E' arrivata la fine del capitalismo?

Capitano di Corvetta
carlobarillari (autore)
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Ieri il presidente americano G.W. Bush ha dichiarato che bisogna approvare il prestito da 700 miliardi di dollari per evitare la recessione; ha convocato i due canditati alla presidenza i quali si sono detti d'accordo. Mi pare un fatto sensazionale che proprio dal paese che ha sempre dichiarato la sua incrollabile fede nel sistema si progetti un provvedimento al cui confronto, impallidiscono le strategie keynesiane susseguenti la crisi del 1929.
Guardando in casa nostra la situazione è altrettanto critica: ieri sfogliando un giornale notavo che, nonostante il calo delle vendite, a Napoli una casa media, di circa 85/90 mq costa intorno ai 400 mila euro, cioè al di fuori della portata della maggioranza delle persone che vivono del proprio lavoro; io sono convinto che la crisi dei mutui esploderà presto anche in Italia, visto i continui aumenti, come ben sa chi ha avuto la sventatezza di accendere un mutuo a tasso variabile negli scorsi anni e vista la recessione che stiamo vivendo (adesso lo dicono anche confindustria e alcuni governanti).
Personalmente credo che il capitalismo sia giunto agli sgoccioli e che l'ecomomia mondiale debba trovare nuovi sbocchi e equilibri; e sono preoccupato perchè storicamente, i grandi cambiamenti ecomici e sociali si sono sempre realizzati attraverso le guerre e, se qualcuno non se ne fosse accorto, negli ultimi anni qualche guerra c'è stata.
Dite la vostra.
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MaxM100
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carlobarillari ha scritto:
chi ha avuto la sventatezza di accendere un mutuo a tasso variabile negli scorsi anni


Fare un mutuo a tasso variabile di per sè non è una sventatezza.
Il problema è che molti hanno fatto i conti sulla rata calcolata al tasso minimo degli anni 2002/2004 senza considerare aumenti dei tassi che sicuramente ci sarebbero stati dopo che si era toccato il minimo storico Crying or Very sad
Capitano di Fregata
labarcarolla
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- Ultima modifica di labarcarolla il 25/09/08 09:51, modificato 1 volta in totale
Ti dico la mia:
Il Capitalismo si sta trasformando come si è trasformato il Comunismo di Gorbaciov...
Ormai è chiaro che il libero mercato non può esistere e che l'intervento dello stato nell'economia è fondamentale.
Proprio ieri a Radio il Sole 24 il presidente dell'ABI ha affermato che in Italia le banche si sono salvate grazie ad un tipo tradizionale di attività degli istituti di credito, il cosiddetto commercial banking. Come dire, siamo arrettrati e questo ci ha salvato..(parole di un professore della Bocconi).
Adesso tutti parlano di regole...ci vogliono regole...
E infatti vederete, ci sarà un mercato regolato in maniera molto più rigida dagli Stati, in sostanza NON CI SARANNO strumenti a disposizione della banche o di chiunque per ottenere guadagni anche non in presenza di una crescita dell'economia e della produttività.
Per dirla brevemente, SECONDO ME, sarà molto più difficile, da qui a brevissimo, fare soldi investendo su prodotti finanziari che non siano legati ad attività produttive (sia beni che servizi) solide, reali e redditizie, e non FINTE, come poteva accadere fino a poco tempo fa (remember parmalat...?).
Wink

p.s.: mi dispiace per TREMONTI, lui ci credeva tanto al libero mercato... Sbellica
La mancanza di qualcosa che si desidera è una parte indispensabile della felicità. (Bertrand Russell)
Capitano di Corvetta
carlobarillari (autore)
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MaxM100 ha scritto:
carlobarillari ha scritto:
chi ha avuto la sventatezza di accendere un mutuo a tasso variabile negli scorsi anni


Fare un mutuo a tasso variabile di per sè non è una sventatezza.
Il problema è che molti hanno fatto i conti sulla rata calcolata al tasso minimo degli anni 2002/2004 senza considerare aumenti dei tassi che sicuramente ci sarebbero stati dopo che si era toccato il minimo storico Crying or Very sad
Esattamente ciò che intendevo: con i tassi al minimo storico buon senso vorrebbe che si scegliesse un tasso fisso; chiaro che banche e mediatori immobiliari (che con le banche ci lavorano) hanno sempre proposto tassi variabili.
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VanBob
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A me non mi hanno fregato... penso con la testa mia e quello che dicono le banche di solito mi fa pensare doppio!
Ovvio che all'epoca presi un tasso fisso e ora rido! Smile
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MaxM100
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carlobarillari ha scritto:
con i tassi al minimo storico buon senso vorrebbe che si scegliesse un tasso fisso


Che per una durata 20 nel 2003 era molto simile a quello attuale .....
Capitano di Corvetta
carlobarillari (autore)
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MaxM100 ha scritto:
carlobarillari ha scritto:
con i tassi al minimo storico buon senso vorrebbe che si scegliesse un tasso fisso


Che per una durata 20 nel 2003 era molto simile a quello attuale .....

Non è vero max, bastava cercare: le banche scoraggiavano il tasso fisso, tranne qualcuna credimi.
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MaxM100
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carlobarillari ha scritto:
Non è vero max, bastava cercare: le banche scoraggiavano il tasso fisso, tranne qualcuna credimi.


Carlo, mi sa che non ci siamo capiti Felice
Io ho detto che l'interesse per un mutuo a tasso fisso (IRS) attuale è molto simile a quello in vigore nel 2002/2003.

So bene che le banche pompavano verso il variabile, ho fatto un mutuo nel 2003 ( IRS non Euribor Wink ).
Capitano di Corvetta
carlobarillari (autore)
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MaxM100 ha scritto:
carlobarillari ha scritto:
Non è vero max, bastava cercare: le banche scoraggiavano il tasso fisso, tranne qualcuna credimi.


Carlo, mi sa che non ci siamo capiti Felice
Io ho detto che l'interesse per un mutuo a tasso fisso (IRS) attuale è molto simile a quello in vigore nel 2002/2003.

So bene che le banche pompavano verso il variabile, ho fatto un mutuo nel 2003 ( IRS non Euribor Wink ).
ok max avevo malinteso Wink
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gommoa
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labarcarolla ha scritto:

Ormai è chiaro che il libero mercato non può esistere e che l'intervento dello stato nell'economia è fondamentale.


Guarda...al momento è chiaro ai governi solo che l'intervento va fatto DOPO. Il problema è che va fatto PRIMA.

La massa enorme di debiti delle banche americane sono stati tutti addossati sulla collettività americana (e anche un pò nostra, data l'interdipendenza dei mercati).
La massa dei debiti di Alitalia, dopo l'intervento dello Stato in economia, sarà pure addossata alla collettività.

I profitti però, quelli, che in questi anni ci sono stati eccome, non mi pare proprio, statistiche alla mano, che siano stati distribuiti alla collettività.

Il punto è tutto qua: siamo di fronte ad una delle più grandi operazioni di drenaggio del redditto. I costi sono pubblici (e li paghiamo noi) i profitti sono solo privati e appartenenti ad una cerchia sempre più ristretta.

Non credo che sia la crisi del capitalismo. E' il capitalismo che è fatto così. Nei momenti in cui i mercati tirano si invoca sempre il "laissez-faire"; quando entrano in crisi si invoca l'intervento pubblico keynesiano. Il pubblico è sempre da detestare eccetto quando interviene per riassorbire i debiti dei "capitani coraggiosi".

Personalmente sono anche critico nei confronti della politica della BCE: siamo così sicuri che il problema fondamentale dell'economia europea sia adesso l'inflazione? non converrebbe cominciare a ridurre i tassi per favorire gli investimenti e aumentare i consumi?
È importante l'amore, ma anche il colesterolo. (W. Allen)
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