Croazia - campeggio nautico, tra disavventure, meteo avverso e grandi emozioni.

Capitano di Vascello
BULLE II (autore)
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Eccomi a raccontare il mio primo campeggio nautico con una durata importante.

15 giorni, oltre 450mn percorsi, condizioni meteo non ottimali e in qualche tratto estreme, disavventure e avventure, incontri e un'esperienza fantastica.

Nulla di buono già dal giorno prima della partenza, vado a cambiare due lampadine dell'auto e appena l'elettrauto apre il cofano trova il motore inondato di olio e gasolio, il manicotto dell'intercooler spaccato. Per il pezzo nuovo bisogna aspettare lunedì, quindi perdiamo 3 giorni di vacanza, negativo, in qualche modo riusciamo a metterlo apposto modificando uno di un daily.

La mattina dopo di parte si arriva a Aprilia Marittima per il varo e aspettiamo la mattina dopo per la traversata verso Umag.
Sabato mattina pronto e sveglio presto come un bambino al primo giorno di scuola, inizio i preparativi, ma la bassa marea non mi fa avvicinare alla banchina per mollare le cime, gira e rigira alla fine riesco....si parte.

Imbocco il canale che va verso il mare e tengo d'occhio l'ecoscandaglio la profondità oscillava tra 1mt 1.30mt a un certo punto mi trovo con 40 cm di acqua e lì il primo disastro.
Mi trovo piantato su un banco di fanghiglia, spengo subito il motore per non far salire la temperatura e alzo il piede poppiero, l'elica a 4 pale nuova tutta bella limata a quel punto non rimane che chiamare all'appallo tutti santi, pulisco gli scarichi dell'elica e smonto il blocco centrale del motore dove c'è l'incrocio dei vari tubi di raffreddamento, riaccendo e due o tre sgasate ripuliscono il circuito di raffreddamento.
Intanto una barchetta del posto mi traina per 2metri fuori dal pantano e mi scorta fino a una zona sicura dove l'acqua torna ad essere discreta 1.30mt. controllo le temperature, tutto ok si parte.

Arrivo ad Umag per la dogana e subito chiedo ospitalità al marina per risolvere il problema dell'elica, il meccanico non poteva far niente, non aveva l'elica, per fortuna non era piegata si era solo alzato quaalche riccilino di alluminio, quindi con la cata vetrata cerco di riportarla in condizioni discrete.

La mattina dopo si parte verso sud con lo scirocco in faccia in rinforzo e onde di 2mt, dopo due ore a 8/10 nodi decido di ripararmi dentro una baietta riparata, dò ancora e l'idea è quella di restare lì la notte quindi nel tardo moperiggio decido di migliorare l'ormeggio tiro su l'ancora e....eccola incagliata neanche il tempo di pensare come disincagliarla che si spacca il grillo che la tiene alla catena Evil or Very Mad Evil or Very Mad non posso più recuperarla, sono costretto a buttarmi dentro il primo marina che trovo e guarda caso era l'unico che non volevo...il Valalta Felice ma va bene, tanto non devo andare in spiaggia, ma solo passare una notte quindi il mio costume posso tenermelo, con relativi commenti non positivi nei nostri confronti da parte degli ospiti del campeggio.

La mattina dopo si riparte verso sud a Pola trovo l'ancora quindi ci fermiamo a Veruda per far rada, leggero vento di scirocco una barca a ttaccata all'altra fin che a mezzanotte non cambia vento e arrivano raffiche di bora, mi sveglio esco e trovo tutte le barche al contrario di come ci eravamo messe, di notte e tutto al contrario non ho più nessun riferimento e non capisco se sto arando oppure no, comunque anche questa notte è passata.

La mattina presto anche la bora era sparita come era arrivata quindi si fa la traversata verso Cres dove trovo un meccanico dove sembrava capire qualcosa, e tento di fargli sistemare l'elica, invece mi sbagliavo, anche questo tentativo di riparare l'elica è andato a vuoto.
Leggo il bollettino e vedo che di sono previsti giorni di bora, quindi l'indomani decido di andale a Lussino, se devo restare fermo non mi fermo certo al marina di Cres.
Appena uscito da marina onde importanti a poppa, ma niente di drammatico tutto gestibile, poi penso che devo andare verso sul e sottocosta avrò meno onde e così è stato per qualche Mn, poi l'inferno raffiche di bora impessionanti onde al traverso e barca sbandata per tutto il tempo della navigazione fino a qualche Mn a lussino, arrivati alla prima baietta mare piatto sembrava il paradiso terrestre.
Dopo aver pranzato andiamo al marina di Lussino e prendiamo il posto, avvertro il gestore che esco per un bagno e sarò di ritorno dopo qualche ora e lui mi dice che non posso muovermi perchè se mi muovo e arriva un'altra barca resto senza posto e io "ma come?" e lui "e si chi ciappa ciappa", quindi mi accontento di un bagnetto nella spiaggetta.
Ma almeno ho trovato un elica nuova e un meccanico onesto, ora sono più tranquillo, ma questa sosta tecnica mi costringe fermo 2 giorni.
La mattina dopo trasferimento a Rab, incredibilmente il marina era vuoto o comunque non affollato come in tempi passati.
A Rab conosciamo altri due equipaggi che la mattina dopo fanno la stessa nostra rotta e si aggregano a noi e partiamo per Biograd, durante la traversata incontriamo i delfini.
Arrivati a Biograd decidiamo di pranzare insieme e dal pranzo tra una chiacchiera e l'altra arriva quasi sera, a qul punto veniamo ospitati da un equipaggio per un brindisi a base di prosecco e via a nanna.

Ci prendiamo due giorni per restare in zona che conosco bene e approfittiamo per andare a salutare dei nostri amici a Pakostane e approfittiamo per fare un bagno nelle isole lì in zona.
Siamo al giro di boa e anche in anticipo, ma c'è l'incognita meteo, quindi ripartiamo e decidiamo di tornare verso nord di nuovo a lussino con sosta carburante a novalja, ho allungato qualche miglio, ma arrivavo a pelo con la benzina a lussino.
Almeno è stata l'occasione per comperare in mezzo al mare del pesce appena pescato al costo di qualche Kuna.
Altra traversata verso il marina di Veruda, che sconsiglio vivamente e poi verso Vrsar.
Vrsar ormai eravamo a casa marina bello e organizzato e ci fermiamo 3 giorni, baiette a portata di mano, un bel centro.
E proprio qui abbiamo incontrato un equipaggio a bordo di un salpa 25.5 (poi con calma parlerò anche di questa barca), con i quali abbiamo passato ore a chiacchierare.
Ma ora è tempo di tornare, dogana a Biograd e la traversata verso Aprilia marittima con l'immancabile bora nel Golfo di Trieste.

Prossimo itinerario....da Biograd a Dubrovnik, anche se quella rotta è sicuramente più impegnativa, ma abbiamo ancora 350 giorni per pensarci, intanto mi godo le emozioni di questa impresa che a raccontarla non rende l'idea.
Salpa Laver 21.5 - Cresci 2300 biasse
Tenente di Vascello
beluga640
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Ciao, leggo solo ora questo topic, veramente un'avventura interessante.
Alla fine hai più fatto biograd -dubrovnic ?
Beluga640
Sailornet