Restauro Laver Tonnetto
Vex (autore)
- 1/18
Come anticipato nella mia presentazione, mi sono iscritto in questo forum dopo aver navigato molto come ospite ed aver curiosato ed appreso (o almeno spero) molte nozioni su come ripristinare una barca in VTR.
Quindi dopo aver assorbito tanto mi sembrava corretto contribuire.
Ho acquistato ad un prezzaccio uno scafo semicabinato (o pilotina) con parecchi anni sulle spalle, ma perfettamente sano, senza osmosi, senza grosse crepe e sopratutto senza danni strutturali.
Ora l'ho portato a casa e sto procedendo con un restaturo approfondito, con molte modifiche volte a migliorarne l'abitalità e renderlo più specifico per le mie esigenze.
Metto qualche foto:
Appena arrivata esterno
(Non è vero, in realtà avevo già aperto il foro in cabina per il vetro anteriore)
interno
Ma passiamo alle cose serie, armato di attrezzi sofisticati, flex, seghetto alternativo, martello, demolitore, seghe varie comincio l'opera di smatellamento, poi armato di coraggio e trattenendo il respiro, parto col primo taglio:
il progetto inizialmente prevedeva un grosso gavone nel pozzetto, con uno sportello della cabina ribaltabile che una volta in posizione sarebbe diventato un prolungamento del letto della cabina.
Più facile spiegarlo con le immagini che a parole:
In seguito ci ho ripensato, voglio recuperare più spazio possibile nel pozzetto e quindi ho optato per una porta a libro.
Sempre nell'ottica di recuperare spazio ho eliminato il divano di poppa ed arretrato la paratia.
Partiamo con la ricostruzione.
Resinatura del piantone SX per la porta:
Sono poi andato dal falegname e misure alla mano mi son fatto fare le ante della porta, gli ho chiesto del multistrato marino, ma questo mi sa che m'ha incul.. Mi ha fregato e mi ha dato del comune abete fenolico. Vabbè, poco male, dopo i trattamenti e per l'uso che ne devo fare va più che bene:
E cosi arriviamo ad oggi. Sto dando diverse mani di impregnante, in seguito il legno verrà resinato e gelcoattato:
Pulizia della cabina e rimozione di tutta la vernice (da muro? ) che il vecchio proprietario aveva dato:
Ho deciso poi che i gavoni della cabina saranno stagni,chiusi con degli sportellini ermetici calpestabili.
Questo sia per avere una riserva di gallegiamento, sia per suddividere lo scafo in compartimenti stagni, quindi appena mi arriva il materiale ( resine e fibra ), partirò a resinare e ricostruire tutto.
Fin'ora il lavoro è stato lungo ( c'è tutta la parte di carteggiatura che vi ho risparmiato ) e ne avrò fino in primavera, quando le temperature mi permetteranno di dare il gelcoat.
Nulla di troppo complicato, la cosa più difficile è stata fare questo post dal cellulare
Sono sicuro di aver dimenticato parecchie cose, se avete domande, dubbi/incertezze/perplessità, ma sopratutto critiche costruttive, sono qua, non fatevi scrupoli
Quindi dopo aver assorbito tanto mi sembrava corretto contribuire.
Ho acquistato ad un prezzaccio uno scafo semicabinato (o pilotina) con parecchi anni sulle spalle, ma perfettamente sano, senza osmosi, senza grosse crepe e sopratutto senza danni strutturali.
Ora l'ho portato a casa e sto procedendo con un restaturo approfondito, con molte modifiche volte a migliorarne l'abitalità e renderlo più specifico per le mie esigenze.
Metto qualche foto:
Appena arrivata esterno
(Non è vero, in realtà avevo già aperto il foro in cabina per il vetro anteriore)
interno
Ma passiamo alle cose serie, armato di attrezzi sofisticati, flex, seghetto alternativo, martello, demolitore, seghe varie comincio l'opera di smatellamento, poi armato di coraggio e trattenendo il respiro, parto col primo taglio:
il progetto inizialmente prevedeva un grosso gavone nel pozzetto, con uno sportello della cabina ribaltabile che una volta in posizione sarebbe diventato un prolungamento del letto della cabina.
Più facile spiegarlo con le immagini che a parole:
In seguito ci ho ripensato, voglio recuperare più spazio possibile nel pozzetto e quindi ho optato per una porta a libro.
Sempre nell'ottica di recuperare spazio ho eliminato il divano di poppa ed arretrato la paratia.
Partiamo con la ricostruzione.
Resinatura del piantone SX per la porta:
Sono poi andato dal falegname e misure alla mano mi son fatto fare le ante della porta, gli ho chiesto del multistrato marino, ma questo mi sa che m'ha incul.. Mi ha fregato e mi ha dato del comune abete fenolico. Vabbè, poco male, dopo i trattamenti e per l'uso che ne devo fare va più che bene:
E cosi arriviamo ad oggi. Sto dando diverse mani di impregnante, in seguito il legno verrà resinato e gelcoattato:
Pulizia della cabina e rimozione di tutta la vernice (da muro? ) che il vecchio proprietario aveva dato:
Ho deciso poi che i gavoni della cabina saranno stagni,chiusi con degli sportellini ermetici calpestabili.
Questo sia per avere una riserva di gallegiamento, sia per suddividere lo scafo in compartimenti stagni, quindi appena mi arriva il materiale ( resine e fibra ), partirò a resinare e ricostruire tutto.
Fin'ora il lavoro è stato lungo ( c'è tutta la parte di carteggiatura che vi ho risparmiato ) e ne avrò fino in primavera, quando le temperature mi permetteranno di dare il gelcoat.
Nulla di troppo complicato, la cosa più difficile è stata fare questo post dal cellulare
Sono sicuro di aver dimenticato parecchie cose, se avete domande, dubbi/incertezze/perplessità, ma sopratutto critiche costruttive, sono qua, non fatevi scrupoli
VanBob
- 2/18
Questo topic ha tutte le premesse per diventare uno dei top.
Aiutaci a sostenere Gommonauti.it, acquista i tuoi prodotti online a questo link
Vex (autore)
- 3/18
Piccolo update:
Oggi mi è arrivato il materiale, e vista la giornata primaverile, ho cominciato a resinare.
(Il gatto lo avevo già )
Taglio e pulizia della parte
Ho dovuto eliminare un pezzo perché il rinforzo in legno del calpestio era rotto. Avevano fatto una riparazione con VTR ma molto alla buona.
Legno di rinforzo per sostenere e sigillare il gavone
Resinato 1 strato di mat e 1 di stuoia ( ovviamente ambo i lati ). Penso siano sufficienti
Questa invece è la murata. Visto che devo ricostruirla e non sapevo come sostenere la fibra durante la lavorazione, ho inventato un metodo altamente tecnologico.
Col nastro da pacchi ho ricreato la murata, la parte adesiva verso l'esterno e ci ho attaccato sopra la fibra.
Poi ho "puntato" dei pezzetti di fibra con un po' di resina, quando saranno asciutti tolgo il nastro e dovrebbe sostenersi.
Oggi volevo arrivare alla stuccatura, ma ha cominciato a piovere e la barca si trova sotto una tettoia con la prua all'aperto, quindi per oggi mi fermo qua.
Ps. Ma le immagini son dritte?? Io le carico dritte, poi si ribaltano, le sistemo e nell'anteprima le vedo al rovescio. Mi sta girando la testa
Oggi mi è arrivato il materiale, e vista la giornata primaverile, ho cominciato a resinare.
(Il gatto lo avevo già )
Taglio e pulizia della parte
Ho dovuto eliminare un pezzo perché il rinforzo in legno del calpestio era rotto. Avevano fatto una riparazione con VTR ma molto alla buona.
Legno di rinforzo per sostenere e sigillare il gavone
Resinato 1 strato di mat e 1 di stuoia ( ovviamente ambo i lati ). Penso siano sufficienti
Questa invece è la murata. Visto che devo ricostruirla e non sapevo come sostenere la fibra durante la lavorazione, ho inventato un metodo altamente tecnologico.
Col nastro da pacchi ho ricreato la murata, la parte adesiva verso l'esterno e ci ho attaccato sopra la fibra.
Poi ho "puntato" dei pezzetti di fibra con un po' di resina, quando saranno asciutti tolgo il nastro e dovrebbe sostenersi.
Oggi volevo arrivare alla stuccatura, ma ha cominciato a piovere e la barca si trova sotto una tettoia con la prua all'aperto, quindi per oggi mi fermo qua.
Ps. Ma le immagini son dritte?? Io le carico dritte, poi si ribaltano, le sistemo e nell'anteprima le vedo al rovescio. Mi sta girando la testa
gommo-già
- 4/18
Sono dritte tranquillo...
Ti seguo con molto interesse.
Ti seguo con molto interesse.
tratorin
- 5/18
Bravo!
Seguo.
Seguo.
Vex (autore)
- 6/18
Altro piccolo update poi mi fermerò qualche giorno perché ho finito la resina ( 5 kg ).
Ho cominciato a resinare le ante. Inizialmente pensavo di dargli solo una mano di resina come protettivo e poi gelcoat.
Alla fine invece ho applicato mat e stuoia, mi dava maggior sicurezza:
Un consiglio che mi sento di dare a chi comincia un lavoro del genere: il frangibolle, prendetelo.
È uno strumento indispensabile, non serve solo a "frangere" le bolle, ma uniforma la superficie, fa aderire la fibra al pezzo e lascia una finitura omogenea. Solo col pennello o col rullo non è la stessa cosa, viene un lavoro a metà.
Avevo poi un grosso problema con la murata e l'ingresso cabina.
Praticamente dovevo ricostruire due grosse superfici senza alcun appoggio sottostante.
Col nastro da pacchi ero riuscito a dare una forma di massima, ma rimanevano troppe ondulazioni.
Cosi ricorrendo sempre a strabilianti innovazioni tecnologiche, ho trovato questo sistema.
Si tratta di applicare uno strato di mat quando quello sotto sta asciugando e poggiarlo solamente, senza resinare.
Poi mettendo la mano all'interno si fanno aderire gli strati usando la mano dietro ed il frangibolle davanti, facendo poca pressione.
Lo strato esterno, non essendo ammorbidito dalla resina, tirerà in piano quello sottostante
Poi quando lo strato posteriore si asciuga si può resinare l'ultimo.
Prima:
Dopo:
Prima:
Dopo:
In questi giorni studierò come allestire un divanetto ed una seduta nel pozzetto, occupando meno spazio possibile ma con un minimo di confort.
Se avete qualche soluzione particolare, magari qualche foto di allestimenti, mi piacerebbe vederle. L'obiettivo è creare un divano dove potersi sdraiare,ma dovrà occupare il minimo dello spazio e dovrà lasciare almeno un camminamento fino alla spiagetta (dx o sx, è indifferente ) di poppa libero
Ho cominciato a resinare le ante. Inizialmente pensavo di dargli solo una mano di resina come protettivo e poi gelcoat.
Alla fine invece ho applicato mat e stuoia, mi dava maggior sicurezza:
Un consiglio che mi sento di dare a chi comincia un lavoro del genere: il frangibolle, prendetelo.
È uno strumento indispensabile, non serve solo a "frangere" le bolle, ma uniforma la superficie, fa aderire la fibra al pezzo e lascia una finitura omogenea. Solo col pennello o col rullo non è la stessa cosa, viene un lavoro a metà.
Avevo poi un grosso problema con la murata e l'ingresso cabina.
Praticamente dovevo ricostruire due grosse superfici senza alcun appoggio sottostante.
Col nastro da pacchi ero riuscito a dare una forma di massima, ma rimanevano troppe ondulazioni.
Cosi ricorrendo sempre a strabilianti innovazioni tecnologiche, ho trovato questo sistema.
Si tratta di applicare uno strato di mat quando quello sotto sta asciugando e poggiarlo solamente, senza resinare.
Poi mettendo la mano all'interno si fanno aderire gli strati usando la mano dietro ed il frangibolle davanti, facendo poca pressione.
Lo strato esterno, non essendo ammorbidito dalla resina, tirerà in piano quello sottostante
Poi quando lo strato posteriore si asciuga si può resinare l'ultimo.
Prima:
Dopo:
Prima:
Dopo:
In questi giorni studierò come allestire un divanetto ed una seduta nel pozzetto, occupando meno spazio possibile ma con un minimo di confort.
Se avete qualche soluzione particolare, magari qualche foto di allestimenti, mi piacerebbe vederle. L'obiettivo è creare un divano dove potersi sdraiare,ma dovrà occupare il minimo dello spazio e dovrà lasciare almeno un camminamento fino alla spiagetta (dx o sx, è indifferente ) di poppa libero
Vex (autore)
- 7/18
Allora, sto facendo delle prove per l'allestimento del pozzetto.
Ho pensato ad un divanetto sulla murata di sinistra che misura 100cm se si sta seduti (quindi per 2 persone) e 140 se si sta sdraiati sfruttando i 40 cm che si ricavano al lato del pozzetto del motore.
Sul laterale del divanetto monterei seduta da utilizzare in navigazione.
Questa disposizione mi piace perché lascia parecchio spazio per camminare ed evita contorsionismi passaggi stretti. L'imbarco delle persone avverrebbe dalla spiagetta di dritta e si avrebbe il passaggio libero fino al sedile o alla cabina.
In più ne ricavo un grosso gavone per la roba umida e grande.
Che ne dite? La distribuzione dei pesi sarebbe corretta?
Avete altre idee?
Vista dalla cabina:
Tanto per darvi un'idea delle dimensioni ci ho piazzato il cane
È di taglia media, circa 30kg, praticamente da seduto occupa lo spazio di una donna.
I fori per l'inserimento dei serbatoi son larghi 60 cm, quindi dal divano alla murata di dritta ci sono circa 90 cm di spazio utile, invece dalla porta della cabina al pozzetto motore circa 200cm. Che dite?
Ho pensato ad un divanetto sulla murata di sinistra che misura 100cm se si sta seduti (quindi per 2 persone) e 140 se si sta sdraiati sfruttando i 40 cm che si ricavano al lato del pozzetto del motore.
Sul laterale del divanetto monterei seduta da utilizzare in navigazione.
Questa disposizione mi piace perché lascia parecchio spazio per camminare ed evita contorsionismi passaggi stretti. L'imbarco delle persone avverrebbe dalla spiagetta di dritta e si avrebbe il passaggio libero fino al sedile o alla cabina.
In più ne ricavo un grosso gavone per la roba umida e grande.
Che ne dite? La distribuzione dei pesi sarebbe corretta?
Avete altre idee?
Vista dalla cabina:
Tanto per darvi un'idea delle dimensioni ci ho piazzato il cane
È di taglia media, circa 30kg, praticamente da seduto occupa lo spazio di una donna.
I fori per l'inserimento dei serbatoi son larghi 60 cm, quindi dal divano alla murata di dritta ci sono circa 90 cm di spazio utile, invece dalla porta della cabina al pozzetto motore circa 200cm. Che dite?
Vex (autore)
2
- 8/18
Qualche piccolo aggiornamento.
Ho realizzato il gavone sulla murata sinistra, la porta della cabina, la seduta, chiuso il pozzetto motore e inserito una tasca portaoggetti nella murata:
C' è ancora molto da grattare e stuccare, grattare e stuccare, gratt.. ma sono sulla buona strada
Ho poi "scoperto" che il calpestio è esattamente al livello della linea di galleggiamento, quindi mi basterebbe rialzarlo di qualche cm per renderla autosvuotante statica, posizionando due ombrinali con membrana lateralmente.
Dovrò quindi sigillare tutto il pozzetto per isolarlo dalla cabina e dal vano tecnico per il motore (non posso arrivare allo specchio di poppa, dovrei alzare il livello di oltre 10cm ), in questo modo l' acqua esterna (pioggia e quella in navigazione) rimarrebbe bloccata nel pozzetto per poi defluire.
Per fare questo lavoro però ho bisogno del serbatoio carburante, che sarà fisso, al di sotto del calpestio e sigillato. Lascerò solo un portello stagno per imbarcare il carburante ( preferisco non avere tubi in giro, quindi carico direttamente dal serbatoio, tanto rifornisco dal distributore a terra )
Tutto ciò che si trova sotto il calpestio sarà riempito di riserve di galleggiamento ( delle volgari bottiglie in plastica ), senza occupare tutti gli spazi per lasciare libero il deflusso della acque.
A poppa ovviamente ci saranno due pompe di sentina.
Il segno che parte dal foro, indica il livello che devo far raggiungere al calpestio per consentire l' autosvuotamento.
Sono circa 4 cm, non dovrebbe influire negativamente sull' assetto in quanto comunque i pesi in navigazione scaricano sul vecchio livello ( la panca è fissata al vecchio calpestio, la seduta del guidatore è sulla murata ).
Ho realizzato il gavone sulla murata sinistra, la porta della cabina, la seduta, chiuso il pozzetto motore e inserito una tasca portaoggetti nella murata:
C' è ancora molto da grattare e stuccare, grattare e stuccare, gratt.. ma sono sulla buona strada
Ho poi "scoperto" che il calpestio è esattamente al livello della linea di galleggiamento, quindi mi basterebbe rialzarlo di qualche cm per renderla autosvuotante statica, posizionando due ombrinali con membrana lateralmente.
Dovrò quindi sigillare tutto il pozzetto per isolarlo dalla cabina e dal vano tecnico per il motore (non posso arrivare allo specchio di poppa, dovrei alzare il livello di oltre 10cm ), in questo modo l' acqua esterna (pioggia e quella in navigazione) rimarrebbe bloccata nel pozzetto per poi defluire.
Per fare questo lavoro però ho bisogno del serbatoio carburante, che sarà fisso, al di sotto del calpestio e sigillato. Lascerò solo un portello stagno per imbarcare il carburante ( preferisco non avere tubi in giro, quindi carico direttamente dal serbatoio, tanto rifornisco dal distributore a terra )
Tutto ciò che si trova sotto il calpestio sarà riempito di riserve di galleggiamento ( delle volgari bottiglie in plastica ), senza occupare tutti gli spazi per lasciare libero il deflusso della acque.
A poppa ovviamente ci saranno due pompe di sentina.
Il segno che parte dal foro, indica il livello che devo far raggiungere al calpestio per consentire l' autosvuotamento.
Sono circa 4 cm, non dovrebbe influire negativamente sull' assetto in quanto comunque i pesi in navigazione scaricano sul vecchio livello ( la panca è fissata al vecchio calpestio, la seduta del guidatore è sulla murata ).
Dany/gioy
- 9/18
Ti seguo sei bravissimo continua cosi e stai facendo una buona guida passo per passo.... ottimo post
Danilo Ilver gioy
Vex (autore)
- 10/18
Domandona:
Mi è arrivato il serbatoio, secondo voi il posizionamento migliore è a centro barca e le batterie a poppa, o serbatoio a poppa e batterie in altra posizione?
Spostarlo a poppa mi consente di lasciare libero il grosso gavone a centro barcae di sfruttare lo spazio in modo più razionale (il gavone di poppa rimarrebbe inutilizzato senza serbatoio), ma non mi convince molto mettere 60kg (che diminuiscono durante la giornata ) a poppa.
Potrei giocarmela spostando i pesi in modo tattico, voi che dite?
Mi è arrivato il serbatoio, secondo voi il posizionamento migliore è a centro barca e le batterie a poppa, o serbatoio a poppa e batterie in altra posizione?
Spostarlo a poppa mi consente di lasciare libero il grosso gavone a centro barcae di sfruttare lo spazio in modo più razionale (il gavone di poppa rimarrebbe inutilizzato senza serbatoio), ma non mi convince molto mettere 60kg (che diminuiscono durante la giornata ) a poppa.
Potrei giocarmela spostando i pesi in modo tattico, voi che dite?
Argomenti correlati