Avvio sottoscrizione terremoto Emilia [pag. 27]

Ragazzi, sono emozionato anche io come se fossi venuto con voi

Grazie a tutti quelli che hanno donato e un grazie speciale a quelli che hanno individuato una così perfetta destinazione della nostra raccolta.
Ovviamnte un ultimograzie a chi si è impegnato anche nel viaggio per la consegna dell'assegno e della targa.

Attendiamo le foto con trepidazione
Luca

Intanto cominciate a studiarvi chi era San Possidonio, che poi vi interroghiamo, come ci ha interrogato Don Aleardo

In una cronaca medioevale della chiesa di San Pietro di Reggio Emilia, si legge che il vescovo Azone (IX secolo) per concessione dell'imperatore Lodovico il Pio (778-840), trasferì dall'Apulia a «Curtis Latiana» (poi Mirandola nell'Emilia), il corpo del santo presbitero Possidonio. In un lezionario del secolo XIII appartenente alla basilica di San Prospero di Reggio Emilia, si leggeva che Possidio era di nazionalità greca e oriundo di Tebe. Dal 1500 in poi, contro la tradizione medioevale, si cominciò a parlare delle reliquie del santo Possidio venerate a Mirandola, come quelle del vescovo di Calama in Numidia, Possidio, discepolo e collaboratore del grande sant'Agostino; il quale scacciato dalla sua sede da Genserico, re dei Vandali, nel 437, andò in esilio nell'Apulia dove morì e da qui nel secolo X il suo corpo fu trasferito prima in Germania e poi a Mirandola. Nonostante molte coincidenze non c'è nessuna prova che si tratti dello stesso personaggio, a parte l'assonanza dei nomi. (Avvenire)


La storia di s. Possidonio è una di quelle che fanno impegnare molto gli agiografi, per il contrasto esistente delle poche notizie, l’identificazione e sovrapposizione con altro santo omonimo, l’incertezza delle date; comunque tutto questo è superato dalla forte devozione che il popolo dei fedeli di Mirandola e del suo ex ducato, hanno da secoli tributato a questo santo.
In una cronaca medioevale della chiesa di S. Pietro di Reggio Emilia, si legge che il vescovo Azone (sec. IX) per concessione dell’imperatore Lodovico il Pio (778-840), trasferì dall’Apulia (antica regione d’Italia, comprendente la Puglia, la Penisola Salentina e il Beneventano) a ‘Curtis Latiana’ (poi Mirandola nell’Emilia), il corpo del santo presbitero Possidonio.
In un ‘lezionario’ del secolo XIII appartenente alla basilica di S. Prospero di Reggio Emilia, si leggeva che Possidonio era di nazionalità greca e oriundo di Tebe.
Dal 1500 in poi, contro la tradizione medioevale, si cominciò a parlare delle reliquie del santo Possidonio venerate a Mirandola, come quelle del vescovo di Calama in Numidia, Possidio, discepolo e collaboratore del grande s. Agostino; il quale scacciato dalla sua sede da Genserico, re dei Vandali, nel 437, andò in esilio nell’Apulia dove morì e da qui nel secolo X il suo corpo fu trasferito prima in Germania e poi a Mirandola.
Nonostante molte coincidenze non c’è nessuna prova che si tratti dello stesso personaggio, a parte l’assonanza dei nomi.
A Mirandola, la festa di s. Possidonio è celebrata il 16 maggio, al tempo della Signoria dei Pico (1354-1708), il culto ebbe un notevole sviluppo, attualmente è abbastanza ridotto.

Possidonia è il femminile di Possidonio, ciò nonostante una santa dello stesso nome è compatrona del Comune di Fanano (Modena), ma di lei non si hanno notizie, tranne che di una traslazione delle reliquie; deve trattarsi di una martire le cui reliquie furono saccheggiate dalle catacombe dai Longobardi nell’assedio di Roma e portate verso il settentrione d’Italia e d’Europa, ricevendo comunque un culto locale, lì dove venivano deposte.

va bene così fran



anche per informazioni generali

Inizio OT

Caro Fran,

nel lontano 2002, ho avuto come cliente un'azienda di Concordia sulla Secchia, azienda di punta nel campo di elettronica automotive e fornitrice, tra gli altri, della Ducati, Ferrari e soprattutto Ferrari formula 1.
A questa azienda ho venduto una soluzione a raggi X per ispezionare in maniera tridimensionale ogni singola saldatura dell'elettronica di telemetria e del volante di Schumacher e Barrichello. La tecnologia della soluzione venduta era basata su una tecnica "laminografica", che permetteva di mettere a fuoco immagini a raggi X relative ad una particolare altezza rispetto al circuito stampato, in modo da separare nettamente le immagini delle saldature che si trovavano da un lato della scheda da quella del lato sottostante (i componenti elettronici erano infatti assemblati su entrambi i lati). Essendo saldature sottoposte a vibrazioni di un motore che va a 19 mila giri e accelerazioni di diversi g, il buon Montezemolo voleva assicurarsi che le saldature non solo facessero un contatto elettrico, ma fossero strutturalmente adeguate alle sollecitazioni meccaniche a cui quell'elettronica veniva sottoposta.

Insomma, per farla breve, ci ho passato diverse settimane in zona e il mio albergo era a San Possidonio, dove oltre a tutte le pizzerie, trattorie e ristoranti del luogo, oltre agli ettolitri di lambrusco della vicina sorbara, avevo anche cominciato a frequentare il bar sport del paese dove c'era l'immancabile bigliardo.....

Insomma tra una "goriziana", "un'italiana" e una sboccettata alla "parigina", ho avuto modo di apprezzare l'ospitalità schietta di quella gente.

Per questo sono rimasto favorevolmente sorpreso dalla scelta della nostra donazione

Fine OT

Luca

cilenoluca ha scritto:

ho avuto modo di apprezzare l'ospitalità schietta di quella gente.

Siamo rimasti solamente un'ora, ma non posso che sottolineare questo antico ricordo di Cileno

che dire
GRANDI


sarebbe stato bello essere presenti tutti

Bravissimi!
Luca

P.S. Ma come mai i bambini Emiliani mangiano seduti e composti, mentre quando le mie erano alla materna tornavano con la pastina nelle orecchie???

Sono commosso ed onorato di far parte di questa comunità. Sarei voluto venire e ne avrei anche avuto il tempo, ma per ovvi motivi non ho avuto questa possibilità e me ne rammarico molto (cosa c'è di più bello che far sorridere dei bambini) comunque se questo è lo spirito del forum sicuramente ci saranno altre possibilità per dare una mano a chi si trova in un brutto momento