Ancora una piccola (dis)avventura

Tenente di Vascello
destriero (autore)
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Non riesco a capire se le racconto solo io o capitano solo a me.
Eravamo, per fortuna, già a fine settembre, che per me significa più o meno, la fine della stagione di navigazione. Al largo di Caorle circa 1,5/2 Nm a pescare (si fa per dire) di fronte alla foce del fiume Livenza.
A bordo oltre al sottoscritto mio figlio e un suo amico entrambi ventenni con ottima acquaticità. Se fosse successo la settimana precedente con 5 amici che l’acqua la vedono solo in doccia, ci sarebbe stato il panico.
Ebbene, durante la pescata ogni tanto ci si sposta di qualche centinaio di metri o qualche miglio senza nessun problema, finché arrivati nella posizione descritta ci fermiamo un’oretta o forse un po' di più. Quando decidiamo di partire per rientrare il motore si accende regolarmente ma, non va su di giri e il gommone non plana.
Ci fermiamo, apro il vano motore per vedere di cosa possa trattarsi (ho un motore efb Mercruiser) e scopro che il vano è per metà pieno d’acqua. Non nego che a quel punto un po’ di agitazione mi sia presa. Poi, pensato che si tratta di un gommone che non affonda, ho ripreso il controllo. Immediatamente ho pensato si trattasse degli scarichi a mare del piano di calpestio del pozzetto. Credevo si fosse scollegato il tubo che va dagli scarichi del pozzetto agli ombrinali sullo specchio di poppa ho chiesto a mio figlio di chiudere la valvola a sfera che è direttamente collegata ai passascafo. In quel momento ho scoperto che il passascafo si era spezzato in due proprio in centro allo scafo e la saracinesca gli è rimasta in mano, attaccata al tubo di scarico. Con uno straccio ho tappato il buco e almeno ho fermato il collegamento aperto con l’acqua di mare. I due giovani si sono messi a vuotare il vano con sessole e secchi, aiutati molto dalla pompa di sentina che per fortuna continuava a funzionare.
Nel frattempo, io chiamo SailorNet: “mi dia il codice” , io “ma guardi che sto affondando” S.N. “non ha il codice” io “ok, le do il codice” e glielo do, S.N. “mi da la posizione”, io do le coordinate, S.N. “mi spiega dove si trova”, io ricomincio ad agitarmi ma glielo spiego, S.N. “ma sta imbarcando acqua” io “ora non più ma ne ho già imbarcata”, S.N. “allora avviso la Capitaneria (o qualcosa del genere, mi stavano già girando).
In quel momento vedo arrivare un grosso peschereccio di rientro. Interrompo la telefonata che mi faceva perdere solo tempo e mi sbraccio per richiamare l’attenzione del peschereccio. Sembrava di essere in un film comico: il marinaio, mentre mi passavano al traverso, a un centinaio di metri, alza la mano e mi fa un cordiale e sorridente cenno di saluto. Mi sbraccio ancora e a quel punto capiscono che c’è qualcosa che non va. Con una velocissima e perfetta manovra si portano sulla mia prua. Io “ho imbarcato acqua”. Loro, tranquilli ma efficienti, lanciano subito una cima, io aggancio a prua e ripartiamo verso la salvezza.
Dopo due minuti, arriva la lancia della capitaneria (evidentemente avvista da S.N.) che si accostano: “mettetevi i giubbotti”, io “ma guardi che non imbarchiamo più acqua e il vano motore è completamente vuotato.” Capitaneria “mettetevi i giubbotti” io “Ok”. Quindi ci mettiamo i giubbotti e poi chiedo "ci trainate voi", e loro “non possiamo”. A questo punto stavamo arrivando alla foce del Livenza e dal peschereccio ci chiedono dove vi lasciamo. Prima c’è stato un momento di panico (io il carrello lo avevo a circa 10 miglia, risalendo il corso del fiume), poi mi viene in mante che sull’itinerario del peschereccio c’è la darsena dove ho tenuto la barca per tanti anni. Cerco il numero di telefono, ce l’ho. Provo a chiamare, l’ora intanto si era fatta tarda, per fortuna mi hanno risposto, per fortuna c’era ancora il marinaio che se stava andando ed è venuto a prendermi dove, passando, mi ha lasciato il peschereccio.
Ormeggiato alla banchina, sotto la gru, chiamo il meccanico che, data l’ora, per fortuna mi risponde e mi dice di fare una prova di messa in moto: va in moto regolarmente, e di lavare molto bene con acqua dolce.
Nel frattempo, la capitaneria ha chiesto a tutti i documenti, i certificati, le patenti (hanno fotografato tutto) e se ne sono andati dicendo: “vi aspettiamo per la denuncia di evento straordinario”. Io “grazie”.
Dopo l’alaggio lavo per mezz’ora il motore e il giorno dopo lo porto al meccanico.
Sostituiti entrambi gli ombrinali con quelli in ottone, sostituito l’alternatore e revisionato il motorino d’avviamento, invernaggio.
Conclusione: gli ombrinali in plastica (o teflon, o nylon che sia) possono causare problemi molto seri, se fossimo stati su una barca l’avremo, forse, persa. Meglio sostituirli con quelli in ottone o in bronzo. SailorNet (a pagamento) così così, neanche si sono informati se fossimo annegati. Capitaneria (gratis): non so che dire, sempre cortesi ma, solo burocrazia. Peschereccio (gratis), darsena e meccanico (a pagamento): ok.
Ammiraglio di divisione
sella e lele
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ma sailornet proprio non ti hanno *******... ma non dovrebbe essere tipo carrattrezzi del mare e si paga anche un abbonamento e loro " va be giriamo la chiamata alla CP".
me sembrano na sola sti sailornet, ne ho sentiti altri he si sono lamentati....
che il vento sia sempre in poppa!!!!!!
Tenente di Vascello
LucaPP
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- 3/17
Tutta la solidarietà, e tutto è bene quel che finisce bene, ecc ecc, epperò... io l'avevo detto:
https://www.gommonauti.it/ptopic113997_te_lo_do_io_l_autosvuotante.html
Per la serie...
BWA Sport 17 Suzuki DF40 Pima 750
Capitano di Vascello
andryb
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- 4/17
destriero ha scritto:

......
Dopo due minuti, arriva la lancia della capitaneria (evidentemente avvista da S.N.) che si accostano: “mettetevi i giubbotti”, io “ma guardi che non imbarchiamo più acqua e il vano motore è completamente vuotato.” Capitaneria “mettetevi i giubbotti” io “Ok”. Quindi ci mettiamo i giubbotti e poi chiedo "ci trainate voi", e loro “non possiamo”.
......


Nel frattempo, la capitaneria ha chiesto a tutti i documenti, i certificati, le patenti (hanno fotografato tutto) e se ne sono andati dicendo: “vi aspettiamo per la denuncia di evento straordinario”. Io “grazie”.



Non capisco... Perché devi fare la denuncia?
Hai avuto un guasto e un'altra barca che passava di lì ti ha rimorchiato... Fine!
La capitaneria non l'hai mica chiamata tu!
Ci vada Sailornet a fare la denuncia di evento straordinario!
Dovevi rendere una immediata dichiarazione alla motovedetta intervenuta che tu non avevi fatto richieste di soccorso alla capitaneria, né avevi chiesto ad altri di farle in tua vece.
Site Admin
VanBob
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- 5/17
A parte riflettere sulla causa materiale del danno, che mi fa sempre credere che un gommone è sempre più sicuro di una jacuzzi, credo che un abbonamento a un sistema di emergenza debba essere comunque coadiuvato dal comandante.
È naturale che non basta una telefonata, bisogna concedere la possibilità di essere riconosciuti.

In questo caso, se io avessi l'abbonamento semplice, quello senza tasto di emergenza per intenderci che invece avrebbe risolto il problema in un attimo, avrei avuto cura di attaccare almeno in consolle un adesivo con il codice da comunicare al telefono con la certezza che in situazioni di emergenza non lo avrei certo ricordato né sarebbe stato facile e svelto recuperarlo.

Sul comportamento della capitaneria non mi pronuncio non conoscendo i protocolli che sicuramente esistono.

Ma il VHF di bordo esiste? Funziona?

Complimenti comunque per il sangue freddo.

P. S.
Chi fa abbonamento con sailornet sa o dovrebbe sapere come funziona. Loro si appoggiano a migliaia di strutture trovando sul momento quella più adatta in funzione della posizione e delle condizioni. Quindi ad intervenire fisicamente sono queste strutture, ma è certamente compito del comandante interfacciarsi sul luogo con esse con tutte le conseguenze del caso.
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Sottocapo di 1° Classe Scelto
Marco111
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- 6/17
Ecco, leggendo questo topic ho già messo ombrinali in ottone nel carrello...
Contrammiraglio
Ziomaicol
1 Mi piace
- 7/17
Brutta disavventura per fortuna risolta nel migliore dei modi.

Bisogna però fare delle precisazioni: Sailor Net non è un servizio per il soccorso in mare ma semplicemente per assistenza al traino e altri servizi dell'imbarcazione.

Se si è in una situazione di pericolo anche di affondamento o presunto tale bisogna chiamare subito la capitaneria. Poi si pensa alla barca/gommone.

Se a Sailor Net gli si dice che si sta imbarcando acqua e che si sta affondando è ovvio che questi chiameranno la capitaneria, certamente non interverranno loro visto che potrebbe addirittura configurarsi una responsabilità da parte loro. È appunto un carro attrezzi del mare che interviene per trainarti l'imbarcazione, nulla più. Se il peschereccio o altro soggetto che ti traina ti avesse chiesto dei soldi e tu glielo avresti pure dovuto dare.

Ma se abbiamo un incidente per strada dove c'è una situazione di pericolo chiamiamo i carabinieri e l'ambulanza o chiamiamo il carro attrezzi? Rolling Eyes
Mariner 380s - Mariner 8,5hp
Fiart Cariddi 22 - Volvo Penta 20hp diesel
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF40A
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF100B
Marinello Eden 22 - Suzuki DF150A
Capitano di Corvetta
gianpippo
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- 8/17
Solidarietà per l'accaduto...
Non ho ben capito, gli ombrinali di scarico sono sotto il galleggiamento? Mettili in bronzo, come se fossero prese a mare.
Sinceramente, se il motore non aveva mostrato problemi, una volta svuotato il vano macchine, inondato di crc e me ne sarei tornato sulle "mie pale", almeno, io cerco sempre di fare questo, prima di salvare la meccanica.
Comunque si, la comunicazione con l'agenzia poteva essere fatta in modo più efficiente, ma anche chi risponde a queste chiamate, sempre di persone in difficoltà, dovrebbe porsi in maniera più costruttiva e comprensiva.
--
G
Capitano di Fregata
alexpix
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- 9/17
Ma le valvole dovrebbero essere in entrata dalla poppa, quindi se si rompe il tubo che collega la poppa al piano di calpestio l'acqua non dovrebbe piu' entrare a meno che non ci sia una rottura tra la valvola e la bocchetta di scarico.
Alessandro
Guardiamarina
raysugar
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- 10/17
Premetto che da queste situazioni di pericolo è sempre meglio imparare e ringraziare che sia andato tutto bene. I miei complimenti al capitano che ha avuto il sangue freddo di riuscire a gestire la situazione. Io ho avuto un'esperienza che mi ha abbastanza marcato quando avevo 10 11 anni di un incendio a bordo per fortuna finito bene proprio perché è stato mantenuto il sangue freddo. Tornando a bomba, il principio delle barche auto svuotanti è quello di lasciar defluire l'acqua come ad esempio a seguito di forti piogge, dai locali che sono al di sopra della linea di galleggiamento (ad esempio il pozzetto o la zona di prua). Se l'acqua entra nei gavoni interni al di sotto del galleggiamento l'acqua si estrae solo con pompe o secchi e l'auto svuotante diventa anche pericoloso perché se il pelo libero raggiunge l'ombrinale la falla aumenta.
Mi sfugge di come i gavoni fossero pieni d'acqua. C'è una presa a mare ? Quando parli di passascafo rotti non ho capito quali sono, sono quelli dell'ombrinale , dovrebbero essere ampiamente sopra il galleggiamento. Prima di quell'uscita aveva piovuto ? Non avevi la sentina automatica ?
Sailornet