Se la sezione dovesse rimanere vuota [pag. 2]

Capitano di Corvetta
marinese
Mi piace
- 11/26
io ho un passato da velista anche regatante, e se avessi soldi e tempo, quello sarebbe il mio modo di navigare ideale...
poi ognuno deve fare i conti con le sue necessità...e le mie sono quella di passare più tempo possibile in mare, e questo me lo consente la barca a motore, e la pesca, e anche per quello serve la barca a motore..quindi...
l'estate non è una stagione, ma uno stato d'animo (J. Calà)
Tenente di Vascello
jdannya
Mi piace
- 12/26
VanBob ha scritto:
Anche io diserterei questo foirum se non avessi una sezione a me dedicata.

Adesso abbiamo colmato la lacuna.

Però il dubbio che ci schifano ce l'ho anche io... Sbellica


Io sono, in primo luogo, un velista!!!!

...e vi assicuro che non CI* schifo Sbellica Sbellica



PS: comunque non rimarrà vuota...almeno io, qualcosa da scrivere temo di averlo

*: dato che sono diventato anche iacuzzonauta.
Daniele
Polpetta, Saver 690 Sport Cabin + Yamaha 200cv 4T + Mercury 4CV 4T
Raffica, ITA483 - Nauticalodi Meteor + Honda 2.3CV 4T
ex Superpippo, Aquamar Bahia 20 cabin + Suzuki DF 90CV 4T
Comune di 1° Classe
mragos
2 Mi piace
- 13/26
Appena arrivato nel forum, ma mi sembra doveroso scrivere qualcosa in questa discussione .

Penso che la cosa fondamentale sia uscire in mare: gommone, deriva, tronco d'albero o vasca da bagno. Felice

Purtroppo siamo in un paese che a dispetto della lunghezza e bellezza delle sue coste non incentiva la nautica.
Ma questo, per fortuna, non spaventa chi si sente l'acqua marina nel sangue.
Sottotenente di Vascello
phoenicius
Mi piace
- 14/26
ti leggo 11 mesi dopo, se posso aiutarti (e VanBob non mi frusta) chiedi pure
Guardiamarina
seawind
3 Mi piace
- 15/26
Per animare un po' questa sezione, provo a caricare un'esperienza da velista dilettante, condivido una giornata in mare....

Sabato 11 marzo di quest'anno, ho fatto con mio figlio (19 anni, il "vero" velista) la prima uscita del 2017, dopo aver consultato la sera prima il meteo mare della zona (come al solito), con indicazione di tempo bello, mare poco mosso e vento moderato.
In acqua verso le 10 dal solito scivolo alla foce del fiume Albegna, in Toscana. Giornata splendida, mare poco mosso, usuale vento di mare (direi ponente) moderato ma buono per veleggiare in traverso in direzione di porto S. Stefano. Alle 11.30 circa si calma il vento quasi completamente, ci avviciniamo quindi a motore alla costa rocciosa e ci ancoriamo a goderci un po' di sole ed in attesa di mangiarci qualcosa.
Passa neanche mezzora e si alza d’improvviso vento e mare, l’ancora inizia a scarrocciare ed accendiamo in fretta e furia il motore, per allontanarci dalla costa. Abbiamo subito capito che era meglio rientrare alla svelta, percorrendo le circa 4 miglia per tornare indietro, stavolta controvento.
Avevo abbastanza benzina per tornare tranquillamente a motore, ma volevamo evitare di rabboccare "in corsa" il serbatoio di circa 2L del Suzuki DT 4, dovendo procedere esattamente controvento con mare diventato decisamente mosso. Alziamo quindi la randa, già ridotta con due giri di terzaroli, e cominciamo a rientrare di bolina, ampiamente spruzzati dalle onde. Non volendo esagerare con la misura delle onde, ho poi guardato varie tabelle, ma l’abbondante schiuma che si formava in superficie le faceva maledettamente assomigliare a quelle della foto sotto (Beaufort forza 6), direi con più schiuma, al limite per il nostro Tridente 16 CNA, CE cat. “C”
re: Se la sezione dovesse rimanere vuota
.
Nella direzione di bolina con prua contro le onde, lo scafo beccheggiava e la pancia piatta cadeva con forza contro la superficie, per poi infilare (spesso) la prua dentro l’onda successiva.
Più o meno a metà strada, il vento ha cominciato ad essere più instabile e le raffiche più forti ed improvvise (falchetta in acqua varie volte), meno male che mio figlio è molto bravo al timone. Ad un certo punto, con una raffica più forte del solito, ho perso la presa dei piedi ormai fradici sotto la cinghia, sono caduto in acqua all’indietro ed ho visto la barca andare giù…
Sono riuscito ad riavvicinarmi subito ed afferrare la pala del timone, mentre mio figlio si è arrampicato sul bordo alla velocità della luce e salendo sulla deriva ha raddrizzato la barca. I 90 kg di deriva hanno probabilmente evitato che andasse sottosopra ed il motore non ha nemmeno toccato l’acqua. Anche l’ancora è caduta dal gavone di prua con tutta la cima, ha contribuito a rallentare lo scarroccio e girare la prua a vento durante le manovre di ripresa del controllo. Siamo alla fine rientrati a motore, evitando di bolinare per l'ultimo miglio circa, le onde di prua ci facevano beccheggiare parecchio forte, ma le abbiamo gestite piuttosto bene.
Che dire, feriti solo nell’orgoglio e senza danni (abbiamo perso solo le banane!), esperienza molto utile per cercare di non ripeterla. Ho più volte ripensato a tutto e sono abbastanza convinto che non abbiamo fatto grossi errori e/o imprudenze. Probabilmente dei marinai più esperti avrebbero saputo leggere meglio il mare ed il cielo, segnali premonitori per prendere le contromisure.
In fondo sono soddisfatto del comportamento del nostro guscio e di mio figlio, il mio giudizio è sicuramente inesperto e di parte, ma è stato molto bravo!!

Buona giornata…
Solcando il secondo elemento
Sottotenente di Vascello
phoenicius
Mi piace
- 16/26
seawind ha scritto:

Nella direzione di bolina con prua contro le onde, lo scafo beccheggiava e la pancia piatta cadeva con forza contro la superficie, per poi infilare (spesso) la prua dentro l’onda successiva...... I 90 kg di deriva hanno probabilmente evitato che andasse sottosopra ed il motore non ha nemmeno toccato l’acqua....Che dire, feriti solo nell’orgoglio e senza danni...Probabilmente dei marinai più esperti avrebbero saputo leggere meglio il mare ed il cielo, segnali premonitori per prendere le contromisure.
In fondo sono soddisfatto del .. del nostro guscio e di mio figlio…


Wow, ho gettato il sasso nello stagno e l'acqua si è mossa.
La tua cronaca mi è piaciuta e mi permetto di segnalarti alcuni trucchetti.
Questo è il sito del costruttorehttps://www.centronauticoadriatico.com/it/catalogo/derive/1/1/22.aspx per avere i dati tecnici essenziali della tua barca, se già non li hai.
Conoscendo lo scafo, (ne ho maneggiato uno nel '78), ti suggerirei di applicare alla randa una serie di matafioni per poterla terzarolare alla bisogna ed un buon rollafiocco a prua (all'epoca non l'avevano in catalogo ma vedo che oggi lo danno come optional, evidentemente l'hanno capito pure loro) così, quando arrivano i 10 metri di vento armi il tutto e vai a fare la doccia gratis Sbellica Sbellica Sbellica ; riducendo così la velatura ti accorgeresti di poter fare cose impensabili fino ad allora; inoltre quando ti accordi che l'angolo di bolina che vorresti tenere ti fa ballare troppo conviene (quasi) sempre allargare un pochino per cercare maggiore velocità, a volte bastano pochi gradi per migliorare decisamente il confort di navigazione e ridurre le sollecitazioni (inutili) delle strutture; le spanciate di bolina ci stanno tutte, ma noi cerchiamo di evitarle quando possibile perchè non servono.
Quanto ai "marinai esperti", ci fa sempre piacere ascoltarli, ma poi ..... a bordo ci sei tu Wink ; poi ricordati che esci in mare in un posto dove le sventolate repentine sono frequenti anche con bel tempo e non sempre prevedibili.
Divertiti con tuo figlio ricordando che la messa punto di una deriva è cosa interessantissima e dà un mare di soddisfazioni
Guardiamarina
seawind
Mi piace
- 17/26
Grazie per tutti i consigli...
Ho già tutte le info possibili sulla barchetta, che monta una deriva maggiorata da 90kg, costruite (mi hanno detto) per per la scuola di vela Morosini.
Ho già il rollafiocco. La randa è quella maggiorata in mylar tutta steccata, ma ho anche la sua originale. Ho i terzaroli automatici e i matafioli, con questa randa, non sono molto pratici, ma sta abbastanza tesa cazzando la cima dei terzaroli. La randa non è inferita sul boma, ho quindi portatto il tesa-base al pozzetto, in modo da poter regolare la tensione per le varie andature.
Il motore va benissimo, passo più tempo a curare la manutesione e pulizia che in moto, visto che andiamo a vela. Ho anche il serbatoio esterno da 12lt, ma non lo imbarco, per non averlo tra i piedi e per il consumo modesto di miscela.
Ho a bordo tutte le dotazioni necessarie e quest'anno ho cambiato strallo e sartie, mi piace viaggiare sicuro.

Buna giornata...
Solcando il secondo elemento
Sottotenente di Vascello
phoenicius
Mi piace
- 18/26
seawind ha scritto:
Grazie per tutti i consigli...
Ho già tutte le info possibili sulla barchetta, che monta una deriva maggiorata da 90kg, costruite (mi hanno detto) per per la scuola di vela Morosini.

Sono perplesso, approfondirei con il costruttore; idem per la randa con bordame libero, di bolina non è certo il massimo, capisco il mylar, capisco le stecche ma avere un bel vang che lavora è tutta un'altra cosa (ed è più economico)
seawind ha scritto:
quest'anno ho cambiato strallo e sartie, mi piace viaggiare sicuro.

Buna giornata...

Un applauso, sono fondamentali e spesso non pochissimi se ne dimenticano e nella migliore delle ipotesi ..... la "biancheria" va in mare Sbellica Sbellica Sbellica
Buona giornata anche a te
Guardiamarina
seawind
Mi piace
- 19/26
La deriva è stata installata dal costruttore, ha un winch (tipo verricello da carrello) per alzarla/abbassarla, con tiro ad 8 capi (bozzelli tripli). Quest'anno ho sosttuito la cima, un po' vissuta, con una drizza in dyneema spectra da 8mm (1400kg).
La randa è quella maggiorata opzionale, già prevista nel catalogo e fornita dal CNA. Il vang c'è (ovvimente) ma non è inusuale l'armo senza randa inferita, è comune a tante barche. In questo modo si può regolare la "spanciatura" della randa.
Il "più economico" non capisco, quando la base è ben tesa, la randa sta allineata al boma. Con poco vento, si può far spanciare un po' di più per avere un minimo di spinta in più.
La randa in mylar, steccata, ha delle prestazioni molto buone, sembra un'ala. Abbiamo superato i 7 nodi (GPS) con andatura di traverso, una scia spettacolare. Il fiocco forse è un po' "stanco".... vedremo.
Solcando il secondo elemento
Sottotenente di Vascello
phoenicius
Mi piace
- 20/26
Beh, come ho premesso, la mia esperienza di tridente risale al 1978 ed allora tutte quelle cose che citi della tua barca non c'erano, pensa che lo scafo era addirittura a spigolo!
Ti ringrazio per l'accuratezza dei dettagli
Sailornet