Segue - risposte ad un marinaio curioso - perchè il faro si chiama così e in che modo è così luminoso

Liberamente tratto dal libro: "250 risposte alle domande di un marinaio curioso" di Pierre-Yves Bely.
Il faro più famoso dell’antichità, nel 300 a.C., fu quello dell’isola di Pharos davanti al porto di Alessandria (da qui il nome faro), fu una delle sette meraviglie del mondo, alto circa 100 metri si vedeva a 25 miglia di distanza, venne distrutto nel 1303 da un terremoto.

Non era semplice nell’antichità “fare” luce, i fari erano dapprima semplici fuochi di legna e poi di carbone, riflessi la specchi o lastre di bronzo, nel 1700 furono coperti e circondati da vetri, poi nacquero le lampade ad olio con stoppini sempre più grossi per aumentarne la visibilità.
Si lavorò molto anche sulle lenti che riflettevano la luce, ma la vera rivoluzione avvenne nel 1822/1827 e la si deve al fisico francese Augustin-Jean Fresnel (membro della commissione dei fari).
Fresnel inventò un sistema composto da una lente centrale e da prismi concentrici (lente di Fresnel) che aumentava di trecento volte la potenza della luce, la lente era notevolmente meno spessa e creava dei fasci paralleli di luce.
Si migliorò moltissimo la luminosità delle lampade ad olio e successivamente bastarono lampade elettriche da 100 a 250 Watt per avere fasci di luce potenti.
Anche nei fari moderni si utilizzano ancora le lenti di Fresnel, nonostante oggi vi siano lampade di intensa luminosità (ad arco o alogena)

1) Sezione trasversale di una lente di Fresnel positiva
2) Sezione trasversale di una lente standard di eguale potere diottrico

Ciao Jampy60,

Io non amo molto leggere, ma ogni tanto quando arriva cultura a gratis
fa sempre bene...
Grazie, almeno da parte mia.. è bello conoscere la storia di come si sono evolute
utilissime invenzioni...

Navi

Molto interessante, grazie


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