Copertura distanza tx rx vhf nautico [pag. 5]

Utente allontanato
propcalc1
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TITANs ha scritto:
... il mare e le onde radio vanno molto d'accordo.

Appunto ! Se la massa dell'antenna è collegta con trecciolina o calzetta al mare, questo funge da piano riflettente, aumentando la portata (RX/TX) dell'apparato.
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VanBob
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In realtà la definizione di "piano riflettente" è derivata dalle chiacchiere da bar dei "CB".
Tuttavia, un buon "piano di terra" è necessario. Questo può essere reale (la terra o il mare) o virtuale: i radiali metallici di una famosissima "ground plane" (il cuo nome altro non è che "piano di terra") o la carrozzeria di un'auto o un rollbar di un gommone (quest'ultimo è di solito già connesso alla massa generale della barca ove è già connessa anche la massa dell'antenna).

Nel caso di una terra reale, faccio notare che non è sufficiente un piccolo piattello di 10 cm immerso in acqua, la situazione ottimale risulta essere un contatto interrato (o sott'acqua) che abbia una superficie, anche virtuale, di un cerchio con raggio pari all'altezza dell'antenna. La superficie virtuale la si ottiene interrando a raggiera un certo numero di conduttori lunghi come l'antenna a formare una sorta di telaio di ombrello.
In acqua dovremmo essere in grado di riprodurre la sessa situazione ma con un piattello di 10/15 cm facciamo poco.
L'ideale sarebbe avere una carena metallica ma per noi è impossibile.

Se proprio non vi basta il rollbar come piano virtuale potreste sperimentare la disposizione, all'interno della carena, di una serie di conduttori a raggiera il cui centro sarà connesso alla massa comune.
In questo modo avremo costruito una sorta di condensatore il cui dielettrico sarà costituito dalla VTR. Più conduttori avremo e migliore sarà l'effetto capacitivo verso l'acqua.

Ma tutto questo perché? Per fare 5 miglia in più?
Faccio notare che con la semplice antenna da 150cm si fanno tranquillamente 20 miglia tra stazioni ad equivalente livello sul mare, con una da 240cm si fanno facilmente 30 miglia nella stessa condizione.
Per comunicazioni bordo-terra (stazioni della Guardia Costiera) si coprono distanze ben maggiori in quanto le loro antenne sono collocate in altura per questione di efficienza.

Allora tutto questo discorso è solo accademia.
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VanBob
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Sai meglio di me che i commerciali vendono qualsiasi cosa sfruttando l'ignoranza (vedi le eliche).

In RF, come in fluidodinamica, le regole sono quelle, poi ci si può credere o meno. Provare per credere.
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Sottocapo di 1° Classe Scelto
giove1
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- 45/60
buongiorno

Nel periodo estivo vi è il fenomeno della "propagazione" rilevabile anche sulle bande VHF. Dunque le onde elettromagnetiche penetrano con più facilità verso l'alto e rimbalzano al suolo permettendo collegamenti a lunga distanza (oltre la portata ottica). In tal caso un buon piano riflettente ha una certa necessità di esistere poichè l'angolo di irradiazione formerà un fascio (10-40-60 gradi) verso il cielo che rimbalzerà con differenti angoli e dunque più lontano appunto grazie alla maggiore facilità di penetrazione e le relative antenne a un più basso angolo di irradiazione ottenute mediante l'ausilio del piano riflettente.
Le antenne ad 1/4 lambda hanno sempre e comunque necessità di una buona massa. Una raggiera o semplicemente 3 radiali di ugual misura hanno come differenza oltre che un maggior guadagno espresso in Db, anche la caratteristica di essere direzionali per l'angolo di irradiazione verso la direzione in cui si estende il/i radiale/i. la massa o il radiale ha anche la funzione essenziale di adattare l'impedenza caratteristica dell'antenna ad 1/4 d'onda ai fatidici 50ohm di impedenza del cavo coassiale e del trx su una determinata frequenza.
L'antenna a 1/2 onda ha già di per se la caratteristica di non avere necessità di particolari adattamenti di massa ai 50ohm ed ha già come caratteristica di avere un angolo leggermente più basso di irradiazione e contestualmente anche maggior guadagno in termini di Db rispetto al quella ad 1/4 d'onda. Tutto ciò vale per le misure elettriche e trova dei limiti quando le misure elettriche discostano da quelle fisiche ovvero quando una antenna viene "caricata" poichè la carica utile per ridurre le dimensioni, introduce delle perdite maggiori del conduttore stesso. l'antenna di riferimento è il classico dipolo 1/2 che è anche l'antenna di riferimento per il calcolo del guadagno.... è come dire che il dipolo è "il metro" che si utilizza per misurare una lunghezza.
la lunghezza elettrica di tale dipolo si misura in lambda (la misura della lunghezza d'onda) che con il rapporto della velocità della luce / la frequenza . 299,7/156.8 = 1,911 (La banda VHF marina ha una lunghezza d'onda di 1911 millimetri ovvero 1 metro e 91 centimetri e rotti...) operando in funzione di lambda /quarti o lambda /mezzi (il dipolo elementare ma anche le usuali antenne nautiche VHF commerciali) la lunghezza complessiva è da frazionare per 4 o 2 .... Considerando sempre lo stesso dipolo elementare costruzione classica con filo elettrico da 2,5mm(quadrati) l'antenna misurerebbe 0,955 metri di cui la metà andrebbe saldata ad un polo del cavo coassiale, l'altra metà alla massa del cavo coassiale. utilizzando un cavo elettrico anche multifilare di 2,5 mm2 o uno stilo di acciaio di qualche mm di diametro si può tranquillamente affermare che la lunghezza elettrica equivale a quella fisica del conduttore. se utilizziamo un conduttore che è ad esempio uno solo dei fili del multifilare da 2,5mm2 allora c'è da moltiplicare ancora per le caratteristiche specifiche del nostro conduttore, adattando la lunghezza elettrica a quella fisica.
Se il nostro multifilare lo arrotoliamo in spire avvolte anche su un supporto isolante plastico (un tubo da 10mm) otteniamo una antenna caricata, fisicamente più corta dei 95 iniziali, la lunghezza fisica del filo conduttore sarà maggiore (per esempio 1,50) ma è disposto a spirale( come il filo del microfono per intenderci) e la lunghezza esatta è da ricavare in funzione del diametro del numero delle spire e della spaziatura del delle spire stesse e in fine non meno importante in funzione del diametro del conduttore stesso soprattutto poche renderà più o meno possibile l'avvolgimento stretto o largo... e dunque nella formula se ne deve tener conto (come quando dobbiamo scegliere il filo sul mulinello
La lunghezza elettrica del cavo coassiale è da ricercare con la medesima formula relativa all'antenna e la lunghezza è sempre da calcolare in multipli di lambda mezzi questa volta moltiplicando alla fine per il coefficiente di propagazione del cavo che per RG58 è di 0,66. ovvero per la frequenza VHF marina la lunghezza ottimale è di 0,63 centimetri e relativi multipli.... (63x4 , 63x6 63x8).

Per adesso mi fermo qui, vedremo se ci sono alcuni dettagli da approfondire ulteriormente o e chiarire.
Bye
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VanBob
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Ringraziandoti per l'intervento, che malgrado qualche particolare denota comunque una sorta di preparazione, suggerisco di rimanere in tema con il topic e al momento con la domanda relativa al piano di terra (che non si chiama "piano riflettente").
Altrimenti tutto diventa assolutamente incomprensibile, specie a chi non ne capisce.

Per quanto riguarda la lunghezza del coassiale abbiamo già detto centinaia di volte che nel nostro caso, con le antenne nautiche in commercio così costruite e accordate, non ha alcun significato. A dimostrazione di ciò abbiamo molteplici interventi di taglio e/o prolungamento senza che il ROS e l'efficienza ne risentissero minimamente.
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Sergente
Mattiatres (autore)
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VanBob ha scritto:
Sai meglio di me che i commerciali vendono qualsiasi cosa sfruttando l'ignoranza (vedi le eliche).

In RF, come in fluidodinamica, le regole sono quelle, poi ci si può credere o meno. Provare per credere.


Se quelle placche in bronzo nn hanno efficacia portare un filo a massa alla placca in acciaio di rinforzo al motore fuoribordo che ho a poppa che è immersa é un altra cosa che nn serve quindi ?
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VanBob
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- 48/60
Ti ho già risposto in precedenza, inoltre starei piuttosto attento a crare "loop di massa" che potrebbero diventare fonte di problemi per le apparecchiature di bordo. Eviterei anche di stuzzicare le correnti galvaniche....

Scusa se insisto... ma questa tua fissazione sull'efficienza da che nasce?
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Sergente
Mattiatres (autore)
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- 49/60
VanBob ha scritto:
Ti ho già risposto in precedenza, inoltre starei piuttosto attento a crare "loop di massa" che potrebbero diventare fonte di problemi per le apparecchiature di bordo. Eviterei anche di stuzzicare le correnti galvaniche....

Scusa se insisto... ma questa tua fissazione sull'efficienza da che nasce?


È pura curiosità. Siccome nn trovo Niente in rete chiedevo qui..
Ammiraglio di squadra I.S.
fran
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Mi pare di ricordare che la ionosfera è trasparente alle onde elettromagnetiche di frequenza superiore ad alcune decine di MHz, quindi i nostri VHF dovrebbero avere solamente portata ottica.

In talune condizioni, in genere d'estate come ha ricordato giove, si possono avere effetti di rimbalzo da parte degli strati inferiori della ionosfera stessa, che aumentano la portata delle comunicazioni in banda marina. Ma sono situazioni anomale e non ci si può affidare a questi fenomeni per parlare con l'altro capo del mondo.
Simmetricamente, il piano di terra fa rimbalzare verso l'alto le onde elettromagnetiche ma [forse] senza apprezzabili miglioramenti di portata.

Nella mia ignoranza e banalizzando il problema, credo che il bronzo poroso sia corrispondente al vino suggerito dall'oste.

Piuttosto, c'è qualcuno abbastanza esperto da sentirsi capace di aprire un nuovo topic e spiegare bene cos'è un dipolo? Questo si che aiuterebbe a far capire ad appassionati dilettanti come me il funzionamento delle antenne.
Callegari Alcione 330 + WestBend 12
Artigiana Battelli 390 + Mariner 20
Callegari Ocean 46C + Top 700
Trident TX 550 + Yamaha F 100D
Mariner 620 speed + Yamaha F 100D
Nuova Jolly Prince 25' + Mercury 300 V8
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