Fine di vancanza fantozziano!!!
andreadoria (autore)
- 1/9
Penso che, con la mia stori,a possa scrivere un libro. Ormai sono passati diversi anni (era il 1994) ed oggi ci ridiamo ma ripensando a quel giorno……
Tornavamo da Lipari. Fiat Ritmo e carrello Plini e gigliotti con sopra il gommone.
Sbarchiamo a Reggio Calabria e prendiamo la famigerata A3 direzione Salerno. Ad un tratto dopo una discesa nella quale durante un sorpasso prendo anche i 110 inizia un viadotto in salita. Rallento fino ai 60 Km/h e, ad un tratto, sento il carrello che tira. Non c’è corsia d’emergenza ma sono costretto a fermarmi lo stesso. Scendiamo io e mio fratello per vedere cosa è accaduto: la ruota del carrello si è bloccata. Fortuna che stia piovendo e la ruota slitta sull’asfalto
.
Intanto le macchine sfrecciano e qualche imbecille suona il clacson come se, in modo incurante, ci fossimo fermati apposta in quel punto.
Aspettiamo qualche minuto e ripartiamo pensando che forse si fosse bloccato la ganascia del freno e bastava raffreddarlo.
Facciamo qualche Km percorriamo una delle tante gallerie presenti sulla A3 e proprio alla fine di questa il carrello nuovamente mi strattona. Fortunatamente riesco a portarlo fino all’aperto dove tra l’altro troviamo una sosta di emergenza. Scendiamo a vedere il carrello: la ruota è piegata di circa 10°.
Capisco che qualcosa di grave è accaduto. Ad una prima indagine si capisce che si è completamente rotto il mozzo in 1000 pezzi. A sangue freddo cominciamo a pensare al pericolo che abbiamo passato perché se si fosse rotto quando eravamo a 110 Km/h chissà cosa sarebbe successo.
Cosa fare? Non esistono ancora i telefonini, non c’è la colonnina dell’SOS. Notiamo un cartello che dice che dopo 4 Km c’è un distributore: decidiamo di andare io e mio fratello mentre le nostre ragazze rimangono alla macchina. Non potete immaginare mentre passiamo dentro le gallerie con tutti che ci suonano e noi strisciamo lungo le pareti.
Ad un certo punto notiamo che non passano più macchine lungo la nostra corsia (cosa molto strana!!) mentre nella corsia che va verso Reggio Calabria notiamo che tutti rallentano e si fermano. Arriviamo al distributore. Chiediamo se esiste la possibilità di caricarci su un carro attrezzi ma veniamo a conoscenza del fatto che è avvenuto un incidente con 30 macchine coinvolte in direzione Reggio
e che prima avrebbero dovuto togliere quelle. Quindi ci dicono di tornare alla macchina ed aspettare.
Ma perché nel frattempo non arriva neanche una macchina in direzione Salerno? Ritorniamo verso la nostra macchina più stupiti che mai. Qualcuno nell’altra corsia ci chiede se sapevamo cosa fosse accaduto e li mettiamo al corrente di quanto avevamo saputo. Guardiamo verso l’orizzonte e notiamo del fumo nero che sale verso il cielo. Pensiamo a qualcosa di veramente grave. A circa 400 metri dalla nostra macchina ci viene incontro una seat bianca targata Messina. Si accosta verso di noi e ci dice “ma è vostra la macchina che si è bruciata?” Io dico “quale macchina!!!!!!! ” Lui risponde “c’è una macchina che ha preso fuoco poco distante da qui è per questo che non passano macchine in direzione Salerno……..” Gli chiedo “ma che macchina è? Una ritmo? ” E lui mi risponde “si, si , una ritmo”. Impaurito divento un 100 metrista. Comincio a correre come un disperato con il cuore il gola. Faccio l’ultima curva prima di arrivare. Il fumo si fa sempre più denso ed arriva proprio da dove abbiamo parcheggiato. Gli ultimi alberi, poi sempre correndo disperato vedo la macchina lì ferma dove l’abbiamo lasciata. Le nostre ragazze stavano parlando con quelli della corsia opposta ed il fumo usciva dalla galleria dalla quale eravamo appena transitati.
Vi risparmio nel dire come sono arrivato alla macchina!! Balbettavo! Nel frattempo arriva la polizia
che si ferma proprio nella sosta dove eravamo noi dicendoci che dovevamo andare via da li in quanto i pompieri avrebbero dovuto trascinare la macchina che aveva preso fuoco sotto la galleria. Diciamo loro che siamo impossibilitati.
Non vi sto a raccontare le scenette “comiche” che accaddero nel frattempo tra cui quella che un poliziotto voleva spostare il carrello a spinta. A questo punto decidono di fermare un carro attrezzi. Carichiamo il carrello e partiamo alla volta di Rogliano. E’ domenica. Ci portano ad un officina meccanica che naturalmente è chiusa. L’autista del carro attrezzi (Un vero imbranato!) comincia a chiamare il meccanico. Continuava a fare un numero di telefonino inesistente. Diceva che lo aveva chiamato tante volte su quel numero mentre io che lavoro nell’ambito delle comunicazioni affermavo che su quel numero era impossibile, non poteva esistere un numero di quel genere. Alla fine, sotto mia insistenza, faccio chiamare la madre del meccanico la quale conferma la mia versione: il numero non era quello!!!
Il meccanico sta ad un matrimonio. Arriva dopo circa 20 minuti, naturalmente con giacca e cravatta da un’occhiata e sentenzia: si è rotto il mozzo della ruota e forse anche il cuscinetto. Il giorno successivo proverà ad aggiustarlo. Dovremmo pernottare a Rogliano. Mettiamo il gommone dentro l’officina e partiamo alla ricerca dell’albergo dimenticandoci tutti i vestiti che stavano nella valigia rimasta dentro il gommone (eravamo vestiti con pantaloncini da mare in un paese dove la sera la temperatura scendeva inesorabilmente). Andiamo a chiedere in uno dei pochi alberghi presenti e mentre parcheggio con la macchina tocco con il gancio posteriore sul marciapiede. Si storce tutta la leva che impedisce al gancio stesso di togliersi. Altro guaio!!!
Tra l’altro ci accorgiamo di essere a corto di soldi per cui decidiamo di andare a prenderli al bancomat ma, sorpresa delle sorprese 3 bancomat su 3 sono fuori servizio.
Non ci rimane che andare in un paese vicino. Per risparmiare, la sera prendiamo un pollo arrosto e ci mettiamo a dormire in 4 in una stanza. Non potete immaginare come ho passato la notte: con sognacci e incubi ripensando a quello che è accaduto durante il giorno. La mattina ci danno la sveglia i fuochi d’artificio della festa del paese: sono le 6.30 di mattina. Ci vestiamo (gli stessi abiti del giorno prima) e partiamo alla volta dell’officina.
Verso le 8, chiamiamo il meccanico facendo presente che saremmo dovuti tornare a Roma. Arriva alle 9. Smonta il tutto e ci da la prima brutta notizia della giornata “il mozzo è particolare e tra l’altro non sa se il cuscinetto (che si è rotto insieme al mozzo) si riesce a trovare”. Dopo aver girato per autoricambi per circa un’ora il meccanico ritorna dicendo che avrebbe dovuto ricostruire il mozzo e adattare un cuscinetto di una macchina. Nel frattempo decidiamo di andare a Cosenza per vedere se possiamo mettere il carrello sul treno per farlo arrivare a Roma ma le ferrovie ci dicono che la stazione non è abilitata per mettere vagoni porta macchine!!!!!!
Torniamo a Rogliano dove nel frattempo il meccanico ha finito il proprio lavoro.
Il carrello può circolare ma senza freno per cui ci dice di non superare i 70 Km/h ed ogni 50 Km controllare se il mozzo si è riscaldato. In tal caso buttarci un secchio di acqua per raffreddarlo e mettere grasso attraverso le feritoie. Spesa totale 200 mila lire. Ci chiede, tra l’altro, di telefonargli per fargli sapere come sarebbe andata.
Partiamo alla volta di Roma ed ogni volta che entravamo in galleria rimanevamo con il fiato sospeso per la paura che si potesse ri-rompere, fermandoci ogni 50-60 Km ad ogni distributore. Arriviamo a Roma alle 11 di sera dopo circa 11 ore di cammino. Cominciamo a ritrovare il sorriso. La vacanza fantozziana (eh si, perché non sapete quante ce ne sono successe durante la vancanza, ma questa è un’altra storia che un giorno racconterò) è finita. Il giorno successivo telefono per tranquillizzare il meccanico sul nostro arrivo. La sua risposta “Vi ho pensato tutto il giorno ieri!!!”.
Tornavamo da Lipari. Fiat Ritmo e carrello Plini e gigliotti con sopra il gommone.
Sbarchiamo a Reggio Calabria e prendiamo la famigerata A3 direzione Salerno. Ad un tratto dopo una discesa nella quale durante un sorpasso prendo anche i 110 inizia un viadotto in salita. Rallento fino ai 60 Km/h e, ad un tratto, sento il carrello che tira. Non c’è corsia d’emergenza ma sono costretto a fermarmi lo stesso. Scendiamo io e mio fratello per vedere cosa è accaduto: la ruota del carrello si è bloccata. Fortuna che stia piovendo e la ruota slitta sull’asfalto
.
Intanto le macchine sfrecciano e qualche imbecille suona il clacson come se, in modo incurante, ci fossimo fermati apposta in quel punto.
Aspettiamo qualche minuto e ripartiamo pensando che forse si fosse bloccato la ganascia del freno e bastava raffreddarlo.
Facciamo qualche Km percorriamo una delle tante gallerie presenti sulla A3 e proprio alla fine di questa il carrello nuovamente mi strattona. Fortunatamente riesco a portarlo fino all’aperto dove tra l’altro troviamo una sosta di emergenza. Scendiamo a vedere il carrello: la ruota è piegata di circa 10°.
Capisco che qualcosa di grave è accaduto. Ad una prima indagine si capisce che si è completamente rotto il mozzo in 1000 pezzi. A sangue freddo cominciamo a pensare al pericolo che abbiamo passato perché se si fosse rotto quando eravamo a 110 Km/h chissà cosa sarebbe successo.
Cosa fare? Non esistono ancora i telefonini, non c’è la colonnina dell’SOS. Notiamo un cartello che dice che dopo 4 Km c’è un distributore: decidiamo di andare io e mio fratello mentre le nostre ragazze rimangono alla macchina. Non potete immaginare mentre passiamo dentro le gallerie con tutti che ci suonano e noi strisciamo lungo le pareti.
Ad un certo punto notiamo che non passano più macchine lungo la nostra corsia (cosa molto strana!!) mentre nella corsia che va verso Reggio Calabria notiamo che tutti rallentano e si fermano. Arriviamo al distributore. Chiediamo se esiste la possibilità di caricarci su un carro attrezzi ma veniamo a conoscenza del fatto che è avvenuto un incidente con 30 macchine coinvolte in direzione Reggio
e che prima avrebbero dovuto togliere quelle. Quindi ci dicono di tornare alla macchina ed aspettare.
Ma perché nel frattempo non arriva neanche una macchina in direzione Salerno? Ritorniamo verso la nostra macchina più stupiti che mai. Qualcuno nell’altra corsia ci chiede se sapevamo cosa fosse accaduto e li mettiamo al corrente di quanto avevamo saputo. Guardiamo verso l’orizzonte e notiamo del fumo nero che sale verso il cielo. Pensiamo a qualcosa di veramente grave. A circa 400 metri dalla nostra macchina ci viene incontro una seat bianca targata Messina. Si accosta verso di noi e ci dice “ma è vostra la macchina che si è bruciata?” Io dico “quale macchina!!!!!!!
” Lui risponde “c’è una macchina che ha preso fuoco poco distante da qui è per questo che non passano macchine in direzione Salerno……..” Gli chiedo “ma che macchina è? Una ritmo? ” E lui mi risponde “si, si , una ritmo”. Impaurito divento un 100 metrista. Comincio a correre come un disperato con il cuore il gola. Faccio l’ultima curva prima di arrivare. Il fumo si fa sempre più denso ed arriva proprio da dove abbiamo parcheggiato. Gli ultimi alberi, poi sempre correndo disperato vedo la macchina lì ferma dove l’abbiamo lasciata. Le nostre ragazze stavano parlando con quelli della corsia opposta ed il fumo usciva dalla galleria dalla quale eravamo appena transitati.
Vi risparmio nel dire come sono arrivato alla macchina!! Balbettavo! Nel frattempo arriva la polizia
che si ferma proprio nella sosta dove eravamo noi dicendoci che dovevamo andare via da li in quanto i pompieri avrebbero dovuto trascinare la macchina che aveva preso fuoco sotto la galleria. Diciamo loro che siamo impossibilitati.
Non vi sto a raccontare le scenette “comiche” che accaddero nel frattempo tra cui quella che un poliziotto voleva spostare il carrello a spinta. A questo punto decidono di fermare un carro attrezzi. Carichiamo il carrello e partiamo alla volta di Rogliano. E’ domenica. Ci portano ad un officina meccanica che naturalmente è chiusa. L’autista del carro attrezzi (Un vero imbranato!) comincia a chiamare il meccanico. Continuava a fare un numero di telefonino inesistente. Diceva che lo aveva chiamato tante volte su quel numero mentre io che lavoro nell’ambito delle comunicazioni affermavo che su quel numero era impossibile, non poteva esistere un numero di quel genere. Alla fine, sotto mia insistenza, faccio chiamare la madre del meccanico la quale conferma la mia versione: il numero non era quello!!!
Il meccanico sta ad un matrimonio. Arriva dopo circa 20 minuti, naturalmente con giacca e cravatta da un’occhiata e sentenzia: si è rotto il mozzo della ruota e forse anche il cuscinetto. Il giorno successivo proverà ad aggiustarlo. Dovremmo pernottare a Rogliano. Mettiamo il gommone dentro l’officina e partiamo alla ricerca dell’albergo dimenticandoci tutti i vestiti che stavano nella valigia rimasta dentro il gommone (eravamo vestiti con pantaloncini da mare in un paese dove la sera la temperatura scendeva inesorabilmente). Andiamo a chiedere in uno dei pochi alberghi presenti e mentre parcheggio con la macchina tocco con il gancio posteriore sul marciapiede. Si storce tutta la leva che impedisce al gancio stesso di togliersi. Altro guaio!!!
Tra l’altro ci accorgiamo di essere a corto di soldi per cui decidiamo di andare a prenderli al bancomat ma, sorpresa delle sorprese 3 bancomat su 3 sono fuori servizio.
Non ci rimane che andare in un paese vicino. Per risparmiare, la sera prendiamo un pollo arrosto e ci mettiamo a dormire in 4 in una stanza. Non potete immaginare come ho passato la notte: con sognacci e incubi ripensando a quello che è accaduto durante il giorno. La mattina ci danno la sveglia i fuochi d’artificio della festa del paese: sono le 6.30 di mattina. Ci vestiamo (gli stessi abiti del giorno prima) e partiamo alla volta dell’officina.
Verso le 8, chiamiamo il meccanico facendo presente che saremmo dovuti tornare a Roma. Arriva alle 9. Smonta il tutto e ci da la prima brutta notizia della giornata “il mozzo è particolare e tra l’altro non sa se il cuscinetto (che si è rotto insieme al mozzo) si riesce a trovare”. Dopo aver girato per autoricambi per circa un’ora il meccanico ritorna dicendo che avrebbe dovuto ricostruire il mozzo e adattare un cuscinetto di una macchina. Nel frattempo decidiamo di andare a Cosenza per vedere se possiamo mettere il carrello sul treno per farlo arrivare a Roma ma le ferrovie ci dicono che la stazione non è abilitata per mettere vagoni porta macchine!!!!!!
Torniamo a Rogliano dove nel frattempo il meccanico ha finito il proprio lavoro.
Il carrello può circolare ma senza freno per cui ci dice di non superare i 70 Km/h ed ogni 50 Km controllare se il mozzo si è riscaldato. In tal caso buttarci un secchio di acqua per raffreddarlo e mettere grasso attraverso le feritoie. Spesa totale 200 mila lire. Ci chiede, tra l’altro, di telefonargli per fargli sapere come sarebbe andata.
Partiamo alla volta di Roma ed ogni volta che entravamo in galleria rimanevamo con il fiato sospeso per la paura che si potesse ri-rompere, fermandoci ogni 50-60 Km ad ogni distributore. Arriviamo a Roma alle 11 di sera dopo circa 11 ore di cammino. Cominciamo a ritrovare il sorriso. La vacanza fantozziana (eh si, perché non sapete quante ce ne sono successe durante la vancanza, ma questa è un’altra storia che un giorno racconterò) è finita. Il giorno successivo telefono per tranquillizzare il meccanico sul nostro arrivo. La sua risposta “Vi ho pensato tutto il giorno ieri!!!”.
ER BALENA
- 2/9
..na passeggiatina al divino amore no ehhh!!!!!! 
...mmazza che
...mmazza che
play rover 15'(rover marine)--johnson 737 gt
seafox
- 3/9
eh beh davvero avventuriosa.
La mia barca, la mia isola
andimar
- 4/9
Come si fa a non diventare superstizioni davanti ad una cosa del genere?
Prendi una mucca, portala al macello e fatti dare il corno sx, pulisci il tutto e svuotalo. Vai a mare e prendi un secchio d'acqua, fallo evaporare
e il sale che ti rimane sul fondo almeno 200 gr versalo nel corno e tappa. Il tuo amuleto fai da te è fatto 
Ma chi sono......Vanna Marchi!
Prendi una mucca, portala al macello e fatti dare il corno sx, pulisci il tutto e svuotalo. Vai a mare e prendi un secchio d'acqua, fallo evaporare
e il sale che ti rimane sul fondo almeno 200 gr versalo nel corno e tappa. Il tuo amuleto fai da te è fatto
Ma chi sono......Vanna Marchi!
ASSO 62 + MERCURY efi 150 cv - vhf COBRA HH475, HH500, F77 Gps, HH600 - chartplotter SIMRAD GO7 con NAVIONICS Platinum plus
ER BALENA
- 5/9
andimar ha scritto:Come si fa a non diventare superstizioni davanti ad una cosa del genere?
Prendi una mucca, portala al macello e fatti dare il corno sx, pulisci il tutto e svuotalo. Vai a mare e prendi un secchio d'acqua, fallo evaporare
Ma chi sono......Vanna Marchi!
..beh poi di mucche e' pieno per strada!!
...se ti serve solo il corno ce sta Puzzettina che cem l'ha di tutti i tipi in testa!!!
..lui ride...hahahah....che c@@@@ te ridi!!!
....
play rover 15'(rover marine)--johnson 737 gt
Lorenzo
- 6/9
Mi è capitata la stessa cosa con una roulotte circa 4 anni fa.
Tutta colpa della cattiva manutenzione e della cogl....naggine.
Tutta colpa della cattiva manutenzione e della cogl....naggine.
liberolibero
- 7/9
andreadoria ha scritto:...Le nostre ragazze stavano parlando con quelli della corsia opposta...
Nella concitazione della lettura (il ritmo della narrazione era davero notevole, complimenti), avevo letto :
"...Le nostre ragazze stavano PARTENDO con quelli della corsia opposta..."
Questa si che sarebbe stata na tragedia!
andreadoria (autore)
- 8/9
liberolibero ha scritto:andreadoria ha scritto:...Le nostre ragazze stavano parlando con quelli della corsia opposta...
Nella concitazione della lettura (il ritmo della narrazione era davero notevole, complimenti), avevo letto :
"...Le nostre ragazze stavano PARTENDO con quelli della corsia opposta..."
Questa si che sarebbe stata na tragedia!
Sei sicuro che sarebbe stata una tragedia?
Comunque per la cronaca mio fratello si è poi sposato con quella ragazza io, invece, ho voltato pagina
andreadoria (autore)
- 9/9
ER BALENA ha scritto:..na passeggiatina al divino amore no ehhh!!!!!!
...mmazza che
Na passeggiata al divino amore l'ho fatta per un'altra cosa. Per quanto riguarda il carrello mi sono poi recato dove l'avevo comperato e, se non mi reggeva mio fratello, stavo per mettere le mani addosso al proprietario del centro nautico vicino frascati. E dire che quando l'avevo comperato mi ero raccomandato ed avevo chiesto una rettifica di tutto visto il viaggio che avrei dovuto fare. Quando ero andato a prenderlo avevo più volte chiesto garanzie e natuarlmente la risposta era stata "tutto a posto l'abbiamo controllato....va tutto bene". Infatti......
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