Generatore di corrente e carica batterie: come si fa? [pag. 2]

Ammiraglio di squadra
isla
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- 11/26
marco62 ha scritto:
https://www.flqelettronica.it/description.asp?item=57

Ci provo. Se non funziona copiate e incollate.


mi dovrai scusare, ma come fai a paragonare un alimentatore del genere a un carica batterie elettronico nautico? UT
se ti documenti un attimino, vedrai che sono due cose completamente diverse, e la differenza di prezzo e' scontata
Tenente di Vascello
marco62
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- 12/26
Non mi sono documentato. Li ho aperti proprio. L' unica differenza sta nella carica di mantenimento sulla quale lavora il nautico dopo che la batteria ha raggiunto una determinata tensione. Per il resto sono quasi uguali.
Ammiraglio di squadra
isla
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- 13/26
marco62 ha scritto:
Non mi sono documentato. Li ho aperti proprio. L' unica differenza sta nella carica di mantenimento sulla quale lavora il nautico dopo che la batteria ha raggiunto una determinata tensione. Per il resto sono quasi uguali.


da quello che so' generlamente lavorano in tre fasi, e commutano autonomamente la sequenza, come fa quell'alimentatore a farlo?
poi hanno sempre un'uscita master per le batterie servizi dove il cb da priorita', in piu' non credo sia adatto a rimanere in ambienti umidi come la barca gommone ecc ecc
Tenente di Vascello
marco62
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- 14/26
La differenza sta appunto nella ripartizione della carica. Se proprio non vuoi metterci due diodi te ne compri due e ci carichi due batterie separatamente, anche se è inutile. La differenza di prezzo non è comunque giustificata. Per quanto riguarda l' ambiente marino, il contenitore è d' alluminio.
Contrammiraglio
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- 15/26
marco62 ha scritto:
La differenza sta appunto nella ripartizione della carica. Se proprio non vuoi metterci due diodi te ne compri due e ci carichi due batterie separatamente, anche se è inutile. La differenza di prezzo non è comunque giustificata. Per quanto riguarda l' ambiente marino, il contenitore è d' alluminio.


Non entro in merito alle disquisizioni elettrico-elettroniche , ma non c'è dubbio che l'aapparato di cui al link , ha poco a che fare con la nautica (l'alluminio non garantisce la protezione delle parti interne dagli agenti salini) , come è vero che purtroppo quello nautico costa il doppio di quello che vale (ovviamente).

La cosa carina è che è terminato e quindi dato che volevo acquistarlo per la stazione di trasmissione che ho a casa, ho ripiegato su Marcucci e Lafayette per vedere se si trovava qualcosa di simile....e... guarda il caso la cifra ha raddoppiato e nel caso se ne debbano comperare due (?) perchè poi ? (?) siamo al punto di partenza doppio costo.

A mio parere (come per le candele torque master) apparati nati per uno scopo possono sempre essere utilizzati anche in altri campi, purchè mantengano a lungo le loro caratteristiche peculiari...., il resto è "birra" e di birra io me ne intendo....! Sbellica Sbellica Sbellica
Felice
C
>>>>> Mi piacerebbe capire CHI SONO ........... ma NON affrettatevi a scriverlo !!!!! Anche se non mi offendo <<<<<
Tenente di Vascello
marco62
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- 16/26
Eppure quello che avevo montato in barca, che non ricordo che marca era (2 x 20A) ma prima o poi mi tornerà in mente, era di alluminio.
Non aveva nessuna protezione dall' umidità e lo pagai 400.000 lire nel 2000. Ultimamente l'ho visto in vendita a 250 euro.
Vi assicuro che quell' alimentatore va benissimo.
Per chicca.
Fai una ricerca che lo venderà anche qualcunaltro.
Sergente
netstrike
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- 17/26
Concordo sul fatto che un alimentatore nasce per uno specifico scopo, ovvero quello di alimentare... poi usato con cognizione di causa può svolgere anche altre funzioni...
Il caricabatterie alla fine è un alimentatore con in più una parte di logica per gestire al meglio la carica...
Non concordo assolutamente sul fatto, marino, non marino per i componenti... Se parliamo del contenitore avete ragione, ovvio che per gli ambienti marini occorre usare metalli adatti, ma per l'elettronica assolutamente no.

Non esistono componenti marini specifici... al massimo ci sono componenti militari e non militari (che differiscono solo per il range di temperatura e per la durata) i componenti sono sempre quelli, ovvio che ci sono solo alcune accortezze sullo stampato (se proprio uno vuole essere pignolo ci sono dei protettivi che si applicano sullo stampato) ma parliamo di differenze di prezzo dell'ordine dell'euro o poco +... Esistono poi degli spry appositi che fanno la stessa cosa quindi nessuno vieta (sempre volendo essere pignoli) di applicare il protettivo a posteriori.

Se proprio vogliamo trovare una pecca nell'uso dei normali caricabatterie in ambiente marino (contenitore a parte) direi che sono i connettori. I connettori si, potrebbero avere problemi... ma nessuno ci vieta con una minima, ma veramente minima spesa in più di cambiarli.
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- 18/26
netstrike ha scritto:
Concordo sul fatto che un alimentatore nasce per uno specifico scopo, ovvero quello di alimentare... poi usato con cognizione di causa può svolgere anche altre funzioni...
Il caricabatterie alla fine è un alimentatore con in più una parte di logica per gestire al meglio la carica...
Non concordo assolutamente sul fatto, marino, non marino per i componenti... Se parliamo del contenitore avete ragione, ovvio che per gli ambienti marini occorre usare metalli adatti, ma per l'elettronica assolutamente no.

A - Non esistono componenti marini specifici...
b - al massimo ci sono componenti militari e non militari (che differiscono solo per il range di temperatura e per la durata)
C - i componenti sono sempre quelli,
D - ovvio che ci sono solo alcune accortezze sullo stampato (se proprio uno vuole essere pignolo ci sono dei protettivi che si applicano sullo stampato) ma parliamo di differenze di prezzo dell'ordine dell'euro o poco +... Esistono poi degli spry appositi che fanno la stessa cosa quindi nessuno vieta (sempre volendo essere pignoli) di applicare il protettivo a posteriori.

E - Se proprio vogliamo trovare una pecca nell'uso dei normali caricabatterie in ambiente marino (contenitore a parte) direi che sono i connettori. I connettori si, potrebbero avere problemi... ma nessuno ci vieta con una minima, ma veramente minima spesa in più di cambiarli.


A - Errato
B - Altro particolare non irrilevante proprio nel caso di utilizzazione in ambienti salini
C - Dai non scherziamo, te lo vorrei far vedere un puntatore laser nautico ed uno della Oto-melara per apparati ricetrasmittenti.
D - Affermazione in contrasto con le precedenti, gli stampati e la componentistica "SBS" (perchè in gergo militare tale è la denominazione corrente , nascono proprio per le peculiari caratteristiche di inattaccabilità agli agenti corrosivi ..., sale compreso, altro che spray.
E - Sono d'accordo sul cambio degli spinotti di connessione e sul fatto generale che ogni prodotto (specificoo e non) si può utilizzare (con delle accortezze) anche in altro modo.

Faccio un esempio di ieri...,
Proprio ieri ho smontato da uno scafo una tromba "automobilistica" che dopo 2 anni ha cessato di funzionare nonostante fosse al riparo dall'acqua e dalla salsedine diretta.
Ebbena quelle che ho montato su altro gommone (specificatamente costruite per uso nautico) funzionano da 12 anni !

E' chiaro che non è sempre così, ma scrivere che non esistono differenze , appare fuorviantee può condurre utenti ad acquistare ammennicoli di ogni genere convinti poi di poterli installare con tutta tranquillità a bordo e senza alcuna conseguenza.

Felice
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Sottocapo di 1° Classe Scelto
voodoo (autore)
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- 19/26
non volevo suscitare un putiferio con il mio post, ma è fuor di dubbio ke occorra prudenza nel generalizzare sugli usi nautici delle cose...
e quoto chicca a questo proposito.
Secondo me su certi aspetti tecnici, e sapendo che l'ambiente marino è quanto di più aggressivo possibile, non conviene risparmiare per forza. Nel senso che per fare un lavoro fatto bene, si monta un bel caricabatterie elettronico switching marino da circa 200 euro, una bella presa banchina stagna da 220V, e via andare....
o no? Dancing
Tenente di Vascello
marco62
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- 20/26
Per chicca:
netstrike, dicendo che non esistono componenti marini intendeva componenti elettronici come integrati transistor, condensatori ecc.

sono 22 anni che ci lavoro e progetto radio e sistemi navali militari, e ti assicuro che ha ragione.
Sailornet