Piccola crociera lungo la Sardegna nord-orientale [pag. 2]

cala Gonone
La prima preoccupazione giunti a cala Gonone è stata quella di trovare un ormeggio per il gommone, in quanto il porto di cala Gonone è molto piccolo e per la maggior parte è occupato dai barconi dei turisti e dai pescatori e quindi l’ormeggio del gommone può essere problematico. Invece la sistemazione alberghiera non ci preoccupava in quanto l’Hotel Pop prenotato la sera prima si trova a 60 metri dalla banchina di attracco . All’imboccatura del porto notiamo due giovanotti a bordo di un gommone che ci guardano con sguardo interrogativo. Chiedo subito se sanno se ci sono posti liberi per un ormeggio di due-tre giorni. La risposta è sorprendente:
“Ci pensiamo noi”
“Ma ci serve anche qualche minuto per trasferire i bagagli in albergo”
e la risposta è altrettanto sorprendente
“Ormeggia il gommone in banchina e te li portiamo noi i bagagli”
“Ma possiamo anche darci una rinfrescata, visto che arriviamo da una navigazione abbastanza impegnativa da La Caletta?”
“Certo, ecco il mio numero di cellulare, chiamami quando volete uscire con il gommone”
Insomma, gli lasciamo il gommone, sistemiamo i bagagli, ci laviamo, usciamo dall’albergo domandandoci un pohino preoccupati se abbiamo fatto bene a lasciare il gommone a due sconosciuti, facciamo il numero di cellulare e dopo un minuto ecco arrivare il gommone in banchina.
E cosi anche per gli altri giorni al modico prezzo di 15 eurozzi al dì

L’ormeggio a cala Gonone funziona così: visto che il porto è molto piccolo, allora la maggior parte dei gommoni vengono ormeggiati al di fuori del porto ma comunque riparati dal molo di sopraflutto, in un campo boe appositamente predisposto, da cui vengono presi e riportati da questi ragazzi della Cooperativa ormeggiatori cala Gonone che fanno avanti e indietro in continuazione. Per chi prevede di andarci, me lo faccia sapere e immediatamente riceverà il numero magico del cellulare. Il porto di cala Gonone è ben attrezzato anche per chi prevede di fare campeggio nautico completo, avendo in banchina acqua, benzina e servizi igienici.

Nel pomeriggio bagnetto a cala Luna, bellissima, ma sembra Ostia in una domenica di Luglio
Quella barca che si intravede fra gli scogli sta giustappunto scaricando un centinaio di turisti

La sera non c’è molto da fare, se non una buona cena a base pesce e una passeggiata su e giù per il corso, niente di speciale ma molto rilassante. A letto presto

end partri

Bellissima vacanza Fran, chissa se un giorno invece di affittare casa a Portopozzo riesco a convincere mia moglie...
Aspettiamo il seguito del racconto ciao...
Max

Il Golfo di Orosei
La mattina successiva prevediamo di navigare lungo il Golfo di Orosei, in direzione Grotta del Bue Marino, cala Sisinne, cala Mariolu. Il tempo è bellissimo, le previsioni meteo buone, se non vento moderato da Grecale, in aumento. Gli ormeggiatori ci avvertono che probabilmente entrerà la tramontana e quindi di stare attenti. Ok, grazie.
Arriviamo a cala Sisinne, bella, ancoriamo, nuotiamo fino a riva dove c’è un signore (Baywatch? ) che aiuta i turisti a scendere dai gommo-taxi che vanno avanti e indietro in continuazione, controlla il movimento delle barche e avverte i bagnanti delle regole di nuoto, soprattutto bloccandoli immediatamente appena entrano nella corsia delle barche. Il Comune di Baunei ha introdotto un'interessante iniziativa per autofinanziare operazioni di salvaguardia dell'ambiente e di supporto al turismo: ogni persona che scenda a cala Sisinne (e anche in altre cale) può contribuire con un versamento volontario di 1 €, del quale viene rilasciata regolare ricevuta. Oltre a dare ai turisti questo supporto da parte di persone qualificate, riescono anche a mantenere un decente servizio di pulizia spiaggie e salvaguardia ambientale. Un piccolo contributo che può dare grandi risultati. Ovviamente, noi non eravamo a conoscenza di questa iniziativa, che condivido, e quindi mi sono fatto un paio di volte avanti e indietro dal gommone per andare a prendere l'eurino di contributo volontario . Ovviamente il Baywatch mi ha dato la ricevuta, un piccolo foglio di carta scritto a mano, che arrivato sul gommone, però, si era leggermente inumidito
Comunque, anche il Baywatch ci dice “Attenti alla tramontana, e se vedete all’orizzonte qualche spruzzo bianco, scappate in fretta”. In effetti, nel giro di una decina di minuti l’orizzonte si increspa e rapidamente cresce una risacca notevole che ci rende abbastanza problematico il rientro sul gommone, ormeggiato ad un centinaio di metri da riva, giusto in corrispondenza alle boe che delimitano la zona bagnanti. Visti gli avvertimenti, decidiamo di rientrare subito a cala Gonone, circa 6 miglia. Beh, io sono abituato al Maestrale delle Bocche, ma vi posso assicurare che la tramontana del Golfo di Orosei non è da meno : onde di circa un metro e mezzo, ripide, rotte, piene di schiuma e anche incrociate. Una navigazione veramente difficile che ho cercato di rendere più confortevole con qualche bordo al largo.

Pomeriggio di riposo sotto il tendalino made by fran, di cui, per decenza, non posto nessuna foto

Il giorno successivo arriviamo fino a cala Goloritzè, meravigliosa, con l’imponente Pinnacolo e l’altrettanto imponente Arco Naturale.

Visto che anche oggi è prevista la tramontana, annunciata dal ribollire del mare sull’orizzonte, questa volta non ci facciamo sorprendere a rientriamo per tempo e con facilità a cala Gonone dove spendiamo un altro pomeriggio a riposare sotto il tendalino.

Il terzo giorno è annunciata calma di mare e di vento e quindi partiamo per la prevista gita ad Arbatax.
Lungo il tragitto dovevamo scegliere fra una visita alla celeberrima Grotta del Bue Marino oppure alla Grotta del Fico, di recente apertura al pubblico, che ci era stata consigliata dall’ormeggiatore e ovviamente abbiamo scelto quest’ultima.
L’ingresso della grotta è situato dieci metri sopra il livello del mare lungo un’imponente scogliera calcarea, ben mimetizzato, in prossimità della quale a malapena si vede un tronco di un vecchio fico (appunto ).

Avendo vissuto per molti anni nelle Marche, abbiamo una buona conoscenza delle Grotte di Frasassi, forse le più grandi e importanti del mondo: pensate che nella cosiddetta grotta Grande del Vento potrebbe entrare il Duomo di Milano . Di conseguenza non pensavamo di emozionarci così tanto nella Grotta del Fico Un susseguirsi di piccole grotte, di cunicoli, di zone più ampie, piene di stalattiti e stalagmiti, ma soprattutto piene di acqua corrente . Chi si interessa di speleologia sa bene che l’acqua corrente è il sintomo più evidente della “vita “ di un sistema di grotte. Nelle prossime due foto sono riuscito a cogliere il distacco di una goccia d’acqua da una stalattite.

Inoltre, nella Grotta del Fico è stata condotta negli anni ‘70 e ‘80 da parte di Padre Furreddu, pioniere della speleologia sarda, un’intensa campagna etologica intesa allo studio delle foche monache ivi residenti. Purtroppo, da circa 20 anni non se ne ha più notizia. Veramente interessante. Le foto non rendono la bellezza di quelle grotte.

Proseguendo verso Arbatax ci siamo fermati in un fiordo di Capo Monte Santu, bellissimo ma soprattutto praticamente deserto, un solo gommone ormeggiato,

sul cui rollbar però sventolava il guidone di gommonauti. Un breve richiamo e si manifesta Manlio dotato di regolare maglietta

raggiunto poco dopo da Dupalb dotato anche lui di regolare guidone

In questo fiordo, ad una profondità di circa 5 metri e con una visibilità eccellente, è possibile vedere i resti di un relitto di una nave affondata, e riconoscerne i particolari: il motore, la prua, il cassero. Bello.

Proseguendo verso sud, lungo scogliere imponenti

grotte navigabili

e calette deserte

arriviamo infine ad Arbatax, dove abbiamo incontrato una nostra vecchia conoscenza: un traghetto Tirrenia della serie strade, l’Aurelia, con la quale abbiamo fatto molte delle traversate Civitavecchia – Olbia degli ultimi 30 anni. Un breve ma intenso momento di saudade pensando a quando eravamo un pohino più giovani e navigavamo fra Spargi e Budelli con il Callegari Alcione, 3.30 smontabile con paramezzale in legno e dotato di fuoribordo West Bend 12 hp.............. Piccolo OT, che dite, lo rimetto in funzione?

Sulla via del ritorno un gelatino nel porto di Marina di Baunei / Santa Maria Navarrese, molto carino, efficiente, con servizi portuali adeguati (wc, docce, ristoro), consigliato anche come tappa di una crociera più lunga.

Poho prima di arrivare a cala Gonone siamo rimasti abbagliati da un effetto stranissimo, di riflessi del sole sulla superficie dell’acqua come fossero una miriade di piccole lampadine che si accendevano e si spegnevano a seconda del movimento delle onde: la fotografia non rende, ma, credetemi, uno spettacolo veramente affascinante:

end partfor

bello!! bello!!! di più di più.......

tutto molto bello, è da quando ero ragazzetto che non scendo a sud-est.....sbaglio o nella grotta del fico, il fico non c'è piu????se non sbaglio non avevamo fatto il sentiero su della specie di scale ancorate alla roccia....era molto bello....

Effettivamente mi sembra di ricordare che qualcuno parlava del fico come una specie di leggenda, ma, vuoi mettere il romanticismo nel crederci?


Si, ci si avvicina con il gommone ad una specie di pontile e si prosegue salendo lungo una serie di scale, in parte metalliche in parte scavate nella roccia, fino all'ingresso della grotta, che sta a circa 10-15 metri sopra il livello del mare. Il gommone rimane fuori alla boa, non è permesso farlo entrare nella grotta

Ah Fran...assicuralo bene alla boa con il millechiodi!!!
Con simpatia, Rudy

@Rudy
S'è staccato?

Grande Fran!!!!!!!! Questo tuo fotoracconto mi sta facendo cominciare il conto alla rovescia con largo anticipo

bello bravi complimenti, il fatto che non abbiato avuto disgrazie di vario genere o incontrato mostri marini la rende ancor più una bella vacanza secondo me...