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Linosa, alla scoperta dell’Area Marina Protetta

LINOSA - L’Area Marina Protetta isole Pelagie, ubicata al Centro del canale di Sicilia nel Mar Mediterraneo, si snoda in un’area di 4367,73 ettari di mare incontaminato. Istituita dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio con decreto del 21 ottobre 2002, è stata affidata al Comune di Lampedusa e Linosa che attualmente gestisce la Riserva Marina. L’arcipelago delle Pelagie ( dal greco Pelàghia che vuol dire isole d’alto mare) possiede un patrimonio naturalistico e paesaggistico tra i pochi nell’intero bacino del Mediterraneo, e per questo motivo è Sito di Interesse Comunitario (SIC), ai sensi della Direttiva Habitat 1992.

Linosa, isola di origine vulcanica appartiene al sistema geologico della Sicilia e dista circa 50 km da Lampedusa e 170 km dalle coste siciliane. Tre monti delimitano una conca centrale detta “fossa del capellano”, fondo craterico residuo di un più grande e complesso vulcano. La vegetazione è prettamente xerofila, con prevalenza di lentisco, un arbusto sempreverde che si estende in altezza da uno a due metri e che produce una resina di odore gradevole, detta “mastice di chio”. Nella parte est dell’isola , dove sono presenti zone sabbiose, fiorisce il giglio marino dai fiori bianchi, dal profumo molto intenso.

Per quanto riguarda la fauna,a Linosa sono presenti in prevalenza specie endemiche ( lucertola firfolenze e una particolare specie di gongilo). L’isola è inoltre sito di nidificazione di alcune specie di uccelli marini quali la Berta e il Gabbiano Reale. Il mare rappresenta un altro importante tesoro da custodire con le sue secche ed anfratti. Possono incontrarsi varie specie di pesci: Cernie, Ricciole, Dentici, Salpe, Donzelle, Pesci Pappagallo, Saraghi, Corvine, Cicale di mare.

Oggi abbiamo incontrato Rosa Errera e Fabio Tuccio, addetti dallo scorso anno al monitoraggio e alla vigilanza nell’area di riserva dell’isola di Linosa. Il loro compito principale è quello di assicurare l’osservanza delle regole dell’area marina protetta. Quando il mare lo consente girano per l’isola con un gommone, non soltanto per esercitare la vigilanza, ma anche per recuperare eventuali materiali abbandonati per la salvaguardia dell’ambiente. “Circa 15 giorni fa abbiamo recuperato un gommone alla deriva, presumibilmente appartenente a dei clandestini” ci dice Rosa Errera.
Spiegano che la zona di riserva comprende 3 aree: A, B e C. Nella zona A, che si trova a nord dell’isola, ma meno estesa della zona B, è consentito l’accesso e la sosta delle imbarcazioni di servizio con compiti di sorveglianza e soccorso e per l’attività di ricerca scientifica, autorizzati dall’Ente gestore dell’area marina protetta. Nella zona B, che comprende quasi tutta la zona nord dell’isola, è consentita la balneazione, le visite guidate subacquee, le immersioni, la navigazione a motore, l’ancoraggio, l’ormeggio, le attività di pescaturismo e la pesca sportiva. Nella zona C sono consentite le stesse attività della zona B, ma con alcune varianti.

Come spiega Fabio Tuccio “ Non è stato facile sensibilizzare gli abitanti dell’isola, ma adesso è diventato più semplice collaborare con loro.” Aggiunge Rosa Errera “ Noi forniamo anche informazioni ai turisti, ai quali diamo una serie di opuscoli che spiegano nel dettaglio in cosa consista l’attività della riserva e delle cartine che raffigurano le aree protette dell’isola di Linosa. Sono stati messi inoltre dei cartelli dell’A. M. P. in diversi punti dell’isola”.

L’ Area Marina Protetta ha senz’altro un compito innanzitutto istituzionale che è quello di salvaguardare il patrimonio naturalistico delle Pelagie, ma ha anche quello di rivalutare e valorizzare tale patrimonio per la nascita di nuove forme di turismo sull’ecosostenibilità e la fruizione naturale dell’ambiente.
Per ulteriori informazioni è possibile chiamare il numero 0922 – 972504 ( ufficio A.M.P)

Valentina Grasso

Fonte: http://www.strettoindispensabile.it/wp-print.php?p=1625