Vacanze in Corsica - Saint Florent. Notizie e impressioni

Sottocapo di 1° Classe Scelto
mazzei.r (autore)
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Nel 2009 sono stato in Corsica. Abbiamo preso il traghetto a Piombino, comodo perché tengo il gommone in zona e siamo sbarcati a Bastia. La meta prestabilita è stata Saint Florent.
Questa scelta è stata fatta in seguito a due considerazioni: cercare zone poco frequentate e fare meno strada possibile con il carrello, visto lo stato attuale della viabilità corsa.
Per noi saint florent è stato l’ideale. Premetto che conoscevamo la corsica per averla girata anni fa con mia moglie in lungo e in largo in moto. Abbiamo quindi scartato subito la costa che guarda l’Italia, perché da Bastia verso sud non ha l’appeal di altre zone. Fino a Solenzara è una lunga striscia di sabbia spezzata ogni tanto da qualche intruso roccioso. Poi diventa veramente splendida, toccando il culmine a Porto Vecchio e Bonifacio. Ma per noi era troppo a sud rispetto alle intenzioni. E poi ci era rimasto in mente di andare a vedere il deserto degli Agriates, zona poco raggiungibile da terra. Era da scegliere fra saint florent, L’Ile Rousse e Calvi. E la scelta è caduta sul primo, di cui avevamo un piacevole ricordo e che dista solo 19 km da Bastia. Strada agevole, qualche rotonda per uscire dalla chiassosa città e poi una salita che porta al valico che apre la vista al lato occidentale dell’Isola. Durante la vacanza siamo ripassati più volte per questo tratto di strada ammirando sempre lo splendido paesaggio: a est Bastia sorvegliata dall’Isola d’Elba e un po’ più a nord Capraia, a sud lo stagno di Biguglia e la costa che prosegue con un filo di sabbia. A nord il dito puntato verso Genova e a ovest la costa frastagliata che in lontananza piega verso sud.
La nostra sistemazione è stata presso il Camping d’Olzo, un km prima di entrare in paese; gestito da una simpatica coppia di Italiani, non è molto grande ma ha tutto e soprattutto è tranquillo. Noi abbiamo preso una casa mobile appena inaugurata. Unico neo, già a nostra conoscenza, è che non è sul mare e non lo si vede nemmeno, immerso com’è fra gli alberi; ombra e cicale a volontà.
Per sistemare il gommo avevo prenotato un ormeggio presso una marina del porto. Devo fare una piccola precisazione per chi non è mai stato in corsica. I Corsi sono molto particolari; il primo impatto è di forte antipatia (attenzione, sono impressioni squisitamente personali). Conoscono molto bene l’Italiano (lingua ufficiale fino al 1859 quando ne fu vietato l’uso direttamente da Parigi) ma non lo vogliono parlare; non chiedete se parlano l’italiano ma se lo capiscono. Hanno la falsa galanteria mielosa dei francesi per cui ogni volta che vedi qualcuno devi dire bonjour, anche se lo hai incontrato 5 minuti prima; a volte ti danno anche il ribonjour. Per me toscano, che dopo mezzogiorno distribuisco buonasera a tutti era una faticata dare il bonjour anche alle 6 del pomeriggio. Hanno il modo di fare del contrabbandiere e non perdono occasione per meleggiarti (prendere per il sottocoda in toscano) in qualche modo. Non conviene discutere, sono immediatamente polemici e orientati alla rissa. Sono sicuro che sul web potete trovare facilmente riscontri. L’atteggiamento di chi è in un paese straniero e rispettoso delle realtà locali è sicuramente il miglior modo per non avere problemi, buttando giù qualche rospo ogni tanto.
Dicevo della marina in cui ho sistemato il gommo: si affaccia sul canale che sfocia nel porto, hanno molti ormeggi liberi (sono andato nella prima quindicina di luglio), acqua a disposizione in banchina, si parcheggia la macchina davanti alla bitta d’ormeggio(Google Earth 42° 40’ 24N 9° 18’ 02E il mio ormeggio) e lo scivolo è largo tanto, da permettere l’operazione a due carrelli contemporaneamente. I prezzi sono come in Italia, mi sembra 280 euro per due settimane. Il buffo è stato all’arrivo, quando ho dovuto saldare anticipatamente il conto e non volevano accettare i contanti, volevano solo carta di credito. Ho dovuto discutere lungamente. Per dovizia di informazione, sono arrivato al campeggio la sera verso le sette e il varo l’ho fatto la mattina successiva passando nel paese con il carrello molto presto, visto che la strada da percorrere, passando fra i negozi si stringe e permette difficilmente lo scambio nelle ore di punta con macchine parcheggiate sulla corsia.
Per uscire in mare c’è da percorrere un tratto di circa 1/2 miglio dentro il porto, molto trafficato e ovviamente dotato di benzinaio; nel primo pezzo tenere il motore leggermente alzato per evitare pericolose toccate con sassi o altri ostacoli.
Come nostra organizzazione, la mattina andando a levare gli ormeggi, lasciavo moglie e figli in paese a fare la spesa per il pranzo, recuperandoli nel tragitto da fare per uscire in mare aperto.
La zona è sempre battuta dal maestrale, che arriva bello diretto dalla Francia senza trovare ostacoli; siamo sempre usciti in mare regolando la nostra meta in base alle condizioni meteo effettive. Se il vento era sostenuto siamo rimasti nell’ampio golfo, riparandoci a ridosso della costa ovest dove si trovano diverse spiagge generalmente affollate di natanti. Se invece le previsioni (in paese c’è un monitor collegato con meteofrance) davano notizie confortanti, la direzione era prettamente verso ovest dove gradualmente, usciti dal golfo, si incontrano sempre meno imbarcazioni e sempre più spiagge semideserte. E’ la zona del deserto degli Agriates, veramente splendida nella sua natura selvaggia. In condizioni meteo favorevoli è tranquillamente possibile andare all’Ile Rousse a circa 20 miglia. Il paesaggio è bellissimo e il paesino merita di essere visto con la sua parte vecchia piena di negozietti. Abbiamo mangiato ad un ristorante U’Libecciu che consiglio vivamente a tutti sia per la bontà delle sue proposte sia per la particolarità dell’ambiente e degli accessori.
L’ormeggio deve essere effettuato sempre chiedendo gentilmente a qualche “indigeno”, dove tirare una cima onde evitare spiacevoli conseguenze.
Per chi ne ha voglia e tempo si può proseguire fino a Calvi (altre 10 miglia) ricordando sempre che si deve anche tornare indietro e mettendo particolare attenzione a dove ormeggiare. A tal proposito riporto il link dove leggere una disavventura capitata ad un nostro connazionale. (https://www.corriere.it/cronache/09_agosto_24/calvi_barca_cacciato_porto_lettera_medico_e3c4a91c-9099-11de-b4d7-00144f02aabc.shtml)
Volendo invece cambiare destinazione, ci si può orientare verso la costa del dito che sale verso nord, trovando un litorale completamente diverso, molto più impervio e arido di spiagge, ma con degli scorci spettacolari. La costa non è bassa e degradante verso il mare bensì alta e in alcuni punti inaccessibile. Ciò che balza subito all’occhio è la spiaggia di sassi di Nonza che si erge con la sua torre a 120 metri a picco sul mare. Difficilmente raggiungibile da terra (una camminata da record, circa 600 scalini) questa spiaggia deve il suo colore alle pietre, residui della lavorazione dell’amianto, estratto a suo tempo da una vicina cava dismessa che si distingue in alto verso nord, a sinistra del paese. La costa continua similare e splendida, degna di essere navigata alla velocità adatta per godere sia dei colori che degli odori che si sprigionano dalla vegetazione. E’ bene ricordare che la corsica ha subito da fine ‘800 ai primi del ‘900 una continua emigrazione dei suoi abitanti verso il continente in cerca di lavoro, dovuta sia alle scarse risorse naturali, sia ai forti dazi che le erano imposti, per l’esportazione dei suoi prodotti, uscendo così da qualunque competitività commerciale verso gli altri paesi. Si distinguono ancora i terrazzamenti e gli appezzamenti che venivano utilizzati per la coltivazione delle castagne, delle viti e del frumento, ora tristemente abbandonati alla natura. Non è difficile leggere sui muri dei paesini scritte inneggianti all’indipendenza dell’isola dal governo centrale e ogni tanto qualcosa salta per aria per un attentato. Non a caso a Bonifacio c’è una caserma operativa della Legione Straniera.
Centuri, (18 miglia da saint Floraine) è l’unico paese con un vero porto sulla costa ovest del dito, ma senza il benzinaio, quindi se vi spingete in questa zona ricordatevi di fare adeguato rifornimento. Diversi ristorantini sul piccolo porticciolo pieno di barchette locali, ben si dispongono verso l’affamato marinaio. Continuando la navigazione si arriva fino alla punta del dito che si spinge fino all’estremo nord con lo scoglio della Giraglia (5 miglia da Centuri). Capraia è li davanti a poco meno di 14 miglia. Chi vuole continuare il giro può scendere fino a Bastia distante altre 22 miglia, ma come ho già detto c’è anche da tornare indietro.
La corsica è spesso preda di incendi nel periodo estivo e può capitare, come è successo a noi, di uscire dal porto, planare verso la nostra destinazione giornaliera a circa 25 nodi e, girandosi indietro a guardare compiaciuti la scia, vedere un Canadair che ti insegue e che si abbassa per riempire, sfiorando l’acqua, le cisterne, da scaricare poi in qualche incendio li vicino. Rapida accostata a destra e bocca aperta per 30 secondi.
Della parte costiera si potrebbe parlare ancora per molto, continuando a descrivere tutto quello che i nostri occhi possono vedere, ma non vorrei essere ripetitivo e lascio volentieri le considerazioni a chi, o c’è già stato, oppure ne approfitterà e si godrà questo spettacolo della natura. Se potete, quando andate nella zona del deserto, non perdete occasione di fare una camminata di pochi minuti nell’interno per percepire gli odori, la temperatura e riuscire a vedere gli animali che vivono in questo ambiente. Diverse spiagge hanno un laghetto/laguna al loro interno come sbocco di qualche corso d’acqua. In alcuni casi li abbiamo risaliti un po’ con il tenderino. In una spiaggia c’è addirittura una sorgente freschissima di acqua dolce che riversa praticamente in mare; un piccolo cartello indica dove andare a cercare.
A differenza di quanto accade sulle nostre coste, non vi sono limiti di distanza per l’ormeggio, quindi il gommo può essere sistemato a portata di mano dall’asciugamano sulla spiaggia. E’ comunque sempre bene informarsi presso le autorità in modo da sincerarsi che non vi siano ordinanze con diversi obblighi.
Non si può venire via dalla corsica senza visitare un po’ dell’interno. Lo dico a malincuore perché starei tutto il giorno in navigazione, ma ciò che offre la regione merita questo piccolo “sacrificio”. Per chi ha tempo e voglia di muoversi le mete sono numerose: le splendide foreste nell’interno che arrivano anche vicino ai 2.000 metri con i maiali selvatici che pascolano sotto vetusti impianti da sci, siti archeologici, paesini arroccati in montagna, corsi d’acqua freschissimi etc. etc. E’ doveroso sempre fare un ragionamento: in corsica in molte zone per fare 30 chilometri ci vuole anche più di un’ora; le strade sono molto strette e, soprattutto la costiera ovest, avrà si e no uno o due rettilinei così definibili. Non a caso una costante del paesaggio corso sono le vetture precipitate giù dalla strada. Alcune si vedono anche dal mare. E’ quindi obbligatorio pianificare eventuali girate tenendo conto della viabilità locale e di eventuali membri dell’equipaggio che hanno problemini di mal d’auto. Su una strada che stavamo percorrendo ad andatura normale ci ha attraversato la carreggiata una mucca che è sbucata di corsa dalla boscaglia sulla sinistra e senza minimamente fermarsi ha continuato la sua corsa infilandosi nella vegetazione a destra. Tutto in pochi secondi e a 20 metri da noi.
Nella zona di saint florent consiglio di andare a fare una girata nell’entroterra del Nebbio toccando i paesini che guardano verso il golfo: Barbaggio, Oletta, Olmeta, Murato etc.; una guida che illustri cosa andare a vedere non fa male ed evita di passare vicino a qualcosa di importante senza individuarlo, come ad esempio la splendida chiesa di San Michele a Murato. Una nota importante è relativa al mangiare. I Corsi fanno dei salumi e dei formaggi che sono squisiti; girando in queste zone consiglio di fermarsi e prendere nelle trattorie i vassoi di affettati e di formaggi. Ne vale la pena.
Un discorso a parte lo farei per il vino. Questa zona ha il marchio riconosciuto di Patrimonio, un vino che è stato portato negli ultimi anni ad una ottima qualità (parlo per mio gusto personale) e quindi accompagna benissimo i piatti sopra indicati. Consigliatissimo il giro delle cantine (Domaine), sono aperte per degustazioni e acquisti. Un pomeriggio mia moglie ed io, tornati un po’ prima dal mare abbiamo lasciato la prole in campeggio e iniziato il pellegrinaggio delle circa 40 cantine riconosciute ufficialmente produttrici del vino Patrimonio. La prima è proprio dietro al camping: un frigo vecchio tipo Zoppas nel garage, il fattore seduto su una sedia di vimini sfilacciata, una cesta di plastica con tanti bicchieri a capo all’ingiù. Assaggi il rosso, il bianco, il rosè (vero vitigno, non artefatto) e il liquoroso moscato, bicchiere sciacquato e via. Se ti piace compri se no saluti e vieni via. Cantina successiva a tre chilometri, tutto l’opposto: entrata di vetro ad apertura automatica, salone con le foto dei vitigni, bancone di legno e pietra con sommelier donna che per ogni bottiglia illustra la storia e le peculiarità, calice diverso, secchiello argentato dove rovesciare il vino in eccesso. Ma anche qui stesso discorso, assaggi tutto senza impegno.
Potete capire che alla terza cantina, mia moglie ed io eravamo particolarmente allegri nell’affrontare gli argomenti di normale quotidianità. Comprato quello che ci piaceva, abbiamo saggiamente deciso di porre fine alla girata presagendo, nel caso di successive cantine, un finale piuttosto imbarazzante, sia verso i figli che verso le autorità. Ci siamo comunque ripromessi di tornarci con calma, magari una girata nel periodo pasquale, meno mare e più assaggi…..
Due giorni dopo, la sera dopo cena uscendo dal marina dove ero tornato a prendere il GPS dimenticato in consolle, mi hanno fermato i gendarmi e fatto soffiare in un trespolo che ha fortunatamente dato risultato 0. Casi della vita.
Per chi ne vuole sapere di più indico uno dei tanti link sull’argomento, io non sono un enologo, sono un bevitore !! https://www.vinealia.org/website.asp?ID=562
Anche percorre tutta la costiera del dito è una splendida girata, potendo così andare a vedere dall’alto la spiaggia di Nonza dove magari, provenienti dal mare, con le pietre più grosse e più chiare avevate scritto il vostro nome che è ancora lì ben visibile e fotografabile dall’alto, o visitare i paesini che si incontrano sulla strada, poche case e una chiesetta, fino ad arrivare a Bastia.
La visita della città è di rigore; la macchina non è un problema perché vi sono molti parcheggi sia all’aperto che sotterranei. A differenza di Ajaccio che è la capitale amministrativa, possiamo dire che Bastia è la capitale economica, con il suo porto turistico/commerciale e le strade veramente piene di vita.
saint florent è la Porto Cervo della corsica, una chicca di paesino, con l’immancabile piazza non pavimentatala, dove i Corsi di qualunque età e sesso si cimentano nel loro sport nazionale: le bocce. E’ divertente restare a guardare i loro movimenti e atteggiamenti, sia per l’abilità con cui giocano, ognuno con le sue bocce e il suo cencino per pulirle, sia per il dialetto italogenovese con cui parlano. Notevole posto dove perdere del tempo a fare foto con un tele ai visi dei pescatori. Sconsiglio i ristoranti sul porto perché piuttosto cari e affollati. Sconsiglio anche piatti con cozze e vongole perché cucinati diversamente dalle nostre abitudini e perché i Corsi, come gli Elbani sono uomini di terra, non di mare. Immancabile la passeggiata sui moli a guardare le barche ormeggiate.
Come ho già scritto riguardo all’Elba https://www.gommonauti.it/ptopic30702_giro_dell_elba.html?highlight=giro+elba su questo sito, non è possibile descrivere quello che vediamo e quello che proviamo con gli altri quattro sensi, ognuno di noi giudica sempre diversamente ogni situazione secondo il suo metro, ma sono sicuro che le zone che ho brevemente descritto possono tranquillamente essere meta di una splendida vacanza.

Riccardo
Gasparone VII = Nuova Jolly 27 Envinrude G2 300
Tenente di Vascello
Brisio
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- 2/14
Felice Ciao Riccardo

Complimenti per la recensione, conoscendo la stupenda Corsica concordo pienamente con quanto hai scritto e descritto( IO personalmente preferisco la zona Ovest in particolare Sud Ovest a scendere da Cargese e via Propiano, Porto Pollo ecc )
Leggendo la tua recensione mi è comparso un grande sorriso ( anche se sto ancora lavorando Mad ) ripensando a tutte le avventure che mi ha regalato la stupenda Corsica compresi gli amici Corsi

Fabrizio Cià Cià
Lui ti sarà amico fedele e sincero fino all’ ultimo battito del suo cuore. Ciò che tu gli devi è di meritare tanta devozione.... Ciao.....Dolce Briciola
Capitano di Corvetta
coccos1224
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- 3/14
Ho appena finito di leggere il libro "scie di passione" scritto da un gommonauta dove racconta i sui 20 anni di passione per il mare,ma soprattutto per la Corsica,leggendo il tuo post mi sono di nuovo immerso in quest'isola che tutti definiscono magica,finalmente quest'anno avrò modo di navigarla da Saint Florent a Bonifacio vivendola tutta dal mare con varie tappe in campeggio nautico e a terra,sono certo che incanterà anche me.......non vedo l'ora che arrivi agosto Jump Jump
Solemar 32 oceanic, 2x250 suzuki
Capitano di Corvetta
Appo
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- 4/14
Riccardo, che piacevole racconto!Mi hai fatto venir voglia di tornare in Corsica vedendola dal mare, anche io la conosco solo per averla girata con la moto diversi anni fa.
Complimenti per come sei riuscito a trasmettere con il tuo racconto le sensazioni che hai provato visitandola Wink
Si parla poco quando non è la vanità a farci parlare
Sottotenente di Vascello
MAX 20
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- 5/14
salve a tutti concordo pienamente con i vostri racconti .
la corsica e' magica , ho la fortuna di avere una casetta a pinarello vicino porto vecchio .
sarei molto contento di incontrare amici del forum.
quindi se passate dalla baia di pinarello sentiamoci.
le date della mia partenza sono dal12 al 28 agosto .
per qualsiasi cosa un aiuto o semplicemente un saluto non esitate a chiamare . ************ massimo.
Sottocapo di 1° Classe Scelto
mazzei.r (autore)
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- 6/14
Grazie per le voste impressioni. Buona navigazione a tutti (chi può sob !!)
Gasparone VII = Nuova Jolly 27 Envinrude G2 300
Contrammiraglio
albertgazza
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- 7/14
Complimenti Riccardo, Felice
hai fatto un racconto preciso e molto dettagliato, che pùò essere d'aiuto per coloro che volessero andare da quelle parti.
proprio ieri ho "navigato"virualmente in quei posti, cercando una possibile alternativa alla Sardegna, alla quale sto puntando,ma devo restare in attesa degli sviluppi scolastici del liceale di casa....( eventuali debiti.. Sad ) .una decisione la potrò prendere circa a Maggio , e forse per la Sardegna è tardi, quindi....
staremo a vedere...
ciao
Capitano di Corvetta
massimomina
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- 8/14
ciao Riccardo io da parecchi anni vado a porto pollo (golfo del valinco) e la corsica e corsi sono come li descrivi tu, alle prossime ferie........e finchè sarà posibile ci tornerò
Contrammiraglio
gommoa
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- 9/14
Posso chiederti se hai notizie riguardo a Ile Rousse? In modo particolare il porto e la gestione dei posti barca?
È importante l'amore, ma anche il colesterolo. (W. Allen)
Ammiraglio di squadra
marco57
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- 10/14
Anche io sono innamorato della Corsica, l'ho girata in lungo e in largo, barca a vela, gommone, moto, auto, perfino in bicicletta (ma siccome sono un pigro sono andato in auto fino in cima al Monte Cinto e poi sono sceso giù in MB fino a Porto Razz ).
Devo dire che è un'isola bellissima, più suggestiva della Sardegna, vuoi per i suoi paesini di pietra che per le coste selvagge, dove ombrelloni e sdraio non sono arrivati e non arriveranno mai.
I Corsi sono gente particolare, come i sardi e un po' anche come noi Liguri, gente di mare un po' rude e chiusa, ma pronta a farsi in 4 se riesci a rompere il muro di diffidenza, sopratutto nei periodi fuori dal caos ferragostiano.
Io in genere frequento più la parte sud, certe spiagge e baiette non hanno nulla da invidiare alla Sardegna o addirittura ai Caraibi.
La gastronomia, sopratutto nell'interno, come hai già detto, è da mille e una notte, buon vino, buona birra (quella di castagne), insaccati e piatti di terra di tutti i tipi. Il pesce i Corsi lo lasciano più per i turisti Wink
Le persone esistono per essere amate, le cose esistono per essere usate.
Se c'è tanto caos in questo mondo, è perchè le cose vengono amate e le persone usate.
Sailornet