Trasduttore p66 ( furuno 627) dove lo metto ? [pag. 4]

Capitano di Corvetta
duilio
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- 31/38
Ho acquistato da poco pure io un FCV 627 con il trasduttore P66. Non l'ho ancora montato.
Mi sono procurato anche la staffa regolabile inox, più che altro per non forare la parte immersa dello specchio di poppa.
Mi lascia piuttosto perplesso, della p66, il fatto che una volta posizionata non consenta un movimento di rotazione all'indietro nel caso di
urti contro qualche corpo sommerso che passi proprio sotto la carena, esponendola così a più probabili rotture.
I trasduttori degli eco installati in precedenza (Humminbird e Eagle) erano agganciati con una vite passante, che stretta in maniera corretta garantiva il posizionamento, ma consentiva, sotto sforzo, un ribaltamento all'indietro...
La p66 invece si blocca a scatto con una lingua di ritenzione, e si sblocca solo inserendo due lame, o...... rompendo la linguetta.
Sono MOLTO perplesso
Capitano di Corvetta
DaniSaver (autore)
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- 32/38
In teoria la parte bassa del trasduttore dovrebbe coincidere con la chiglia, al massimo sporgere qualche millimetro sotto
Danilo
Capitano di Corvetta
xruggiox
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- 33/38
Evita pensieri ed installalo all'interno dello scafo! Wink
Capitano di Corvetta
duilio
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- 34/38
@DaniSaver

Sì, un massimo di 3 mm, ma il corpo del trasduttore non è in continuazione della chiglia, bensì a qualche cm., distanza accentuata dall'utilizzo della barra, e l'estremità di un ramo od altro potrebbe appena infilarsi e battere proprio lì. L'urto, in planata ed in velocità, potrebbe risultare molto violento
Ipotesi forse remota, ma costosa...
Potrei aggiungere qualcosa a riempire il gap (tipo una lamierina inox ad angolo, inserita fra la piastrina di fissaggio del trasduttore e quella della barra), che prolungherebbe in teoria il filo di carena. Temo che si creerebbe comunque qualche anomalia nel flusso.

Ho visto anche che esistono dei supporti inox che 'ribaltano' in presenza di urti. Potrebbe essere la soluzione ottimale, ma non so se esistono per la P66, se sono efficienti. Mi verrebbe voglia di farmene uno (con l'inox ci smanetto abbastanza). Penso sarebbe comunque complicato calcolare il tensionamento delle molle, che dovrebbero garantire il mantenimento della posizione corretta, ma reagire con prontezza ad un urto.

@xruggiox

E' una alternativa, ma non so di cosa sia fatta la chiglia del gommone, se sia cioè presente del legno. In ogni caso perderei l'indicazione della temperatura e della velocità e soprattutto la sensibilità (c'è scritto sul manuale d'uso). Ho preso il 627 anche per la funzione accu-fish, e mi scoccerebbe doverne fare a meno.
Capitano di Corvetta
massimomina
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- 35/38
ciao Duilio,
il P66 anche se bloccato dovrebbe sganciarsi in caso di urto.
Ho fatto un copia ed incolla di una parte del manuale

Sganciamento del sensore
Eseguite una delle seguenti operazioni (vedi
fig. 12):
• Con il palmo della mano, date un colpo secco
verso l’alto al fondo del corpo trasduttore. Non
colpite il sensore di velocità.
• Inserite la lama di un cacciavite tra il corpo
del trasduttore e il fondo della staffa (su uno
dei due lati alla volta). Premete sul cacciavite
sollevando contemporaneamente il sensore.
Massimo
Capitano di Corvetta
DaniSaver (autore)
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- 36/38
Comunque l'ipotesi che qualcosa colpisca il trasduttore in navigazione e veramente difficile, non impossibile ma veramente difficile. È come se un meteorite precipiti sulla terra e ti colpisca, è difficile ma non impossibile. Io la monterei e tanti saluti
Danilo
Capitano di Corvetta
duilio
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- 37/38
@DaniSaver

Beh, convengo che si possa trattare di ipotesi remota. In effetti mi è capitato solo una volta, con l'Eagle, di trovare il trasduttore ruotato a seguito di urto, un po'più spesso di trovarci impigliate alghe del lago. La P66 ha una forma più arrotondata, senz'altro. Ho solo espresso qualche perplessità, maturata dopo averla portata a casa, presa in mano ed esaminata bene.

@massimomina

E' proprio la manovra che ho dovuto fare, una volta agganciato il trasduttore, per sganciarlo. La linguetta si alza solo interponendo lateralmente due lame, che vanno fatte lavorare insieme, a sollevare il 'dente' della linguetta, e facendo forza col palmo sotto il corpo del trasduttore. Per questo ho dedotto che, in caso di urto, o si rompe il 'dente' della linguetta, o si rompe il corpo del trasduttore.


Grazie ad entrambi.
La monterò comunque, certo. Magari sostituirò semplicemente la piastrina della barra inox con una lamiera inox più sottile, sperando che assorbisca eventualmente proprio lei l'ipotetico 'trauma'.
Dopo l'anodo sacrificale, il supporto sacrificale
Smile
Capitano di Corvetta
DaniSaver (autore)
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- 38/38
Otti.ma soluzione duilio
Danilo
Sailornet