverunner VX 1100 4t 3p
Vittorio
@ Yamaha Waverunner VX 1100 4t 3p
Vittorio
Alex9
- 12/30
Direi più il dislocamento
flasch
- 13/30
Vidas ha scritto:Bisogna calcolare anche la stazza delle navi, un tender a 3nodi contro un muro é ben diverso da una nave del genere...
VTEC
- 14/30
Non è che son fatte di burro...semplicemente non sono progettate per andare sugli scogli!!
Gobbi pilot 599 con selva st. tropez 40xs
Vidas
- 15/30
VTEC ha scritto:Non è che son fatte di burro...semplicemente non sono progettate per andare sugli scogli!!
Concordo in pieno
@ Ranieri Azzurra , 40cv Yamaha XMHL 2cil. 2t 703cc + Eco Humminbird 155SX
@ Yamaha Waverunner VX 1100 4t 3p
Vittorio
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Vittorio
sella e lele
- 16/30
mi sono spiegato male. i progettisti avranno messo in conto che una remota possibilità di strusciare sulle dighe foranee, perchè in quel punto le navi non le rendono più resistenti.... a che velocità sarà amdata la nave all'uscita del porto massimo 5 nodi suppongo e si è aperta come la scatoletta del tonno??? questo non capisco..
che il vento sia sempre in poppa!!!!!!
flasch
- 17/30
Per chi avesse voglia di una lettura tecnica suggerisco questo link https://www.meteopozzallo.it/teorianave/anaml.pdf
"Nozioni di Architettura Navale"
e una molto tecnica https://www.fedoa.unina.it/3560/1/turtoro_maria.pdf del Dipartimento di Ingegneria Navale
"La robustezza dello scafo con particolare riguardo alla struttura della prua"
la progettazione di uno scavo navale diciamo è complessa, ma strusciare o sbattere sulle dighe penso che sia previsto tra "Virgolette", se ci pensiamo infatti la nave quando è ormeggiata, fra il fianco e la banchina ci sono sempre i parabordi, e con qualsiasi mezzo di trasporto quando per un motivo o per l'altro si va sbattere contro qualcosa, si verificano sempre danni, per es. nei crash test delle auto il manichino a 37 km/h muore, e anche una nave con il suo dislocamento di tonnellate a 5 nodi (9.3 km/h) non fa eccezione
sicuramente in futuro anche le progettazioni miglioreranno, però bisogna sempre tener conto che la vita a fatica di una struttura navale è di circa 20-30 anni, durante i quali si può verificare un cedimento strutturale in tempi assai più rapidi di quanto inizialmente preventivato, oltre a un progressivo indebolimento nei riguardi della resistenza alla fatica: corrosione delle lamiere, lacune nella manutenzione ordinaria, difetti di costruzione e di saldatura, sino all’errore umano per scorrette manovre ed errate condizioni di caricazione.
ma non dimentichiamoci che sia per il personale di macchina, che di coperta la manovra d'ingresso e uscita dai porti, anche se assistita dal Pilota del porto è la più stressante delle mavovre, e i motivi sono più che validi.
Flasch
"Nozioni di Architettura Navale"
e una molto tecnica https://www.fedoa.unina.it/3560/1/turtoro_maria.pdf del Dipartimento di Ingegneria Navale
"La robustezza dello scafo con particolare riguardo alla struttura della prua"
la progettazione di uno scavo navale diciamo è complessa, ma strusciare o sbattere sulle dighe penso che sia previsto tra "Virgolette", se ci pensiamo infatti la nave quando è ormeggiata, fra il fianco e la banchina ci sono sempre i parabordi, e con qualsiasi mezzo di trasporto quando per un motivo o per l'altro si va sbattere contro qualcosa, si verificano sempre danni, per es. nei crash test delle auto il manichino a 37 km/h muore, e anche una nave con il suo dislocamento di tonnellate a 5 nodi (9.3 km/h) non fa eccezione
sicuramente in futuro anche le progettazioni miglioreranno, però bisogna sempre tener conto che la vita a fatica di una struttura navale è di circa 20-30 anni, durante i quali si può verificare un cedimento strutturale in tempi assai più rapidi di quanto inizialmente preventivato, oltre a un progressivo indebolimento nei riguardi della resistenza alla fatica: corrosione delle lamiere, lacune nella manutenzione ordinaria, difetti di costruzione e di saldatura, sino all’errore umano per scorrette manovre ed errate condizioni di caricazione.
ma non dimentichiamoci che sia per il personale di macchina, che di coperta la manovra d'ingresso e uscita dai porti, anche se assistita dal Pilota del porto è la più stressante delle mavovre, e i motivi sono più che validi.
Flasch
turbostar1978
- 18/30
ho visto dal vivo lo squarcio, ed è veramente impressionante!!
la barca del pilota per un miracolo non è rimasta schiacciata, perchè era sul lato di sx, in attesa di imbarcare il pilota per riportarlo a terra, e solo dando manetta è riuscito a sorpassare la nave e mettersi in salvo, lasciando il pilota ed un'altro marinaio sulla pescaggina, che non si erano nemmeno accorti di quello che stava per succedere.
ecco le foto..mi scuso per la risoluzione ma avevo a disposizione solo il cellulare
i passeggeri sono potuti scendere dalla porticina che si vede nella foto, se la nave si fosse fermata prima, sarebbero dovuti scendere via mare..
la barca del pilota per un miracolo non è rimasta schiacciata, perchè era sul lato di sx, in attesa di imbarcare il pilota per riportarlo a terra, e solo dando manetta è riuscito a sorpassare la nave e mettersi in salvo, lasciando il pilota ed un'altro marinaio sulla pescaggina, che non si erano nemmeno accorti di quello che stava per succedere.
ecco le foto..mi scuso per la risoluzione ma avevo a disposizione solo il cellulare
i passeggeri sono potuti scendere dalla porticina che si vede nella foto, se la nave si fosse fermata prima, sarebbero dovuti scendere via mare..
Vidas
- 19/30
Visto così fa veramente paura!!!
L'importante é che nessuno si é fatto male!
L'importante é che nessuno si é fatto male!
@ Ranieri Azzurra , 40cv Yamaha XMHL 2cil. 2t 703cc + Eco Humminbird 155SX
@ Yamaha Waverunner VX 1100 4t 3p
Vittorio
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Vittorio
dani85
- 20/30
ce anche da notare che lo squarcio non ha oltrepassato minimamente la linea di saldatura quindi e evidente che sia stato li il punto di primo cedimento...
.Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare,
non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.
non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.
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