Un alaggio difficile: paura e delirio a Terme Vigliatore [pag. 2]

Ammiraglio di squadra
Gulliver
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- 11/24
La conoscenza, Intesa come padronanza, del mezzo, lo dimostra il filmato, è la cosa più importante.

Io non ho esperienza di atterraggi come il tuo e quindi, con qualsiasi mezzo, mi sarebbe andata peggio. Forse, conoscendo la spiaggia, avrei cercato di arenarmi più profondamente possibile entrando in planata e approfittando delle onde per farmi sollevare. Sbarco in sicurezza per le persone e poi mille problemi per tirarlo su.

(diamo per scontato che non ci fossero porti o marina nelle vicinanze)
Capitano di Vascello
qwertys
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- 12/24
Pero bisogna stare attenti francamente alle volte è’ anche fortuna se ti arriva l’onda ‘anomala’ nei momenti delicati … ma avevi i ragazzini ??certo che se nn c’è un porto è’ un vero casinò … da noi le previsioni erano negative , da te davano buone e sono cambiate ? Forse i fondali sono fondi vero ?
Ammiraglio di squadra
bluprofondo60
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- 13/24
Mi dispiace zio , ma io i complimenti non te li faccio perchè a mio parere hai sbagliato tutto, ma non certo per mancanza di intelligenza o padronanza del tuo mezzo, ma perchè esiste un protocollo preciso di atterraggio in queste condizioni, io ne so qualcosa in quanto ex comsubin e istruttore sub di protezione civile, quindi immagina quante volte mi sono trovato in una situazione simile. Non dovevi entrare di prua a terra ma al contrario con la prua alle onde , saltando giù quando la profondità te lo permetteva e tenendo di ferma la barca fino a quando non atterrava di poppa sempre con la prua all'onda.
Contrammiraglio
Ziomaicol (autore)
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- 14/24
Blu tu però parti da un presupposto diverso, ovvero quello di mettere le persone in sicurezza in un caso di emergenza spiaggiando la barca.

Io volevo alare la barca su un carrello da cantiere dovendo entrare perfettamente, nonostante le condizioni, in maniera longitudinale allo stesso, pena ribaltamento della barca. E' per quello che faccio diversi tentativi, solo quando mi sono trovato perfettamente in linea ho dato gas nell'ultima parte e sono salito. Che poi non si vede nel video ma a dritta della barca c'erano anche dei massi e quindi all'inizio, nei primi tentativi, avevo timore a mettermi più a dritta visto che il moto ondoso mi spingeva sempre più a destra (guardando dalla spiaggia) soprattutto nell'ultimo tratto. Il quarto tentativo sarebbe stato infatti l'ultimo perchè mi sono avvicinato molto ai massi, se ancora non ce l'avessi fatta sarei tornato indietro e mi sarei diretto al portorosa più in là di qualche miglio in modo da fare scendere tutti in sicurezza e poi si pensava per la barca la macchina ecc....
Mariner 380s - Mariner 8,5hp
Fiart Cariddi 22 - Volvo Penta 20hp diesel
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF40A
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF100B
Marinello Eden 22 - Suzuki DF150A
Contrammiraglio
Ziomaicol (autore)
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- 15/24
Comunque, la questione delle "scelte" in casi di emergenza è estremamente interessante: guardate questo video, che l'algoritmo di youtube e google mi ha subito suggerito, di una "scelta" di un comandante esperto (sicuramente più di me) su un mezzo bene superiore e con molto più equipaggio, nella vicina isola di Stromboli:

Mariner 380s - Mariner 8,5hp
Fiart Cariddi 22 - Volvo Penta 20hp diesel
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF40A
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF100B
Marinello Eden 22 - Suzuki DF150A
Capitano di Corvetta
marinese
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- 16/24
dal tuo penultimo messaggio mi par di capire che c'era un porto o un approdo sicuro a poche miglia da dove hai alato: se così fosse, ragionando più da marito/padre e meno da marianio, non avrei avuto dubbi a riparare li...metto la ciurma al sicuro, si rilassano e poi alla logistica ci si penserà...e non ti giochi le vacanze, le prossime traversate, ecc...oltre al rischio concreto che hai corso, di danneggiare seriamente la barca...
l'estate non è una stagione, ma uno stato d'animo (J. Calà)
Contrammiraglio
Ziomaicol (autore)
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- 17/24
E infatti è proprio quello il punto.
Mariner 380s - Mariner 8,5hp
Fiart Cariddi 22 - Volvo Penta 20hp diesel
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF40A
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF100B
Marinello Eden 22 - Suzuki DF150A
Ammiraglio di squadra
bluprofondo60
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- 18/24
Caro zio, partendo dal presupposto che ti stimo e mi sei simpatico, tengo a precisare che il mio non è stato un eccesso di saccenza e arroganza, nel dirti che quelle manovre e sempre bene evitarle, ma un affettuoso consiglio su come fare se proprio ti trovi in stato di necessità. Sono d accordo nel pensare che il rischio non vale la candela, specialmente se non si ha esperienza pratica nel fare certe manovre, la teoria serve a poco.
Ammiraglio di squadra
Gulliver
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- 19/24
Però, con rispetto e amicizia, anche io avrei da ridire sulla manovra da eseguire poppa alla spiaggia: vedo il vantaggio enorme di dare la prua alle onde, ma anche lo svantaggio di cercare acqua per l'elica dove ce n'è di meno, con il rischio di spegnere il motore nel mezzo di un frangente a riva.

Immagino poi in una manovra militare che tre o quattro maschi in salute sarebbero in acqua a tenere dritto lo scafo mentre in un atterraggio familiare c'è un uomo solo ai comandi (raramente addestrato per emergenze). In quella situazione forzata avrei cercato di fare come ha fatto Ziomaicol, io addirittura, come avevo scritto, e come ha fatto il comandante dell'aliscafo, avrei cercato terra per far sbarcare la famiglia alla minima distanza e pensato poi al recupero.

Per quanto siano amati, il gommone, la barca, sono solo soldi.
Capitano di Vascello
qwertys
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- 20/24
pero non stiamo parlando di mare superproibitivo attenzione,salavre famiglia ecc e' un po' relativo...semmai aveva logica approdare in un porto questo si in particolare se c'erano figli ma anche per salvare la barca....come detto da lui sul carello poteva entrare solo di prua quindi non si parla di atterraggi di emergenza ma di volonta di portare barca e famiglia a casa....tentando la sorte certamente
Sailornet