Motore fuoribordo Yamaha 25J: ricostruzione cambio/invertitore/piede marino settembre 2020
mrlord25 (autore)
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- 1/17
Dopo aver riscontrato dei rumori meccanici sospetti sul mio motore fuoribordo Yamaha 25J, ho deciso di smontare il cambio: questo è il resoconto.
Il motore in questione, prodotto negli anni '90 dalla nota casa nipponica è un 3 cilindri a 2 tempi con miscelatore automatico e cilindrata 490 CC per una potenza di 25 Cv all'elica.
Ho acquistato di seconda mano il motore ad un prezzo piuttosto basso, fatto che lascia pensare a condizioni non buone....
Foto1: il motore
Smontato il piede dal motore, ho proceduto allo smontaggio dell'elica e allo smontaggio della scatola dell'invertitore (cambio)
Foto 2: il piede marino al banco.
Foto 3: il dado a ghiera che tiene in sede l'invertitore
Purtroppo dopo una attenta osservazione della cassa esterna mi sono accorto che si era formata una piccola crepa dovuta probabilmente a qualche frammento metallico rimasto incastrato tra gli ingranaggi ed il corpo in alluminio. Dopo lo smopntaggio ho provveduto a far saldare e chiudere il foro.
Foto 4: il foro sulla cassa esterna.
Foto 5: esploso del piede completo
Si è è passato poi a svitare il dado a ghiera per il quale mi sono costruito una apposita chiave visto che quella originale costa oltre 300 euro...
Foto 6: la chiave autocostruita per la ghiera .
Foto 7: la chiave ultimata.
Il dado a ghiera di alluminio (n°56 esploso) avvitata sulla cassa anch'essa in alluminio con l'acqua salata, il calcare e l'ossido è risultata saldata assolutamente e nonostante i vari tentativi con acido, fiamma, sbloccanti vari, non ha voluto saperne di svitarsi e pertanto, ho dovuto distruggerla.
Foto 7: il dado a ghiera dopo lo smontaggio.
Dopo aver liberato il gruppo albero elica/ingranaggi dalla ghiera ho estratto il supporto del cuscinetto dell'ingranaggio della retromarcia e dei paraoli che impediscono all'acqua di entrare nel cambio (parte n°48). Anche in questo caso, a causa del calcare ecc. l'estrazione si è rivelata estremamente difficoltosa, ma dopo vari tentativi e un adattamento di un estrattore il pezzo è uscito.
Foto 8: stato evidente del supporto estratto.
E' risultato evidente che il cambio aveva lavorato per lungo tempo con acqua infiltrata, quindi i cuscinetti completamente bruciati e con rulli rotti, l'ingranaggio della marcia avanti (n°37) ed il pignone (n°35) risultavano con diversi denti rotti. Naturalmente questa condizione dei cuscinetti causava una forte rumorosità e, cosa importante, una perdita di potenza complessiva del motore.
Foto 9: lo stato degli ingranaggi.
Viste e considerate le condizioni in cui versava il meccanismo, ho deciso di procedere con una ricostruzione radicale e pressochè totale del piede.
Pertanto ho ordinato un lungo elenco di parti di ricambio da vari fornitori: per gli ingranaggi, paraoli, guarnizioni - originali da un venditore estero, mentre per i cuscinetti, selezionati di ottima marca, da una ditta italiana. Queta scelta ha consentito un notevole risparmio, almeno del 60/70%, sui costi dei ricambi originali disponibili in Italia.
Dopo una accurata pulitura di tutte le parti non nuove ho proceduto all'assemblaggio.
Foto 10: la cassa dopo la pulitura.
Foto 11: la sede del cuscinetto dell'albero di trasmissione ripulita.
Naturalmente per il corretto inserimento dei vari cuscinetti nelle loro sedi, in alcuni casi molto scomode, ho dovuto provvedere alla progettazione e ralizzazione di appositi inseritori, realizzati da tondi pieni in acciaio torniti nelle misure necessarie.
foto 12: il progetto degli inseritori.
foto 13: i cuscinetti nuovi.
Completata la fase di assemblaggio, con i dovuti ingrassaggi delle parti necessarie, come o-ring e paraoli, ho effettuato la prova idraulica, come prescritto dal manuale di servizio, superata brillantemente. Il pericolo di infiltrazioni di acqua è stato pertanto definitivamente scongiurato.
foto 14: prova idraulica a vuoto.
Infine abbiamo stuccato e carteggiato le superfici esterne del piede, applicato un primer per leghe leggere e verniciato con vernice del colore originale.
foto 15: le vernici.
foto 16: la fase di stuccatura e carteggiatura effettuate dal fratello Stefano.
foto 17: la verniciatura.
Dopo il riempimento con nuovo olio e l'installazione di una nuova elica, il piede è stato rimontato sul corpo motore.
foto 18: il piede ultimato e rimontato sul motore.
Il collaudo finale ha dato esiti insperati: il motore ha riacquistato silenziosità, fluidità e potenza.
Il collaudo a mare: 5500 giri a 23 nodi!!
Con l'auspicio che questo articolo possa tornare utile a qualche lettore vi saluto e vi ringrazio per la lettura.
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Il motore in questione, prodotto negli anni '90 dalla nota casa nipponica è un 3 cilindri a 2 tempi con miscelatore automatico e cilindrata 490 CC per una potenza di 25 Cv all'elica.
Ho acquistato di seconda mano il motore ad un prezzo piuttosto basso, fatto che lascia pensare a condizioni non buone....
Foto1: il motore
Smontato il piede dal motore, ho proceduto allo smontaggio dell'elica e allo smontaggio della scatola dell'invertitore (cambio)
Foto 2: il piede marino al banco.
Foto 3: il dado a ghiera che tiene in sede l'invertitore
Purtroppo dopo una attenta osservazione della cassa esterna mi sono accorto che si era formata una piccola crepa dovuta probabilmente a qualche frammento metallico rimasto incastrato tra gli ingranaggi ed il corpo in alluminio. Dopo lo smopntaggio ho provveduto a far saldare e chiudere il foro.
Foto 4: il foro sulla cassa esterna.
Foto 5: esploso del piede completo
Si è è passato poi a svitare il dado a ghiera per il quale mi sono costruito una apposita chiave visto che quella originale costa oltre 300 euro...
Foto 6: la chiave autocostruita per la ghiera .
Foto 7: la chiave ultimata.
Il dado a ghiera di alluminio (n°56 esploso) avvitata sulla cassa anch'essa in alluminio con l'acqua salata, il calcare e l'ossido è risultata saldata assolutamente e nonostante i vari tentativi con acido, fiamma, sbloccanti vari, non ha voluto saperne di svitarsi e pertanto, ho dovuto distruggerla.
Foto 7: il dado a ghiera dopo lo smontaggio.
Dopo aver liberato il gruppo albero elica/ingranaggi dalla ghiera ho estratto il supporto del cuscinetto dell'ingranaggio della retromarcia e dei paraoli che impediscono all'acqua di entrare nel cambio (parte n°48). Anche in questo caso, a causa del calcare ecc. l'estrazione si è rivelata estremamente difficoltosa, ma dopo vari tentativi e un adattamento di un estrattore il pezzo è uscito.
Foto 8: stato evidente del supporto estratto.
E' risultato evidente che il cambio aveva lavorato per lungo tempo con acqua infiltrata, quindi i cuscinetti completamente bruciati e con rulli rotti, l'ingranaggio della marcia avanti (n°37) ed il pignone (n°35) risultavano con diversi denti rotti. Naturalmente questa condizione dei cuscinetti causava una forte rumorosità e, cosa importante, una perdita di potenza complessiva del motore.
Foto 9: lo stato degli ingranaggi.
Viste e considerate le condizioni in cui versava il meccanismo, ho deciso di procedere con una ricostruzione radicale e pressochè totale del piede.
Pertanto ho ordinato un lungo elenco di parti di ricambio da vari fornitori: per gli ingranaggi, paraoli, guarnizioni - originali da un venditore estero, mentre per i cuscinetti, selezionati di ottima marca, da una ditta italiana. Queta scelta ha consentito un notevole risparmio, almeno del 60/70%, sui costi dei ricambi originali disponibili in Italia.
Dopo una accurata pulitura di tutte le parti non nuove ho proceduto all'assemblaggio.
Foto 10: la cassa dopo la pulitura.
Foto 11: la sede del cuscinetto dell'albero di trasmissione ripulita.
Naturalmente per il corretto inserimento dei vari cuscinetti nelle loro sedi, in alcuni casi molto scomode, ho dovuto provvedere alla progettazione e ralizzazione di appositi inseritori, realizzati da tondi pieni in acciaio torniti nelle misure necessarie.
foto 12: il progetto degli inseritori.
foto 13: i cuscinetti nuovi.
Completata la fase di assemblaggio, con i dovuti ingrassaggi delle parti necessarie, come o-ring e paraoli, ho effettuato la prova idraulica, come prescritto dal manuale di servizio, superata brillantemente. Il pericolo di infiltrazioni di acqua è stato pertanto definitivamente scongiurato.
foto 14: prova idraulica a vuoto.
Infine abbiamo stuccato e carteggiato le superfici esterne del piede, applicato un primer per leghe leggere e verniciato con vernice del colore originale.
foto 15: le vernici.
foto 16: la fase di stuccatura e carteggiatura effettuate dal fratello Stefano.
foto 17: la verniciatura.
Dopo il riempimento con nuovo olio e l'installazione di una nuova elica, il piede è stato rimontato sul corpo motore.
foto 18: il piede ultimato e rimontato sul motore.
Il collaudo finale ha dato esiti insperati: il motore ha riacquistato silenziosità, fluidità e potenza.
Il collaudo a mare: 5500 giri a 23 nodi!!
Con l'auspicio che questo articolo possa tornare utile a qualche lettore vi saluto e vi ringrazio per la lettura.
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uorioli
- 2/17
Bravissimo.... Complimenti!!!
Ex Marlin 530 con Jonson 70cv 2T
BWA 550 FIVEFIFTY OPEN con YAMAHA F100A
BWA 550 FIVEFIFTY OPEN con YAMAHA F100A
Kiko79
- 3/17
Bravissimo, ottimo lavoro e spiegazione...
mrlord25 (autore)
- 4/17
Molte grazie!
coaster650
- 5/17
Davvero un ottimo lavoro!
Complimenti anche per la capacità divulgativa e per l'ottima documentazione a corredo
Complimenti anche per la capacità divulgativa e per l'ottima documentazione a corredo
Faraglioni68
- 6/17
Caspita!!! Complimenti ottimo post .
tanor74
- 7/17
Molto bello il resoconto , bello e dettagliato.
io ho fatto un lavoro simile su un 5cv ( motore che mi porto dietro per sicurezza)
io ho fatto un lavoro simile su un 5cv ( motore che mi porto dietro per sicurezza)
Ex Rio 310 + Selva Naxos 15cv 2t
Ex Marshall 4,00mt + selva Naxos 15cv 2t
Ex Marshall M40s + Selva Naxos 15Cv 2t
Cranchi 4,90 + Tohatsu maxi 25/30 cv 2t -tohatsu corsa 25/40 2t
Della Pasqua DC7 doppio volvo Penta 118cv piede 290DP
Ex Marshall 4,00mt + selva Naxos 15cv 2t
Ex Marshall M40s + Selva Naxos 15Cv 2t
Cranchi 4,90 + Tohatsu maxi 25/30 cv 2t -tohatsu corsa 25/40 2t
Della Pasqua DC7 doppio volvo Penta 118cv piede 290DP
NaiNoe
- 8/17
Tanta passione che va anche oltre al classico "fai da te"... con pillole di tecnica e meccanica.
Bravo
Bravo
Il mare è il mare.
Tutto il resto è acqua.
Tutto il resto è acqua.
mrlord25 (autore)
- 9/17
Molte grazie, sono felice dell'apprezzamento.
mediom4n
- 10/17
ciao
mi unisco nel complimentarmi per il lavoro sia meccanico che documentale
mi unisco nel complimentarmi per il lavoro sia meccanico che documentale
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