Meritocrazia

L'altra sera guardavo la tv distrattamente quando qualche politico superstar onnipresente in tv snocciolava dati sui dirigenti d'azienda e sulle loro retibuzioni in rapporto con l'operaio della stessa azienda: 500 volte, 700, anche 1000 volte lo stipendio di un operaio.

Che vergogna!

Si, quello come primo commento, va bene, ma non va bene a me che solitamente approccio alle problematiche in maniera analitica... i famosi numeri del ragioniere.

Se un'azienda vuole strapagare un suo dirigente dev'essere libera di farlo, fa parte della sua autonomia.

Verissimo, ma i dati di cui sopra sono di aziende in netta perdita con bilanci con forti negativi, com'è possibile una cosa del genere? Presto detto, i negativi sono il frutto di scatole cinesi atte a far sparire il denaro che alla fine gli va in tasca in maniera più semplice e gli stipendioni sono anche parte di questo meccanismo.

Quindi abbiamo delle aziende con forti perdite, alcune reali altre meno, dei dirigenti strapagati, forti ammanchi all'erario, dieguaglianza sociale (l'oeraio licenziato ed il dirigente premiato), una produttività che stagna. Insomma una vera ecatombe.

Qui finisce l'antefatto.

Io che sono sempre stato per le leggi algoritmiche, quelle che non lasciano scampo a nessuna interpretazione quelle che si posso scrivere con una serie di IF e qualche CASE ed essere date in pasto ad un calcolatore, mi sono chiesto quale possa essere una legge che non punisca la meritocrazia e l'autonomia delle aziende nel pagare quello che gli pare i suoi dipendenti, e che, allo stesso tempo, non umilii quelli che producono la ricchezza dell'azienda stessa.

E allora m'è venuto in mente che se un testo di legge dicesse esplicitamente che ogni categoria, per i suoi dirigenti dovesse avere un tetto massimo di retribuzione a prescindere dall'azienda e dalla sua salute sarebbe più equo. Ma limitere le aziende in questo modo sarebbe quasi come abbracciare lo stalinismo... e noi non lo vogliamo... vogliamo continuare a strapagare i dirigenti.

E allora? allora il compenso extra, cioè quello che oltrepassa il tetto massimo concordato tra le parti, verrà autonomamente deciso da ogni azienda e concesso in forma di percentuale dell'UTILE NETTO dell'azienda stessa, utile dichiarato e tassato, e per mettersi al sicuro dai furbi questo "extra" dirigenziale verrebbe erogato direttamente dall'erario solo dopo la riscossione delle tasse. Tipo rimborso 730.

Cosa si risolverebbe in questo modo?

- Il falso in bilancio andrebbe a sfavore dei dirigenti stessi (amministratori delegati ecc...)
- Dichiarare pochi utili, quando invece ci sono, sarebbe anche sfavorevole per i dirigenti (evasione fiscale)
- Molte aziende si mostrerebbero come più vicino alla realtà sui mercati (borse e mercati)
- I dirigenti non tratterebbero grosse aziende solo come una fonte di reddito da prosciugare e chiudere (ripresa produttiva ed economica), ma come una fonte di reddito da tutelare.
- La meritocrazia sarebbe salva perchè i dirigenti che meritano sarebbero quelli capaci di far guadagnare tanti soldi ed è giusto che vi partecipino, viceversa quelli messi dai politici dovrebbero accontentarsi dei "massimi sindacali"
- I dirigenti ricchi sarebbero quelli che effettivamente hanno fatto gli utili dell'azienda
- Socialmente il discorso sarebbe più equo in quanto nessuno si sogna mai di deprezzare un reale merito.
- Grazie al maggiore gettito derivante da una minore evasione si potrebbero ridurre le tasse
- La produzione e l'economia potrebbero darsi una scossa.

roland ha scritto:

E allora? allora il compenso extra, cioè quello che oltrepassa il tetto massimo concordato tra le parti, verrà autonomamente deciso da ogni azienda e [/b]concesso in forma di percentuale dell'UTILE NETTO dell'azienda stessa[/b], utile dichiarato e tassato, e per mettersi al sicuro dai furbi questo "extra" dirigenziale verrebbe erogato direttamente dall'erario solo dopo la riscossione delle tasse. Tipo rimborso 730.

A me la proposta piace... ma mi sa che ti accuseranno di volere fare delle cooperative (il che di questi tempi è visto molto male...)

ne aveva già parlato il buon Crozza nella copertina di Ballarò di qualche settimana fa... consigliava a qualcuno (capisci a me ), che percepisce circa 1000 volte lo stipendio dei suoi operai,di accontentarsi di 500 volte lo stipendio di chi le 500 le costruisce sul serio...

cmq io propongo Roland for president

Amico mio stai suonando la sveglia!! peccato che in giro siamo pieni di gente sorda....
Comunque l'aria che tira non è buona per niente .. vero?? Ciao!

Se non fosse uomo lo sposerei....

E' quasi inutile dire che sono d'accordo. Il problema è che non si riesce a far applicare una sorta di accordo simile neanche dove esiste.
Si chiama "premio di risultato" Il premio di risultato per i lavoratori, siano impiagati o operai è uguale, quasi sempre si traduce in mobilità, accompagnamento alla pensione, quando non è il licenziamento.
Per i dirigenti, in qualunque situazione sia l'azienda sono solo euri

roland ha scritto:

viceversa quelli messi dai politici dovrebbero accontentarsi dei "massimi sindacali"
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Lì'idea è ottima ed intelligente...
Non si presta a critiche fondate, ma basta questa constatazione che ho quotato per far si che non vedrà mai la luce....

roland ha scritto:

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E allora? allora il compenso extra, cioè quello che oltrepassa il tetto massimo concordato tra le parti, verrà autonomamente deciso da ogni azienda e concesso in forma di percentuale dell'UTILE NETTO dell'azienda stessa, utile dichiarato e tassato, e per mettersi al sicuro dai furbi questo "extra" dirigenziale verrebbe erogato direttamente dall'erario solo dopo la riscossione delle tasse. Tipo rimborso 730.

Cosa si risolverebbe in questo modo?
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Secondo me si risolverebbe niente.
Ci sono modi per pagare poche tasse, trasferire soldi dove l'erario è meno esoso e, di lì, trasferire soldi ai destinatari.

Credetemi: l'italico ingegno (che, comunque, non è solo italico) trova sempre la via per svincolarsi dalle maglie di legge.

Credo, piuttosto, che ci sia una cultura di fondo da riassestare. E la cosa è molto più lunga e difficile da costruire che lo scrivere una norma.
E poi ............... quì mi fermo.
Non stuzzicatemi su questi argomenti: tutta la vita (già più di 40 anni di attività) ho trascorso a districarmi su questioni di correttezza ed equità. Occorrerebbe sempre che le persone con maggiori responsabilità fossero quelle "informate" (nel senso di formate dentro)
da solidi e sani valori, purtroppo ..............

roland ha scritto:

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E allora? allora il compenso extra, cioè quello che oltrepassa il tetto massimo concordato tra le parti, verrà autonomamente deciso da ogni azienda e concesso in forma di percentuale dell'UTILE NETTO dell'azienda stessa, utile dichiarato e tassato, e per mettersi al sicuro dai furbi questo "extra" dirigenziale verrebbe erogato direttamente dall'erario solo dopo la riscossione delle tasse. Tipo rimborso 730.

Cosa si risolverebbe in questo modo?
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Secondo me si risolverebbe niente.
Ci sono modi per pagare poche tasse, trasferire soldi dove l'erario è meno esoso e, di lì, trasferire soldi ai destinatari.

Credetemi: l'italico ingegno (che, comunque, non è solo italico) trova sempre la via per svincolarsi dalle maglie di legge.

Credo, piuttosto, che ci sia una cultura di fondo da riassestare. E la cosa è molto più lunga e difficile da costruire che lo scrivere una norma.
E poi ............... quì mi fermo.
Non stuzzicatemi su questi argomenti: tutta la vita (già più di 40 anni di attività) ho trascorso a districarmi su questioni di correttezza ed equità. Occorrerebbe sempre che le persone con maggiori responsabilità fossero quelle "informate" (nel senso di formate dentro)
da solidi e sani valori, purtroppo ..............