Capraia a Capodanno [pag. 4]

Contrammiraglio
roccaste
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- 31/58
dai dai!!!

che bello!! sembra di leggere un libro... a capitoli!! Laughing

Finito questo capitolo.. Sad

Come si intitola il prossimo??? Rolling Eyes
Capitano di Fregata
marcomare
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- 32/58
Bella avventura e bellissimo racconto!!!Beato te!!!

Ohh noi s'aspetta il prossimo capitolo!!! Sbellica
Capitano di Corvetta
jacksely (autore)
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- 33/58
...dove eravamo rimasti?... ah si eravamo rimasti al totano, proprio lui. Un animaletto strano con grandi occhi che risale da profondità incredibili. Un corpicino affusolato, diafano che viene attraversato da scariche di colore non appena si vede in pericolo, preso, ..perso
Il totano si pesca al buio ed infatti al tramonto iniziano a muoversi tutti quanti con le loro piccole barche. Velocemente, dal tramonto, che come "l'alba ha le dita rosate" (...questo non sono io, è Omero) , si passa alla notte...e vi assicuro è notte fonda già dopo le 5 del pomeriggio...

Capraia a capodanno


Capraia a capodanno


La totanara consiste in un filo piuttosto robusto unito alla totanara vera e propria. Questa è un "affaretto" strano a forma di fuso ricoperto da tessuto bianco e rosso, con tutta una serie di aghetti ricurvi a cono disposti su due file. Ma il trucco è il gambero... eh si, senza il gambero non fai nulla da quelle parti... Il gambero è un semplice artificiale per totani a cui si asporta il piombino. Va legato con una girella circa un metro sopra la totanara. Non vi dico poi come si indossa il gambero e la totanara...un vero spasso degno dei "pescatori di trepang". Dopo tre giorni infatti avevo appreso perfettamente come si porta la totanara e il gamberetto: appuntata una sulla parte sinistra del petto della giacca e l'altro sulla parte destra. Uno spettacolo...praticamente con i due artificiali piantati sulle tette e tutto il filo ai piedi...attenzione ai nodi...
La totanara va calata sino al fondo, siamo a 70-80 m di fondale. Va fatta poggiare dolcemente poi una volta sentito il fondo va recuperata circa due braccia..e qui viene il bello... i più esperti fanno una specie di fiocchino al filo e se lo mettono in bocca. La "fiamma" , così si chiama la parte finale con gli aghetti, e il gambero se ne stanno laggiù e tu attraverso il filo cerchi di percepire qualcosa.
Il totano non morde come fanno i pesci; lui si avvicina alla totanara e al gamberetto che occhieggiano nel buio e con i tentacoli lunghi avvinghia l'esca finta. Dall'altra parte del filo ci sei tu che devi capire ogni piccola variazione di peso, ti accorgi di avere qualcosa quando senti l'attrezzo appesantito...la totanara si intende, non l'altro "attrezzo"...sarebbe un problema perchè il totano ha un becco come quello di un pappagallo e vi assicuro, morde..
Quando salpi il totano devi fare piano piano e in modo continuo senza pause. Se disgraziatamente lo buchi e lo perdi quello avvisa, non so come, gli altri presenti in zona. Li non becchi più nulla...ti devi spostare. Ripensandoci bene, si sentiva nel buio qualche imprecazione provenire dalle varie barchette presenti.... E' bellissimo quando sei del gruppo. Tutti, chi prima o chi dopo compaiono dal buio più nero e si avvicinano. Ti domandano cosa hai preso, come va. Ti fanno un semplice saluto o ti danno un buon consiglio. E' una sensazione speciale essere consapevoli di quanto sei immerso in una natura potente, di quante poche persone ci sono ed anche del rischio, ma ti senti a casa, non sei solo. Del rischio perchè se ci pensi per bene, fa un freddo boia, è nero come la pece, c'é mare e se scivoli giù battendo la testa....non so come va a finire...però è bellissimo credetemi. Faccio fatica in questi giorni qui ad Arezzo a stare lontano da quei posti... che dire di quelle "sibilatine notturne" di vento gelido che scendono giù dalla Capraia, dal vecchio carcere e ti spellano la faccia.... chissa quante voci hanno sussurrato al vento dal vecchio carcere in quei posti così diversi da come siamo abituati di solito...chissà...
Il giorno dopo mi divertiva quando qualcuno mi diceva : "ciao Jack mi hai visto ieri sera, ero sulla tua destra verso il mare" oppure "allora ti sono piaciuti questi totani di Capraia, vero?!" Bèh cari amici Gommonauti io non ci vedevo un bel niente in quelle tenebre..anche perchè i veri pescatori stanno rigorosamente "spenti"... si da il caso che qualche posto sia ...diciamo... "un pò particolare".. 8)

La prima volta ho pescato un totano, la seconda sera tre. Le serate successive quei tre o quattro pezzi giusti per le cenette con mia moglie, mio figlio la bea, paolo e arturo...una vera squisitezza... ma la pietanza vera è rientrare in porto. Al sicuro. Dopo essere passati tra gli scogli delle formiche sentendo l'onda che si frange e apprezzando l'occhio del faro e il lumino sulla meda dell'allevamento ittico che ti guidano in porto dai tuoi cari.

Jacksely Kid
ambiente e turistico ricettivo
Ammiraglio di squadra
La capitana
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- 34/58
jacksely ha scritto:
...dove eravamo rimasti?... ah si eravamo rimasti al totano, proprio lui. Un animaletto strano con grandi occhi che risale da profondità incredibili. Un corpicino affusolato, diafano che viene attraversato da scariche di colore non appena si vede in pericolo, preso, ..perso
Il totano si pesca al buio ed infatti al tramonto iniziano a muoversi tutti quanti con le loro piccole barche. Velocemente, dal tramonto, che come "l'alba ha le dita rosate" (...questo non sono io, è Omero) , si passa alla notte...e vi assicuro è notte fonda già dopo le 5 del pomeriggio...
..cut.......
La totanara consiste in un filo piuttosto robusto unito alla totanara vera e propria. Questa è un "affaretto" strano a forma di fuso ricoperto da tessuto bianco e rosso, con tutta una serie di aghetti ricurvi a cono disposti su due file. Ma il trucco è il gambero... eh si, senza il gambero non fai nulla da quelle parti... Il gambero è un semplice artificiale per totani a cui si asporta il piombino. Va legato con una girella circa un metro sopra la totanara. Non vi dico poi come si indossa il gambero e la totanara...un vero spasso degno dei "pescatori di trepang". Dopo tre giorni infatti avevo appreso perfettamente come si porta la totanara e il gamberetto: appuntata una sulla parte sinistra del petto della giacca e l'altro sulla parte destra. Uno spettacolo...praticamente con i due artificiali piantati sulle tette e tutto il filo ai piedi...attenzione ai nodi...
La totanara va calata sino al fondo, siamo a 70-80 m di fondale. Va fatta poggiare dolcemente poi una volta sentito il fondo va recuperata circa due braccia..e qui viene il bello... i più esperti fanno una specie di fiocchino al filo e se lo mettono in bocca. La "fiamma" , così si chiama la parte finale con gli aghetti, e il gambero se ne stanno laggiù e tu attraverso il filo cerchi di percepire qualcosa.
Il totano non morde come fanno i pesci; lui si avvicina alla totanara e al gamberetto che occhieggiano nel buio e con i tentacoli lunghi avvinghia l'esca finta. Dall'altra parte del filo ci sei tu che devi capire ogni piccola variazione di peso, ti accorgi di avere qualcosa quando senti l'attrezzo appesantito...la totanara si intende, non l'altro "attrezzo"...sarebbe un problema perchè il totano ha un becco come quello di un pappagallo e vi assicuro, morde..
Quando salpi il totano devi fare piano piano e in modo continuo senza pause. Se disgraziatamente lo buchi e lo perdi quello avvisa, non so come, gli altri presenti in zona. Li non becchi più nulla...ti devi spostare. Ripensandoci bene, si sentiva nel buio qualche imprecazione provenire dalle varie barchette presenti.... E' bellissimo quando sei del gruppo. Tutti, chi prima o chi dopo compaiono dal buio più nero e si avvicinano. Ti domandano cosa hai preso, come va. Ti fanno un semplice saluto o ti danno un buon consiglio. E' una sensazione speciale essere consapevoli di quanto sei immerso in una natura potente, di quante poche persone ci sono ed anche del rischio, ma ti senti a casa, non sei solo. Del rischio perchè se ci pensi per bene, fa un freddo boia, è nero come la pece, c'é mare e se scivoli giù battendo la testa....non so come va a finire...però è bellissimo credetemi. Faccio fatica in questi giorni qui ad Arezzo a stare lontano da quei posti... che dire di quelle "sibilatine notturne" di vento gelido che scendono giù dalla Capraia, dal vecchio carcere e ti spellano la faccia.... chissa quante voci hanno sussurrato al vento dal vecchio carcere in quei posti così diversi da come siamo abituati di solito...chissà...
Il giorno dopo mi divertiva quando qualcuno mi diceva : "ciao Jack mi hai visto ieri sera, ero sulla tua destra verso il mare" oppure "allora ti sono piaciuti questi totani di Capraia, vero?!" Bèh cari amici Gommonauti io non ci vedevo un bel niente in quelle tenebre..anche perchè i veri pescatori stanno rigorosamente "spenti"... si da il caso che qualche posto sia ...diciamo... "un pò particolare".. 8)
La prima volta ho pescato un totano, la seconda sera tre. Le serate successive quei tre o quattro pezzi giusti per le cenette con mia moglie, mio figlio la bea, paolo e arturo...una vera squisitezza... ma la pietanza vera è rientrare in porto. Al sicuro. Dopo essere passati tra gli scogli delle formiche sentendo l'onda che si frange e apprezzando l'occhio del faro e il lumino sulla meda dell'allevamento ittico che ti guidano in porto dai tuoi cari.
Jacksely Kid


Bel racconto Jacki, anzi, bel reportage Razz
Applause Applause Applause
Felice
Capitano di Corvetta
jacksely (autore)
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- 35/58
Grazie Anna, mi fa piacere durante queste invernate sentire sempre persone che sono "innamorate", un pò come me, di qull'orbe terraqueo cui apparteniamo.

Spero solo di non annoiare nessuno, ma anzi di far venire la passione a chi vi si avvicina. Camillo Boito ha scritto una volta: "un ora passata in mare è sempre un ora ben impiegata, in quella salsedine c'è un pò di ferro per l'anima." .... ed io sono d'accordissimo come penso tutti noi gommonauti.
Nei prossimi passaggi ci sarà anche un momento triste. Mi riprometto di trovare le parole giuste per raccontarlo, ma ci devo pensare un pò su. Non è facile e non desidero scadere dal ritmo essenziale di questa piccola narrazione che è solo un modo per dire grazie a questo sito delizioso che ci ospita. E per manifestare l'affetto per una piccola isola, la Capraia, troppo spesso dimenticata, ma capace di sorprenderti.

Jacksely
ambiente e turistico ricettivo
Guardiamarina
miaco
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- 36/58
Veramente un racconto interessante e piacevolissimo... caro Jack scrivi proprio bene....

Complimenti .... e continua con il romanzo... ciao
Contrammiraglio
roccaste
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- 37/58
condivido.. lasciamo spazio e tempo a sufficienza al narratore!!! Wink
Contrammiraglio
gquaranta
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- 38/58
jacksely ha scritto:
............. Spero solo di non annoiare nessuno, ma anzi di far venire la passione a chi vi si avvicina. ..................
Jacksely

No, no, non annoi proprio nessuno, anzi ...
ogni capitolo è una gioia, è molto ben scritto e mi permette di "vivere" le emozioni della tua avventura.
Grazie.
Giorgio

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Sottocapo di 1° Classe Scelto
romolo68
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- 39/58
Ciao Jacksely,
a parte gli scherzi, si vede che hai molta passione e comunque, questo ti porta anche a scrivere con stile.

A proposito quale è il libro dove è scritta quella frase ? sembra interessante.

Romolo
Romolo68
Capitano di Corvetta
jacksely (autore)
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- 40/58
romolo68 ha scritto:
Ciao Jacksely,
a parte gli scherzi, si vede che hai molta passione e comunque, questo ti porta anche a scrivere con stile.

A proposito quale è il libro dove è scritta quella frase ? sembra interessante.

Romolo


Grazie Romolo e grazie a tutti voi. La frase di C. Boito l'ho letta in un libro che mi è stato regalato a Natale da Joice, una cara amica. Il libro è un "semplice" annuario costituito da foto di mare. Una per ogni giorno dell'anno. Accanto alla foto c'è una citazione.
Da Omero a Virgilio, Verga, Boito, Verne, Melville, Dostoevskij, Salgari ecc. A me è piaciuto da matti ed ogni sera lo sfoglio e lo risfoglio gustandomi la foto e la poesia. Si intitola "la saggezza del mare" di P. Plisson.
In questo momento ho sulle mie ginocchia il libro, aperto sulla data dell'11 giugno. La foto ritrae un equipaggio di spalle che ala con ogni probabilità una vela su un clipper d'epoca. La citazione recita testualmente: "esistono tre tipi di uomini: i vivi, i morti e quelli che vanno per mare" (Platone).

Che dire dunque?..Forse è possibile scoprire la poesia anche dopo i 40 anni. Ve lo consiglio.

Jacksely
ambiente e turistico ricettivo
Sailornet