Indimenticabili momenti per chiunque come mè abbia avuto la stupidità e la sfortuna di averli vissuti.

Tenente di Vascello
GIGI42 (autore)
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Nelle immersioni (mai da soli) anche se partiamo in due in cinque o tutti insieme, dopo alcuni metri mi ritrovo sempre da solo, sta di fatto che non cerco più compagni e vado sempre in solitaria.
Per quattro anni di fila ho trascorso le ferie a Tenerife un paradiso per chi ama il mare.
Mi alloggiavo in un residence proprio sulla Plaia de las Arenas, (spiaggia con la sabbia grossa e nera come la pece creata dalla frammentazione delle rocce vulcaniche) verso le nove del mattino lascio in spiaggia la mia amatissima mogliettina saluto bacio e parto, per una escursione panoramica e allo stesso tempo una battuta di caccia sub fuori dalla baia de las Arenas, muta maschera e pinne, accompagnato solo dal mio Arbalete Omer mi mantenevo vicino alla costa dove trovavo dei terrazzi con i bordi che sprofondavano nel blu scuro degli abissi, ad ogni angolo che superavo mi appariva un paesaggio mozzafiato , una particolare formazione di mattonelle esattamente esagonali incastrate una accanto all’altra come un alveare d’ape, in scala mastodontica saliva dall’oscura profondità fin a raggiungere i dieci metri dalla superficie, proseguivo lungo la costa sempre più curioso di vedere la sorpresa che mi avrebbe riservato l’angolo successivo, nel fra tempo avevo appeso al gancio due bei polpi e una cernietta, Il paesaggio si è modificato come per incanto dalle rocce nere e scure sono diventate chiare addirittura rosee e color pastello, con una inclinazione più o meno di 45° verso il fondo senza alcuna vegetazione, l’acqua cristallina dava un’ampia e chiarissima visualizzazione anche in profondità, dalla superficie mi godevo quel panorama unico, quando ho notato che qualcosa si muoveva. Ah ah ti ho vista? Una cernia leopardo, era bianca come il latte le palline nere come un dalmata, si era fermata a una quindicina di metri di distanza, bellissima, un’opportunità da non perdere. Stai ferma lì che arrivo! Lungo respiro, movimenti lenti, comincio la discesa, il mio sguardo dritto solo su di lei, quando si è accorta che la puntavo, il suo vecchio istinto gli ha suggerito di mantenere la distanza di sicurezza, perciò ha cominciato a scendere scendere e scendere, cosa che non ha fatto l’istinto dell’inseguitore, che nell’intento di avvicinarsi di più per portarla a tiro e nella remota speranza che lei si fermasse ho continuato a scendere, improvvisamente mi sono reso conto che qualcosa di irregolare stava succedendo, scendevo sempre più veloce senza pinneggiare, guardando quella bella cernia ho giustificato, tù inconsapevolmente vuoi fare quello che io voglio fare a tè, uccidermi!

Con un tempestivo colpo di gambe e braccia mi sono girato. Quale spavento e stupore , vedere là sù, tanto in alto là in superficie i riflessi prodotti dal movimento dell’acqua. Trà mè e mè ho pensato, senti stai calmo! se ti lasci prendere dal panico sei finito!
Ho cominciato la salita, guardando quei riflessi così lontani, mi parevano irraggiungibili, continuavo a pinneggiare con ritmo misurato, e con vigore, cominciavo a sentire la necessità di respirare. Il mio corpo mi chiedeva ossigeno e non potevo darglielo la situazione stavo arrivando al capolinea, non ce la facevo più e la superficie era ancora lontana, ho provato con il naso a inspirare l’aria della maschera senza nessun risultato, ho cominciato a sentire un formicolio in testa seguito da un effetto visivo, come dei meteoriti vedevo tante stelline vaganti, il mio pensiero era, senti non puoi mollare adesso, mancano solo per alcuni metri d’acqua, resisti, la soglia è lì alla tua portata, solo un altro piccolo sforzo, non so dirvi come le mie gambe hanno continuato a pinneggiare e per miracolo quello specchio che divideva tra la vita e la morte si è avvicinato e si è infranto nella mia maschera.

La pressione psicologica fu talmente forte che non mi sono nemmeno ricordato di mollare la cintura con otto kg di piombo, che mi avrebbero alleggerito e velocizzato la salita.
Questo particolare e importantissimo dettaglio l’ho ponderato solo giorni dopo, l’unica preoccupante sensazione trasmessa al cervello fu quella di superare la distanza che i miei occhi vedevano trà mè e la superficie.

Miei cari lupi di mare, questi sono veri momenti scritti nella mia memoria con l’indelebile scalpello della vita, indimenticabili per chiunque come mè abbia avuto la stupidità e la sfortuna di averli vissuti.
Capitano di Corvetta
Poianus
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Gigi
è bello poterlo raccontare e leggere le tue emozioni e le tue sensazioni di risalita verso la vita.

Pratico la pescasub da tanti anni, prima ero un assiduo (365/365 anche di natale e capodanno..era tutto incentrato sulla mia passione, corsi di apnea, corsi di yoga, di pranayama...insomma praticamente un malato!!!!), poi diversi anni fà la perdita di un amico (l'unico che abbia mai avuto) alle eolie; da allora è cambiato tutto; ho ridimensionato le mie apnee, le profondità, le tecniche ma anche e sopratutto il mio rapporto con il mare.

Mi piace pensare che i tuoi, siano gli stessi pensieri che sono balenati nella mente di ogni pescatore che "attratto" da prede, ma sopratutto dal suo istinto predatorio, non è più risalito.

Questo è il tuo post, lo so! ma il mio pensiero va a loro, a tutti coloro che sono rimasti li, giù.

Il mio pensiero va a Nino. Heart
JB Clubman 17, Honda 90 Vtec, Suzuki DF2,5
Capitano di Fregata
antoniot67
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Io come te pesco sempre solo ma esclusivamente in acqua bassa,tanto con gli amici si fa insieme solo il viaggio,poi una volta in acqua ognuno va per i fatti suoi,poi diciamola tutta la pescasub e' uno sporto individualista,sulle zone piu' fonde preferisco avere un compagno che stia sulla verticale,nel tuo caso molto probabilmente l'aqua chiara ti ha tratto in inganno forse pensando che non fossi così fondo,poi l'emozione del pescione hanno fatto il resto,l'importante e' poterla raccontare.
Capitano di Fregata
antoniot67
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Questo è il tuo post, lo so! ma il mio pensiero va a loro, a tutti coloro che sono rimasti li, giù.

Il mio pensiero va a Nino. Heart[/quote]

Conoscevi anche tu Nino???
Ammiraglio di divisione
eros
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- 5/16
Fratello ho fatto la stessa ca..ata in grecia e prima di me altri
Purtroppo chi mi ha insegnato la pesca fonda , mi ha detto il primo giorno: " prima o poi farai il tuffo dello scemo", capita a tutti , ma non tutti poi sono in grado di raccontarlo.

Ciao Eros
Preciso che il tuffo dello scemo , non è rivolto a chi lo fa ,ma al comportamento che si tiene in quel tuffo , un tuffo dove il nostro cervello dimentica tutte le cose che si impongono in nome della sicurezza .
Anche io la cintura non l' ho mollata , il mio cervello ha deciso che sganciavo la fibbia e tenevo la cintura con la mano , in modo che in caso di sincope (che ormai era vicinissima) sarebbe sprofondata ed io sarei arrivato a galla Sad

Ripreciso che sono sempre stato un sub fifone (gradino oltre la prudenza) ed ho sempre predicato meglio mollare la cintura al primo dubbio
Capitano di Corvetta
Poianus
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- 6/16
Antonino Amalfa (nino) di torregrotta (Me), parliamo di lui?
JB Clubman 17, Honda 90 Vtec, Suzuki DF2,5
Capitano di Fregata
antoniot67
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- 7/16
Si proprio lui Nino Amalfa,mio caro amico e compagno di pescate qui in calabria!!
Capitano di Fregata
antoniot67
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- 8/16
Eros io penso che il tuffo dello scemo lo abbiamo fatto un po' tutti,ma quella sana fifa che ci sta sulla spalla spesso fa la differenza,a volte basta avvistare una bella preda che sta un mt piu' in giu' per farci tirare un po',ancora un po',ancora un pochino e sei a 30 mt e passa.
Capitano di Corvetta
Poianus
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- 9/16
Mizzika!
Per la proprietà transitiva siamo automaticamente Amici (con la A maiuscola). Laughing
JB Clubman 17, Honda 90 Vtec, Suzuki DF2,5
Capitano di Fregata
antoniot67
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- 10/16
Chiedo scusa intanto a Gigi per aver usato il suo post per pensare e ricordare vecchi amici che non ci sono piu',magari io e poianus continuiamo in pvt.

Poianus io sono ancora in contatto con la allora ragazza di Nino,per fortuna si e' rifatta una vita.
Sailornet