Banchi di nebbia in navigazioe

Cari Gommonauti,
scrivo questo post per confrontarmi con voi in merito ai banchi di nebbia marittima che, per fortuna non di frequente, si possono incontrare in navigazione anche d'estate, in particolare al mattino.
Si tratta di una circostanza spiacevole da mettere in conto, anche perchè negli ultimi anni gli sbalzi termici estivi sono sempre più frequenti.

A me è capitato due anni fa di incontrare un banco improvviso al largo delle coste laziali (prima di ciò, un anno, ne avevo evitato uno in prossimità di cala Galera).

Il fatto è che questi banchi di nebbia calano senza preavviso. Ci si trova avvolti in un attimo. La sensazione che si prova è drammatica e genera sgomento.
A quel punto le soluzioni, a mio avviso, sono due. Leggere immediatamente la bussola e invertire la rotta di 180 gradi sperando di uscirne subito, cosa non certa perchè la nebbia si sposta. Altrimenti avere il sangue freddo di proseguire mentenendo la rotta con precisione (meglio se navighiamo con il GPS) e attendere di uscire dal banco, a velocità molto bassa e sperando di di non entrare in colisione con altre barche. Possiamo usare la tromba, se ne siamo provvisti ed è a portata di mano. Per noi gommonauti non vale il discorso del radar tipico di imbarcazioni più grandi e dotate.
Insomma conta molto l'aspetto psicologico che subentra.

Voi che pensate?

Corretto quel che hai detto, aggiungerei un'ausilio alla navigazione ormai alla portata di chi ha un GPS cartografico: dotarsi di un VHF con AIS e collegarlo al GPS in modo da avere sempre sotto controllo almeno le unità che inviano la posizione AIS.

Senza GPS e/o VHF navigare pianissimo, orecchi aperti, segnalazioni acustiche e rotta verso il punto che ritieni più vicino per uscirne. Del resto non puoi fare altro se ti ci trovi dentro. Sarebbe meglio non entrarci proprio!

E piuttosto di andare in panico e fare danni fermarsi, buttare l'ancora e accendere le luci...e sperare che si alzi la nebbia.