Un modo diverso di vivere il campeggio nautico.. Due giorni fantastici nel sud della Sicilia!

Contrammiraglio
roccaste (autore)
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(Prometto che appena ne avrò modo, inserirò le foto che ho a disposizione!)


Un piccolo riassunto di un’avventura vissuta in modo diverso..

Il campeggio nautico, si sa, è avvincente, seducente, ed inevitabilmente “rustico”.
Mi ci sono avvicinato le prime volte dormendo in gommone, poi dormendo in barca per 17 giorni di fila avendo la sola comodità della doccetta di bordo. Quest’anno, visto che sono rimasto senza barca, ho deciso, con l’appoggio della mia consorte Mary, di sperimentare un modo diverso di fare la stessa cosa. Il campeggio nautico.
Ed eccoci pronti a partire, in Sicilia, dal porto di Pozzallo, con destinazione “ignota”. Carichiamo sul gommone ogni cosa utile per questa due giorni: giubbetti di salvataggio, ancoretta, due serbatoi di carburante (uno da 12 litri ed uno da 22 litri), pinne, maschera, borsa frigo, e poi tutto il necessario per il campeggio, la nostra mitica tendina Quechua 2 posti, 3 stuoini e 3 materassini auto gonfianti, 2 sacchi a pelo ed un aggeggio gonfiabile della Rio Mare (scusate la pubblicità) che avremmo usato come cuscino in tenda. Qualche asciugamano e poca roba di tipo “usuale”, documenti, telefono, portafogli e poco altro, il tutto sistemati in una borsa stagna rossa della Slam, frutto della pazienza e fatica del nostro amico Byanonimo allo stand del Bigblue di Roma.
Monto le ruote di alaggio, il motore ed alzo la prua del gommone per portarlo allo scivolo. Cavoli! Quanto pesa!! Vabbè, poco male.. C’è un signore locale che a suo di chiacchere (piacevoli) ci ha fatto compagnia sin dall’inizio del gonfiaggio del nostro gommone. Ci offre una mano ed in tre persone lo portiamo allo scivolo dove abbiamo varato. In tre persone il peso non è molto, uno al golfare-maniglione di prua, e due ai maniglioni laterali posti verso prua. Poco male, mettiamo in moto, e via! Si parte per la nostra avventura! Un po’ di navigazione mista ad un bagnetto ogni tanto ci porta all’isola delle correnti prima, al faro di capo passero poi, fino ad arrivare a Marzamemi verso metà pomeriggio, ancora a digiuno dalla sera prima. A quel punto spiaggiamo proprio davanti alla famosa casa rossa di Marzamemi e riflettiamo sulle possibilità. Dalla nostra cartina satellitare elettronica vediamo che poco più avanti c’è una bella caletta sperduta che potrebbe fare al caso nostro, il posto perfetto per arrivare, mettere la tenda e dormire in spiaggia soli soletti. Decidiamo di arrivarci, rimettiamo in moto, navighiamo al di fuori dell’area marina protetta di Vendicari, e raggiungiamo, con un minino di onda la zona della caletta. Come giriamo l’angolo… Oddio!!! Orrore degli orrori!!! Una spiaggia minuscola con una quantità di gente che potrebbe popolare una città intera!!! Non si poteva nemmeno vedere la sabbia!! Noooooo!!!! Per avere un’idea del sovraffollamento, pensate ad un alveare. In un attimo si sono subito smontati i nostri sogni di pace e tranquillità isolata. Facciamo un piccolo punto della situazione e ne emerge questo: abbiamo fame, siamo stanchi e scottati dal sole, sono quasi le 18 e tra non molto il sole calerà, abbiamo la pelle bianca dal sale e non abbiamo possibilità di fare una doccia, ed infine, i poveri capelli di Mary sembrano un corpo unico formato da sale e sabbia e necessiterebbero un bel lavaggio con tanto di balsamo.
Sulla base di questo optiamo per una soluzione “comoda” ma sempre all’insegna del campeggio..nautico! Con il nostro mitico telefono cellulare in poco troviamo un campeggio vicino a Marzamemi non lontano dalla spiaggia (il sito indica 120metri), e pronti! Mettiamo in moto e rotta alla spiaggia di marzamemi, dove una volta arrivati, montiamo le ruote di alaggio e decidiamo, vista l’esigua distanza del campeggio dalla spiaggia, di portarci dietro la nostra “casa” galleggiante! Risaliamo la spiaggia e…. ops… cavoli però! Il peso del gommone a prua grava tutto su di me, mentre Mary cerca di spingere dai coni di poppa… niente da fare, le gomme affondano nella sabbia soffice… riproviamo e ancora riproviamo, fino ad alzare bandiera bianca e chiedere aiuto ad un ragazzo che ci guardava un po’ sorpreso ed incuriosito… con 6 gambe motrici la situazione è leggermente migliorata, ma appena giunti all’ultima salitina sabbiosa, siamo tornati punto a capo. Alla fine sono servite 8 gambe motrici per portare il gommone sul duro asfalto della strada. Ultime due chiacchere con i nostri salvatori, ringraziamo, e ci mettiamo in strada. GIA’!!!! In STRADA!!!
Mi faccio carico del trasporto del peso del gommone e contemporaneamente della trazione dello stesso, in poche parole, Mary fa da supporto morale e da foto reporter. Non vi descrivo le risate fatte al solo vedere le facce delle persone che passavano in macchina. Mai così mi sono sentito un “pesce fuor d’acqua”!!! Neanche stessi andando per strada con un gommone a carico! Il peso del gommone veramente notevole in quelle condizioni faceva sembrare i 120 metri descritti sul sito del campeggio molti di più!! Cavoli, ma chi me l’ha fatto fare, pensavo tra me e me.. Dopo diverse soste e tante ma tante risate arriviamo al campeggio. Ecco, ora toccheremo il fondo. I personaggi (tutti ragazzi giovani) alla reception ci guardano un po’ male, o meglio.. increduli… Chiediamo se avevano un posto per passare la notte con la nostra tendina e la nostra “auto”. Loro chiedono: nessun problema, ed il gommone? Io rispondo sereno e serio che è questa la nostra auto. I ragazzi si fanno un po’ più increduli, fanno battutine ma ancora pensano che siamo in realtà noi a prendere per i fondelli loro… Non è così! Scopriamo casualmente che uno di questi è un paracadutista, così ci dichiariamo come paracadutista Mary e come pilota io. Scatta l’interrutore! Da quel momento siamo gli ospiti d’onore del campeggio (ed anche i più svitati) e ci forniscono una piazzola vicino all’entrata. Una bella e lunga doccia ristoratrice, poi a malapena riusciamo a raccogliere le ultime forze per montare la tenda e sistemarla per la notte. Infine, ultimo sforzo, e devo dire enorme, per gonfiare, a bocca, l’aggeggio della Rio mare che diventerà un cuscino infernale. Finalmente andiamo a mangiare e con sorpresa troviamo al campeggio la pizza più buona mangiata fino a quel momento! Wow! Ci voleva proprio!!!! Stravolti, ci mettiamo a letto verso le 22..

La notte non passa mai, ogni volta che Mary si gira, l’aria del cuscino si sposta tutta dalla sua parte ed io finisco per terra svegliandomi.. lei viceversa, e visto che non abbiamo dormito per niente bene immaginate l’inferno.. Poi attacca il caldo infernale… non riuscivo a dormire, mi sentivo scottare le cosce, il collo, mi doleva.. e poi questo caldo… alla fine verso l’albeggio riesco a socchiudere gli occhi qualche istante poi… attaccano le zanzare…. Noooooooo!!!!!!!! Mi alzo più stanco della sera prima, con un mal di schiena da ricovero e le gambe color gambero! Ma non demordiamo, smontiamo tutto, raccattiamo le forze e percorriamo il famoso percorso da 120mt per arrivare in spiaggia.. Durante il tragitto sento un dolore lancinante alle mani, me le guardo e vedo che mi si sono aperte tutte le vesciche formatisi probabilmente il giorno prima (non le avevo nemmeno notate), ma siamo quasi arrivati, devo tenere duro, e così cerco di pensare a quando sarò in gommone, a fare il bagnetto… e… zac… Girato l’angolo la realtà mi riporta brutalmente al dolore alle mani, alla fatica, a Marzamemi… Il mare è mosso, molto mosso… fa molto rumore, siamo a 150 metri dalla riva e lo sento come se fossi in spiaggia… uffi penso.. Ormai siamo qui, arriviamo a riva e poi si vede, non avrei avuto la forza di tornare indietro con il gommone appresso.. Appena giunti sulla sabbia stesso problema del giorno prima, nonostante questa volta la salitina si sia trasformata in dscesina… Senza fare altri tentativi, punto direttamente i bagnini in riva al mare, per chiedere aiuto.. Come mi avvicino, mi guardano e mi chiedono una mano per tirare a secca un pedalò completamente pieno d’acqua.. Ovviamente acconsento, accennando che poi avrei chiesto la cosa opposta, cioè portare a mare il mio gommone. Come si suol dire, una mano lava l’altra.. Chiaccheriamo, nessuno è in acqua, e le onde sono frangenti. In 4 persone raggiungiamo agilmente la riva, ci prepariamo, mettiamo il gommone in acqua e saliamo a bordo mentre 3 bagnini lo tengono fermo per non farci finire a riva. Metto in moto, con l’idea di raggiungere il largo il prima possibile. Saluto i nostri “amici” e innesto la marcia, e via di gas… rotta perpendicolare alla spiaggia, così da allontanarci il prima possibile da quella doccia forzata per raggiungere il prima possibile delle onde, seppur alte, ma almeno non frangenti…
Ma questo non succede.. ormai siamo a quasi 800-1000 metri dalla riva, ma le onde sono ancora consistenti e frangenti, così faccio indossare il giubbetto a Mary, lo indosso pure io, riallaccio il polsino e via verso sud con onde di 1,5 metri frangenti provenienti da Est, quindi per noi al perfetto traverso sinistro. L’elica passa penso più tempo fuori dall’acqua che dentro l’acqua, ed io sono costretto ad uno sforzo enorme per tenermi con la mano “incidentata” al cordino del gommone, mentre con l’altra gioco ad aprire e chiudere il gas non appena l’elica esce dall’acqua..
Passiamo circa 40 minuti così, fino al faro di Portopalo e capopassero, dove, visto l’effetto delle onde che frangevano sulla scgliera, decido di passare ben al largo. Appena girato “l’angolo” il mare è di poppa, ormai quasi per niente frangente e la nostra andatura aumenta sensibilmente. Ormai il brutto è passato e ci togliamo anche i giubbetti, ed io posso finalmente riprendere un po’ di respiro e di forze che erano drasticamente calate verso lo zero.. Appena raggiunta l’isola delle correnti, e sorpassata, un mare praticamente calmo, risolleva il morale e ci permette un bagno ristoratore che in poco ha riportato le nostre forze sopra ogni aspettativa!!!! Infine ultima tirata fino a raggiungere Pozzallo, ultimo sforzo per alare il gommone dallo scivolo (ovviamente sempre tutto a mano con le ruote di alaggio) e cominciare le operazioni di stivaggio…
Arrivati a casa, una bella doccia, un bel mezzo Kg di spaghetti in 2, e poi dritti a nanna su un letto vero!!!

Nonostante i piccoli intoppi sono proprio queste le cose che mi piacciono della nautica, hai modo di visitare posti in modi alternativi, unisce e fa conoscere persone, ti porta ad una sorta di “fratellanza” con i tuoi simili o con i semplici curiosi che ti guardano strano… Il giorno dopo l’abbiamo passato a programmare la prossima avventura!

Giusto per curiosità, in questi due giorni abbiamo percorso 60 NM, coperte in circa 6 ore di navigazione, con un consumo totale di 17 litri di carburante!!!!! E sottolineo 17!!! E pensare che io ne avevo a bordo 34!!! A saperlo, 10 kg li lasciavo a casa!!!
Quindi continuano le buone impressioni di questo motore, un Honda 20cv 4t, che ad ogni utilizzo mi stupisce sempre!
Una parolina anche relativa al gommone, che, nel suo piccolo, ha strafatto!! Il secondo giorno, fino a Portopalo, non abbiamo mai visto una barca, solo un aereo della guardia costiera che faceva avanti ed indietro (ma non per noi..) a bassissima quota.. Appena girato l’angolo, abbiamo cominciato a vedere barche grossine, mentre tutti i “piccolini” erano dietro l’isola delle correnti. Insomma, a chi dice che con uno smontabile non si naviga se non hai mare forza olio rispondo ad alta voce che non è vero! Certo, un gommone “serio” sarebbe un’altra cosa, ma vi assicuro che si è comportato benissimo! Sempre più felice anche di questa scelta! Insomma, un’avventura “disavventura” che però ricordo con estremo piacere e col sorriso sulla bocca.. Il campeggio nautico a volte è anche questo, non solo dormire in un porto dentro ad un cabinato!!
Focchi 680 + Honda BF200 + Rimorchio Cresci 1500Kg.
Contrammiraglio
roccaste (autore)
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Ops! dimenticavo!

I metri percorsi via strada col sottoscritto a fare da mulo sono stati 1200!!!

600 metri all'andata, e 600 ar ritorno! altro che 120 metri dal mare!!! Evil or Very Mad
Focchi 680 + Honda BF200 + Rimorchio Cresci 1500Kg.
Contrammiraglio
roccaste (autore)
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Percorso all'andata via mare:

re: Un modo diverso di vivere il campeggio nautico.. Due giorni fantastici nel sud della Sicilia!


e via terra:

re: Un modo diverso di vivere il campeggio nautico.. Due giorni fantastici nel sud della Sicilia!



Percorso del ritorno via terra:

re: Un modo diverso di vivere il campeggio nautico.. Due giorni fantastici nel sud della Sicilia!


e quello via mare:

re: Un modo diverso di vivere il campeggio nautico.. Due giorni fantastici nel sud della Sicilia!
Focchi 680 + Honda BF200 + Rimorchio Cresci 1500Kg.
Capitano di Fregata
antoniot67
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Che bella avventura,complimenti per il lungo racconto dettagliato!


Le foto? Felice Felice
Contrammiraglio
SVEVAGOM
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antoniot67 ha scritto:
Che bella avventura,complimenti per il lungo racconto dettagliato!


Le foto? Felice Felice




mi associo anch'io bel racconto , mi sembrava di essere li con voi a percorrere i 120 mt , ma sulle mani non ho nulla pero' Twisted Evil Twisted Evil Twisted Evil . Sbellica
Capitano di Corvetta
fronzoli
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- 6/31
Te tu sei fuori come un balcone.... leggendo il tuo racconto ho avuto nell'ordine:
1) Collasso cardiocircolatorio;
2) Dolori lancinanti alle ginocchia;
3) Formazione di vesciche purulenti alle mani;
4) "Mi puzzo" da solo;
5) Mi son visto con una raccomandata in mano di mia moglie che chiede il divorzio.


Vado a prendermi un cabinato di 12.5 mt. per farci campeggio nautico in porto!!!
Contrammiraglio
tommaso 52
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- 7/31
..ma alla tua Mary adesso devi fargli un monumento?????? UT UT ..anzi un regalone!!!!!!! Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes
mia moglie avrebbe chiesto la separazione seduta stante!! Evil or Very Mad
comunque complimenti per la bellissima passeggiata e un hip hip urràààà alla tua Mary...una Gommonauta DOC..e lo merita Felice Felice
..attualmente, senza gommone.
Contrammiraglio
roccaste (autore)
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- 8/31
eheh.. beh, comincio con una lancia a favore di Mary.. se la merita! Wink

Dico solo che la sua prima esperienza di barca e di campeggio risale alla gommonauta elbana del 2009... e ho detto tutto.. se non mi ha lasciato quella volta... UT Sbellica

Per quanto riguarda la mano ferita un piccolo segreto per meglio capire il motivo...

Dopo un incidente in moto del 2008 che mi ha reciso il nervo mediano non ho più sensibilità sulla mano sinistra. diciamo che ho perso il 70% della sensibilità.. il 30% che sento sono quando mi ferisco, tipo uno spillo piantato nel palmo della mano o cose del genere, ed in quel caso sento... eccome se sento!!! un male caneeee!!!! UT

Questo il motivo per cui la sera non sentivo niente di niente ed il giorno dopo di punto in bianco un male cane... Felice
Focchi 680 + Honda BF200 + Rimorchio Cresci 1500Kg.
Capitano di Vascello
qwertys
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- 9/31
sei un grande!!ma che ci fai in sicilia tra l'altro vicino a me se sei di padova???
Grand Chef
marvimar
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- 10/31
ciao roccaste,gran bella avventura!!!
complimenti per il viaggio e il racconto ...a dir poco spettacolare e divertente(ma in quanti giorni lo hai scritto,sembra un racconto di robinson crosuè) Sbellica
ciao e alla prossima
bwa sixone....yamaha f115 Carmelomade😁
Carrello balbi 1300
https://youtu.be/4bdhWw5Frcg
Sailornet