Come un sogno a volte diventa realtà: Croazia in gommone: la mia prima traversata

Utente allontanato
roby62 (autore)
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- Ultima modifica di roby62 il 11/09/12 10:25, modificato 1 volta in totale
Premessa
Un paio d’anni fa andai in Croazia in moto: un giro di 15 gg per conoscerne le isole, che non avevo mai visto, per accorgermi di quanta bellezza vi era, e di quanta se ne celava sicuramente oltre i pochi accessi al mare concessi alle 2 e 4 ruote.

La mia compagna, nata sul mare e amante del mare siciliano e delle immersioni (tanto da farmi fare il brevetto a mio rischio nonostante i miei problemi all’orecchio), era anch’essa entusiasta, scoprendo quelle coste così belle ed al tempo così vicine alle tristi torbide acque italiane dell’alto adriatico. Da questo ne scaturì il sogno del gommone, di un gommone che mi concedesse, con la massima sicurezza possibile (quando possibile, ndr) di traversare, anche per un solo we, ed andare a godersi lo splendido mare croato.
Nel periodo successivo studiai il sogno, ed intanto, per darne un senso, studiai anche per la patente nautica facendo un po’ di pratica in alto mare (vela), fino a conseguire la patente oltre le 12 V+M, Nel frattempo visitai qualche mostra nautica provando alcuni gommoni. In particolare mi ricordo la sicurezza con cui cavalcammo, bimbi a bordo, un Marlin 23 di fronte a Jesolo con mare bello formato (guidava ovviamente il venditore).

Dopo un approfondimento qui sul forum per identificare il mio target (lunghezza superiore ai 6,50, tanto oltre tanto meglio), ed una lunga ricerca, ho comperato il mio BWA 740 diving, Yamaha 225 4T del 2002 a Salina (giallo, il mio colore preferito). Ne ho fatto uno splendido collaudo alle Eolie (era anche la mia prima barca motorizzata oltre i 4 cv Wink ) dove ho preso confidenza sia pure in condizioni meteo perfette, tra Milazzo e le varie isole. Eccolo:
Come un sogno a volte diventa realtà: Croazia in gommone: la mia prima traversata

Ed ecco un rientro dalle Eolie...
Come un sogno a volte diventa realtà: Croazia in gommone: la mia prima traversata

Il gommone si presentava sufficientemente spoglio per essere sia non troppo costoso, sia per essere adeguato alle mie esigenze interne. Aveva avuto un unico proprietario, pescatore amatoriale in apnea, essendo appartenuto ad una società di diving per soli 6 mesi. Avevo anche cercato gommoni cabinati, e l’idea della cabina mi solleticava i neuroni. Rientrava nei limiti di peso che speravo mi avrebbero consentito il trasporto con la sola patente B:
Dopo la vacanza, l’acquisto del carrello a Catania, dal gentilissimo gestore della nautica Glem, ho spedito tutto via nave a Ravenna, dove ho ritirato il tutto pochi giorni dopo.
Dopo averlo targato, anche per la navigazione in laguna, poche spedizioni per conoscere la laguna veneta (base da Silvio, a Conche), e poi il rimessaggio invernale, e i nuovi progetti.

Con l’aiuto di molti preziosi amici del forum, come noto ho messo in opera (si vedano i relativi topic) e (quasi) terminato la cabina asportabile (hard top?), il nuovo musone e la nuova distribuzione interna dei gavoni e delle sedute (prima un’unica panca centrale da 230 cm in senso longitudinale). Nel frattempo mi accorgevo, mediante pesata del mio treno, di superare in ordine di marcia normale, i 3500 kg, per cui optai per evitare ogni rischio, prendendomi anche la patente BE (anche se con l’altissimo costo di perdere la mia vecchissima patente di guida che stava nella mia tasca da ormai 32 anni tanto da potermi ancora credere ragazzino, dalla foto , si intende Wink ).

Causa lavori importanti a casa, il tempo per la vacanza si era molto ridotto, una sola settimana. Ma volevo farla, dopo tanto lavoro e tanto sognare: ho cercato e trovato un (validissimo) compagno di viaggio (Goku) con il quale fare la mia prima traversata. Per esigenze di lavoro, il mio programma ferie era: partenza Venerdì pomeriggio (26/7, ore 17), da Conche (Silvio) e rientro la Domenica della settimana successiva, (purtroppo in solitaria, Dino Goku prolungavano la vacanza).
Una settimana prima della partenza la cabina era ancora in questo stato:

Come un sogno a volte diventa realtà: Croazia in gommone: la mia prima traversata


Due giorni prima della partenza ritiro la cuscineria nuova, per l’esterno e l’interno.

Il giorno prima della partenza riesco a montare la cabina verniciata
Come un sogno a volte diventa realtà: Croazia in gommone: la mia prima traversata


ma devo rinunciare a montare la porta e le slitte per l’apertura del tetto, per alcuni problemi tecnici. Risolvo quindi per tenerla senza porta, e fisso con alcune viti il tetto in posizione “OFF” Crying or Very sad (sigh!!). Mi restano poi da completare le chiusure di oblò e passauomo, e la fascia di neoprene (solo appoggiata) che dovrebbe chiudere lo spazio tra cabina e tubolare.

Diario della prima traversata e vacanza in gommone in croazia.
Arrivammo solo pochi minuti prima delle 17, mentre Dino e famiglia attendevano il mio arrivo. Non sarei partito da solo a quell’ora, ma la compagnia di Dino mi dava sufficiente sicurezza. D’altra parte non sarei potuto partire prima: Gabriella lavorava sino alle 15, e la mattina ancora dovevo montare il passauomo, i due oblò, l’antenna del VHF, oltre a caricare qualche tonnellata di inutili cianfrusaglie: 3 piccole trolley, un paio di borse termiche con i viveri di scorta, la zattera oltre per 8 persone, 280 litri di carburante (all'automatico su strada si risparmia molto ma è un inferno con il bancomat, bisogna fermarsi e ripetere l'operazione ogni 100 euro!! Sbellica ) 120 di acqua, i salvagenti 150 N nuovi, attrezzature nautiche e di sicurezza varie, PC, carte e portolani, ferramenta varia, inclusa piccola officina portatile con avvitatore carico, per risolvere eventuali problematiche improvvise sull’hard top. Ho calcolato che all’incirca corrispondevo, a peso, al gommone vuoto con 11/12 persone a bordo Surprised (di cui una sola relativa all’Hard Top, ndr).

Gonfiato il gommone a tempo di record, e messo in acqua per le 17.30, dopo poco tempo uno stop improvviso di Goku, cui avevo intenzione di far fare strada, dovendo ancora prender dimestichezza con il Garmin. Un rumore sul suo bombardier, perdita di potenza, panico…

Intanto ne approfitto per chiamare al cellulare il gentilissimo Byanonimo (grazie.. a buon rendere, se possibile, quanto prima…), che mi fornisce (per lui in modo insperato) la dritta giusta per impostare la rotta sul navigatore, che ancora non ero riuscito a programmare.
Piano pianino ci portiamo al porto di malamocco, dove su suggerimento del meccanico, lo lascio fare qualche bordo trasversale per provare a risolvere il probabile problema: aver pescato sabbia sul canale. In effetti, il motore si rimette a funzionare con regolarità, e si esce in mare aperto alle 18.30 circa, e via, a 5400 giri, 32-34 nodi. Il mare, previsto con onde max 50 cm, era in realtà quasi piatto, per cui abbiamo viaggiato alla grande, cercando di recuperare il tempo perduto e di battere sul tempo il tramonto. Che tuttavia ci coglieva circa a metà strada UT .

Ora non vi avevo detto (solo mio nipote, 17 anni, me lo aveva segnalato, in mezzo a tanti ammiragli… Twisted Evil ) che le luci di posizione, con l’hard top, da davanti non si potevano vedere. Ero partito ugualmente rassicurato dal mio meccanico, perché in realtà entro le 6 basta molto meno per un natante, ma trovandomi a 25 miglia dalla costa il discorso prendeva un’altra piega…

Grazie all’appunto di mio nipote tuttavia, la mattina stessa avevo trovato, oltre alle ennesime viterie mancanti inox 316, la mia sicurezza notturna. Un tris di luci (verde/rossa/bianca) separate e a pile, fissabile con un paio di vitine, estraibili dopo l’uso dalle loro staffe. Ma…. Non le avevo montate. Mi era bastata la canicola delle 12-13 di quel venerdi, per montare due oblò ed un passauomo, di fronte al mio meccanico, che per estrema generosità, e pietà ... Embarassed pur non avendo tempo mi aveva montato l'antenna sul VHF

E così, senza avvertire Dino, col tramonto alle spalle, ho messo Gabriella al timone (sempre 34 nodi, ndr), ho preso quanto speravo non servisse, sono montato sul tubolare con avvitatore in mano, la staffa nell’altra, e le viti tra i denti (mi sembrava di fare un arrembaggio tragico comico del mio hard top Sbellica ) , ho avvitato le due staffe, evitando di perderle,di perdere me tra i flussi, di perdere l’avvitatore… Messe poi le batterie, oplà! Luci nuove, e un sospiro di sollievo, mentre alle spalle il sole era tramontato senza darmi la possibilità di godermi lo spettacolo!!

Per fortuna che Dino, davanti a me, aveva tutto il tempo per goderselo Wink

Come un sogno a volte diventa realtà: Croazia in gommone: la mia prima traversata


qui si vede la staffa montata, lato sinistro, lasciate stare il corpo morto al centro Sbellica .

Come un sogno a volte diventa realtà: Croazia in gommone: la mia prima traversata


A quel punto la traversata continua con regolarità, con strane curvone del Dino (poi mi spiega che ogni tanto passava il timone al figlio che si perdeva un po la rotta, ed io che pensavo fosse per prendere meglio le onde, seppur poche .. ) , fino a quando.... Rolling Eyes diventa proprio buio..
Via via Dino da fondo al suo bombardier (259 2T) e mi semina, io spingo a manetta, pensavo di aver più birra, ma vedo la manetta a fondo corsa, il motore a 5500 mi pare, i nodi 35 -36… sigh, ma dove sono finiti i 50 di massimo ????? (quanti se la staranno ridendo Evil or Very Mad sigh..).
Così ogni tanto, quando non riesco più a vedere la sua luce di poppa, lo chiamo al VHF, e lui si placa e gentilmente si rende visibile. La terra finalmente si intravede, come qualche altra luce di naviganti, quel tanto per non capire più qual’era la luce di Dino. Ma, anche in questo caso, il VHF risolve in un attimo.

Entriamo nel porto di Pola, ci vuole il suo bel tempo, ed arriviamo alla fine all’ACI, dove avevamo deciso, se in ritardo di fermarci ( fossimo partiti prima, avremmo fatto ritta su Lussino direttamente).
Troviamo un buco, anzi due. Anzi, mica tanto buchi, in due prendiamo quasi un quadrato di 8 metri per 8!! Laughing

Ormeggiamo per bene, io faccio le mie solite porche figuraccie, prendendomi a bordo un corpo morto che di morto non aveva nulla avendo visibili solo cozze schizzanti acqua salata impazzite, SM..porcando (di qui, e dai porconamenti, la porca figura Wink per bene il mio tubolare di fresco pulito. Grrrr, lo sistemo alla meno peggio intorno alla scaletta, mi fermo poi al gommo di Dino ed a prua.
Scendiamo per le pratiche all’ACI, già di per se assai costose, non avendo noi intenzione di dormire in gommone, a differenza di Dino, ma tant’è, per stare in compagnia!
Arrivati in ufficio ACI la prima sorpresa (per noi). Non ci possono registrare, dobbiamo prima pagare la vignetta. (NB sono le 21.30.. e siamo già cotti..). e per pagar ela vignetta bisogna andare alla dogana, e da qui alla capitaneria, ma soprattutto…..via mare!!!!!!!!! Porconamenti a non finire, decidiamo di fare per un’ora gli immigrati irregolari e andiamo a mangiare un boccone… E facciamo bene, di li a poco chiudevano la pizzeria ed aprivano le danze tant’era l’ora tarda. E così poi, alla chetichella, verso le 23 togliamo gli ormeggi, facciamo questo mezzo miglio in porto, ed ormeggiamo alla dogana, dove un doganiere A MANO riempie un modulo per ciascun passeggero sulla base di un modulo da noi compilato A MANO per ciascun passeggero, strettamente osservando l’ordine di arrivo (leggasi, fino a che tutta la ciurma di Dino non è stata registrata a mano, peraltro ben poco celere, dall’addetto, io non ho potuto nemmeno compilare i miei moduli nonostante avessimo sottolineato di viaggiare assieme…
Allora la demenzialità della burocrazia non è solo italiana…

Mentre Dino poi va in capitaneria a pagare la vignetta, io finisco, quando torna vado io, peraltro senza documenti della barca, che servivano, quindi torna indietro e ritorna.
Per farla breve, ma mica tanto… Wink alle 2 di notte ormeggiamo di nuovo, io mi riprendo le mie amate cozze non morte sul corpo morto, ed i miei schizzi in faccia. Evil or Very Mad .... e cerchiamo di sistemarci.
Gabriella si fa convincere, con poco, vista l'ora e la stanchezza, che per cercare una camera è un po’ tardi, e così, mentre Dino, stravolto, monta le due tende, io dispongo la nuova cuscineria di cabina, chiudo un po’ di spifferi (per fortuna un cuscino degli esterni chiude perfettamente la porta mancante della cabina) e prendiamo sonno (dopo aver fatto un po’ di “correzioni” all'"isolamento"). La serata è fresca, e l’aria si insinua troppo facilmente tra tubolare e cabina, quindi necessitano asciugamani ed indumenti vari per rendere confortevole, se così si può dire, la cabina-contettoalzabilemacontettobloccatochiuso. Nonostante tutto, si dorme, e ci mancherebbe!!

La mattina dopo, sveglia con calma, ci facciamo con Dino e family un giro per colazione a Pula vecchia, molto carina devo dire. L’ora tarda, e le abitudino forse un po “locali” riusciamo a farci fare dei caffè/capuccini/macchiati senza capire molto a cosa corrisponda il richiesto con il servito!!! Occhio a chi legge Sad

Cornetti poi? Riusciamo a capire che al bar resta una sola brioches, un cornetto (ma qual è la differenza???) un paio di omelette, e.. pane e marmellata a volontà. Vuoi per gentilezza, vuoi per cortesia e galateo, non so perché, alla fine ci si mangia il pane e l’omelette e nessuno si mangia il cornetto Surprised.. Italiani siamo 

Si fa un po’ tardi, dicono (VOI) "Quarnaro entro le 11", e sono già le 10.30, si parte… e lo si passa ormai a mezzogiorno: come non detto Embarassed , ci sentiamo comunque sicuri, siamo in due, meteo perfetto, mare anche, tutto ok

Come un sogno a volte diventa realtà: Croazia in gommone: la mia prima traversata


Come un sogno a volte diventa realtà: Croazia in gommone: la mia prima traversata


nessun problema, alle 13.30 arriviamo a Lussino. come previsto salutiamo, purtroppo, di già Dino e famiglia, bastano poche ore assieme per ritrovarsi in confidenza, si sa…

Identifico il Poljana, accosto, ci facciamo assegnare il posto, disponibile solo in molo A per “gommonetroppolungo” (e fanno bene, in effetti le manovre di avvicinamento non sono semplici).
Ci accoglie il sorriso di Anna sul molo, che ci aiuta, e per fortuna!!!, a capire come il personale vuole che sia fissato il gommone: doppia cima a prua e doppia a poppa alla boa. In pratica due V. Tra boa e molo una cima fissa, il tutto da lasciare in loco, 3 o 4 moschettoni da sganciare dal sistema di cime tirato a pelo, a prua e poppa, per garantire assetto in caso di mare e consentire comunque... la discesa dal gommone.
Qui si vede qualcosa.
Come un sogno a volte diventa realtà: Croazia in gommone: la mia prima traversata

E per fortuna avevo cime in abbondanza inclusa doppia corda galleggiante arancione, usata come corpo morto (senza cozze Twisted Evil ) galleggiante. Ho poi dovuto comperare 20 mt di cima e 1 moschettone ulteriore per sistemare meglio il giorno successivo. La cima davvero non è mai abbastanza!

Dopo aver ormeggiato non definivamente, con magre figure (non poche), con fatica (non poca) e con l’aiuto di Anna (non poco) e scaricato tutto (non poco), andiamo con lei a mangiare un boccone e a fare due chiacchiere. Siamo già a sabato, dobbiamo avere istruzioni per vedere molto in così poco tempo!!

Anna si rivela invece di grande cordialità, si parla con lei volentieri sia di nautica ma anche di vita, ci facciamo coinvolgere in mille racconti ed emozioni: al di là di false adulazioni, credo sia davvero una persona speciale quanto a capacità e sensibilità!

E così si conclude la mia prima traversata, appena posso aggiorno con il proseguo di questa settimana, così intensa, a Lussino.
Ammiraglio di squadra
La capitana
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- 2/10
Ehmmmmmmmmmm...., el ga la testa dura... ma el se un bravo toso
re: Come un sogno a volte diventa realtà: Croazia in gommone: la mia prima traversata
Site Admin
VanBob
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- 3/10
La capitana ha scritto:
Ehmmmmmmmmmm...., el ga la testa dura... ma el se un bravo toso
re: Come un sogno a volte diventa realtà: Croazia in gommone: la mia prima traversata


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Capitano di Vascello
maxpower
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- 4/10
complimenti....bellissimo racconto....però pochissime foto...
Capitano di Corvetta
angelo083
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- 5/10
Complimenti per i lavori.
Utente allontanato
roby62 (autore)
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- 6/10
ciao ragazzi e grassie...
le foto della parte preparatoria le trovate nei topic della costruzione. Quelle della vacanza seguiranno Wink

Anna... lo sai come la penso, ognuno ha la sua sensibilità ed autocritica, il suo modo di porsi, la sua educazione. Io non credo di aver mai mancato di rispetto a nessuno, sia pur con la testa dura. E preferisco aver la testa dura nella discussione, ma senza poi far danni e portando rispetto a tutti, piuttosto che averla morbida, ma supponendo che gli altri siano perennemente in malafede, per poi prendermi sonore cantonate Wink Insomma aver la testa dura diventa un difetto solo se crea danno, l'unica controindicazione in ogni caso è che poi te lo senti dire.. ma se alla gente piace parlare, non sarò certo io ad impedirglielo Smile
Aver la testa dura ti consente piuttosto di arrivare sino in fondo in tutte le cose, e la vita me lo ha insegnato e confermato. Basta farle con intelligenza.
C'è solo un campo dove la testa dura non paga mai...

ma tu sei donna, quindi non te lo posso dire qual'è.. Embarassed Crying or Very sad

CIAO OMONIMOOO !! Smile
Tenente di Vascello
Friulidoc
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- 7/10
racconto appassionante Felice
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Capitano di Fregata
antoniot67
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- 8/10
Complimenti per l'ottima manualita' nella costruzione della cabina e per il resoconto minuzioso! Felice Felice
Ammiraglio di squadra
bluprofondo60
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- 9/10
Antò, Roby62 non credo che leggerà il tuo commento.Non fa più parte del forum, è passato a miglior vita.... Sbellica Sbellica
La vita è la ricerca di un equilibrio, tra i compromessi, le avventure e i momenti di follia...
Capitano di Fregata
antoniot67
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- 10/10
Alfre' hai ragione e' stato riuppato hihihihih!!!
Sailornet