Nuove regole per acquisti online
Lampedusano (autore)
- 1/7
Questa vuole essere una comunicazione informativa per tutti i gommonauti
sulle nuove regole per gli acquisti online.
Spero di essere nella sezione giusta.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/14/acquisti-online-in-arrivo-nuove-regole-ecco-cosa-cambia-per-i-consumatori/985911/
sulle nuove regole per gli acquisti online.
Spero di essere nella sezione giusta.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/14/acquisti-online-in-arrivo-nuove-regole-ecco-cosa-cambia-per-i-consumatori/985911/
Lampedusano (autore)
- 2/7
Grazie per aver cambiato d'ufficio nella sezione giusta
Lampedusano
Lampedusano
Gulliver
- 3/7
se ne era parlato (assai poco) qui
https://www.gommonauti.it/ptopic70240_nuove_regole_per_i_contratti_dei_consumatori.html
https://www.gommonauti.it/ptopic70240_nuove_regole_per_i_contratti_dei_consumatori.html
Lampedusano (autore)
- 4/7
Ritengo che questo in particolare sia più che altro per gli acquisti nella comunità europea.
L'altra pagina mi sembra più generica
infatti qui si dice:
Dal 13 giugno 2014 in tutta l’Unione Europea si applicheranno nuove regole in materia di diritti dei consumatori.
L'altra pagina mi sembra più generica
infatti qui si dice:
Dal 13 giugno 2014 in tutta l’Unione Europea si applicheranno nuove regole in materia di diritti dei consumatori.
yanez323
- 5/7
Credo che la direttiva europea sia un grande passo avanti per la tutela del consumatore ed un vantaggio finale anche per le aziende serie che da anni operano nell'E commerce (con due aziende leder ho fatto degli acquisti- pochi- e devo dire che sono sempre stati della massima trasparenza e correttezza) mentre potrebbero finalmente diradarsi, solo diradarsi, i pirati del settore .
I problemi comunque rimarranno e si riproporranno in maniera più subdola, visto che le maglie della normativa sono, a mio avviso, un po' troppo lasche e danno molto spazio a disinvolti criteri interpretativi a cui va aggiunta la diffusa dabbenaggine degli acquirenti.
Teoricamente per assicurare un servizio pienamente garantito tutte le aziende dovrebbero, almeno in ambito UE, avere la traduzione delle condizioni di vendita e delle carattteristiche del prodotto nella lingua el Paese dove vengono effettuati gli acquisti, con un aggravio di costi non da poco, mentre Alibaba ed altre similari continuerebbero tranquillamente ad agire con traduzioni approssimative anche in inglese aumentando il distacco "per convenienza".
Non dimentichiamo che la direttiva riguarda aziende dell'UE, con sede nell'UE e che comercializano prodotti e servizi in ambito UE,
quindi un'azienda che sposti, rapidamente, la sua sede a Montecarlo, S.Marino, Città del Vaticano o in Svizzera non è soggetta a tale regolamentazione....
Ci sono poi delle possibilità di danno non da poco da parte di concorrenti a danno di aziende UE, che seguono la normativa, con una miriade di ordinativi poi sospesi prima della consegna.....altro aggravio di costi.
Non fasciamoci la testa prima di essercerla rotta, ma una semplice normativa non risolve i problemi in danno del consumatore e, paradossalmente, potrebbe creare problemi alle aziende serie.
I problemi comunque rimarranno e si riproporranno in maniera più subdola, visto che le maglie della normativa sono, a mio avviso, un po' troppo lasche e danno molto spazio a disinvolti criteri interpretativi a cui va aggiunta la diffusa dabbenaggine degli acquirenti.
Teoricamente per assicurare un servizio pienamente garantito tutte le aziende dovrebbero, almeno in ambito UE, avere la traduzione delle condizioni di vendita e delle carattteristiche del prodotto nella lingua el Paese dove vengono effettuati gli acquisti, con un aggravio di costi non da poco, mentre Alibaba ed altre similari continuerebbero tranquillamente ad agire con traduzioni approssimative anche in inglese aumentando il distacco "per convenienza".
Non dimentichiamo che la direttiva riguarda aziende dell'UE, con sede nell'UE e che comercializano prodotti e servizi in ambito UE,
quindi un'azienda che sposti, rapidamente, la sua sede a Montecarlo, S.Marino, Città del Vaticano o in Svizzera non è soggetta a tale regolamentazione....
Ci sono poi delle possibilità di danno non da poco da parte di concorrenti a danno di aziende UE, che seguono la normativa, con una miriade di ordinativi poi sospesi prima della consegna.....altro aggravio di costi.
Non fasciamoci la testa prima di essercerla rotta, ma una semplice normativa non risolve i problemi in danno del consumatore e, paradossalmente, potrebbe creare problemi alle aziende serie.
Lampedusano (autore)
- 6/7
yanez323 ha scritto:Credo che la direttiva europea sia un grande passo avanti per la tutela del consumatore ed un vantaggio finale anche per le aziende serie che da anni operano nell'E commerce (con due aziende leder ho fatto degli acquisti- pochi- e devo dire che sono sempre stati della massima trasparenza e correttezza) mentre potrebbero finalmente diradarsi, solo diradarsi, i pirati del settore .
I problemi comunque rimarranno e si riproporranno in maniera più subdola, visto che le maglie della normativa sono, a mio avviso, un po' troppo lasche e danno molto spazio a disinvolti criteri interpretativi a cui va aggiunta la diffusa dabbenaggine degli acquirenti.
Teoricamente per assicurare un servizio pienamente garantito tutte le aziende dovrebbero, almeno in ambito UE, avere la traduzione delle condizioni di vendita e delle carattteristiche del prodotto nella lingua el Paese dove vengono effettuati gli acquisti, con un aggravio di costi non da poco, mentre Alibaba ed altre similari continuerebbero tranquillamente ad agire con traduzioni approssimative anche in inglese aumentando il distacco "per convenienza".
Non dimentichiamo che la direttiva riguarda aziende dell'UE, con sede nell'UE e che comercializano prodotti e servizi in ambito UE,
quindi un'azienda che sposti, rapidamente, la sua sede a Montecarlo, S.Marino, Città del Vaticano o in Svizzera non è soggetta a tale regolamentazione....
Ci sono poi delle possibilità di danno non da poco da parte di concorrenti a danno di aziende UE, che seguono la normativa, con una miriade di ordinativi poi sospesi prima della consegna.....altro aggravio di costi.
Non fasciamoci la testa prima di essercerla rotta, ma una semplice normativa non risolve i problemi in danno del consumatore e, paradossalmente, potrebbe creare problemi alle aziende serie.
Condivido in parte, anche perchè molto più spesso è il compratore a dover accusare le lamentele delle azioni poco lecite
lone wolf
- 7/7
yanez323 ha scritto:I problemi comunque rimarranno e si riproporranno in maniera più subdola, visto .......a cui va aggiunta la diffusa dabbenaggine degli acquirenti.
meditiamo gente, meditiamo.
Buona giornata
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Enzo Biagi 5/11/07
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