Obbligo di Comunicazione dell'uscita verso un paese extra Shenghen

Il 30 maggio scorso è apparso un articolo su Tuttobarche, che ammetto che anche per me è stato una sorpresa, in quanto finora credevo che le uniche incombenze burocratiche da svolgere fossero soltanto la dichiarazione in porto croato ed il pagamento dei vari balzelli.

La novità, stando alla rivista on-line, sarebbe che prima di partire verso uno stato non-shenghen si dovrebbe informare l'autorità competente in Italia (in pratica la stessa operazione che si fa in croazia con la lista equipaggio etc), pena multona da 350 eurozzi recapitata al rientro a seguito di dati incrociati delle varie banche dati del sistema shenghen.

Stando sempre all'articolo la norma risalirebbe ai tempi del trattato di shenghen, solo che finora è stata sempre disattesa, finchè qualche furbo non l'ha tirata fuori per fare cassa con le multe postume.

Ho inviato p.e.c. alla Polizia Marittima e di Frontiera ma non ho ancora ricevuto risposta.

Qualcuno ha notizie più certe e soprattutto info su come effettuare la comunicazione ?

L'articolo è questo https://www.tuttobarche.it/magazine/antiterrorismo-croazia-shenghen.html

pesante!

ho provato anch'io or ora a mandare una email alla polizia marittima di trieste....se mi rispondono vi faccio sapere

certo che se, come per l'entrata in hr, occorre registrare l'uscita attraccando al posto di polizia, mi vien da ridere...piangere....boh fate voi

L'altro giorno ero in un noto negozio di nautica vicino a casa mia e un cliente si lamentava proprio di una multa per questa ragione

Il ponte del 2 giugno dovevo andare in Croazia con altri 2 gommoni, ma purtroppo per motivi famigliari non sono potuto andare, ma i miei amici hanno comunque attraversato.
Con certezza vi posso dire questo , che bisogna assolutamente comunicare alla Polmar ( polizia marittima) l'uscita dall' Italia con tanto di documento rilasciato dalla Polmar, dove e' annotato l'equipaggio a bordo, poi una volta arrivati, la polizia e capitaneria croata mettono un timbro sul documento e il gioco e' fatto. Pero' al rientro dalla Croazia bisogna comunicare, sempre alla Polmar l'avvenuto ritorno

E non vengono a vedere alla partenza, controllando i documenti degli imbarcati se corrispondono a quelli dichiarati sulla lista?

È la parte dell'articolo che mi ha più incuriosito, perché immagino disguidi, partenze annullate o rimandate, ritardi, avverse "condimeteo", etc cosa potrebbero comportare...

Non vengono a controllare la partenza, assolutamente no. Devi portare la carta d'identita' degli imbarcati, i documenti dell' imbarcazione, e loro compilano il documento, quello che si faceva una volta arrivati in Croazia. Anzi , una volta arrivati la' , la procedura e' piu' snella.

Vale anche se arrivo in macchina e poi varo il gommone nelle costa croate?

Non posso risponderti su questo, perche' non lo carrello, attraverso per mare. Mah!

vica57 ha scritto:

Non vengono a controllare la partenza, assolutamente no. Devi portare la carta d'identita' degli imbarcati, i documenti dell' imbarcazione, e loro compilano il documento, quello che si faceva una volta arrivati in Croazia. Anzi , una volta arrivati la' , la procedura e' piu' snella.

Da un lato è auspicabile, perché per noi onesti "comuni mortali" significa meno seccature, però mi chiedo che utilità abbia, ai fini della prevenzione del terrorismo. Se l'introduzione dei controlli incrociati è avvenuta, secondo l'articolo, proprio in seguito all'introduzione del "nuovo regolamento antiterrorismo"... ma poi basta una semplice notifica... a questo punto forse devo pensare che abbia ragione chi si chiede se le multe non siano solo un modo per "fare cassa".

Non credo, perche' i Croati dopo questa decisione si sono un po' arrabbiati con l'EU, anche perche' vivono di turismo. Pero' vi invito a fare la procedura, visto che e' semplice ,per non incappare in qualche inconveniente. E' anche vero che un'amico ha attraversato senza la documentazione e in Croazia non gli hanno detto niente, con procedura tradizionale. Ma conviene rischiare?