Due belle sbandate... [pag. 6]

Guardiamarina
yachtandco
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Ciao, il parametro da me indicato, si usa per capire quando le onde iniziano a diventare "impegnative" per la stazza dello scafo. Calcola che se le onde stanno con la cresta all'altezza dei tuoi occhi, significa, calcolando l'altezza della tua barca (intesa come piano di calpestio e quindi divergente di pochi cm da barca a barca) che sono di poco superiori ai 2mt, quindi al limite dell'omologazione. Oltre quel limite, il rischio aumenta non in modo progressivo all'aumentare delle onde, ma esponenzialmente, poichè un'onda di 3mt presa con un 20 piedi è cosa da esperti. Se vuoi un consiglio, secondo me con onde di 2mt, faresti bene a non avventurarti al largo, magari allunga il tragitto di 20 miglia, ma rimani sempre a 2-3 miglia dalla costa, così se qualcosa va storto, hai più possibilità di concludere la vicenda solo con un brutto spavento. Wink

Comunque, se è quello il tragitto che ad ogni uscita devi fare, e il rischio di mare molto mosso o agitato è frequente, inizia già a guardare una barca un po' più grossa (più di 7 metri)

Ciao
Simone Zampieri
2° Capo
seriola (autore)
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yachtandco ha scritto:
Ciao, il parametro da me indicato, si usa per capire quando le onde iniziano a diventare "impegnative" per la stazza dello scafo. Calcola che se le onde stanno con la cresta all'altezza dei tuoi occhi, significa, calcolando l'altezza della tua barca (intesa come piano di calpestio e quindi divergente di pochi cm da barca a barca) che sono di poco superiori ai 2mt, quindi al limite dell'omologazione. Oltre quel limite, il rischio aumenta non in modo progressivo all'aumentare delle onde, ma esponenzialmente, poichè un'onda di 3mt presa con un 20 piedi è cosa da esperti. Se vuoi un consiglio, secondo me con onde di 2mt, faresti bene a non avventurarti al largo, magari allunga il tragitto di 20 miglia, ma rimani sempre a 2-3 miglia dalla costa, così se qualcosa va storto, hai più possibilità di concludere la vicenda solo con un brutto spavento. Wink

Comunque, se è quello il tragitto che ad ogni uscita devi fare, e il rischio di mare molto mosso o agitato è frequente, inizia già a guardare una barca un po' più grossa (più di 7 metri)

Ciao
Simone Zampieri


Ciao Simone!

Anzitutto grazie per la disponibilità.

Poi, la mia barca è omologata cat. "B" (onde fino a quattro metri? Sbellica Sbellica ).

Inoltre, non credo fossero onde di due metri (dalla cresta al cavo, giusto?) ma al massimo di un metro e mezzo... quello che rode, e parecchio, è la loro frequenza strettissima.

Infine, la navigazione è, per ora, costiera (non più di un paio di miglia dalla costa e tre/quattro dal porto più vicino).

In ogni caso, il tragitto più impegnativo (Forio - Ventotene, 20 miglia di mare aperto) sarà appannaggio di orari adeguati: dalle 7,00 del mattino alle 10,00, sia per l'andata che per il ritorno, dato che il pernottamento è piuttosto agevole...

Che ne dici?

Saluti.
Guardiamarina
yachtandco
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Ciao,

Beh, per fare un tragitto di 20 miglia, la tua va più che bene, l'unica cosa che mi sento di consigliarti, è di star molto attento a non navigare con onde che superano l'altezza dei tuoi occhi, poichè la cosa potrebbe diventare molto impegnativa. Se dovesse capitare che il mare che si agita e appena metti la prua fuori, vedi onde di altezza superiore ai due metri, torna al porto e rientra il giorno dopo. Wink
Io ho personalmente provato a navigare in mezzo ad onde di 3 e 4 metri, con un 19 e 20 piedi, ma credimi, se trovi un'onda che frange, non hai scampo, inoltre la navigazione risulta molto impegnativa e difficile, per non parlare che, se ti prende il panico, succede l'imprevedibile. Tra l'altro, se vuoi intraprendere navigazioni "impegnative" ci sono molti fattori di cui tener conto, ma ora non sto a spiegarli, perchè credo non sia il tuo caso.

Ciao
Simone Zampieri 8)
Capitano di Corvetta
Daniele83
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yachtandco ha scritto:
Ciao, il parametro da me indicato, si usa per capire quando le onde iniziano a diventare "impegnative" per la stazza dello scafo. Calcola che se le onde stanno con la cresta all'altezza dei tuoi occhi, significa, calcolando l'altezza della tua barca (intesa come piano di calpestio e quindi divergente di pochi cm da barca a barca) che sono di poco superiori ai 2mt, quindi al limite dell'omologazione. Oltre quel limite, il rischio aumenta non in modo progressivo all'aumentare delle onde, ma esponenzialmente, poichè un'onda di 3mt presa con un 20 piedi è cosa da esperti. Se vuoi un consiglio, secondo me con onde di 2mt, faresti bene a non avventurarti al largo, magari allunga il tragitto di 20 miglia, ma rimani sempre a 2-3 miglia dalla costa, così se qualcosa va storto, hai più possibilità di concludere la vicenda solo con un brutto spavento. Wink

Comunque, se è quello il tragitto che ad ogni uscita devi fare, e il rischio di mare molto mosso o agitato è frequente, inizia già a guardare una barca un po' più grossa (più di 7 metri)

Ciao
Simone Zampieri


scusa Simone, ma l'altezza delle onde si calcola partendo dal cavo dell onda fino alla cresta? io sapevo che 2 metri di onda fossero +2metri sopra e -2 metri sotto il livello del mare, cioè stando nel cavo ti vedi un onda di 4 metri.
con la mia spesso mi è capitato di prenderle, è emozionante e nel momento che arrivava quasi non mi accorgevo che passava sotto lo scafo, però se frangono diventano cattive, vero? frangono significa che il vento gli fa fare la cresta di schiuma bianca? o che si arricciano tipo onde che prendono i surfisti?in che condizioni possono diventare frangenti?
scusa le domande ma devo capire per una questione di sicurezza.
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Ammiraglio di squadra I.S.
bobo
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l'altezza dell'onda è tutta, dal cavo alla sommità.
proprio come nelle onde elettriche o elettromagnetiche

con un guscio di 6 metri hai preso onde di 4 metri "senza accorgertene"?
e chi sei, molinari?

ah, ma non sai in base a quale fenomeno fisico un'onda diventa frangente... allora no, non sei molinari e probabilmente indicavi onde di 2 metri, e non di 4....

il vento c'entra pochino con il frangere delle onde. il vento genera semmai le crestine bianche di spuma assolutamente indifferenti alla navigazione. (si parla di venti compatibili con il diporto, non di uragani...)

il frangere dell'onda è in diretta relazione alla sua altezza in rapporto alla profondità in quel punto.

in pratica, le molecole dell'acqua sono in "quiete" sino a quando hanno modo verticalmente di sfogare il loro moto rotatorio tipico dell'onda.

quando a causa del non favorevole rapporto tra altezza dell'onda e fondo marino (inferiore a 9 volte l'altezza dell'onda) il moto rotatorio molecolare dell'acqua viene disturbato, allora l'onda "si rompe" e frange.....

ed è meglio scappare!!!!
Guardiamarina
yachtandco
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- 56/63
Ciao Daniele, le domande che tu hai fatto vanno a spaziare in una materia molto vasta e complicata, chiamata metereologia Marina. Ora per risponderti, vorrei capire meglio, se tu vuoi una spiegazione scientifica o tecnica, cioe' vuoi capire che cosa comporta e come affrontare situazioni difficili, oppure vuoi sapere perché scientificamente ad esempio si formano onde frangenti in una burrasca?

Ciao!
Guardiamarina
yachtandco
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Daniele83 ha scritto:


scusa Simone, ma l'altezza delle onde si calcola partendo dal cavo dell onda fino alla cresta? io sapevo che 2 metri di onda fossero +2metri sopra e -2 metri sotto il livello del mare, cioè stando nel cavo ti vedi un onda di 4 metri.
con la mia spesso mi è capitato di prenderle, è emozionante e nel momento che arrivava quasi non mi accorgevo che passava sotto lo scafo


credimi, se prendi onde di 2 metri le senti e molto! Magari quelle che hai preso tu, erano delle semplici onde di mare morto, cioe' una spece di risacca causata da una burrasca in atto a poche miglia da dove eri tu, oppure da una burrasca cessata da alcune ore. Le onde in questi casi sono molto lunghe e la barca sale e scence tranquillamente Wink
Capitano di Corvetta
Daniele83
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yachtandco ha scritto:
Ciao Daniele, le domande che tu hai fatto vanno a spaziare in una materia molto vasta e complicata, chiamata metereologia Marina. Ora per risponderti, vorrei capire meglio, se tu vuoi una spiegazione scientifica o tecnica, cioe' vuoi capire che cosa comporta e come affrontare situazioni difficili, oppure vuoi sapere perché scientificamente ad esempio si formano onde frangenti in una burrasca?

Ciao!


praticamente io esco a pesca in qualsiasi condizione, datemi del pazzo ma con la mia open a costo di bagnarci fradici in pieno inverno quando è domenica io esco UT , a volte capita di trovare il mare un po agitato con onde ad occhio grosse forse 1,5-2 metri e abbastanza corte, ma vorrei sapere quando cominciare a preoccuparmi, per esempio io ho sempre temuto il vento, in condizioni di mare grosso e il vento in crescita che cominciava a far volare schizzi di acqua intorno ai 25 nodi io sono sempre rientrato di corsa, ora chiedo se è giustificata come paura per il pericolo di frangenti o se non è questa la condizione in cui si verificano.ecco quindi la domanda è quando preoccuparsi.

@bobo non sono molinari Embarassed , ma ci salivo sopra senza sbattere, le onde avevano un periodo di 15-20 metri circa quindi non cortissime, se fossi così bravo non starei qui a chiedere consigli. Laughing
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Guardiamarina
yachtandco
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- 59/63
Daniele, pensa bene a quello che scrivi; nessun capitano al mondo sosterrebbe di avventurarsi in mare o in oceano a qualsiasi costo, incurante delle situazioni meteomarine. Ricordati che nessun mezzo può permettersi di ignorare la potenza del mare, il quale, purtroppo, ha già inghiottito milioni di mezzi e vite. Quindi siamo ragionevoli; diciamo che tu esci in mare anche quando ci sono onde di 2 metri; ma di certo, credimi che se avessi visto anche una sola volta un'onda di 4, 5, 6 metri, capiresti come sia impresa ardua affrontarla con una barca di 20 piedi. Comunque da quanto capisco, tu vuoi una spiegazione tecnica di come affrontare un'onda e di quale sia il limite del tuo mezzo, ho capito bene?
Capitano di Corvetta
Daniele83
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yachtandco ha scritto:
Daniele, pensa bene a quello che scrivi; nessun capitano al mondo sosterrebbe di avventurarsi in mare o in oceano a qualsiasi costo, incurante delle situazioni meteomarine. Ricordati che nessun mezzo può permettersi di ignorare la potenza del mare, il quale, purtroppo, ha già inghiottito milioni di mezzi e vite. Quindi siamo ragionevoli; diciamo che tu esci in mare anche quando ci sono onde di 2 metri; ma di certo, credimi che se avessi visto anche una sola volta un'onda di 4, 5, 6 metri, capiresti come sia impresa ardua affrontarla con una barca di 20 piedi. Comunque da quanto capisco, tu vuoi una spiegazione tecnica di come affrontare un'onda e di quale sia il limite del tuo mezzo, ho capito bene?


non sono un pazzo, se so che ci sono onde superiori a 1,5\2 metri non esco e sconsiglio anche io a tutti di farlo, e comunque non mi allontano piu di 3 miglia dalla costa e dai porti.
quello che chiedo è solo come prevedere situazioni di pericolo, in questo caso pericolo di frangenti, cioè quando allarmarsi e rientrare alla svelta.se io ho un onda corta e un vento forte, si genera un frangente? si generano piu sotto costa o piu a largo?
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