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Le mille rotte del Gommone Club Piacenza

Il gruppo di appassionati nato nel 1986 conta adesioni in tutta Italia, il trascinatore è da sempre Ezio Trasciatti
Festeggiati i vent'anni del sodalizio. Premi ai fondatori
RIVERGARO - L'11 novembre 1986 erano quattro amici, ma non al bar, come cantò Gino Paoli, bensì in riva al Po. Si ritrovarono nel negozio di nautica di uno di loro, una manciata di metri dal Grande Fiume, e lì, vent'anni fa, firmarono l'atto costitutivo del Gommone Club di Piacenza. A guidare la "ciurma" dei fondatori, quell'Ezio Trasciatti - "lupo" d'acqua dolce e salata, aria sempre da corsaro gentiluomo - che sabato sera, a Niviano di Rivergaro ha riunito da mezza Italia gli attuali soci e simpatizzanti del sodalizio che viene dallo spegnere le sue prime 20 candeline di vita vissuta sul pelo dell'acqua.
Ottanta i soci, che con il seguito di famiglie e compagni di avventura - di ieri e di oggi, nessuno lasciato fuori - per un totale di 150 commensali, si sono ritrovati per far festa e disegnare le nuove rotte del Gommone Club. Vent'anni trascorsi e tanti amici che si sono incrociati nelle rotte della grande famiglia del Gommone Club. Anche a loro Trasciatti, presidente della ventennale associazione piacentina, ha dischiuso idealmente i cancelli del sodalizio, tributando loro riconoscimenti nel corso della serata: gli amici vigili del fuoco (erano presenti l'altra sera Marina Malinconico e Dario D'Ambrosio, attuale direttore generale del Comando di Lombardia), il grande Fausto Schenardi, oggi presidente dell'associazione Marinai d'Italia, che guidò lo storico sommergibile Toti, il direttore di Libertà Gaetano Rizzuto, Giovanni Lanati, direttore della Motorizzazione. «Il nostro club - dice Trasciatti - è sorto dalla passione di pochi amici amanti della nautica, la piccola nautica, fluviale e marina. Negli anni è cresciuto, qui stasera sono arrivati compagni da Torino, dal Lazio, come sono cresciute le nostre attività». Trasciatti è uno che nel 1992, in solitaria, a bordo del suo "battello" gonfiabile, arrivò fino a Capo Nord. Un navigatore che coi compagni del sodalizio si trovò, nel 2002, a solcare le acque turbinose del Danubio in piena straordinaria, che ha percorso la Senna, che ad ogni ricorrenza del Redentore, a Venezia, fende le acque del Canal Grande, o conduce i soci a fare turismo nautico in luoghi normalmente estranei alle rotte popolari, vedi l'isola di Montecristo. Ma con un amore maiuscolo e mai scordato dentro al cuore: il Po, il Grande Fiume. Sabato sera, nella "kermesse" di compleanno a Niviano, il Gommone Club (che ha sede a terra nell'ex Casa del fanciullo vicino alla chiesa di santa Maria di Campagna, e sede sull'acqua presso la Map di Piacenza) ha tributato l'onore delle premiazioni ai suoi fondatori: oltre Trasciatti, Carlo Capriglioni, Fabrizio Sichel, Fabrizio Zilocchi, e poi Franco Maggi, Fabio Brusamonti, Galeazzo Ziliani, Vittorio Negroni, Gianpiero Quartieri, Alfredo Cavanna, Edoardino Tansini, Roberto Mazzucchelli e Luigi Astorri. Per tutti, oltre alla targa, un messaggio "in bottiglia" inciso sul premio: "Un sincero augurio per un sereno nuovo anno, e che possiate sempre rientrare in porto con tutta la vostra ciurma dopo ogni piccola o grande avventura di questa perigliosa navigazione che è la vita stessa". Il direttore di Libertà ha premiato Ezio Trasciatti con la riproduzione in argento della prima pagina storica del quotidiano.
Simona Segalini

Fonte: http://www.liberta.it/asp/default.asp?IDG=611275015&H=