[OT] Dalle stelle alle stalle....

Dopo la vittoria di un titolo mondiale mi appresto fra poche ore a scendere in Serie B ed a ricevere anche dei punti di penalizzazione.
Ringrazio di cuore il gestore Lotito per il bel regalo.
A questo punto valeva la pena andarci direttamente 2 anni fa senza che lui prima ci salvasse e poi ci portasse di persona.
Scusate per l'OT ma questa ormai e casa mia e voi siete degli amici......
Voglio comunque salutare il sopradetto gestore a modo mio....

Da convinto Bianconero, aspetto anche io con ansia di sapere se b o addirittura c.......dopo le 19.00

Yena

eagle, non avrei mai pensato da romanista di scrivere ste cose, ma prima di essere romanista sono una persona, una persona che ha un amico dispiaciuto. Per cui (glom) MI DISPIACE che tu sia dispiaciuto. Mi dispiacera' non vedere il derby (che ho sempre visto tutti insieme romanisti e laziali, con grande sfotto' generale ma anche grande affetto e rispetto della persona).
Insomma Sbrigateve a torna' in A noi vi aspettiamo, agguerriti come sempre ma con grande lealta' sportiva.
Francesco

roland ha scritto:

eagle, non avrei mai pensato da romanista di scrivere ste cose

Per Iena:

Le sentenze sin qui notificate sembrano legate a una necessita' di sbrigativa conclusione della vertenza, troppi interessi gravitano attorno alla situazione, diritti televisivi e quant'altro. La verita' non la sapremo mai come al solito, le ingerenze politiche sulle decisioni dei giudici sembrano evidenti.... che tristezza. Ripeto parlo da romanista, ma non posso non dispiacermi sia per l'amico Eagle, sia per i derby che ci mancheranno. Certo e' che non c'e' commisurazione fra la pena proposta per la juventus e quella comminata al milan. Non parliamo poi della Lazie e Fiorentina....

Speriamo nell'appello. Penso sia meglio per la roma perdere la possibilita' della champions (dove tanto non credo avremo vita lunga come al solito) ma riavere i cugini in A magari insieme alla Fiorentina. Sarebbe ancora piu bello, avere almeno 1 anno di calcio pulito e vedercela sul campo ad armi pari. I ragazzi biancocelesti (giocatori e tifosi) non meritano questo trattamento.

Ciao
Roland

Cantava Riccardo Del Turco: "Luglio,col bene che ti voglio.."
Mamma mia ragazzi che mese indimenticabile!
Una categoria assoluta,parafrasando l'amico fraterno Eagle che ha i suoi guai...e noi allora nel 2002? E nel '98 ?
Ognuno ha quel che si merita,poi sappiamo che in Italia la giustizia è uguale per tutti e più uguale per alcuni....
Yena,te aspettamo a Frosinone,ambiente intimo,stadio nuovo...una gita fuori porta,magari vincete pure...
Senza rancore...solo goduria sincera
Ciaociao
Erlampuga

erlampuga ha scritto:

Ognuno ha quel che si merita,poi sappiamo che in Italia la giustizia è uguale per tutti e più uguale per alcuni....

Con la Lazio, e non perchè ne sono tifoso, hanno proprio esagerato. Oltretutto non abbiamo vinto nulla in qull'anno ed i torti arbitrali sono stati decine e tutti accertati

erlampuga ha scritto:

Yena,te aspettamo a Frosinone

Purtroppo aspetteranno anche noi....

Per Roland: grazie ancora ma tu sei un anima buona, già mi stanno massacrando gli altri romanisti...

eagle2003 ha scritto:

erlampuga ha scritto:

Yena,te aspettamo a Frosinone

Purtroppo aspetteranno anche noi....

Non vorrei apparire spietato,ma pensa che succederà a Roma al derby Lazio-Frosinone...per i romanisti il sogno di una vita...ripeto,mi dispiace,ma sto'
già a ride...

Se avete voglia investite qualche minuto del vs. tempo e leggete qui:

Fonte: https://www.lazio.net/laziomag/lazio_storiesview.php?key=25611

Illecito onanistico
di Andrea De Pascalis

15/07/2006
Lotito corruttore di sé stesso: è la sentenza del "vecchio" che avanza
Un assurdo processuale che ci lascia una porta aperta per il ricorso

Adesso lo sappiamo: la Lazio è stata retrocessa in B per illecito onanistico, visto che non si è riusciti a stabilire con chi abbiamo peccato: innocenti gli arbitri, innocenti i guardalinee, innocenti i giocatori, innocenti gli allenatori, nemmeno un’omessa denuncia degli "altri", nulla. Lotito, evidentemente, ci aveva preso gusto e corrompeva se stesso. Bastava che guardasse un pallone, e già sentiva il desiderio insano del tentativo di illecito; bastava che scrivesse a Carraro per lamentarsi, e dalla sua calligrafia si poteva dedurre che in realtà pensava a lucrare favori proibiti. Per non parlare poi delle telefonate a Mazzini, con quelle storie di lepri e di cacciatori, quel blàblà prolisso da finto tonto, di cui non si capiva nulla, ma proprio per questo era chiaro indizio di oscuri messaggi cifrati, traccia tangibile della pertinace ostinazione di Lotito a corrompere e far corrompere sbrodolando parole su se stesso.
Chissà, forse un giorno la magistrale teoria dell’illecito onanistico, così sagacemente esposta dalla mente di Ruperto, entrerà nei trattati di giustizia sportiva. Per ora resta l’esemplificazione di un modo di procedere che nel suo furore iconoclasta, molto concedendo al becerume di piazza e molto ispirandolo, ha perso il lume della ragione, si è avvitato su se stesso continuando a macinare teorie mai comprovate e sempre in contraddizione, letteralmente arrampicandosi sugli specchi. C’era una volta il grumo di potere (made Beatrice e Narducci); anzi no, c’era l’illecito strutturale (made Borrelli); anzi no, c’era una sequenza di singole partite truccate, (made Palazzi); anzi no, c’era l’illecito onanistico (made Ruperto). Denominatore comune: la colpevolezza di Lotito e della Lazio.
È questa complessiva mancanza di logica interna della sentenza che alla fine vede paradossalmente una Lazio uscita dal primo grado del processo più forte, con accresciute possibilità di fare valere in altra istanza i suoi diritti. Che siano stati assolti Tagliavento, Rocchi e Messina (Tombolini era già fuori) è un assist formidabile da sfruttare già in appello. La concatenazione "Lotito-Carraro-Bergamo-arbitro designato" viene a mancare nel suo terminale, l'arbitro, oltre a dover essere ancora dimostrata nella sua fase iniziale, poiché continuano a non esserci prove che Lotito abbia chiesto a Carraro altro che quanto c’era nella sua lettera ufficiale di protesta. Come dire che la teoria della concatenazione fatta da Palazzi è diventata davvero …senza capo né coda. Accanto a questo primo varco, ce ne sono almeno altri due in cui infilarsi: le ragioni del giusto processo, davvero “pesanti”, di cui si vanno accorgendo sempre più opinionisti ed esperti; le ragioni dell’ingiusto danno economico sofferto dagli azionisti.
Davanti a noi, checché ne dica l’esimio professor Rossi, per sfruttare queste contraddizioni c’è abbondanza di chance. Oltre la Corte d’appello della Caf, ci sono il Tar del Lazio, la Camera di conciliazione del CONI e il Consiglio di Stato. E per gli azionisti danneggiati c’è sempre il tribunale ordinario. Ma la stessa Camera di Conciliazione del CONI dà ampie garanzie di neutralità: vero è che il suo parere non è vincolante, ma essa si pone nell’ordinamento sportivo come quella corte imparziale, “terza”, che lo Statuto dell’UEFA prescrive per le controversie tra Federazioni e società aderenti. C’è anche chi pensa che la questione possa essere sollevata presso l’UEFA stessa e presso la Corte Europea. Valuteranno gli avvocati della Lazio cosa fare e come fare. L’unica cosa chiara, per ora, è che le paventate minacce dell’UEFA per chi va al Tar sono baggianate (o terrorismo mediatico) allo stato puro, come dimostra il comunicato UEFA di ieri.
C’è poi la questione generale della politica sportiva, calcistica, che anch’essa ci riguarda. Lette le sentenze, dove sta andando il calcio italiano?
Le sentenze di Ruperto lasciano i molti dubbi di cui si è detto e un’unica, solida certezza: nel calcio italiano non c’è alcun nuovo che avanza, con buona pace di chi, sentendosi il Gesù Cristo del pallone, millanta con le parole dell’Evangelista di essere venuto tra noi “a far nuove tutte le cose”. Perché questo ci è stato detto fino alla noia: che c’era un calcio di “prima”, sporco e pieno di impicci, e già c’è stato l’avvento di uno del “dopo”, nuovo di zecca, lindo e vergine come un neonato.
In realtà tutto è vecchio e brutto negli esiti di questo processo. La Lazio è stata retrocessa per intercettazioni senza riscontri, come nel secondo calcioscommesse. Mentre nel primo calcioscommesse si era già vista l’eresia di una Lazio condannata per illecito con l’Avellino, con gli irpini tutti assolti. Roba vecchia anche il modo in cui le sentenze, scritte da chissà quanto, sono state anticipate ad un giornale 48 ore prima della loro stesura ufficiale, roba giù successa ai tempi dell’impeachment a Vinazzani.
Dejavu è anche il modo in cui il Milan, facendo tintinnare i denari del Berlusca, quelli che Mediaset avrebbe negato alla Lega in caso di retrocessione, se l’è cavata per il rotto della cuffia, con tanti saluti alla teoria del duopolio firmata Borrelli. Era già successo anni fa, quando Juventus e Roma uscirono dal primo calcio scommesse aprendo il portafoglio, mentre i giudici sportivi si voltavano dall’altra parte. Roba stravecchia infine la maniera in cui, per salvare allenatore e giocatori della Nazionale, si sono sospesi accertamenti e si è chiuso un occhio su coinvolgimenti eccellenti.
A pensarci bene, il vecchio inquisitore della Caf anni Settanta e Ottanta, Corrado De Biase, autore di tante mascalzonate di giustizia sportiva ai nostri danni e non solo, dovrebbe chiedere i diritti di copyright al team Rossi, Borrelli, Palazzi, Ruperto. Non solo costoro non sono il nuovo che avanza, ma non hanno inventato nulla, propinandoci il più squallido e scontato papocchio all’italiana, secondo il copione già andato in scena tante volte nelle aule della giustizia sportiva. La differenza, semmai, è che mentre la “vecchia” giustizia sportiva quelle mascalzonate le ha proposte una per volta nell’arco di una dozzina d’anni, la “nuova” giustizia sportiva le ha messe in catalogo tutte insieme. Più ottusa o più sfacciata, si vedrà in seguito.
Oggi De Biase, che ha oltre ottant’anni, sempre tifoso della Fiorentina come ai tempi in cui mandò assolto Antonioni nel calcioscommesse uno, si è ravveduto, è diventato garantista e ha più volte dichiarato che questa volta la Lazio davvero non c’entra niente, parola sua, di De Biase, uno che di inquisizioni se ne intende. Si ravvederanno mai i quattro dell’Apocalisse, gli inquisitori di oggi? Palazzi forse farà in tempo, ma per gli altri tre sarà dura, visto che sommano quasi 240 anni in tre. Eppure, così ci hanno assicurato ministri e politici di ogni colore, sono proprio loro l’immagine giovane e fresca del calcio pulito, il nuovo che avanza duro e puro nell’Italia del calcio bacato.

Scusatemi....proprio non ce la faccio a non dirlo.....so che qualcuno dirà che è ingiusto....ma lo devo proprio scrivere:
Serie A!
Roland....prepara 2 biglietti per il derby