Sardegna - ll giro dell'isola in 5 giorni [pag. 2]

Utente allontanato
Mailand (autore)
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Diciamo che non ero alla ricerca della donna della vita.

E' chiaro il merito di questo contributo. Giro della Sardegna in 5 giorni. Nulla di più ..... nulla di meno ... con tutti i limiti che alcuni di voi hanno giustamente evidenziato.

So bene quanto sia difficile poter dire di conoscere in maniera approfondita qualsiasi contesto ambientale. Riguardo alla sardegna sono più di sei ani che frequento per non meno di un mese all'anno l'area del Sulcis. Posso dire di conoscere il tutto in maniera approfondita? Assolutamente no. Uno dei motivi per cui ogni anno ritorno è la certezza di essere sempre sorpresi da nuovi luoghi e situazioni che via via si presentano.

Quindi ... tranquilli. Considerate questo contributo come un rapido susseguirsi di immagini ... sensazioni ... e nulla di più. Tutto il resto, per cortesia, teniamolo al di fuori .... dalle "donne affascinanti di una sera" (e se anche fosse ... potrebbe essere il più bel ricordo di una vita) ai "non più giovani" ed alle loro questioni riferite a presunti favori non riconosciuti.

Grazie.

Proprio per non essere colto in tentazione e rischiare tempi di rientro incontrollati ho volutamente lasciato a casa tutta l'attrezzatura da pesca. Ammetto di essermi poi pentito visto le corpose marcature rilevate nel corso dell'intero percorso. In ogni caso scelta chiara: giro con finalità squisitamente turistiche e per appagare la passione della navigazione fine a se stessa.

Sì .... navigare mi piace e in questi giorni di maestrale sulla costa South West della sardegna inizio a sentirne la mancanza.

Veniamo ora al principale protagonista di questa "zingarata" .... il mezzo che qui vediamo ormeggiato in quel di Levanzo lo scorso mese di Giugno (dove di stanza a Trapani abbiamo speso una meravigliosa settimana di vacanza fra Levanzo, Favignana, Marettimo e le secche al largo di San Lo Capo):

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E' un BWA 550 - Open Pro con allestimento molto tecnico da me direttamente progettato e realizzato. La base di partenza è stata quella di un mezzo da lavoro. Tanto per capirci niente prendisole. So bene che molti di voi considerano la disponibilità di "ampi prendisole" una delle più importanti motivazioni di acquisto ma, da parte mia, li trovo assolutamente inutili, per lo meno su di un mezzo di queste dimensioni. Avere spazio libero consente di muoversi ... di camminare ... avendo comunque la possibilità di sdraiarsi quando serve sia sui tubolari del gommone che .... direttamente a terra stendendo un telo da bagno sul pagliolato. Le quattro notti del nostro giro sono state passate in campeggio nautico all'ormeggio in marina. Non avessimo avuto tutto lo spazio libero a prua per poter stendere materassini gonfiabili e montare la tenda nautica confezionata a misura da Hertel (semplicemente fantastico come lavora questa gente) non avremmo mai potuto pensare di fare del campeggio nautico con un mezzo di così contenute dimensioni.

Questa l'immagine del gommo in allestimento "notturno" all'ormeggio di Bosa:

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Segue .....
Contrammiraglio
Apache77
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Ajooooo.......
Utente allontanato
Mailand (autore)
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..... scusate, ma fino a pochi giorni fa ..... ero parecchio occupato in altro genere di attività!!!

Crying or Very sad Crying or Very sad Crying or Very sad











Un ringraziamento particolare all'amico Marvimar che, fra una parmigiana e l'altra, mi ha virtualmente accompagnato nel corso di TUTTE le mie scorribande estive!!

Sbellica Sbellica Sbellica
Grand Chef
marvimar
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Hai gia finito le ferie? UT
Dispiace...
bwa sixone....yamaha f115 Carmelomade😁
Carrello balbi 1300
https://youtu.be/4bdhWw5Frcg
Comune di 1° Classe
claudio47
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Buona sera, sono appena entrato per la prima volta nel forum.
Vorrei info sul giro in gommone della Sardegna.Premetto che ho una mia piccola base in quel di Alghero, e possiedo un Asso 610 vintage con Yamaha 130 2 tempi.Penso di tradirlo con un mezzo di eguali dimensioni e potenza ma a 4 tempi.Spesso io e mia moglie e una cagnetta (sarda) facciamo campeggio nautico a bordo o su qualche spiaggia isolata. Ora , prima che il passare del tempo l'impedisca, ho 70 anni, vorremmo fare il giro della Sardegna, che frequentiamo da oltre 30 anni, ma non la conosciamo tutta da punto di vista marino.
Non abbiamo limiti di tempo, e l'idea è di affrontare il giro con un nuovo gommone che sto cercando (usato) e programmarlo per giugno/luglio 2018.
Fatta questa premessa, sorry un po' lunga,gradirei ricevere consigli/info sulla tua avventura.
Grazie, buona serata,
Claudio RM
Utente allontanato
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- Ultima modifica di Mailand il 04/09/17 23:34, modificato 1 volta in totale
Il mezzo che ho utilizzato è un gommone "work" principalmnete dedicato alla pesca "all season" ed anche in condizioni di mare non proprio tranquillo.

Queste le caratteristiche tecniche del'allestimento:

Motore Mercury Optimax 115 CV, con potenza al massimo di quella consentita dall'omologazione del battello.
Elica 13 x 17 - 4 pale in acciaio Mercury Spitfire X7
Timoneria idraulica Seastar
flaps elettrocomandati Lenco
Display Multifunzione Raymarine da 9 pollici
Cartografia Navionics Platinum +
ecoscandaglio chirp Raymarine CP470
Coppia di trasduttori passanti chirp Raymarine B175 da 1 KW per medie ed alte profondità
Trasduttore chirp da poppa Raymarine 600 W per basse profondità
VHF fisso Raymarine.
Due batterie da 77 AH e coppia di carica batterie Intek con impianto presa 220Volt da banchina.
Serbatoi carburante e acqua entrambi sottopagliolo e rispettivamente di 98 e 30 litri.

Il tutto mi ha permesso di disporre di un battello che nonostante le sue contenute dimensioni (che ne garantiscono una più che agevole carrellabilità con la possibilità di percorrere lunghi trasferimenti su strada senza particolari problemi) è comunque in grado di affrontare distanze ragguardevoli in velocità e anche con condizioni meteo particolarmente impegnative. Il tutto grazie all'accoppiata motore/elica/flaps .....

Così come per qualsiasi mezzo Heavy Duty che si rispetti .... anche in questo caso la ciotola dell'acqua del mio cane non si è mai rovesciata nonostante che il mare ... nel lungo tragitto affrontato .... non si sia sempre dimostrato clemente nei nostri confronti! Sbellica Sbellica Sbellica

Il giro dell'isola non era assolutamente pianificato .... tutt'altro. Eravamo sì dotati di tenda, materassini e sacchi a pelo ma l'idea di affrontare un'uscita così impegnativa non era assolutamente in programma all'inizio della nostra vacanza.

Il tutto è nato nel giro di due ore, non di più. Da due giorni era entrato vento di scirocco ed il caldo era diventato realmente insostenibile. Nella zona del Sulcis la temperatura era oltre ai 40 gradi di giorno e la notte nemmeno la termica di terra era in grado di rinfrescare al minimo della sopportazione.

Così, martedì 1 Agosto, alla scadere della "sciroccata" decidiamo, in tarda mattinata, di preparare tenda, borse e quant'altro necessario e di partire. Giro della Sardegna con partenza in direzione nord per godere dei favori del vento ... e del mare ancora abbastanza "incazzereccio".

Lamma Meteo indica una finestra di alta pressione con parecchio mare azzurro/verde nei giorni a seguire intorno a tutta l'isola .... bene .... è il momento più adatto per prendere il largo.
2° Capo
Ramses 15
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Mailand ha scritto:

Così come per qualsiasi mezzo Heavy Duty che si rispetti .... anche in questo caso la ciotola dell'acqua del mio cane non si è mai rovesciata nonostante che il mare ... nel lungo tragitto affrontato .... non si sia sempre dimostrato clemente nei nostri confronti! Sbellica Sbellica Sbellica



E bravo Mailand!

1) La ciotola ormai la usano cani e porci (compreso il sottoscritto, con esiti più che onorevoli, sia a remi che a motore)

2) Ti voglio vedere con un piatto (rigorosamente in plastica) di Merguez, patatine al Wasabi e birra Pietra. Lì si che sono volatili per diabetici.

Ti consiglio, per la prossima uscita, di aggiornare il tuo quadro esigenziale (visto che ami molto questa bizzarra terminologia).



Felice
"Non dire gatto se non l'hai nel sacco!" (G. Trappattoni). (IN) Quazzolo veritas!
Utente allontanato
Mailand (autore)
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- Ultima modifica di Mailand il 07/09/17 22:50, modificato 1 volta in totale
Caro Ramses ... Lei pensi che fra la ristretta cerchia di eletti che possono fregiarsi di cotanta e bizzarra terminologia ... io posso dire di aver conosciuto .... e per un certo periodo essermi ritenuto pure amico .... colui che a suo tempo coniò tale termine per indicare i requisiti funzionali di ciascun diportista interessato alla sua progettazione.

Se la visione è sovente una delle doti degli "eletti" .... si può tranquillamente dire che .... nello specifico .... è mancata una buona dose di educazione e di "saper vivere civile". Incrociar per mare colui che si ritiene un amico e ricevere di cambio un saluto scostante e indispettito .... porta velocemente a ricredersi sulla natura e sull'attitudine di taluni individui (e sugli unici valori nei quali loro credono .... )

Buon quadro esigenziale anche a Lei .... caro Ramses ... e mi raccomando ... ci vada piano con l'evoluzione del suo nuovo battello ...... Felice
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Mailand (autore)
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- Ultima modifica di Mailand il 08/09/17 22:16, modificato 1 volta in totale
Prima Tappa: Buggerru - Bosa
Martedì, 1 Agosto – 60 miglia.

Si parte tardi alle quattro del pomeriggio.

Dopo aver preso la decisione del "girone" abbiamo speso qualche ora per i preparativi: sbarcate tutte le attrezzature da pesca, pieno di carburante ed olio, pieno di acqua, materassini, tenda.

re: Sardegna - ll giro dell'isola in 5 giorni


Fa un caldo africano. Lo scirocco continua a soffiare e saranno più di 40 gradi all’ombra.

Prima di uscire dal porto di Buggerru avvertiamo Marvimar, giusto così per tenerlo al corrente dell'iniziativa Sbellica Sbellica Sbellica Ricevuta la sua “benedizione” ….. via in mare ..... verso Nord.

Obiettivo Bosa Marina entro sera.

Passiamo in fretta Capo Pecora e la zona antistante la splendida spiaggia di Scivu.

Siamo nell'area della Sardegna che conosco di più e che considero (anche a fronte dell'intero giro dell'isola effettuato) fra le più belle ed affascinanti in assoluto .... un vero Paradiso. Acqua splendida, spiagge altrettanto belle e ben poco affollate, pochissime imbarcazioni in mare anche nel mese di massimo afflusso turistico.

Capita spesso, in questa zona a cavallo fra il Sulcis e la Costa Verde di navigare da soli per ore e di incrociare solo delfini, mante, tartarughe, tonni.

E' una zona ancora adatta a chi considera la propria vacanza al mare come un momento di assoluta pace e tranquillità a diretto contatto con una natura incontaminata. Qui non si vedono raduni di decine e decine di gommoni ed imbarcazioni con tanto di musica, cappelli da cowboy e balletti vari con tanto di “zumba” al seguito.

Qui vige il silenzio e la natura ha tutto il rispetto che merita.



Il filmato è stato effettuato qualche giorno dopo il transito verso Bosa e rende bene l'idea della bellezza e della natura di questi luoghi.

Passiamo oltre e sulla nostra rotta a circa un miglio al largo di Piscinas incrociamo due Canadair impegnati nello spegnimento di un vasto incendio attivo ormai da due giorni in tutta la zona fra il passo di Bidderdi (Arbus) ed Ingortosu … fino a lambire le dune alle spalle della spiaggia di Piscinas.

Tutto bruciato: una devastazione immensa.

Complice il forte vento di scirocco alcuni piromani (dei veri delinquenti) hanno devastato un’area vastissima. Il danno resterà evidente per decenni. Nei giorni a seguire della nostra vacanza siamo poi ritornati in quei luoghi dall’interno e siamo rimasti ammutoliti. Chi di voi ha mai visto direttamente una foresta devastata dalle fiamme sa di cosa parlo: una vera stretta al cuore da rimanere senza fiato.

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Sincronizzati con il passaggio dei Canadair passiamo al largo di Funtanazza (altra spiaggia/insenatura da non mancare per la bellezza del mare e per le rocce a picco ricche di fossili e conchiglie) dove abbiamo il primo e fortunatamente unico inconveniente tecnico di tutta la nostra navigazione.

Il cicalino dello smacraft ci avverte: acqua nel carburante. O meglio: acqua nel prefiltro decantatore installato un paio d’anni fa giusto per evitare che dell'eventuale condensa del serbatoio giungesse direttamente al filtro motore prima di essere intercettata.

Scarico l’ampolla ma la segnalazione permane. Con ogni probabilità il filtro è ancora pieno d’acqua e andrà sostituito. Il motore comunque funziona molto bene. Decidiamo quindi di proseguire e di affrontare il problema solo una volta arrivati a Bosa. Il cicalino è opprimente: ogni due minuti ci ricorda l’inconveniente tecnico.

Proseguiamo la navigazione. Gli insediamenti della costa sono veramente pochi. Non esistono ridossi o porticcioli se non quello minimale di Porto Palma in prossimità di Torre dei Corsari. Non fatevi illusioni, saranno si e no 20 posti barca ricavati in un canale a fondo cieco e del tutto insufficienti per accogliere chiunque nel corso della propria navigazione dovesse trovarsi in difficoltà in questo tratto di mare fra i meno amichevoli (ma anche fra i più affascinanti) che io conosca.

Arriviamo in prossimità di Capo Frasca, una delle tante servitù miltari dell’isola. Peccato, sarebbe il paradiso di qualsiasi pescasub: coste rocciose a picco nel mare e fondale, dando un occhio all’eco sempre attivo e ben funzionante anche a velocità sostenuta, con delle marcature di assoluto rispetto!

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Qui durante l’anno gli eserciti di mezzo mondo sparano sia da navi che da aerei. Una vera vergogna che la terra Sarda sia stata svenduta per le “porcherie” del migliore offerente. Nulla da fare. Il Sardo è per sua natura arrendevole ed al tempo stesso fatalista. Meglio sarebbe che questa gente prendesse finalmente in mano le sorti del proprio destino e facesse finalmente di tutto per riprendere pieno possesso del proprio territorio.

Proseguiamo ed entriamo nel golfo di Oristano. Tagliamo il golfo in linea retta. Conosco bene la zona all’interno e non abbiamo il tempo da dedicare a tutto quanto.

Per chi volesse navigare in quelle acque due suggerimenti: lasciate perdere la zona di Oristano (per quanto abbia visto in passato nulla di bello da vedere, è un’area molto industriale e ben poco attraente) mentre, se potete, spendete del tempo per visitare la zona di Marceddì, ed il suo piccolo villaggio di pescatori (veri) a sud del golfo e dove il mare diventa sempre più basso e lacustre.

Qui ci sono i muggini più grandi e le cozze più buone di tutta la Sardegna.

Il passaggio al largo e a tagliare del golfo di Oristano è stata un’emozione. Abbiamo incontrato il mare più grosso di tutta la giornata e la “sciroccata”, sempre più in scaduta, si è fatta sentire ancora con forza.

re: Sardegna - ll giro dell'isola in 5 giorni


E’ una danza fra le onde a velocità sostenuta ..... mi diverto!

Doppiamo Capo San Marco e finalmente siamo sottovento. Il mare riesce sempre a stupirmi: un attimo ed è calmo. Alcune barche sono alla fonda per godersi la giornata di sole.

re: Sardegna - ll giro dell'isola in 5 giorni


E’ tardi e decidiamo di non considerare tutta l’area del Catalano, di Mal di Ventre e più in generale tutta l’area del Sinis. E’ un vero peccato ed è stato un errore essere partiti così tardi da Buggerru. Avrei voluto rivedere la spiaggia con i granelli di quarzo di Is Arena e navigare nella riserva naturale al largo (e rilevare tutte le marcature che in molti mi hanno raccontato esistere ai margini della riserva stessa!), ma facciamo rotta diretta su Capo Mannu. Avremo certo occasione in futuro di navigare meglio in questa zona.

Il mare spiana. Riesco a fare una buona velocità. Il cicalino ci tormenta ma il motore non da segno di alcun malfunzionamento. Doppiato Capo Mannu il vento cessa.

Passiamo l’Isola della tonnara e ci avviciniamo a cala Su Pallosu attratti da numerose barche alla fonda. Nulla di che …. perlomeno vista da lontano. Decidiamo di arrivare quindi diretti a destinazione … rotta su Bosa passando innanzi ad una costa rocciosa, di un color marrone scuro intenso, a strapiombo sul mare di un blu profondo.

re: Sardegna - ll giro dell'isola in 5 giorni


Siamo all’imbocco del porto fluviale di Bosa. Con il VHF chiamo il marina indicato da Navionics. Non ci sono problemi … ormeggi disponibili. Ci avviamo e vediamo un tonno saltare fuori dall’acqua. Via radio ci comunicano di attendere: i marinai sono occupati.

Il sole è ormai tramontato e siamo finalmente all’ormeggio. Il marina è bello e ben organizzato. Ci sistemano al pontile dei transiti con ormeggio all’inglese. Le plancette con bitte fatte realizzare lo scorso inverno e ben posizionate a poppa fanno il loro mestiere: niente più cime di intralcio nel mezzo del battello per questo genere di ormeggio.

Nel marina c’è anche una grande officina ed un negozio per la vendita di ricambi e componenti: ottimo, domani saremo sicuramente in grado di sistemare il filtro.

Docce pulite e bagni accoglienti. Montiamo la tenda, ci cambiamo e via con Tobia a cena in quel di Bosa.

Restiamo a Bosa Marina. Non saliamo alla cittadella vecchia ben più caratteristica ed attraente. Sarebbero solo un paio di km a piedi ma ormai è tardi, siamo tutti stanchi è già conosciamo la cittadella a monte visitata non più tardi dell’anno passato. Una pizza veloce e a nanna.

È la nostra prima notte in campeggio nautico su questo gommone ed un metro di lunghezza in più sarebbe stato più che gradito. Sarebbe stato anche meglio non dover patire di un materassino a “sgonfiamento lento”. Che dire? Abbiamo comunque dormito anche meglio del previsto.

Il costo per l’ormeggio al transito di Bosa Marina è stato di 25 Euro. Più che ragionevole per la qualità dei servizi resi disponibili. E' disponibile il distributore in banchina.

A domani. Si continua!
Sailornet