A proposito di passo [pag. 2]

Ammiraglio di squadra I.S.
fran (autore)
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- 11/14
Scusate, non capisco la differenza fra queste due frasi:
fran ha scritto:
Per ogni elica esistono infiniti passi, in corrispondenza di diverse posizioni radiali
propcalc ha scritto:
Le eliche a pale fisse per nautica da diporto hanno lo stesso passo in ogni spira a un dato raggio.
Se un'elica ha lo stesso passo ad un dato raggio, vuol dire che a raggi diversi ha passi diversi, o no? Think


Comunque, a parte alcune piccole imprecisioni semantiche (definizione di spira, passo medio costante, Wink ), l'analisi di propcalc è corretta e conferma che le eliche con passo costante lungo il raggio non si usano perchè non funzionano per niente bene UT

Infatti,

angolo_di_attacco = arcotangente ( passo / 2 pi_greco / raggio )

per cui, con passo costante l'angolo di attacco cambia lungo il raggio, e dal momento che la spinta dell'elica dipende (sopratutto) dall'angolo d'attacco, è evidente che solo una parte dell'elica può funzionare in condizioni di progetto. (Ricordate l'esempio dell'aquilone fatto da Franco Donno?)





Addendum, progettazione di un'elica
Dal momento che le nostre eliche per fuoribordo sono progettate secondo passi variabili lungo il raggio, in modo da mantenere quasi costante l'angolo d'attacco, per ottenere una soluzione esatta e in forma chiusa della spinta dell'elica si deve risolvere un'equazione integro-differenziale abbastanza complicatuccia. Si preferisce, quindi, considerare la risultante delle forze (anzichè la loro distribuzione) e il suo punto di applicazione, che in genere si trova a 0.7 - 0.75 R).
Non dimentichiamo, inoltre, che la velocità rispetto alla quale si definisce l'angolo d'attacco è la velocità risultante dalla somma vettoriale della velocità di avanzo e della velocità periferica della pala, e quest'ultima varia al variare del regime di rotazione del motore. Tanto è vero che i rendimenti delle eliche cambiano a diversi regimi. Il progettista individua una condizione più "frequente" di utilizzazione e con questo dato svolge l'intero progetto del sistema motore/cambio/elica.
Leggermente diverso è il discorso quando si parla di navi commerciali (petroliere, portacontainer, navi da crociera, cargo) che lavorano per moltissimo tempo in condizioni stazionarie, per cui il progettista ha un compito relativamente più semplice perchè i dati che deve considerare sono costanti per cui si può concentrare a trovare "l'ottimo" per "quella data" condizione operativa, raggiungendo efficienze dell'intero progetto elevatissime. Non mi ripeto ora, ma da qualche parte ho già descritto il funzionamento dei grandi diesel marini due tempi da 100.000 hp @ 100 rpm, con consumi dell'ordine dei 110-120 g/hp/h




Mah.
Callegari Alcione 330 + WestBend 12
Artigiana Battelli 390 + Mariner 20
Callegari Ocean 46C + Top 700
Trident TX 550 + Yamaha F 100D
Mariner 620 speed + Yamaha F 100D
Nuova Jolly Prince 25' + Mercury 300 V8
Utente allontanato
propcalc1
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- 12/14
Mah !
Se ci fai caso, l'inclinazione delle pale (fisse) diminuisce all'aumentare del raggio al quale la rilevi. Già questo dovrebbe dirti qualcosa. Se poi vuoi divertirti a toccare con mano, puoi sempre sperimentare il metodo delle dime, illustrato a prec. post 6/11/15 - 19:54.
I bastimenti da te citati oggi montano quasi tutti eliche a pale orientabili. E' tutt'altro discorso fondato su situazioni tecnicamente molto diverse e non paragonabili a barche plananti.
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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propcalc1 ha scritto:
@Yatar1963
Non esiste un passo teorico. Esiste il passo.
Quella che definisci "logica commerciale" altro non è che la logica conseguente della produzione in serie di eliche per FB/EFB. Alcuni produttori hanno standardizzato serie di eliche sulla base del più probabile impiego, altri produttori hanno apportato modifiche al diametro dei primi. Analogamente per passi intermedi e DAR. Tutto questo non significa assolutamente che l'elica "originale" sia quella ottimale.

Non intendevo riferirmi a questo nè all'efficienza (o inefficienza) dell'elica "originale"
Il mio era un paradosso, finalizzato a valutare se il "passo" a cui noi tanto ci atteniano, non sia che un mero parametro
L'idea era: due eliche (sbagliate, ma di passo diverso) potrebbero portare all'atto partico al medesimo risultato in termini di navigazione.
In tal caso potremmo (sempre per paradosso) affermare che, a prescindere dal passo diverso dichiarato, all'atto partico hanno lo stesso passo
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Utente allontanato
propcalc1
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@Yatar1963
Paradosso che non sta in piedi. Come scritto ripetutamente il passo è uno dei 4 parametri che definiscono le caratteristiche di un'elica (nr. pale, diametro, passo, DAR) e sono strettamente correlati tra loro. Ciò significa che variandone uno, salta la correlazione.
Sailornet