Crisi della nautica - forse qualcuno inizia rinsavire

Capitano di Vascello
yanez323 (autore)
Mi piace
- 1/12
Guardando un po' in giro, ho scoperto che a Rimini il 18 e 19 maggio si sono tenuti gli Stati Generali della Nautica, formula in origine pre rivoluzionaria, ma oggi utilizzata al posto della più usurata locuzione "convegno in tempo di crisi".
https://www.ilgiornale.it/news/ghota-nautica-confronto.html
E fino a qui niente di eccezionale, se non per il fatto che durante il "convegno" sono stati attivati nove tavoli tecnici per mettere a fuoco le problematiche più incalzanti.
A dire il vero il problema maggiore era la possibile cancellazione del Salone di Genova e la presa d'atto che altre manifestazioni minori erano ormai defunte per naturale asfissia
La cosa più interessante è stato il tavolo tecnico presieduto da P. Formenti «Natanti e sviluppo della nautica sociale: locazione, finanziamento reti commerciali, patenti nautiche e infrastrutture». Formenti credo sia un nome conosciuto a tutti gli zaristi e appasionati di gommoni in generale; quello che colpisce è che qualcuno si sia ricordato che esiste un settore natanti ed una nautica sociale, nonostante l'iniziativa sia stata promossa e patrocinata dall'UCINA, benemerita associazione confindustriale allocata su Marte
In generale però non sono emerse ulteriori notizie, se non dichiarazioni di massima, finchè gira e rigira ho trovato una precisazione all'interno di un articolo che riporto :
"....laproposta di Piero Formenti (consigliere Ucina). Eccola: una speciale categoria di posti barca riservati ai natanti (fino a 10 metri), in grado di agevolare il comparto sia in termini di semplificazione amministrativa sia di riduzione dei costi del canone demaniale. Di certo favorirebbe tutto l`indotto che vive grazie alla piccola nautica......"
tratta da: AMP;_pageLabel=PAGE_SALASTAMPA&nextPage=Per_i_Giornalisti/Rassegna_Stampa/Indice_Cronologico/2012/Maggio/26/SETTORE_MARITTIMO/info-1837230489.jsp" target="_blank"> link
Ergo qualcuno finalmente ha cominciato ad intravedere che esiste qualcosa di inferiore ai 12 mentri in su e che la stragrande maggioranza del mercato e dell'indotto probabilmente si regge sui natanti e su una miriade di piccole unità.
A precindere dall'immaginario collettivo che vede il proprietario di una qualsiasi bagnarola quanto meno come un benestante, anche a livello di produttori ed immobiliaristi forse stanno capendo che il parco natanti esistente e, si spera, una ripresa della domanda nel settore potrà far sopravvivere l'intero comparto della nautica, non confinato solo in una decina di cantieri di alto prestigio.
forse la questione ucciderà i sogni dei promotori e costruttori di marina super attrezzati, con ville a schiera di contorno piscine e posti barca da non meno di 12 metri,già simpaticamente finiti nel mirino della magistratura per comportamenti troppo disinvolti.
Sembra di vedere, ora, l'epilogo dello scoppio della bolla immobiliare USA del 2007, ovvero che un certo tipo di mercato potesse dilatarsi all'infinito senza che ce ne fossero le basi.qualcuno, comunque, resta ancora attaccato a questo mito e non vuole concepire altro.
Probabilmente quando la buriana srà passata e tante imbarcazioni alla fine rientreranno dagli esteri lidi, visto che prima o poi non li troveranno più eccessivamente convenienti, potrebbe anche essere che il mercato "sociale" assuma una propria dignità, specie per l'indotto, visto che dopo che hai ammazzato la mucca, mangi per qualche giorno ma poi non hai ne vitelli ne latte che ti permettono, lavorando assiduamente, di campare nel lungo periodo.
Speriamo Exclamation
Ammiraglio di squadra
andimar
Mi piace
- 2/12
Speriamo che queste chiacchiere trite e ritrite nei vari saloni nautici con l'intento di promuovere strutture per i natanti siano ad una vera svolta. Pur non disperando, ho il sentore che quando in Italia si accorgono che qualcosa muove l'economia stanno già pensando di metterci le mani sopra per spremerla come un limone! Come dico sempre: spero di essere smentito!
ASSO 62 + MERCURY efi 150 cv - vhf COBRA HH475, HH500, F77 Gps, HH600 - chartplotter SIMRAD GO7 con NAVIONICS Platinum plus
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
Mi piace
- 3/12
Mah...... a saperlo ci andavo Mad

Forse l'ing. Formenti ha potuto dire la sua perchè non è in crisi (o è meno in crisi) rispetto agli altri colleghi, produttori di mezzi ben più grandi.
O forse perche non parlava cinese e i Cinesi che hanno da poco acquistato i archi più prestigiosi prodotti in Adriatico non capivano bene l'italiano

Se prendi ad esempio gli USA rispetto al piccolo diporto (che per loro è un 28 piedi, ma costa quanto un gommone in Italia...) vedrai non solo una organizzazione incredibile a livello logistico, ma anche a livello di produzione industriale (anche se le barche sono simili)

Da noi uno stesso stampo è usato da più cantieri e poi rivenduto a chi prova a lanciarsi
Quale innovazione vera se non in termini "sperimentali" oltre a Zar (che piaccia o non piaccia, ovviamente)?

Quando aprii il topic https://www.gommonauti.it/ptopic48146_brainstorming_il_cabinato_cruiser_dei_vostri_sogni_caratteristiche_e_specifiche.html pensavo a scafi progettati per essere customizzati, con parti intercambiabili, adattabili all'esigenza dell'utente ma con costi ragionevoli
L'idea nasceva dalle centinaia di piccole ditte nautiche in fallimento o quasi

Ma dimentico sempre che in fondo ho la barca perchè tra ormeggio, rimessaggio e trasporto per varo/alaggio spendo meno di 1.000 € all'anno
€ 80 al mese per il mio unico hobby posso ancora permettermele

Ma questo perchè ormeggio in un fiume zanzaroso che percorrerlo mi costa 9 € di benza ogni uscita.
Sì, perchè al "marina" chiedevano prezzi tali che gli ho proposto di darmi l'ormeggio gratis per 4 anni che poi gli regalavo la barca.
Inoltre le misure in larghezza erano studiate (rispetto alle stazze di riferimento in lunghezza) in modo tale che per starci in larghezza dovevi comrare il posto più largo (per me: 9 metri!)
O vogliamo pensare a quelli che, ottenuta una concessione (spesso tramite loschi intrallazzi politici) ti chiedono 30 € al giorno per darti una boa?

ma in TV uno si vantava dicendo che un posto barca rende 9 volte quello che costa costruirlo! Questa non è impresa, ma speculazione.

E oggi piangono???
La piccola nautica esiste grazie a noi che facciamo i salti tripli per aggiustarcela un po', non certo grazie a loro....
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Vascello
maxpower
Mi piace
- 4/12
cmq tutto l'indotto della nautica è caro....se penso solo a 1 motore fuoribordo, mi cascano un pò le braccia...ma tant'è cosi...qualcuno diceva che la barca è un lusso per pochi, e come lusso c'è la fanno pagare....diciamo che con questa crisi c'è poco da inventarsi, la coperta è troppo corta....l'unica soluzione sarebbe che il governo ci faccia scaricare tutte le spese, compreso quelle della nautica, magari con qualche agevolazione su chi compra prodotti nostrani...e forse, cosi si risolleverebbe tutto...purtroppo io vedo che di moneta ne gira poca...credo chi li ha difficilmente li spende adesso...
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
Mi piace
- 5/12
Basta dire che un vecchio motore GM americano marinizzato prodotto in enorme quantità, te lo fanno pagare quanto costa nuova tutta la macchina americana su cui è montato...
Idem per un diesel fiat o VW marinizzato che costa più dell'auto su cui monta (spendi meno se compri la Croma o la Golf intere....!!)
Più il montaggio a bordo....
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Vascello
alberto ang
Mi piace
- 6/12
Yatar63 ha colpito nel segno !

Vogliono spacciare la crisi della nautica come una crisi di gestione del natante ma dal mio punto di vista il problema non e il rimessaggio , come dice Yatar63 gli 80€ al mese posso ancora permettermeli , il problema e far avvicinare nuovi utenti alla barca !!

Ma chi si avvicina e vuol cominciare a farsi un'idea va ad un salone , se ancora ci sara' e comincia a vedere dei prezzi assurdi , barche e gommoni che oltre al prezzo di partenza alquanto alto sono privi di tutto , dall'impianto carburante a quello elettrico , dove anche le pompe di sentina si pagano a parte per non dire del costo dei tandalini !!

Per fare un gommone da 5 metri al di la di quello che propongono i cataloghi , con un 40 cv ci vogliono 20.000,00€ , metrici il carrello e diventa una spesa che per chi si avvicina alla nautica diventa da ragionare visto che può rivelarsi un salto nel buio !

Siamo al punto che si vende la vetroresina a 20/25 € al kg e un prezzo che non rientra in nessuna logica industriale ma fino ad oggi gli e' venuto bene a trovare chi la comprava a questi prezzi !

Oggi non più , oggi devono tutti capi che il mercato non sta cambiando ma e cambiato , devono capire che sara sempre più difficile trovare chi e disposto a spendere 200.000,00 € per il super gommone da 10 mt , bisogna ripartire dalla massa , dal basso proporre mezzi accattivanti ma ad un prezzo umano dove nuovi utenti possano trovare il giusto stimolo per iniziare a navigare !

Un saluto
Contrammiraglio
Apache77
Mi piace
- 7/12
son d'acccordo con alberto ang , per fortuna esiste un mercato dell'usato dove ho potuto trovare un "marcione" di vent'anni come il mio a ben 2mila euro e rimetterlo in sesto con qualche affettuosa carezza , altrimenti il mare me lo sarei visto sempre da riva .
Un gommone nuovo di 4.6 mt con motore i 40 cv ti ci vogliono 15 mila euro , e' uno sproposito x me.
Considerando che le misure sotto i 5 mt sono sempre piu' rare per non dire inesistenti nei cataloghi , mi chiedo come facciano ad "allevarsi" i clienti !!!

La nautica e' una passione , che va' allevata,cresciuta e vitaminizzata , sono rari i casi in cui uno di punto in bianco si compra un gommone/barca da 5 o piu' metri.

Credo che con la mia generazione , sia pressoche' sparita la "gavetta" nautica . intendo quella trafila di mezzi a scalare verso l'alto .

C###o mio padre 35 anni fa' incollava i gommoni assieme al suo amico , sig. Lomanto della lomac , erano gommini , dieci anni dopo inizio' con la VTR ed erano gommoni accessibili....da chi aveva il gommino smontabile della precedente generazione !

E chiaro che per un cantiere forse rendono di piu' due gommoni da 80mila euro che 20 da 4mila . Pero' la differenza e' che quello che ti prende il gommone di 4 mt , un giorno o appena c'ha lapossibilita' fare l'upgrade .
Se uno invece non inizia mai ...
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
Mi piace
- 8/12
Concordo con i post precedenti

L'essenza del discorso è che (nell'intento di alcuni) la nautica DEVE essere lusso per pochi abbienti che strapagano tutto
E lo stesso principio viene poi imposto alla persona normale: vuoi la boa? Ti "strozzo" a 30-50 € al giorno!

Ti serve un ricambio (che magari è lo stesso di un'auto)? Costa 4 volte di più perchè i professionisti della nautica vanno in ferie ad... AGOSTO, tanto la barca te l'han venduta! (poi in Germania lo trovi pure a ferragosto, corrieri italiani a parte...)

Ma, un po' come avviene per il turismo, non sono i pochi ricchi che portano il soldo vero, perchè basta che cambino gusti o mode e mandano in crisi un mondo.
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Vascello
yanez323 (autore)
Mi piace
- 9/12
Yatar1963 ha scritto:
......L'essenza del discorso è che (nell'intento di alcuni) la nautica DEVE essere lusso per pochi abbienti che strapagano tutto.
Ma, un po' come avviene per il turismo, non sono i pochi ricchi che portano il soldo vero, perchè basta che cambino gusti o mode e mandano in crisi un mondo.

E’ anche la mia convinzione, c’è una visione della nautica di natura puramente elitaria, sia da parte del fisco, e vabbè, sia soprattutto di chi della nautica ci campa. Un atteggiamento alla prendi i soldi e scappa, tanto ottuso da non capire che un mercato adeguatamente incoraggiato e curato può avere sviluppo e garantire redditi, sacrosanti, ed occupazione nel lungo periodo.
Probabilmente in molti l’hanno considerata un qualcosa di effimero, una bolla di cui approfittare immediatamente, da una parte, mentre dall’altra si è alimentato il sogno del pozzo senza fondo in cui persone sempre più numerose e sempre più abbienti avrebbero continuato ad investire soldi a “fondo perduto” per puro status symbol. In questo anche l’utenza ha giocato la sua parte, se no non staremmo a lamentarci di incidenti tanto stupidi quanto gravi e di tutta la maleducazione ed inciviltà che si manifestano principalmente a luglio ed agosto.
A proposito, e qui apro una parentesi, visto il tempo di crisi mi è sembrato, in questo periodo, di percepire una caduta accentuata delle proteste sugli abusi in mare e degli incidenti. Forse la penuria di contante ha sguinzagliato in giro un minor numero di teppisti del timone. O si stanno dando da fare all’estero o sono soggetti persi alla nautica da esibizionismo: non tutti i mali vengono per nuocere.
Tornando all’argomento, nel giro di pochi anni sono sorti una miriade di piccoli cantieri che hanno offerto cose buone e più spesso ignobili, senza programmazione e navigando a vista. In questo c’è tutta la differenza con la cantieristica”minore” americana.
In questi anni ho visto diverse tipologie di natanti nati tutti da un progetto fine a se stesso, senza grandi prospettive di sviluppo, troppe analogie in fatto di opera viva e grandi esercizi di stile per tutti gli ammennicoli di coperta.
Probabilmente, come ho scritto in un paio di post nel topic https://www.gommonauti.it/ptopic48146_brainstorming_il_cabinato_cruiser_dei_vostri_sogni_caratteristiche_e_specifiche.html non c’è mai stata una seria politica di mercato un voler capire chi sarebbe stato l’utente medio e come allettarlo e, soprattutto, conservarlo nel tempo. Questo per quanto riguarda il prodotto principale, l’accessoristica , l’up grading con piani standardizzati tipo Ikea, i servizi, gli approdi e tutto l’indotto che bene o male vive di piccoli proprietari.
Ora con questo topic ho voluto portare l’attenzione proprio sulla residualità della “nautica sociale” da parte degli operatori del settore, anche ora che sono con l’acqua alla gola e non possono contare sempre e solo sul magnate russo di turno, ma “solo” su un consistente numero di appassionati costretti a tagliare sulle spese del proprio natante, prima che su altre più essenziali per se e la propria famiglia.
Il non capire che la nautica è per molti un momento importante di vita e che poterla praticare costa sacrifici, almeno ora, è chiudere definitivamente i rubinetti del comparto per tempi molto, molto lunghi.
Ora, in questa particolare situazione credo sia insensato di parlarne, ma in prospettiva andrebbe ripensata un tipo di cantieristica con progettualità di ampio respiro, capace di fornire finalmente prodotti decenti a tutti, sorpassando il concetto di artigianalità da garage alla “piccolo è bello”, inteso come produzione, ma che immetta sul mercato prodotti ben studiati e progettati, ben ingegnerizzati da produrre su vasta scala, con ovvia riduzione dei costi ed uno standard qualitativo che alla fine potrebbe trovare positivi riscontri anche sui mercati esteri. Vedi alcuni cantieri statunitensi, francesi e tedeschi.
Forse tutta questa buriana spazzerà via una miriade di mestieranti in tutti i settori del comparto nautica e c’è da sperare che qualcuno capisca veramente il valore di una “nautica diffusa”, che è ben diversa da quella denominata , con un accenno di puzza sotto il naso, “nautica sociale” nell’ambito degli stati generali di Rimini
Capitano di Corvetta
Valter58
Mi piace
- 10/12
Ciao Yanez, condivido appieno la tua analisi.

Piero Formenti è uno tra i pochi che ha capito che solo alimentando il piccolo indotto, la Nautica di livello superiore potrà avere un futuro.

Ho avuto modo di rilevare che nel settore della Nautica si cresce sempre, senza flessioni. Continuamente si apprendono nozioni, ci si confronta con un eco-sistema immenso, e nel nostro piccolo ci troviamo in costante evoluzione, sempre alla ricerca di quel particolare che ci servirebbe per migliorare tale cosa.... e spendiamo denaro alimentando un mercato che è praticamente fermo, senza idee a livello cantieristico, se non di coperta come hai giustamente evidenziato.

Solo noi, con la nostra passione per il mare, abbiamo evitato di far svalutare il mercato della Nautica - specie sull'usato-, come è avvenuto per contro nel settore automobilistico ormai asfittico.

Ti seguo con piacere.

Valter Smile
Sailornet