Incendio sul traghetto Tirrenia, diretto da Napoli a Palermo

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Fonte "lasicilia.it"


Nessun ferito ma tanta paura sulla nave Florio della Tirrenia in viaggio da Napoli a Palermo: in piena notte scoppia un rogo nel garage, 490 persone trasbordate su un traghetto della Snav e 36 su una motovedetta della guardia costiera. "Se qualcuno non mi avesse svegliato non mi sarei salvato", racconta un siciliano. Equipaggio ancora a bordo con le squadre dei vigili del fuoco. La Procura apre subito un'inchiesta

palermo - Un incendio è scoppiato a bordo della motonave della tirrenia "Florio", in navigazione tra napoli e palermo. I 526 passeggeri sono tutti in salvo, nessuno di loro è ferito, secondo quanto conferma l'ammiraglio Ferdinando Lavaggi, della capitaneria di porto di palermo, che sta coordinando le operazioni di soccorso.

Complessivamente erano 561, compresi i 35 componenti dell'equipaggio, le persone a bordo al momento dell'incendio, divampato intorno alle 4 del mattino nel garage. Dei 526 passeggeri, 490 sono stati trasbordati sul traghetto Sardegna della Snav, in servizio sempre sulla rotta palermo-napoli, dirottato dalla capitaneria per prestare soccorso alla nave della tirrenia e che sta facendo rotta verso palermo; altri 36, tra i quali una donna incinta e un bambino, sono invece su una motovedetta della guardia costiera già arrivata in porto. Cinque passeggeri ancora sotto shock, tre uomini e due donne, una delle quali incinta, sono stati trasferiti in ospedale per motivi precauzionali non appena sbarcati. Le loro condizioni, secondo quanto riferiscono i soccorritori, non destano alcuna preoccupazione.

A bordo della Florio si trovano ancora 27 uomini d'equipaggio, che stanno collaborando con i vigili del fuoco nelle operazioni di spegnimento dell'incendio, altri otto sono a bordo delle scialuppe calate in mare per consentire l'evacuazione dei passeggeri. Sul traghetto Florio viaggiava anche una scolaresca in gita scolastica composta da 75 studenti.

Le fiamme si sono sviluppate quando la nave si trovava a una ventina di miglia da palermo. I passeggeri sono stati evacuati con le scialuppe di salvataggio. L'incendio è ancora in corso e si può osservare fumo uscire dalla nave. Fonti dei vigili del fuoco hanno reso noto che la nave è stata agganciata al rimorchiatore dai sub. Nella stiva c'erano 50 camion e 104 auto. Sempre secondo le stesse fonti il traghetto imbarca acqua perché è sulla linea di galleggiamento, ma al momento non ci sono rischi di affondamento. Se l'incendio sarà domato, la nave, che nel frattempo viene trainata da un rimorchiatore verso il porto di palermo, attraccherà in banchina, altrimenti si fermerà in rada.

"Pensavamo di morire. Ci siamo resi conto dell'incendio quando è suonato l'allarme alle 03.45. Siamo subito corsi fuori dalla cabina e siamo saliti sul ponte", dice Alessandra Basile, 23 anni, una delle passeggere. "Ci eravamo tranquillizzati - aggiunge - dopo che il primo incendio sembrava fosse stato domato. Ma quando abbiamo visto che le fiamme avevano ripreso vigore dopo mezz'ora ci siamo angosciati sul serio e abbiamo pensato al peggio".

"Siamo vivi per miracolo. Credevamo di morire", racconta Marianna Ammirata, 27 anni, che con la nipotina di 4 anni si trovava sul traghetto Florio. La donna ha ripreso col videofonino alcune scene dell'incendio.

"Se non fosse venuto qualcuno a bussare alla porta della cabina, e a svegliarmi, forse avrei rischiato di morire nel letto", sottolinea Marco, 34 anni, originario di palermo ma residente a Roma per lavoro, che nell'incendio ha perso la moto e i bagagli. Marco è arrivato con il primo gruppo di 36 passeggeri ed è stato accolto nella stazione marittima attrezzata dalla Prefettura nel porto di palermo. Tra di loro anche donne e bambini, tutti assistiti da medici e psicologi. Anche due cani sono stati portati in salvo. I passeggeri stanno effettuando le formalità di rito per le richieste di risarcimento per i danni subiti. A molti è stato assicurato un albergo dove trascorrere la notte.

"La nave poco prima delle quattro si è inclinata su un lato e si è riempita di fumo", spiega Maria, 39 anni, napoletana, che stava andando in vacanza in Sicilia. "Siamo stati svegliati dal fumo e dalle grida - racconta un componente dell'equipaggio -, non abbiamo capito dove si sono sprigionate le fiamme. In un primo momento credevamo che l'incendio si fosse spento, ma dopo poco il fumo è tornato a intensificarsi e così il comandante ha ordinato di abbandonare la nave. Molti dei sistemi elettronici, forse a causa delle fiamme, non hanno più funzionato, compresi gli interfono per comunicare ai passeggeri l'allarme, ma anche il timone, che non rispondeva più ai comandi".

Sull'incendio la Procura di palermo aprirà un'inchiesta. "La competenza territoriale - spiega il procuratore Francesco Messineo - dovrebbe essere nostra, sia se si considera il luogo in cui il rogo è divampato, indicato in 25 miglia da palermo, sia se si prende come punto di riferimento il porto di approdo".

"In questi casi - prosegue Messineo - vengono fatte una serie di indagini tecniche sulla nave e poi si interrogano comandante ed equipaggio per cercare di ricostruire i fatti". Dalle prime indicazioni dei vigili del fuoco, sembra che il rogo si sia sprigionato dall'incendio di un'auto imbarcata a bordo della nave. "Se ciò fosse confermato - conclude - si dovrà capire se le cause siano accidentali o se sia individuabile una colpa".

29/05/2009
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Un membro dell'equipaggio: "Mai stati in pericolo"

PALERMO - "Appena divampate le fiamme sono sceso in garage e insieme con gli altri colleghi ho cercato di spegnere il rogo. Visto che non riuscivamo a domare l'incendio abbiamo avviato le procedure d'emergenza". A ricostruire le fasi drammatiche dell'incidente è uno dei componenti dell'equipaggio, Vincenzo Ferretti, 44 anni, addetto ai servizi alberghieri della nave, che ha partecipato prima alle operazioni di spegnimento e poi a quelle di evacuazione della nave.

Anche lui è stato preso a bordo della motovedetta della guardia costiera, giunta in porto a Palermo con alcuni passeggeri. "Sono stato l'ultimo a scendere dalla nave in fiamme - racconta - il fumo era alto, non siamo riusciti a capire da dove provenissero le fiamme. I soccorsi sono stati comunque tempestivi. Non ho mai avuto paura nè per la mia vita nè per quella dei passeggeri".

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Una bimba: "Tragico ma anche avventuroso"


PALERMO - "E' stato un po' tragico, ma anche avventuroso". Così Anna Chiara, 10 anni alunna della quinta elementare della scuola Santa Chiara di Avellino, commenta l'esperienza vissuta durante l'incendio del traghetto Florio che faceva rotta da Napoli a Palermo.

La bambina fa parte di una scolaresca che stava raggiungendo Palermo per una gita scolastica. Con lei viaggiavano i compagni e un genitore per ciascun studente: in tutto 58 persone. "E' stato un po' spaventoso - racconta Anna Chiara - svegliarsi all'improvviso di notte ed essere costretti ad abbandonare la cabina. Però, a essere sinceri, ci siamo anche divertiti perché non ci aspettavamo di vivere un'avventura così".

"C'era panico - ha proseguito -, però sia i marinai che i nostri genitori che ci accompagnavano ci hanno rassicurato. La cosa brutta è che non abbiamo più niente: bagagli e tutto il resto sono rimasti sulla nave".

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A bordo il comico Friscia: "C'era fumo ovunque"

PALERMO - "C'era fumo ovunque, si respirava a fatica. A questo punto il comandante ha ordinato di evacuare la nave". A raccontare i momenti drammatici vissuti a bordo del traghetto Vincenzo Florio è una persona abituata a far ridere, il comico palermitano Sergio Friscia, famoso per le sue imitazioni in tv, che era tra i passeggeri a bordo della nave.

Il cabarettista, appena sbarcato dalla motovedetta della guardia costiera che ha portato a terra i primi 36 passeggeri della Florio, ricostruisce l'incidente: "Intorno alle 4 ci hanno tirato giù dal letto e ci hanno detto che c'era un incendio in corso. Siamo saliti sulla plancia, mentre l'equipaggio utilizzava gli estintori per domare le fiamme. In un primo tempo tutto sembrava rientrato e la nave ha ripreso il viaggio. Ma dopo circa un'ora il traghetto si è fermato nuovamente. C'era fumo ovunque e si respirava a fatica. A questo punto il comandante ha ordinato di far calare le scialuppe e di evacuare la nave".

Friscia ha elogi per tutti: "I soccorsi - sottolinea - sono stati tempestivi. Gli uomini dell'equipaggio sono stati bravissimi perché ci hanno aiutato a non perdere la calma nonostante la concitazione del momento".

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Nel 2004 un episodio quasi identico


PALERMO - Nel novembre 2004 la nave traghetto Florio, la stessa in cui si è sviluppato oggi l'incendio, ha avuto un altro episodio simile. Uno dei motori era andato a fuoco, ma le fiamme vennero spente grazie all'impianto di emergenza.

Su questa nave, la compagnia ha effettuato diversi interventi di manutenzione nel corso del tempo. Sulla banchina del porto di Palermo vi sono alcuni dirigenti della Tirrenia che stanno collaborando con le forze dell'ordine e con il prefetto di Palermo Giancarlo Trevisone alle operazioni di assistenza dei passeggeri.

L'altro incendio al traghetto Vincenzo Florio della Tirrenia, sviluppatosi nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 2004 nel garage della nave, presenta numerose analogie con quello avvenuto oggi. Anche in quell'occasione non vi furono feriti fra i passeggeri, ma le operazioni di soccorso furono rese particolarmente difficoltose da una serie di concause. Innanzi tutto le condizioni del mare, forza otto. Poi lo spegnimento dei motori e infine lo spostamento del carico, che provocò un'inclinazione della nave sul lato sinistro di circa 12 gradi.

Una serie di inchieste, oltre a quella giudiziaria anche una interna della Tirrenia e un'altra della Capitaneria di Porto, ricostruirono la dinamica dell'incidente. Entrato in servizio nel 1999, il traghetto della Tirrenia Vincenzo Florio - in grado di trasportare 1.800 passeggeri e 680 auto a una velocità di crociera di 23 nodi - oltre a questi due incendi ha subito in passato altri due incidenti senza gravi conseguenze.

29/05/2009
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