Prima esperienza assoluta

Tenente di Vascello
mariola (autore)
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- 1/21
Buongiorno Gommonauti!
Ritorno su questo forum dopo essermi iscritto cinque anni fa; vi avevo chiesto qualche consiglio per la ricerca di un natante, avevo anche visionato un gommone in vendita.
Poi ho avuto un sacco di problemi in famiglia e ogni ipotesi di iniziare con la nautica è finita in un angolo, ma in realtà il desiderio di navigare non è mai passato, e domenica scorsa, finalmente, ho potuto provare per la prima volta a condurre un natante!
Alla fine ho deciso di provare prendendo "qualcosa senza patente" a noleggio sul Garda bresciano, volevo farlo già in agosto poi tra tempo inaffidabile e mille altre ragioni non mi era riuscito.
Invece domenica scorsa finalmente ce l'ho fatta: previsioni buone, giornate ancora calde, niente altri impegni che mi tenessero in città, siamo andati in cinque, io, mia moglie, mio figlio (9 anni) e... i suoceri! (mio suocero ci teneva molto a provare, da passeggero)
Vi racconto tutto un po' per condividere le mie emozioni, un po' perchè nel raccontare vi chiederò mille consigli su come comportarmi in futuro e non fare errori.
Abbiamo preso a noleggio al porto di Moniga per la mattina una Artemide (cantiere Marino) 500, motore Suzuki 40 cv (credo reali), da almeno un mese continuavo a leggere questo forum, e non solo, per imparare il più possibile la teoria di come si dovrebbe condurre "un qualcosa" in mare, letto e riletto il bignamino unofficial, cento topics, ogni altra fonte che sono riuscito a trovare su internet.
Tra i natanti disponibili ho scelto la Artemide perchè mi pareva che senza andar su di prezzo avesse molto spazio a bordo e sedute comode, per quanto siano sportivi d'animo i miei suoceri hanno la loro età; le murate relativamente alte poi li avrebbero protetti da spruzzi d'acqua indesiderati.
Alla consegna del mezzo un minuto (solo!) di briefing: come parte la barca, come fare per farla andare avanti o indietro, posizione dell'ancora e delle dotazioni nei gavoni, posizione del serbatoio, non tenere il tendalino aperto in marcia, tirare dentro i parabordi in marcia, mi pare niente altro.
Noto che l'ancora non ha la catena, ma è nel gavone di prua legata con solo una corda, chiedo perchè e mi dicono che altrimenti sarebbe stata troppo pesante (sic).
Solo nel pomeriggio mi sono reso conto che durante il briefing non mi hanno parlato di stacco di sicurezza, e che comunque non ho visto nulla che assomigliasse a come me lo immaginavo.
Appena partiti la prima sorpresa: mi aspettavo lago calmo al mattino, con possibile vento nel pomeriggio, e invece c'è un venticello fresco da nordest che alza onda, io da Moniga mi dirigevo verso la punta di Sirmione, quindi verso est. Non so dire quanto alta, credo 30-40 centimetri, non di più (non ho mai dovuto stimare fino ad ora l'altezza di un'onda), certo nonostante cercassi di prendere le onde al mascone la barca a ogni onda da superare di onda saliva un poco con la prua e poi scendeva nel cavo dell'onda, a volte sbattendo un poco.
Mia moglie è spaventatissima, ha paura che io non sappia governare la barca, che la barca si rovesci.
Vuole che io vada PIANO e finisce che percorro il tratto sino alla penisola di Sirmione in dislocamento (o almeno credo, perchè lei stesse tranquilla dovevo andare sui 2500 giri, ma non avevo tachimetro a bordo).
Mi sono reso subito conto di una cosa che avevo letto qui sul forum: anche se il lago non ha onde molto alte (ma io ho visto il Garda in tempesta - da terra - e fa paura!) sembra che arrivino da tutte le direzioni, e non si riesce a prenderle con regolarità, quindi finiva che ne prendevo la maggior parte al mascone, ma alcune anche dritte a prua.
Giunti a poca distanza da Sirmione devo rivedere i miei piani.
Il percorso programmato prevedeva di costeggiare a distanza di norma (300 mt) Sirmione, poi proseguire per Punta S. Vigilio, ormeggiare là, poi ripartire di nuovo per la sponda bresciana (Gardone o Maderno), e da là ridiscendere alla partenza.
Ma tra onda, agitazione della dolce metà e lentezza decido di cambiare i progetti in corsa, e dalla punta di Sirmione mi dirigo su Manerba; in una breve fermata a Sirmione comunque la moglie mi chiede di tirare fuori dal gavone i giubbetti di salvataggio per lei e per i suoi genitori, si sente più tranquilla ad averlo addosso "se la barca si rovescia". Oltre a me l'unico veramente senza paura è il bimbo, che non ha fatto altro che ripetere che era STRAbello, e si è divertito come un matto.
(una domanda: di fronte alla penisola, ma a distanza, ci siamo fermati in un punto in cui c'era troppa acqua per calare l'ancora. in queste condizioni è sicuro fermarsi? che precauzioni bisogna adottare? io ho lasciato il motore acceso e in folle per poter manovrare con immediatezza. e non mi sono mai mosso dal posto di guida)
Proprio quel giorno a Manerba c'erano le frecce tricolori, e di fronte alla rocca, fuori dalla zona delimitata, si stavano radunando molte barche di ogni taglia, dal gommoncino di tre metri al cabinato, andando verso Manerba il lago si andava calmando, calava il vento da nordest e la navigazione era più liscia, potevo accelerare fino ai 3500-3800 giri senza proteste (soprattutto mia moglie pian piano si stava ambientando: tipico suo, ha bisogno di tempo per adeguarsi).
Arriviamo di fronte alla rocca e ci fermiamo un poco, splendido stare in mezzo all'acqua, con il rumore dell'acqua attorno, parecchie barche, ma non così vicine da crearmi problemi di manovra e collisione.
La distanza (almeno 500 metri da riva) era tale da escludere la possibilità di ancoraggio, restavo allo scarroccio e ogni tanto mi spostavo un poco col motore se avevo l'impressione che la corrente mi spostasse verso la zona interdetta.
Dopo un poco però ci diciamo che non abbiamo voglia di restare fermi là ancora oltre un'ora per aspettare le frecce, volevamo navigare come prima esperienza, capire bene com'era.
Andiamo quindi fino all'isola di Garda, stando bene attenti agli scogli affioranti, ben segnati sulla piantina data dal noleggio, costeggiamo l'isola lato sud percorrendo il canale che la costeggia, segnato da "torrette" (come si chiamano? mi ricordavano le bricole della laguna veneta, ma in muratura), il limite di velocità è di 3 miglia, io andavo semplicemente al minimo. Tutti incantati dalle vedute, mia moglie per prima, e proseguiamo per la Baia del Vento, tra Manerba e Portese, dove c'è una spiaggia.
Secondo le norme valide per il Garda si deve navigare ad almeno 300 metri, ma in qualunque punto, non solo per entrare in porto, ci si può avvicinare a riva perpendicolarmente e a una velocità non superiore a 3 miglia.
In tutta la zona il riparo dato da rocca di Manerba ed isole dei conigli e del Garda rende il lago calmo, posso procedere a circa 3800-4000 giri (non so le miglia - non di più per non creare agitazione) fino ai 300 metri poi al minimo.
Arrivo alla baia e decidiamo di fermarci ed ancorarci per fare il bagno. Qui c'è stato un problemino su cui ho bisogno del vostro parere.
La baia ha un fondale sabbioso, solo la spiaggia e il primo tratto di acqua sino a 80-100 cm circa di profondità hanno fondale di ciotoli.
Fermo la barca, senza spegnere il motore, getto l'ancora (del tipo con quatrtro bracci che si aprono su perni, un po' ad ombrello, non so come si chiami), cerco di fare un po' di retromarcia per far prendere l'ancora, spengo e si può fare il bagno. dopo poco che sono in acqua mi accorgo che la barca, muovendosi impercettibilmente ma continuamente, è più vicina alla spiaggia, controllo meglio e manca poco che tocchi i sassi con l'elica.
a questo punto risaliamo tutti in barca, accendo il motore, in folle, tolgo l'ancora (faccio tutto io), corro alla consolle, provo a far spostare la barca e il motore si spegne. scendo in acqua e mi accorgo che l'elica era arrivata a toccare i sassi (30 euro di danno all'elica per questo scherzo).
Spingo la barca a braccia, risalgo, accendo il motore e mi sposto.
Vado una cinquantina di metri più al largo e provo di nuovo ad ancorarmi.
Dopo due minuti mi rendo conto che l'ancoraggio non ha preso bene, risaliamo tutti e rinunciamo a proseguire il bagno.
Devo imparare bene ad ancorarmi.
Dovevo forse far levare l'ancora al mozzo di bordo mentre davo un filo di gas per tenere la barca lontana da riva?
Quanto ha inciso sull'ancoraggio scadente la mancanza di una catena tra la corda e l'ancora?
Altri consigli?
Ci dirigiamo verso Moniga, ma giunti all'altezza dell'Isola dei Conigli ci accorgiamo che l'esibizione delle frecce tricolori era appena finita, era circa l'una, e che c'erano centinaia di barche dirette in ogni direzione per tornare ai porti.
Dal punto di vista del traffico nessun problema, rispettare la regola è semplicissima e mi è venuto naturale applicarla. Il problema era che tutte quelle barche di ogni taglia generavano onde che sembravano non avere una direzione precisa. procedevo sempre sui 3500-3800 giri ma spessissimo il muso della barca si alzava sull'onda (niente di pericoloso, ma faceva un po' impressione) e poi ricadeva nello spazio tra un'onda e un'altra un po' sbattendo, due volte alcuni schizzi sono arrivati fin dentro la barca.
A vedere le altre barche davano l'impressione di andare tutte più regolari e tagliare l'onda senza sbattere, non so se fosse una sensazione o cosa.
Mia moglie, che ormai si era abituata, era seduta quasi tranquilla a poppa mio figlio si divertiva tantissimo. I miei suoceri erano un po' in apprensione.
Passato il promontorio tra Manerba e Moniga la navigazione si è fatta più liscia e regolare e siamo comodamente arrivati all'approdo.
In conclusione:
1) Io non vedo l'ora di avere una barca, ma per una serie di motivi per almeno sei mesi, ma più probabilmente un anno, dovrò aspettare (per i miei usi meglio una Jacuzzi che un gommone credo, più abitabile, più comoda, più vivibile per moglie e figlio e per la pesca in lago; presumo usata sui 4,5 metri circa).
2) Mio figlio non vede l'ora di uscire di nuovo in barca con me .
3) a mia moglie alla fine è piaciuto parecchio, ma le dà ancora apprensione la mia inesperienza, il fatto che è difficile imparare a navigare se non si comincia da giovani, il fatto che "non ti rendi conto di quanta acqua sia il lago sino a che non ci sei in mezzo".
4) devo fare la patente nautica, anche la più semplice.
5) ho pensato tante altre cose che adesso non mi vengono in mente, ve le dirò.
6) alla fine il consumo è stato di 12 litri di benzina, corrispondenti a non so quante miglia.

Spero di non avervi tediato, per me è stata una grande emozione e una grande felicità che volevo condividere, ed è anche una occasione per chiedervi tanti consigli.
Questo forum è stato per me un aiuto prezioso con i suoi consigli e uno stimolo con i suoi racconti.
Grazie.

P.S. Per La Capitana: durante la giornata ho incrociato due Zar: gommone favoloso!
già Asso 57 con Yamaha 90 cv 2t
In arrivo Ranieri Azzurra 20 con Honda 90 4t iniezione

Sempre e comunque
Principiante patentato
Ammiraglio di squadra I.S.
fran
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- 2/21
Per adesso complimenti per come ti sei avvicinato alla nautica.

Per imparare e diventare esperti c'è tempo Thumb Up
Callegari Alcione 330 + WestBend 12
Artigiana Battelli 390 + Mariner 20
Callegari Ocean 46C + Top 700
Trident TX 550 + Yamaha F 100D
Mariner 620 speed + Yamaha F 100D
Nuova Jolly Prince 25' + Mercury 300 V8
Ammiraglio
Dada77
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- 3/21
mariola ha scritto:


.....durante la giornata ho incrociato due Zar: gommone favoloso!


Bel racconto, peccato ti sei andato a rovinare proprio all'ultimo...

Sbellica
Daniele
La rinascita del Phoenix....
https://m.youtube.com/watch?v=T3creDbTP3M
https://youtu.be/dRLaLGarif0

La rinascita del Genesis....
https://youtu.be/iCkgnupbnDQ

La rinascita del Gaudium....
https://youtu.be/6Eq9UWFyWZM
Capitano di Corvetta
ilcollega
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- 4/21
grande mariola bel racconto . certo portarsi i suoceri come prima esperienza non è il massimo del divertimento,ma l'entusiasmo di tuo figlio ti ha sicuramente ricompensato al massimo.
Davide
Contrammiraglio
Apache77
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- 5/21
L'importante e' dimostrare sicurezza all'equipaggio , anche se in realta' "te la stai facendo sotto" .

La prima vacanza gommo/donna , girata la punta di un isola trovammo onde di un metro e mezzo ,di quelle con creste bianche Sbellica , il percorso era obbligato ... non avevo paura ma apprensione sicuro oltre mille dubbi su come affrontare la situazione , ma non lo diedi a vedere . Il mio pensiero era "mo' questa chi la sente ..."
Al rientro io avevo adrenalina a mille e gambe tremolanti , la mia compagna tranquillissima "vedevo che sapevi ed eri sicuro su cosa fare quindi massima fiducia ! "
In realta' non era proprio cosi ' Sbellica Sbellica Sbellica Sbellica .

La catena sull'ancora serve anche per quello , fa' lavorare meglio l'ancora .

Comunuqe con un gommone non ti ribalterai mai ahahahaha

p.s. : quando ho fatto salire i miei suoceri , all'accensione del motore e' partito un fusibile , e il motore ovviamente non s'accendeva piu' . Che figuraccia ahahah e menomale che non eravamo al largo !
Capitano di Corvetta
p_tosoni
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- 6/21
Bravo, per essere la tua prima volta sei stato molto bravo.
L'ancora ad ombrello è assolutamente inadatta sulla sabbia e la catena è assolutamente necessaria, i noleggiatori sono dei pezzenti accattoni.
Se avessi avuto già la catena e ancor meglio un'ancora diversa non avresti avuto problemi. Ti è mancata l'esperienza per:
alzare il motore;
spostare verso il largo la barca ( o a nuoto o a remi)
abbassare il motore sicuro di non toccare gli scogli e accendere.
Ma insisto: i 30 euro di danni sono a causa delle dotazioni non adeguate, e quindi è colpa dei noleggiatori.

Qualunque cosa noleggerai in futuro accertati che ci sia lo stacco di sicurezza, se ho capito bene in caso di problemi nessuno dei tuoi sarebbe stato in grado di sostituirti.

Infine (ma questa è pignoleria) quando parli di velocità devi parlare di nodi (miglia orarie) e non di miglia Felice

Il consiglio più serio che ti do è il seguente:
prima di un qualsiasi acquisto noleggia cose diverse così ti fai le idee più chiare. In particolare noleggia una barca da 4,5 perché mezzo metro fa una grande diferenza e soprattutto noleggia anche un gommone perché ti darà sensazioni molto diverse e a quel punto portai decidere cosa preferisci. Non pensare che il gommone si misura solo all'interno perché comunque i tubolari fanno parte della struttura, ti ci puoi sedere in navigazione, camminarci per trasferirti da pruna a poppa e viceversa, ti ci puoi sdraiare per prendere il sole e comunque se peschi non si buca facilmente con gli ami.

Nel lago prende il telefonino? Scaricati una qualsiasi app tipo quelle per correre e saprai a che velocità stai navigando, sarà in Km/h ma poi fai il rapporto.

Ciao
Balocco 5
Capitano di Vascello
yanez323
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- 7/21
bene così e soprattutto buona l'idea della patente: al momento in cui diventerai armatore potrai scegliere il mezzo più adatto alle tue esigenze ed a quelle della famiglia, suoceri inclusi, e avrai sempre quella base di preparazione teorica, che non guasta mai.
Tenente di Vascello
stan
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- 8/21
p_tosoni ha scritto:
Nel lago prende il telefonino? Scaricati una qualsiasi app tipo quelle per correre e saprai a che velocità stai navigando, sarà in Km/h ma poi fai il rapporto.

Se hai un android, consiglio GPS Essential. Gratuita e con una miriade di possibilità (fa anche da plotter con le mappe gratuite) e non serve neanche la connessione, se non usi le mappe on line.

Ci devi perdere un po' di tempo ed è in inglese, ma ti ci puoi configurare un cruscotto sul telefonino paragonabile a una strumentazione marina dedicata ...e funziona anche per mille altre cose Wink
Tenente di Vascello
Capitan_Uncino
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- 9/21
E' stato molto bello leggere il tuo post. Mi ricorda tantissimo le mie prime esperienze con la barchetta a noleggio in Croazia e mi ricorda tutte le preoccupazioni col primo gommone, tutte le "paure", le ca..ate fatte, ogni volta un pezzo di esperienza.

Come prima esperienza portarsi dietro moglie, bimbo piccolo e suoceri... tutti inesperti... diciamo che hai commesso un azzardo, a mio parere, ma ci sta, dato l'entusiasmo. Sarebbe stato meglio essere solo tu e tua moglie, anche perchè il comandante deve avere 1000 occhi e la presenza della famiglia mette in difficoltà anche i più esperti.

Volevo chiederti questo: il tuo equipaggio sa nuotare? Perchè se sa nuotare non c'è motivo di aver paura (infondata a meno che uno non sia un incosciente da navigare con uno stato del mare pericoloso) "che la barca si ribalti".

E se ci sono molte barche in mare della tua stessa dimensione, vuol dire che è affrontabile.
Lo so che sembra una domanda sciocca ma è il primo requisito per andare in barca. Saper nuotare e non farsi prendere dal panico se si cade accidentalmente in mare.

Se il mare è in uno stato "decente" con una barca planante avrai sempre difficoltà a tenerla dritta in dislocamento, soprattutto se c'è un po' di maretta, non pericolosa ma fastidiosa. Succede anche ai più esperti. Conviene forzare un po' l'andatura e portarla in planata.

Io sono uomo di terra e ho assorbito questa passione da mia moglie e dai miei suoceri, che vengono da una famiglia di tutta gente che navigava. Gente che stava in mare per mestiere. Vengono dall'Istria e, nel loro dialetto triestino tante volte li ho sentiti dire: "Non te preoccupar, mal che vada te caschi in mar".

Dopo 10 anni in giro in quelle acque posso dirti che adesso ho molta più "paura" di cadere dalla barca quando ci lavoro sopra ed è sul carrello e vado avanti e indietro e mi ripeto sempre "occhio perchè se cadi sul cemento ti fai male", non come in mare!

Eppure la prima volta che feci una gita in barca tenni il giubbetto di salvataggio tutto il tempo, nuotavo poco e con grande paura, andavo sempre dove toccavo. Se tra i passeggeri c'è qualcuno che non sa nuotare occorre particolare attenzione. Il bimpo poi va tenuto molto ben osservato e possibilmente col giubbetto indossato tutto il tempo.

Il cavo di sicurezza è indispensabile. indispensabile.

Io all'inizio non mi tuffavo mai, "scendevo" dalla scaletta e poi mi lasciavo andare, poi mia moglie mi ha detto: "devi tuffarti, almeno coi piedi, perchè devi capire la sensazione di avere l'acqua sopra la testa". Così qualche anno fa,riluttante, ho fatto il primo e adesso la "paura" si è trasformata in un sano "timore".

Questa estate, a causa della non conoscenza approfondita del mezzo, sono caduto, da solo, da un tender di 1,80 metri che mi ha prestato un amico in banchina... se non avessi saputo cosa succedeva non so come finiva. Invece sono risaltato sul tender ed è finito tutto bene.
E oltretutto preso dall'entusiasmo mi ero dimenticato di agganciare il cavetto... nonostante in barca lo metta sempre. Le stupidate sono sempre dietro l'angolo.

Tutte le tue preoccupazioni denotano un grande rispetto per l'acqua, cosa imprescindibile per navigare. Il mare (il lago) va temuto e rispettato.

L'ancora... discorso complesso. Sicuramente la catena avrebbe aiutato, personalmente sono propenso a pensare però che forse non hai calato abbastanza cima. Ho visto barconi di 10 metri portare turisti in Croazia con un grappino (tipo la tua ad ombrello) legato ad una cima e via. Bisogna sempre filare almeno 3 volte il fondo, se ci sono 10 metri di fondo devi dare 30 metri di cima. E poi aspettare a bordo prima di scendere che la barca inizia a fare la ruota. I primi tempi conviene tenersi lontani da scogliere e ricordare che la ruota è circa pari alla lunghezza del calumo per cui se hai calato 30 metri devi tenerti almeno a 60 metri dagli scogli, almeno questo è il mio punto di vista.

Io, dopo due anni di noleggio barchette dislocanti con 4.5 cv di motore, ho iniziato con un gommone mio di 3.70 metri con un motore da 15cv. In due planava che era una meraviglia e facevo anche oltre i 20 nodi (20 miglia/ora). Poi ho preso la barca, una pilotina cabinata di 6 metri con 90 cavalli.

Questa estate prima crociera, 12 giorni in mare con moglie e figlio, una meraviglia, ho fatto un post in proposito.

Navigare ti darà molte soddisfazioni, la patente nautica a mio avviso, per quello che costa, conviene farla. I corsi sono fatti bene generalmente e ti da' tante nozioni utili oltre a far sentire sicuro il tuo equipaggio.

Complimenti ancora!
Non xe per Cicio barca...
2° Capo
minomalo
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- 10/21
Fantastico racconto!
Per quanto riguarda l'ancora quoto quello che hanno detto gli altri: catena e filare sempre almeno 3 volte il fondo sono le due cose che ti aiutano di più.
Io sono ormeggiato nel golfo di Salò, conosco bene il posto di cui parli; non preoccuparti che non sei il solo ad avere quel tipo di problema. D'estate c'è pieno di gente che ara (spesso senza nemmeno accorgersi). Credo anche che quel tipo di ancora non sia il migliore per il fondo di quella zona.

Ad ogni modo ti posso anche dire che hai trovato una giornata nella media (parlando di onde e vento). Fino a 2-3 settimane fa c'era un Peler (uno dei venti del Garda) che rendeva quasi impossibile navigare la mattina!
Sailornet