Doppia motorizzazione: distanza fra i motori ed altre problematiche sulla corretta installazione

vorrei confrontarmi con gli amici del forum principalmente sulla scelta della distanza fra i due motori

personalmente preferisco avere il piede ben immerso piuttosto che alto, di guadagnare qualche nodo non mi interessa

questa specifica porterebbe ad allontanare i motori dall'asse del battello per guadagnare immersione ... ma ....

ma la distanza minima tra i motori e data dal produttore dei motori.
A sensazione mi viene da pensare che se indicano la minima distanza di installazione, bisogna tenerli il più vicino possibile.

Mi risulta che i costruttori indicano una distanza di 66 cm tra gli assi verticali dei motori.
Tuttavia è bene ridurla, se la larghezza di ogni motore lo permette. L'importante è che i motori non tocchino quando si da tutta barra.

semmai il contrario, la distanza minima principalmente è indicata per minimizzare l'interferenza fra le due eliche che esercitano la spinta su volumi d'acqua contigui ... per cui allontanandoli diminuisce l'interferenza ...
la tendenza a montarli il più vicino possibile può dipendere dalla ampiezza dello specchio ... o altri ragionamenti che sono interessato a discurtere ...

visto adesso il post di propcalc ... 66 cm in assoluto a prescindere da potenza, diametri elica ecc...?

nel gommone abbiamo il problema su due fronti, uno l'interferenza fra i motori, dall'altra parte quella con i tubolari per motori montati lontani ...

L'installazione sulla mia barca è stata vincolata dall'altezza dello specchio di poppa .

Con i gambi XXl è stato necessario installarli distanti per mantenere le pinne a filo carena.

Non ho idea se dal lato prestazioni la cosa sia deleteria............................ma quando devo manovrare è come se avessi anche l'elica di prua per come, praticamente, giro su me stesso.

E facilmente comprensibile che l'allontanamento dei motori porti ad una migliore maneggevolezza in manovra , ma se i costruttori dei motori precisano la distanza minima significa che sotto tale distanza non si può scendere, altrimenti i motori toccano in manovra , pertanto risulta evidente che la tendenza è quella di avvicinarli quanto più possibile.
Se invece il loro rendimento migliorava allontanandoli, non si poneva il problema di indicare la minima distanza visto che tutti gli installatori e i cantieri li avrebbero distanziati.

alberto ang ha scritto:

..................... ma se i costruttori dei motori precisano la distanza minima significa che sotto tale distanza non si può scendere, altrimenti i motori toccano in manovra , pertanto risulta evidente che la tendenza è quella di avvicinarli quanto più possibile.
Se invece il loro rendimento migliorava allontanandoli, non si poneva il problema di indicare la minima distanza visto che tutti gli installatori e i cantieri li avrebbero distanziati.

La distanza minima, a mio avviso, è dettata da interferenze sia in sterzata che tra le eliche.
Pertanto se MAGGIORMENTE distanti non vedo quale possa essere il problema. Sbaglio?
Quindi, dove possibile per eventuali interferenze anche con i tubolari ad esempio, larg is megl che strett!!!!

l'ho già scritto, il concetto è esattamente l'opposto, se viene prescritta una distanza minima significa proprio che il limite non è dovuto a ragioni geometriche, quanto ad interferenze idrodinamiche; anche perchè se il problema fosse l'interferenza in sterzata, è evidente che non ci sarebbe bisogno di una indicazione in questo senso in quanto una semplice prova pratica ti da la distanza minima geometrica.

piuttosto sarei curioso di sapere dove trovare queste indicazioni ...

Per Mercury si trova qui a pag. 78 : PDF]150 FourStroke - Brunswick Marine in EMEA Download Center
Non so dove abbiate raccattato le dicerie riportate.
Nessuna interferenza fino ad una distanza tra eliche pari al loro diametro.
Aumentando la distanza aumenta la manovrabilità della barca, perchè aumenta il braccio di leva tra asse barca e centro spinta elica.
Mantenendo con carena a V la pinna anticav a filo carena e distanziando i motori - ad esempio - si riduce l'immersione dell'elica fino ad avere eccesso di cavitazione, specialmente in virata. Il fenomeno sarà avvertito prima con elica ottimale e ritardato con diametro elica eccessivo.